Quale è la differenza tra una politica divina e una politica diabolica? (Ayatullah Makarem)

Quale è la differenza tra una politica “divina” e una politica “diabolica”?

Ayatullah Makarem Shirazi

Le differenti opinioni riguardo alla conduzione di una certa attività politica derivano dall’impostazione ideologica di ogni scuola di pensiero. Chi pensa che la politica sia un mezzo per favorire certi ceti sociali si comporterà di conseguenza, mentre coloro i quali ritengono la politica una via per preservare certi valori etici, ugualmente si comporteranno di conseguenza. I primi ritengono normalmente che la politica e l’etica siano fattori inconciliabili; di conseguenza, se un sovrano o un uomo politico vorrà applicare fattori etici nella conduzione delle proprie attività, il suo sforzo sarà vano. Per gli aderenti a questa scuola di pensiero, il fine giustifica i mezzi e qualsiasi cosa possa essere utile al raggiungimento dei propri obiettivi deve essere applicato, anche se in antitesi alla morale. Gli oppositori di queste politiche utilitariste invece, seguono un’altra via, ed in particolare quella indicata dal Principe dei Credenti, l’Imam Ali (Pace su di lui) che disse apertamente: “Io sono stato scelto per completare le virtù etiche.” (1)

 Egli in un’altra occasione ebbe modo di dire: “Se non fosse stato per il fatto che Dio ha imposto di denunciare le prevaricazioni dei tiranni e di soccorrere gli oppressi, non avrei mai accettato di diventare capo politico della comunità”. (2)

Sempre l’Imam Ali, riguardo al ruolo di un politico che lotta per la Causa di Dio disse: “Io mi sono sollevato non per conquistare il potere o per fare carriera, io voglio solo riformare [in senso etico] la società.” (3)

Il primo gruppo di persone ritiene di dover sacrificare qualsiasi principio etico quando c’è di mezzo il raggiungimento del potere politico, mentre i seguaci della Verità ritengono che la salvaguardia dei principi etici venga prima del potere temporale. Ed è proprio questo che emerge dal sermone 41 del Nahj ul-Balagha, quando l’Imam Ali dice: “Io sono perfettamente a conoscenza dei giochetti della politica, e conosco le vie che portano alla sconfitta del nemico, e sono anche capace di utilizzare concretamente questi metodi subdoli, ma sono anche a conoscenza del fatto che questi sono metodi diabolici, che l’etica non permette di utilizzare. Io applico una politica basata sugli insegnamenti divini, quando Dio mi permette di procedere procedo, e quando Lui mi obbliga a fermarmi mi fermo.”

In un altro punto del Nahj ul-Balagha troviamo questa frase: “Giuro su Dio che Muawiya non è più abile di me nella politica, solo che lui applica dei metodi scorretti e commette peccato. Io non voglio ridurmi a queste bassezze, altrimenti sarei un politico esperto.” (4)

Sempre il Principe dei Credenti (Pace su di lui) ebbe modo di dire: “Alcuni mi dicono: per avere successo nella politica devi opprimere il popolo. Giuro su Dio! Finché sarò in vita, finché ci sarà il giorno e la notte, finché le stelle del firmamento sorgeranno e tramonteranno, non farò mai tali nefandezze. Non sacrificherò i valori divini e la religione per mantenere il potere politico.” (5)

La differenza tra politica divina e diabolica quindi, si riassume in questi principi; purtroppo alcune persone superficiali, quando si trovano dinnanzi a personaggi che vogliono seguire la via “divina”, pensano che certi comportamenti derivino dall’ignoranza o dall’incapacità, ma questi sono conseguenza del timore di Dio. Se un uomo politico vuole seguire una via etica nella conduzione della “cosa pubblica”, deve stare in certi limiti, indicati da Dio l’Altissimo, altrimenti si cadrebbe in una conduzione diabolica dell’amministrazione civile e sociale, e ciò non è permesso dagli insegnamenti divini. (6)

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NOTE

1)  Kanz al-‘Amal, volume 3, pagina 16, tradizione 5217.

2)  Nahj ul-Balagha, sermone 3.

3)  Bihar ul-Anwar, volume 44, pagina 329.

4)  Nahj ul-Balagha, sermone 200.

5) Nahj ul-Balagha, sermone 126.

6) Il testo è tratto da “Il messaggio dell’Imam Ali” dell’Ayatullah Makarem Shirazi, volume 2, pagina 454.

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Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Attualità, politica e società , Novità

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