L’Imam Khomeyni nelle parole di un non musulmano

L’Imam Khomeyni nelle parole di un non musulmano

In occasione della ricorrenza del passaggio ad altra vita dell’Imam Khomeyni (che Iddio ne abbia misericordia e custodisca il suo segreto), di seguito pubblichiamo il testo dell’intervento che il prof. Carlo Terracciano tenne nella stessa occasione di vari anni fa nell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia.

“Nel Nome di Dio Clemente e Misericordioso”: con questa formula voi musulmani date inizio ai vostri scritti e discorsi. E credo che tutti dovrebbero impetrare la Clemenza e Misericordia del proprio Dio, specie in tempi “ultimi” come questi, tempi che gli antichi testi arya definivano Kali-Yuga o “della valle oscura”.

Ma prima di tutto desidero ringraziare le autorità iraniane presenti, e in particolare il sign. Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran per avermi concesso l’onore e l’onere di parlare in una simile circostanza.

Qualcuno tra di voi si chiederà come mai uno come il sottoscritto, che non è iraniano, né musulmano, sia qui oggi a commemorare la scomparsa in questa data dell’Imam Khomeyni. Credo che la risposta sia implicita, contenuta nella domanda e nel valore della persona che commemoriamo.

Sono dunque qui perché la figura dell’Imam, il suo messaggio, il suo insegnamento, ma soprattutto le sue opere e la sua vita hanno un valore universale. La rivoluzione iraniana è un modello planetario.

Come tutte le vere rivoluzioni quella dell’Iran moderno affonda le sue radici nella storia, nella tradizione, nella fede di tutto un popolo che si è identificato in un uomo superiore: l’Imam Khomeyni, appunto!

Ho detto prima che siamo qui per “commemorarlo”, ma…ho sbagliato!

Si commemorano i morti, mentre l’Imam è vivo e presente nel suo popolo, nella storia attuale e futura, come nel cuore di tutti gli uomini che amano la Giustizia e la Libertà più della vita.

Non essendo io qualificato a parlare del Khomeyni religioso, del perfetto musulmano, del Wali Faqih, voglio allora soltanto parlare dell’Imam Khomeyni come rivoluzionario: uno dei più grandi rivoluzionari di questo secolo che pure ha visto molte figure carismatiche.

Un rivoluzionario che ha gettato le basi per la lotta del prossimo secolo ritornando all’originario spirito meccano.

Lui stesso ha detto: “L’Islam è stato morto o moribondo per quasi quattordici secoli: noi lo abbiamo resuscitato con il sangue della nostra gioventù”.

E’ del resto noto quante difficoltà lui stesso, fin dagli anni ’60, dovette affrontare anche da parte di quei religiosi, che come diceva lui, “hanno avuto il turbante dalla Savak”.

Erano quelli che volevano scindere la fede dalla politica. Essendo invece strettamente collegate all’Islam, la Rivoluzione non può che essere “Rivoluzione permanente”: quindi anche esempio di vita.

E’ notorio come l’Imam Khomeyni abbia vissuto e sia morto in assoluta, direi quasi “francescana” semplicità. Ed è altrettanto notorio come invece il Potere tenda a corrompere gli uomini pubblici, attraverso il denaro e l’abuso della carica ricoperta. Gli attuali governi d’Occidente ne sono la prova lampante.

Disse l’Imam Khomeyni: “Abbandonate i lussi della vita ed accontentatevi di un’esistenza sobria, di modo che il popolo possa seguire la vostra continenza

Ed ancora: “Gli Ulamà musulmani hanno il compito di combattere gli sfruttatori ingordi, di modo che nella società non vi possa essere un pezzente spogliato di ogni bene e nel contempo qualcuno che viva nella comodità e nel lusso e agisca in base all’ingordigia”. (cfr. “Il governo Islamico”)

Per estensione ciò vale anche per i popoli spogliati delle loro ricchezze, nella lotta dei diseredati della terra contro gli sfruttatori mondiali, gli oppressori del mondo, i tiranni del grande capitale e i loro servi.

La grandezza rivoluzionaria dell’Imam vale anche perché ha saputo identificare i nemici, il nemico oggettivo dell’uomo, sul piano interno come su quello internazionale. Non a caso la prefazione alla sua opera “Il governo islamico” esordisce così:

Fin dal principio il Movimento Islamico venne tormentato dagli Ebrei, i quali dettero inizio alla loro attività reattiva inventando falsità circa l’Islam, attaccandolo e calunniandolo. Ciò è continuato fino ai nostri giorni”. Per poi passare a parlare dei colonialisti e neo colonialisti anglo-americani.

Ecco perché sono oggi qui non a commemorare ma a ricordare l’opera sempre valida dell’Imam Khomeyni: perché lui, cacciando e combattendo i sionisti e gli imperialisti americani in Iran e nel mondo, ha reso giustizia anche a noi.

Come a tutti coloro che lottano per la libertà e l’indipendenza, a qualsiasi religione, idea politica, razza o continente appartengano.

A tutti coloro, ebrei compresi, che rigettano l’imperialismo sionista.

Una volta un vostro autorevole rappresentante ci ha chiesto bruscamente: “Ma insomma! Cosa volete da noi?”. Rispondemmo allora e rispondiamo ora: “Noi da voi non vogliamo nulla, semmai abbiamo qualcosa da darvi”.

La nostra amicizia se la volete. La nostra collaborazione sincera se vi serve.

Ma soprattutto vogliamo combattere la stessa battaglia, della quale voi iraniani siete all’avanguardia: quella dei popoli oppressi contro il mondialismo americano-sionista.

L’articolo 154 della vostra Costituzione dice che l’Iran “accorda il suo aiuto alla lotta degli oppressi contro gli oppressori di qualsiasi parte del mondo”.

Dicemmo all’inizio che l’Imam per noi non è morto. E vivo e attuale risuona il messaggio che lanciò ai cristiani in occasione del Natale di 18 anni or sono:

Popoli oppressi del mondo! Insorgete uniti ed espellete tutti gli oppressori dalla scena mondiale, perché la terra appartiene a Dio e gli oppressi ne sono gli eredi…”

Beati coloro che chiedono GIUSTIZIA!

Grazie!

.

A cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Imam Khomeyni (ra) , ISLAM

Comments are closed.