Nasrallah sugli ultimi eventi in Iran

Nasrallah sugli ultimi eventi in Iran

Quello che segue è un estratto dal discorso tenuto sabato scorso 1 ottobre 2022 dal Segretario Generale di Hezbollah, Seyyed Hassan Nasrallah, in occasione di una cerimonia in onore del sapiente religioso libanese Seyyed Mohammad Ali al-Amin. In quest’ultima parte da noi tradotta Seyyed Nasrallah ha parlato della Repubblica Islamica dell’Iran e degli ultimi eventi che l’hanno vista al centro dell’attenzione mondiale. 

 

Voglio parlare della Repubblica Islamica dell’Iran, che in questi giorni ha attirato l’attenzione del mondo, diventando l’evento regionale più importante. Prima ho dimenticato di parlare della posizione della nobile Guida [l’Imam Khamenei] per quanto concerne i gruppi takfiri. Alcuni credono che si tratti di una questione chiusa, ma non è così. L’ISIS non è ancora scomparso. Il governo dell’ISIS è caduto, questo è vero, ed è quanto aveva preannunciato anche il grande comandante Hajj Qassem Soleimani (che Dio sia compiaciuto di lui), ma l’ISIS come movimento e progetto, e l’utilizzo che ne viene fatto, è tuttora presente. Vi ricordate quando sono stati liberati il deserto siriano, Deir ez-Zor, al-Mayadin e Abu Kamal, e quando in Iraq è stata liberata Mosul? I filmati su Internet abbondano, per chiunque voglia guardarli: gli elicotteri americani atterravano e prelevavano molti dei capi e delle guide dell’ISIS, ed è possibile che siano stati reclutati anche quadri inferiori. Non dico che tutti i loro membri siano agenti della CIA e spie degli americani. Non lo dico, ma l’entità dell’influenza e della penetrazione nell’ISIS è ampia e importante.

In Afghanistan, e la questione non si limita solo agli sciiti, ogni venerdì esplodono moschee sunnite, moschee sciite ed ambasciate. Ieri un attentatore suicida ha fatto ingresso in un centro educativo dove si trovavano trecento giovani ragazzi e ragazze che studiavano per prepararsi agli esami, e ne ha assassinati più di cinquanta, che erano sciiti. Questo è accaduto davanti agli occhi di tutto il mondo. Avete visto qualcuno anche solo sospirare per questo nel mondo? Qualcuno ha mosso un dito?

Vi è una ragazza iraniana, Amini, morta in modo incerto, e fino ad adesso a nessuno è chiaro cosa le sia accaduto e come sia deceduta. E’ insorto il mondo intero: l’America, la Casa Bianca, l’Europa, i presidenti e i ministri europei, i media arabi, regionali e internazionali. Ci sono più di cinquanta giovani innocenti martiri, e ovviamente un gran numero di feriti, ma in questo mondo nessuno ha battuto ciglio, perché si tratta di sangue che è “lecito” spargere, di un sacrificio “permesso” e privo di valore, perché ad essere presi di mira sono in realtà la Repubblica Islamica e il suo ordinamento. Qualsiasi episodio, anche se è ambiguo o non chiaro, viene sfruttato per incitare contro questo Stato. Dico che l’ISIS esiste ancora, che c’è un tentativo di rilanciare l’ISIS in Siria, in Iraq e che ha una sua forte e reale presenza in Afghanistan, e purtroppo colpisce ogni settimana. Non dobbiamo mai dimenticare che ad aver creato l’ISIS – come riconosciuto dal presidente Trump e da generali americani – è stata l’America, e che sono gli Stati Uniti a proteggerlo ed è l’intelligence statunitense quella che assicura i suoi trasferimenti da un luogo all’altro, ne facilita il finanziamento e la fornitura di ulteriori mezzi e uomini. Non dobbiamo dimenticarlo.

Parlo dell’Iran perché è il pilastro del Fronte della Resistenza. L’Iran è sempre stato il bersaglio di attacchi sin dal primo giorno della sua vittoria. Fin dai giorni iniziali hanno assassinato i suoi sapienti, giuristi, grandi guide, politici e combattenti. Provocarono scontri interni per poi fomentare le diversità etniche e religiose in diverse regioni. In seguito gli imposero una guerra di otto anni, sostenuta da alcuni Paesi del Golfo con centinaia di miliardi di dollari e appoggiata dal blocco orientale e da quello occidentale, dall’Unione Sovietica e dagli Stati Uniti d’America. Poi è stata la volta delle sanzioni, con il loro inasprimento nell’ultimo periodo, e quella delle continue provocazioni, ogni giorno e ad ogni ora, tramite centinaia di radio e televisioni in lingua farsi. Noi non sentiamo queste cose perché non vediamo i canali persiani. Sono inoltre attivi centinaia di eserciti informatici, perché oggi esiste il problema dei ‘social network’ e delle provocazioni quotidiane che giungono in ogni casa ed arrivano ad ogni ragazzo e ragazza in Iran.

I responsabili americani di diverse epoche sapevano che l’Iran è potente, impenetrabile e forte, e quindi hanno puntato sulle sommosse interne. Sono in molti a chiedersi se ci sarà una guerra americana contro l’Iran, ma se doveva accadere qualcosa, il momento più opportuno era quando vi era Trump, ma non è successo nulla proprio perché l’Iran è potente, impenetrabile e forte. Non è stato grazie alla magnanimità degli americani. Ciò che sta accadendo oggi in Libano e con il Libano, con il compromesso sui confini marittimi e sui giacimenti di petrolio e gas, non è dovuto alla magnanimità degli americani e dei sionisti: il motivo è che il Libano è forte e potente.

Hanno quindi optato per l’opzione interna. Lo scopo dell’imposizione di dure e pressanti sanzioni era quello di aizzare le persone contro l’ordinamento islamico, allo stesso modo in cui il loro obiettivo in Libano è quello di incitare la popolazione contro la Resistenza. Alla gente viene detto che questo ordinamento o questa Resistenza sono la causa della loro miseria, fame, ecc. A volte fabbricano degli eventi e su di essi costruiscono poi i loro miraggi, speranze e sogni. Nelle scorse settimane, ad esempio, sfortunatamente abbiamo visto che alcuni media del Golfo, social network ed eserciti informatici hanno fabbricato la notizia della morte della nobile Guida [l’Imam Khamenei], Dio lo protegga, dicendo che i governanti iraniani avevano nascosto la notizia ed era in atto una disputa sul suo successore. Anche questo non è nulla di nuovo. Durante la vita dell’Imam Khomeyni (Dio santifichi il suo Segreto), fecero più volte girare voci sulla sua morte. Era il loro desiderio. Poi l’Imam Khamenei è apparso alla cerimonia di Arbain [sabato 17 settembre scorso] dove ha tenuto un discorso in piedi, e grazie a Dio era in perfetta salute: che Dio possa prolungare la sua nobile vita.

Queste menzogne mirano tutte a colpire la volontà, la determinazione, il morale e la fiducia della gente nella Guida, nella Repubblica, nell’ordinamento e nella loro resistenza.

Lo stesso è vero per gli eventi recenti. La realtà in ogni caso diventerà chiara in futuro. Hanno sfruttato questo evento ambiguo [la morte di Mahsa Amini] e la gente si è riversata nelle strade di diverse città. Sono scese in strada decine o centinaia di persone, o – se vogliamo esagerare – duemila o tremila persone. Alcuni di loro hanno creato disordini, fomentato il caos e provocato morti. Tutti i media del mondo ne hanno parlato per dire che “questo è il popolo dell’Iran e questa è la volontà della popolazione iraniana”. Solo pochi giorni dopo, quando in diverse città del Paese milioni di persone sono scese in piazza [per sostenere la Guida, la Repubblica Islamica e le sue forze di sicurezza], tutti sono rimasti in silenzio. Tutti i media del mondo tacevano. Non abbiamo visto nulla in televisione, sui social network, ecc. Alla fine hanno dichiarato la propria disperazione [per il fallimento della rivolta], soprattutto i mass-media israeliani. Fratelli e sorelle, questa è la realtà di questo mondo.

Sull’Iran voglio dire due cose.

Primo: l’Iran è potente, impenetrabile e forte, e il suo popolo è fedele all’Islam, alla religione, al Profeta e alla Gente della Casa profetica. Per queste persone ottuse e stolte è sufficiente guardare l’Iran durante i giorni di Muharram e Safar, dare uno sguardo ai pellegrinaggi periodici e anche quotidiani ai santuari dell’Imam Ridha e della nobile Masoumah a Qom (la pace discenda su di loro) e osservare i cortei del popolo iraniano in diverse occasioni. È sufficiente che vedano lo storico funerale – qualcosa di unico dalla creazione di Adamo fino ad oggi – del comandante martire Hajj Qassem Soleimani, con la presenza enorme e stupefacente di milioni di persone. Giuro su Dio che non è stato il governo ad aver portato quelle persone in strada: sono venute spontaneamente, grandi e piccole, piangendo di tristezza e dolore. Questi stolti – ovviamente ce ne sono pochi in Libano…grazie a Dio non sono molti – devono vedere questa realtà: questa è la realtà dell’Iran. State correndo dietro a un miraggio. 

Dico agli amici e agli amanti della Repubblica Islamica di tutto il mondo: non siate tristi, amareggiati e addolorati. Questa benedetta Repubblica Islamica, che ha impresso in uno degli articoli immutabili della sua Costituzione che il principale sovrano di questa nazione è Hujjat ibn Al-Hassan Al-Askari Al-Mahdi[1], che Dio affretti la sua manifestazione, è più potente che mai. È più forte, più salda e più coraggiosa che mai. Ecco perché le notizie e le voci non devono influenzarvi. Adesso è normale che alcuni siano emotivamente colpiti, ma anche se dovessero accadere altri episodi simili, non rattristatevi.  

Nell’arco di più quaranta anni della Rivoluzione sono accaduti eventi molto più grandi e pericolosi, ma questa Repubblica Islamica dell’Iran – che fa affidamento sulla sua grande fede e fiducia in Dio, in questa Guida [Imam Khamenei, N.d.T.] storica, eccezionale, saggia, coraggiosa e attiva, e in questo popolo sincero, leale, altruista, amorevole e pronto al sacrificio e al martirio – non potrà mai essere sconfitta. 

In secondo luogo, rivolgendomi alle nazioni della nostra Regione, dopo averle rassicurate, vorrei dire: i media occidentali e alcuni media del Golfo stanno cercando di incitare queste nazioni contro l’Iran e di creare inimicizia tra loro e la Repubblica Islamica. Naturalmente, fino ad oggi, hanno in gran parte fallito. L’ostilità da parte dei regimi è scontata, perché molti di questi governanti sono agenti del sistema egemonico statunitense nella Regione. Sono dei fantocci e niente più. Vengono formati per poi applicare quel tipo di formazione ricevuta e molti dei media eseguono soltanto ciò che gli viene insegnato e per il quale ricevono denaro, ma l’obiettivo della propaganda sono le persone.

Qui devo menzionare specificamente il caro popolo dell’Iraq. Non intendo interferire nei loro affari interni. Quanto sta accadendo nel loro Paese, su cosa divergono e cosa dovrebbero fare, dipende da loro, e grazie a Dio in Iraq vi è una Marjaiyyah [autorità religiosa] matura e illuminata, che possiede uno sguardo acuto e un cuore grande, paziente quanto Dio vuole. Vi sono inoltre diversi capi, sapienti, saggi e persone sinceri. Ma l’unica cosa che voglio sottolineare, e questo non è legato solo all’Iraq ma a tutte le nazioni della Regione, è il continuo incitamento contro l’Iran e l’obiettivo di presentare la Repubblica Islamica e il popolo iraniano come nemici dei popoli della Regione. Si tratta di un’opera satanica e di un piano americano arrogante e malvagio per dividere i ranghi di questa Ummah

Voglio solo raccontare e ricordare loro che questa Repubblica Islamica, questo Stato, questa nazione, questa Guida e questo governo… Voglio raccontare la nostra esperienza. Da almeno quaranta anni abbiamo con loro una relazione diretta – con continue comunicazioni e discussioni – e in tutti questi anni abbiamo assistito a sfide molto grandi e pericolose, in Libano e nella Regione. Lo dico oggi per amore di Dio, Gloria a Lui l’Altissimo, e per questa calamità che grazie a Dio l’Iran ha superato. Lo dico davanti a Dio l’Altissimo e lo testimonio in questo mondo e nell’altro: questa Repubblica Islamica dell’Iran non vuole nulla dall’Iraq e dalle altre nazioni della Regione. Molti Paesi del mondo dichiarano di essere avidi del petrolio e del gas iracheni. Trump ha tenuto una conferenza stampa e ha accusato George Bush e i suoi predecessori come Obama, ecc., di essere stati negligenti nel controllare i giacimenti petroliferi. Ci sono Paesi che dichiarano apertamente di essere avidi del petrolio, delle risorse e delle acque dell’Iraq. La Repubblica Islamica non mira al petrolio, alle risorse e alle acque dell’Iraq e della Regione. Al contrario, la Repubblica Islamica offre le proprie strutture, la propria potenza e il sangue dei suoi anziani, giovani e cari affinché la nazione irachena goda di sicurezza, salute, onore, libertà e dignità. Come può la nazione irachena dimenticare la presenza del martire Hajj Qassem Soleimani e degli altri comandanti, soldati e volontari iraniani?

Come può dimenticare la tenacia nel soccorso da parte dell’Iran? I funzionari iraniani spiegano quotidianamente tale questione. L’America ha abbandonato l’Iraq e lo stesso hanno fatto gli altri Paesi del mondo. È stato l’Iran ad aver aperto i suoi depositi di armi e i propri cieli e ad aver inviato i propri comandanti e combattenti, e tutte le forze armate, armi e soldi della Repubblica Islamica erano pronti a difendere l’Iraq mentre l’ISIS invadeva questo Paese e molte delle sue regioni, e Baghdad e Karbala erano sul punto di cadere. Come potete dimenticarlo? Come può una persona comune nutrire amicizia verso i sauditi che hanno inviato 5.000 attentatori suicidi in Iraq e hanno smembrato i corpi di donne, bambini e uomini iracheni di tutte le religioni ed etnie sui muri e sul terreno di mercati, moschee e chiese? È normale una persona così? Come può una persona comune nutrire inimicizia verso la Repubblica Islamica, che ha fatto di tutto per liberare l’Iraq dall’occupazione americana, per affrontare la minaccia dell’ISIS e preservare l’esistenza, il popolo e l’identità dell’Iraq? Chiunque dica al popolo iracheno e alle nazioni della Regione che l’Iran intende colonizzarle, sfruttarle o dominarle è un bugiardo, un traditore e un codardo. Chiunque esso sia, perché non mi riferisco a una persona specifica, ma sto parlando in termini generali. 

Forse avete un problema con l’Iran, con alcune sue politiche o con il comportamento di alcuni loro funzionari. Questa è un’altra faccenda ed è normale. Ma essere ostili alla Repubblica Islamica dell’Iran è nell’interesse di chi? Chi ne trarrà giovamento? In questo modo renderete forse un servigio all’Iraq, al Libano, alla Siria, al Bahrein, allo Yemen, alla Palestina o ai Paesi della Regione? 

Fratelli e sorelle, ho due semplici domande. Dopo Camp David e gli sviluppi degli ultimi decenni, se non ci fosse stato uno Stato chiamato Repubblica Islamica dell’Iran, dove sarebbero oggi la Palestina, Gerusalemme, il popolo palestinese, il Libano e Israele? Rispondete a voi stessi. Oggi il fattore più importante per la forza del Fronte della Resistenza per il Libano, la Palestina, la Siria e l’intera Regione è la Repubblica Islamica dell’Iran. 

Seconda domanda: questa Primavera Araba o Autunno Arabo, le cui realtà vengono rivelate oggi… quando l’ISIS, come essi stessi ammettono, ha condotto in Siria centinaia di migliaia di combattenti da tutto il mondo (quel senatore americano ha detto che gli Stati Uniti hanno portato centinaia di migliaia di persone da cento paesi del mondo[2]), se non ci fosse stata la Repubblica Islamica dell’Iran a sostenere l’Iraq, la Siria, il Libano e le nazioni della Regione, dove sarebbero oggi questi popoli, queste nazioni e questi governi? In quale era cupa e oscura sarebbe entrata la nostra Regione?

Poco fa stavamo parlando della nobile Guida [Imam Khamenei]. L’essere umano dovrebbe riconoscere le benedizioni ed esserne grato, e non mostrarsi irriconoscente coprendole, negandole o maledicendole. Questo è ciò che oggi si richiede al Fronte della Resistenza e alle nazioni della Regione. 

Voi che vi affidate agli Stati Uniti. L’America oggi sta combattendo fino all’ultimo ucraino. Avete visto ieri cosa hanno detto gli americani a quel poveretto di Zelensky? In risposta all’annessione di quattro regioni da parte della Russia, aveva chiesto di poter entrare a far parte della NATO. Cosa hanno risposto gli americani? Hanno detto di no: “Ora non è il momento giusto! Adesso non è il momento!”. Come mai? Perché l’adesione dell’Ucraina alla NATO significherebbe che l’America sarebbe destinata a entrare in guerra contro la Russia. Ma l’America non vuole combattere contro la Russia attraverso gli americani. L’America vuole combatterla attraverso gli ucraini e poi attraverso gli europei, e rimanere come spettatrice di fronte a tutto ciò per poi trarne tutti i vantaggi e profitti. Questi sono gli Stati Uniti. Conosci il tuo amico [l’Iran], stagli vicino e proteggilo. E conosci il tuo nemico, e se non vuoi combatterlo, almeno non cercare rifugio in lui, perché nelle sue braccia non c’è né calore né sicurezza…non ci sono altro che pugnalate alle spalle e tradimenti. 

 

NOTE

[1] Si tratta del dodicesimo Imam dell’Islam Sciita, l’Imam Mahdi. Per approfondimenti, cfr.: S.A. Shahbaz “L’Imam Mahdi, il Salvatore dell’umanità” https://islamshia.org/limam-mahdi-aj-il-salvatore-dellumanita/; Allamah Tabataba’i “L’apparire del Mahdi”; R. Arcadi “L’Imam Mahdi e l’escatologia sciita”:  https://islamshia.org/limam-mahdi-aj-e-lescatologia-shiita-2/.

[2] Riferimento al Senatore statunitense Richard Black. Cfr. https://english.almanar.com.lb/1702648

 

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Attualità, politica e società , Novità

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