LE CAUSE DELLA RIVELAZIONE
Il Corano è un Libro che non entra in molti dettaglistorici o dottrinali ma manifesta l’essenziale del proprio messaggio in maniera chiara e sintetica. Si tratta di un Libro che è stato rivelato gradualmente e la sua struttura, i suoi contenuti e gli eventi raccontati in esso spesso ne portano testimonianza.
Una differenza importante tra l’insegnamento del Corano e quella di un libro di testo scolastico è che gli insegnamenti coranici non vengono presentati inmaniera sistematica per lo studente bensì sono strutturati secondo altro criterio con lo scopo di preservarne il messaggio religioso fondamentale e facilitarne la comprensione durante la recitazione. Di conseguenza sarà utile conoscere le circostanzeintorno alle quali i vari passi coranici vennero rivelati e le cause delle varie rivelazioni ricevute dal Profeta.
Asbab al-nuzul è l’espressione tecnica per indicare le “cause della rivelazione”. Secondo alcuni l’importanza dello studio dedicato a questo argomento è fondamentale al punto tale da ritenere che senza di essi non sarebbe possibile comprendere approfonditamente il Corano.
Asbab è il plurale di sabab e nel presente contesto indica ciò attraverso il quale si può accedere verso una meta desiderata. Dunque durante lo studio degli asbab al-nuzul si approfondiranno le circostanze inerenti alle varie rivelazioni al fine di accedere al significato dei differenti passi coranici. Ciò implica conoscere gli eventi particolari, i luoghi specifici della rivelazione e la situazione ad essa connessa.
Esiste a volte un altro termine chiamato in causa ossia sha’n al-nuzul (situazione della rivelazione). Molti esegeti non ritengono vi sia alcuna differenza tra asbab al-nuzul e sha’n al-nuzul. Altri però ne mettono in risalto una: sha’n al-nuzul infatti porterebbe con sé un significato più generale. Quando un passo coranico veniva rivelato riguardo aun evento passato, presente o futuro, o inerente ad una regola islamica, allora si parla di sha’n al-nuzul. Quando invece un passo coranico veniva rivelato immediatamente dopo una determinata vicenda, onde chiarirne i significati e i risvolti, si parla allora di asbab al-nuzul.
Alla luce di questa tesi non è possibile affermare chela causa della rivelazione della sura dell’Elefante sia stato l’attacco di Abraha contro la Ka’ba in quanto l’episodio avvenne durante l’anno in cui nacque il Profeta e quindi assai prima della rivelazione coranica. Nonostante l’evento in questione spieghi i significati dei passi della sura, non può trattarsi di una causa della rivelazione in quanto non avvenne appena prima la rivelazione della sura.
TIPOLOGIA DELLE CAUSE DELLA RIVELAZIONE
Non tutti i passi coranici sono relazionati alle cause della rivelazione. Infatti molti versetti sono incentrati sul concetto di guida divina in modo universale,come il seguente: “Alif Lam Ra. Un Libro che ti abbiamo rivelato affinché tu tragga le genti dalle tenebre alla luce con il permesso del loro Signore sulla via dell’Eccelso, Degno di lode” (14:1).
Per quanto concerne i passi che si relazionano alle cause della rivelazione, è possibile suddividerli in tre categorie: 1) Quelli inerenti alle azioni degli individui.2) Quelli inerenti ad un evento specifico.3) Quelli inerenti a domande poste al Profeta.
Passi inerenti alle azioni degli individui
Durante il periodo della rivelazione si assiste alla presenza di persone il cui comportamento e modello di condotta fu particolarmente sublime o particolarmente corrotto. Per esempio in alcune narrazioni si riporta che Ali Ibn Abi Talib, durante la Preghiera rituale, nello stato di inchino (ruku’), fece la carità ad un mendicante e quindi Iddio rivelò il passo coranico 5:55-56.
Al contrario Abu Lahab e sua moglie sono condannati nella sura delle “fibre di palma” (al-Masad) a causa della loro avversione nei confronti del Profeta. Degno di nota è il fatto che Abu Lahab visse fino a dieci anni dopo la rivelazione della suddetta sura.
Passi inerenti ad un evento specifico
Alcuni passi coranici vennero rivelati dopo un particolare evento onde enfatizzare le lezioni che se ne possono trarre. Dopo il trattato di Hudaibiyyaconclusosi nel sesto anno dell’Egira, ad esempio, Iddio proclama la vittoria dei musulmani nonostante nessuna battaglia vi ebbe luogo.
A volte il riferimento viene fatto nei confronti di un evento sgradevole come quando gli ebrei di Medina riaccesero la vecchia ostilità nei confronti degli Aws e dei Khazraj al punto tale da scatenare un’inevitabile guerra.
Passi inerenti a domande fatte al Profeta
Al Profeta venivano regolarmente poste molte domande, sia da parte dei musulmani che volevano conoscere di più la loro fede che da parte di non-musulmani i quali volevano esaminarlo o metterlo in difficoltà. La sura della Caverna, per esempio, venne rivelata in risposta ad una domanda fatta dai non-musulmani sui Compagni della Caverna.
Nel Corano si riscontrano numerosi esempi di versetti forniti in risposta alle domande dei fedeli. Spesso iniziano con l’espressione “Ti chiedono…”(yas’alunaka) come nel caso del passo coranico 2:217.
IMPORTANZA DEL CONOSCERE LE CAUSE DELLA RIVELAZIONE
Conoscere le cause della rivelazione senza dubbio aiuta a comprendere meglio la natura, il messaggio e lo scopo di un passo coranico e dunque le sue implicazioni e la sua esegesi. Riassumendo aiuta a comprendere:- Il contesto storico al tempo del Profeta e gli sviluppi della prima comunità di musulmani.- Lo scopo dei passi coranici.- Il significato diretto ed immediato e le implicazioni dei passi coranici.- La filosofia e le ragioni dietro una determinata prassi.- Se la comprensione di un passo coranico è generale o specifica, e nel caso fosse specifica, se e in quali circostanze può o deve essere applicata.- La differenza tra le esigenze fondamentali ed immutabili degli esseri umani e quelle che mutano in base a fattori quali tempo e luogo.
I primi quattro fattori sono chiari. Gli ultimi probabilmente necessitano di qualche ulteriore chiarimento fornito qui di seguito.
COMPRENSIONE DEI PASSI CORANICI RELAZIONATI ALLE CAUSE DELLA RIVELAZIONE
Il Corano venne rivelato ad un gruppo di persone appartenenti ad una specifica cultura ed aventi un determinato linguaggio, in un dato momento storico e in una particolare zona geografica. Una domanda che potrebbe sorgere è dunque come possa ritenersi sufficientemente adeguato per tutti i musulmani di ogni zona e di ogni era come è comunemente ritenuto dai musulmani stessi.
Per esempio nel Corano è scritto: “Non considerano i cammelli, come sono stati creati?” (88:17). Un musulmano contemporaneo potrebbe chiedersi il motivo per cui tra tutti i meravigliosi e gli affascinanti fenomeni naturali il Corano scelgaproprio l’esempio di un cammello. Se comunque studiamo la cultura degli arabi al tempo della rivelazione notiamo che il cammello rappresentava per loro uno degli animali più importanti, se non il più importante, nei vari aspetti della vita. Nel suddetto caso indicato dal versetto, l’apprezzamento della creazione dovrebbe quindi indurre all’apprezzamento nei confronti del Creatore.
Il mutamento delle condizioni di vita dell’uomo inevitabilmente lo ha fatto riflettere su molte questioni filosofiche e sociali. In definitiva si può comprendere che le esigenze dell’essere umano siano di due tipi: quelle mutabili e quelle immutabili. Per esempio i tipi di vestiti che vengono indossati sono cambiati notevolmente da un periodo all’altro ma l’esigenza di vestirsi è sempre rimasta invariata. Lo stesso può dirsi del bisogno del cibo o di una casa.
In maniera analoga le relazioni umane sono alquanto cambiate e i rapporti sono diventati più superficali sotto certi aspetti, e più sofisticati sotto altri aspetti, ma in definitiva gli istinti naturali e le emozioni sono sempre le stesse.
Il Corano si concentra sulle esigenze immutabili dell’uomo e, non ripone un’importanza primaria nei confronti delle questioni mutabili nonostante ne faccia menzione. Ciò è particolarmente chiaro alla luce della ridondanza utilizzata rispetto all’universalità del suo messaggio.
Conoscendo le cause della rivelazione dei diversi passi coranici e ponderando su possibili parallelismi tra le varie epoche si è in grado di distinguere leesigenze spirituali immutabili, le quali trascendono tempo e spazio. Nonostante i versetti abbiano dunque cause della rivelazione particolari, il loro punto focale è la natura immutabile dell’uomo, e per questo il Corano viene ritenuto adatto per ogni luogo ed ogni cultura. Si narra che l’Imam al-Baqir ebbe a dire: “Se un versetto è stato rivelato riguardo ad una certa comunità e se ne andasse con la scomparsa di questa comunità, non rimarrebbe niente del Corano. La verità è invece che l’intero Corano rimarrà in vigore fintanto che esistono i cieli e la terra”.
AFFIDABILITA’ DELLE CAUSE DELLA RIVELAZIONE
Esistono divergenze tra gli studiosi nei riguardi dell’importanza delle cause della rivelazione. Dato che riportare gli hadith fu bandito fino al tempo del califfo ommaiade Umar Ibn Abdul-Aziz (99-101 dell’Egira) assistiamo alla trasmissione di molte narrazioni inattendibili e non autentiche. Molte di esse non hanno una catena di trasmissione o non sono accettabili dopo un accurato scrutinioscientifico. Tra le varie catene si trovano anche talune che non sono state riportate né per via scritturale, né oralmente, ma che trovano piuttosto il proprio fondamento nel giudizio personale del narratore. Ritenere però che un certo passo coranicosia relazionato a un determinato evento rimane una questione personale soggetta a ijtihad (sforzo interpretativo) e non appresa direttamente dal Profeta. Questo fattore ha fatto dubitare vari studiosi, tra cui Allamah Tabatabai, dell’autenticità di molte cause della rivelazione.
Al-Suyuti presenta duecentocinquanta narrazioni inerenti alle cause della rivelazione ed ammette che alcune di esse sono assai deboli.
Ali Ibn Ahmad al-Wahidi (d. 468 H.), autore di uno dei primi lavori specifici sulle cause della rivelazione argomenta dicendo che un evento, onde essere considerato come causa della rivelazione, deve essere trasmesso da una narrazione affidabile riportata da un testimone oculare dell’evento stesso.
Oltre allo Asbab al-Nuzul di al-Wahidi esistono varie opere in cui vengono riportate cause della rivelazioneformalmente accettate come il Jami’ al-Bayan di al-Tabari, il Durr al-Manthur di al-Suyuti, il Majma’ al-Bayan di al-Tabrisi e l’esegesi al-Tibyan di ShaykhTusi.
Muhammad Hadi Ma’rifat esorta alla cautela nell’accettare narrazioni inerenti alle cause della rivelazione e presenta le seguenti condizioni:1) Le narrazioni devono avere una catena di trasmissione autentica e trarre origine da una fonte affidabile come un Imam della Casa del Profeta, un Compagno noto per la sua conoscenza del Corano come Abdullah Ibn Masud, Ubayy Ibn Ka’b o Abdullah Ibn Umar, o un celebre studente dei Compagni come Mujahid, Sa’id Ibn Jubayr o Sa’id Ibn Musayyab.2) Le narrazioni devono essere riportate da più catene di trasmissione in modo da denotare certezza nei riguardi dell’evento in questione.3) Nel caso di una narrazione che non sia stata autenticata si dovrà far riferimento alla sua conformità con i versetti del Corano. Per esempio nei riguardi del passo coranico 9:37 si riporta che combattere era proibito durante i quattro mesi sacri (Muharram, Rajab, Dhul-Qa’da e Dhul-Hijja). Di fatto però quando alcuni potenti clan avevano il sopravvento durante un conflitto e si avvicinava il mese di Rajab consideravano, per quell’anno in particolare, il mese di Rajab come Sha’ban, e il mese di Sha’ban come Rajab in modo da poter continuare il conflitto. Tale usanza venne ufficialmente bandita nel nono anno dell’Egira.Questa narrazione pare essere in perfetta conformità con il passo in questione e dunque alquanto plausibile da poter essere considerata come causa della rivelazione nonostante la sua catena di trasmissione non sia stata autenticata.
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