Messaggio dell’Imam Khamenei per il Pellegrinaggio (Hajj) – 2017

Messaggio dell’Imam Khamenei per il Pellegrinaggio (Hajj) – 2017

Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso

La lode appartiene a Iddio, Signore dei mondi, e la pace e le benedizioni discendano sul signore di tutte le creature, Muhammad, sulla sua pura Famiglia e sui suoi nobili Compagni.

Ringrazio Dio Altissimo per aver concesso, quest’anno come negli anni precedenti, a un gran numero di credenti di tutto il mondo la benedizione di partecipare al Pellegrinaggio (Hajj) per poter trarre beneficio da questa rigenerante e benedetta fonte e trovarsi nelle vicinanze della Casa di Dio Altissimo mentre sono impegnati in atti di adorazione, invocazioni, dhikr (Ricordo di Dio) e taqarub (cercare la prossimita’ divina) in giorni e notti le cui ore preziose e propizie possono toccare i cuori e purificare e ornare le anime come un miracoloso elisir.

L’Hajj e’ un atto di adorazione colmo di segreti, una sacra dimora, una posizione piena di benedizioni divine e una manifestazione dei segni e simboli di Dio Altissimo. Il Pellegrinaggio puo’ aiutare i devoti, umili e saggi servi di Dio a raggiungere alte stazioni spirituali e trasformarli in persone elevate e illuminate. Puo’ renderli elementi dotati di discernimento e coraggio pronti a entrare in azione e partecipare allo sforzo sulla Via di Dio. Gli aspetti spirituali, politici, personali e sociali sono completamente evidenti e visibili in questo dovere unico e la Comunita’ Islamica necessita di tutti questi aspetti.

Da un lato la magia del materialismo, utilizzando strumenti avanzati, cerca di ingannare e deviare, e dall’altro le politiche del sistema egemonico istigano sedizione e alimentano il fuoco della divisione tra i musulmani e tramutano le nazioni islamiche in un inferno di insicurezza e discordia.

L’Hajj puo’ essere la medicina curante per entrambe queste gravi malattie delle quali e’ affetta la Comunita’ Islamica. Il Pellegrinaggio puo’ rimuovere le impurita’ dai cuori e illuminarli con la luce della taqwa (timor di Dio) e della conoscenza, puo’ aprire gli occhi sulle amare realta’ del mondo islamico, rafforzare la propria determinazione nell’affrontare queste realta’, rendere saldi i propri passi e pronte mani e menti.

Oggi il mondo islamico soffre d’insicurezza: insicurezza etica, spirituale e politica. Il principale fattore dietro cio’ e’ la nostra negligenza e la brutale invasione dei nemici. Noi musulmani non abbiamo adempiuto ai nostri doveri religiosi e razionali di fronte all’invasione del malvagio nemico. Abbiamo dimenticato tanto di “essere duri con i negatori” quanto “compassionevoli fra di noi” (Sacro Corano, 48:29)

Il risultato e’ che il nemico sionista provoca sedizione nel cuore del mondo islamico mentre, ignorando il nostro dovere definitivo di salvare la Palestina, noi musulmani siamo impegnati in guerre domestiche in Siria, Iraq, Yemen, Libia e Bahrain e nell’affrontare il terrorismo in Afghanistan, Pakistan e altrove.

I capi delle nazioni islamiche e le personalita’ politiche, religiose e culturali del mondo islamico hanno pesanti doveri sulle proprie spalle: il dovere di creare unita’ e impedire ogni conflitto tribale e settario, il dovere di informare le nazioni dei metodi del nemico e del tradimento dell’Arroganza e del sionismo, il dovere di equipaggiare tutti con l’obiettivo di affrontare il nemico nei vari scenari delle guerre vere e proprie e in quelle ‘morbide’, il dovere di prevenire urgentemente catastrofici incidenti nelle nazioni islamiche – l’esempio piu’ amaro essendo oggi quello dello Yemen, che e’ fonte di tristezza e proteste -, il dovere di prestare un sostegno deciso alle minoranze islamiche oppresse come quella di Myanmar e altrove, e piu’ importante di tutti il dovere di difendere la Palestina e offrire un’assistenza e cooperazione incondizionata a un popolo che combatte da circa settanta anni per la sua terra usurpata.

Questi sono importanti doveri che ricadono sulle nostre spalle. Le nazioni devono fare queste richieste ai loro governi e le personalita’ di rilievo devono cercare di realizzarle con ferma determinazione e pura intenzione. Questi doveri rappresentano l’esempio completo del sostegno alla religione di Dio che sara’ certamente seguito, in base alla Sua promessa, dal sostegno divino.

Queste sono le lezioni dell’Hajj e spero che possiamo comprenderle e agire di conseguenza.

Chiedo a Dio di accettare il vostro Pellegrinaggio. Vorrei commemorare i martiri di Mina e di Masjid al-Haram e chiedo a Dio Misericorde e Generoso di elevare la loro posizione.

La pace, la misericordia e le benedizioni di Dio discendano su di voi.

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Seyyed Ali Khamenei, 29 agosto 2017 – 7 Dul-Hijjah 1438

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Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

 

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Ayatullah Khamenei , Islam

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