Yemen: intervista al noto combattente di Ansarullah Al-Ajri

Yemen: intervista al noto combattente di Ansarullah Ali Abdul Salam Al-Ajri

Il sito “Tahavvolate Jahan Eslam” (https://iswnews.com)ha intervistato Ali Abdul Salam Al-Ajri, uno dei principali combattenti del movimento di resistenza islamica Ansarullah dello Yemen, sugli ultimi sviluppi dell’aggressione americano-saudita allo Yemen e sulla situazione del popolo yemenita.

Ali Abdul Salam Al-Ajri è uno dei combattenti (mujahidin) yemeniti del movimento Ansarullah che, oltre ad esser presente sui campi di battaglia contro la coalizione americano-saudita, è attivo anche nel cyberspazio. Ha 33 anni ed è originario della zona storica di Dhahyan nella provincia di Saada. L’area di Zahyan si trova a nord-ovest della città di Saada ed è il luogo di nascita di molti ulamà e grandi personalità yemeniti. Questa conversazione si è svolta per esaminare gli ultimi sviluppi nello Yemen e per conoscere la situazione del popolo yemenita dopo sei anni di guerra e assedio. Ne riportiamo di seguito la traduzione integrale in italiano.

 

Qual è la situazione della popolazione nelle diverse zone dello Yemen?

Prima di tutto vi ringrazio per questa intervista, che costituisce per me un onore. Per quanto riguarda lo Yemen, purtroppo stiamo assistendo a una situazione triste e dolorosa, con un duro assedio e condizioni di vita difficili, accompagnati da pesanti bombardamenti con armi avanzate e proibite da parte del nemico. Naturalmente la situazione peggiore è quella delle province di Saada, Hajjah, Al-Hudaidah e Al-Jawf, che sono state le più colpite e hanno registrato maggiori perdite. Altre province non hanno particolari problemi e hanno una situazione diversa da quelle appena menzionate, ma soffrono anche loro di problemi di sostentamento e a volte vengono bombardate dai nemici, oltre al mancato pagamento degli stipendi, alla mancanza di forniture sanitarie e vari problemi sociali. 

 

Che impatto hanno avuto sul popolo i bombardamenti e i crimini della coalizione saudita? 

L’effetto dei bombardamenti non solo non può essere spiegato ma nemmeno immaginato. Ci sono migliaia di bambini che sono rimasti orfani per la perdita dei loro genitori e migliaia di genitori che hanno perso tutti i loro familiari. Ci sono migliaia di persone che sono state ferite e rese disabili; migliaia hanno visto distrutte le loro case e i luoghi di lavoro. Sfortunatamente la guerra ha avuto un grave impatto… 

 

La gente è stanca della pressione economica e degli attacchi nemici o la loro resistenza è aumentata?

Grazie a Dio, Signore dei mondi, la popolazione si è adattata alle condizioni di assedio, fame e guerra e ha coltivato grano, mais e verdure. Il nostro popolo ha anche prodotto attrezzature militari, munizioni, droni e missili balistici, e ha sviluppato la produzione in campi come quello sanitario, dell’abbigliamento e altre cose, con piena fiducia in Dio e in se stessi, e questo mostra i risultati positivi della resistenza che ha portato al rafforzamento del morale, dell’entusiasmo e della fiducia del popolo yemenita. 

 

Hai partecipato nell’operazione per liberare Al-Jawf, chiamata “Operazione Amkana Minhum” (1). Puoi parlarci di quell’operazione e dei suoi aspetti sconosciuti? 

La nostra partecipazione a questa operazione è stata per grazia di Dio, e di fronte alla Sua grazia le parole non sono capaci di esprimersi dovutamente. L’operazione è stata preparata in segreto e condotta in un modo che nessuno immaginava, dividendo le linee di battaglia tra circoli dell’esercito e comitati popolari. È interessante sapere che la maggior parte dei Mujahidin in quelle zone non era a conoscenza di questa operazione, ma grazie a Dio l’operazione ha avuto successo anche se non ce lo aspettavamo. Con il sostegno e l’aiuto di Dio abbiamo ottenuto una vittoria che ha stupito il mondo per la sua vastità e risultati. Sapevamo che Dio è vittorioso e che nessun potere può resistere alla Sua volontà. Abbiamo imparato da questa vittoria che la nostra responsabilità nei confronti delle nazioni oppresse del mondo è salvarle e respingere l’oppressione, ed in cima ad essi vi è il popolo palestinese. Consideriamo queste battaglie in cui siamo impegnati oggi come nient’altro che esercitazioni, addestramenti e prove, e ci stiamo preparando per la prossima grande battaglia, che è sradicare l’esistenza di Israele, con il permesso di Dio Onnipotente.

Immagini dell’operazione Amkana Minhum per liberare al-Jawf

 

Raccontaci tutto quello che si può dire sulle battaglie di Ma’rib. Qual è l’importanza della Ma’rib? 

La battaglia di Ma’rib è una battaglia fondamentale ed è attualmente considerata la capitale amministrativa dei mercenari sauditi, e con la sua liberazione riceveranno un colpo psicologico e militare. Ma’rib è un importante porto che ospita pozzi di petrolio e gas yemeniti ed è anche la capitale storica dello Yemen. La sua liberazione costituirà un duro colpo psicologico anche per gli Stati Uniti. A Ma’rib ci sono tribù yemenite le cui origini affondano le loro radici nella Penisola Arabica, come la tribù Murad, la tribù Ubaydah, la decima tribù, la tribù Jahm e così via. Queste tribù hanno cominciato a riconoscere il vero nemico di questa nazione, e i loro uomini hanno cominciato a ritirarsi dai ranghi del “governo” sostenuto dalle forze della coalizione satanica, azione che ha portato al loro indebolimento e umiliazione. E oggi vediamo che i sauditi hanno iniziato a ritirare il loro equipaggiamento pesante da Ma’rib, proprio perché temono che in qualsiasi momento possa essere liberata da Ansarullah.

 

Hai partecipato nella lotta contro Daesh (l’ISIS) e al-Qaeda? 

Sì, ho partecipato a diverse battaglie su differenti fronti, inclusi il Nono Fronte (a nord-est della provincia di Sanaa), quello di Majzar (a ovest di Ma’rib) e quello di Baqam (a nord di Saada). Chiedo a Dio di accettare le mie azioni e di concedermi il martirio sul Suo sentiero. 

 

Quale era l’obiettivo dell’ISIS e di al-Qaeda nella lotta contro Ansarullah? 

Il loro obiettivo è occupare la geografia di questa terra, impossessarsi della sua ricchezza, capacità e risorse, gestirne tutti i valichi e ingressi e controllarne i vari Ministeri, da quello dell’Istruzione a quello della Difesa, dal Commercio all’Industria. Cercano anche di controllare il pensiero e la cultura delle persone e il loro primo obiettivo è quello di distorcere la nostra identità e credenze islamiche. Vogliono cambiare la nostra fede verso Dio per dirigerla verso altro che Lui. In realtà vogliono sostituire la dottrina originaria dell’Islam di Muhammad (S) con l’ideologia wahhabita-daeshi-sionista. 

 

Chi sono i sostenitori di al-Qaeda e dell’ISIS nello Yemen, e tra quali tribù godono di appoggi? 

Gli alleati di al-Qaeda e dell’ISIS sono principalmente persone provenienti dal di fuori dello Yemen che entrano regolarmente nella nostra nazione, addestrati dai servizi segreti statunitensi e israeliani, e che purtroppo hanno sostenitori fra le tribù di diverse province. Zone che l’ondata del wahhabismo negli ultimi quattro decenni ha saputo influenzare e cambiare culturalmente. Queste tribù si trovano a Ma’rib, Al-Jawf, Al-Bayda, Al-Dhala e in un certo numero di altre province yemenite. Non è possibile fornire una cifra precisa, ma sono meno dell’uno per cento della popolazione di queste province. 

 

Nei video e nelle immagini risulta evidente il sostegno della coalizione saudita all’ISIS e ad al-Qaeda. Quali sono le ragioni di questo sostegno?

Le ragioni di questo sostegno sono preparare il terreno per l’occupazione americana e l’espansione della loro influenza su di noi in tutti i campi, e gli americani – con il sostegno generoso offerto all’ISIS – vogliono innalzare la parola di Satana. La volontà di Dio è però al di sopra di tutte le altre volontà e nessuna parola è più alta di quella dell’Altissimo.

Finché il nostro popolo combatterà e donerà migliaia di martiri su questo sentiero, accettando l’autorità di Dio, del Profeta e dell’Ahl al-Bayt (as), questa nazione non potrà essere sconfitta, perché questa è la promessa di Dio e non è possibile fare nulla contro la Sua promessa. E’ quindi impossibile occupare la nostra nazione e costringerci alla resa; come ha detto la nostra Guida Seyyed Abdul Malik Badruddin (Dio lo protegga): “Ciò non è avvenuto in passato, non avviene oggi e non avverrà in futuro, a Dio piacendo”.

 

Sei in contatto con i comandanti e gli ufficiali di Ansarullah? 

Sì, sono in contatto con tutti quelli attivi e presenti sul campo, dal quelli minori a quelli più importanti.    


Ali Abdul Salam Al-Ajri insieme a Muhammad Ali al-Houthi (Presidente del Comitato Supremo della Rivoluzione dello Yemen)

I  combattenti yemeniti come vedono i comandanti di Ansarullah quali Abu Ali al-Hakim, Muhammad Ali al-Houthi, Muhammad al-Bakhiti e altri? Raccontaci di più sul comportamento e le attività dei tuoi comandanti militari.  

I combattenti yemeniti considerano i comandanti di Ansarullah come i più onesti, puri e nobili che hanno governato lo Yemen: Abu Ali al-Hakim è simile a Mukhtar Thaqafi [2] nel discorso, nell’azione, nella determinazione e risolutezza, Muhammad Ali al-Houthi è una persona nobile, pura, esperta e umile e Muhammad al-Bakhiti è un uomo generalmente sostenuto dalla gente yemenita di tutte le convinzioni e orientamenti politici.

 

Quale è il punto di vista dei combattenti di Ansarullah nei confronti della Repubblica Islamica e dei gruppi della Resistenza come Hezbollah e gli altri? 

Seyyed Husayn Badruddin Al-Houthi (che Dio lo abbia in misericordia) [3] ci ha sempre indirizzato verso la Rivoluzione Islamica dell’Iran guidata dall’Imam Khomeini (ra) contro l’Arroganza Globale. Ha anche fatto riferimento alla Resistenza Islamica in Libano e in uno dei suoi discorsi ha descritto Hezbollah, per la sua storica lotta contro Israele, come il maestro dei mujahidin. Nutriamo amicizia e fratellanza verso i nostri fratelli in Iran e Libano, così come verso tutte le persone libere del mondo. Il nostro obiettivo è lo stesso: la questione di tutti noi è quella della Palestina, che accordi e cospirazioni non hanno né indebolito né “normalizzato”. Questo ovviamente non accadrà fintanto che la popolazione si aggrapperà alla guida di Dio e alla bandiera dell’Ahl al-Bayt (as) e utilizzerà le proprie armi contro l’arroganza, la tirannia e l’oppressione. 

Il Martire Seyyed Husayn Badruddin al-Houthi, fondatore di Ansarullah 

 

Quali sono i progetti di Ansarullah, e i tuoi in quanto combattente yemenita, per la prossima generazione dello Yemen? Come cresci i tuoi figli? 

Il nostro progetto e sguardo sono rivolti a uno Stato Islamico indipendente dello Yemen, una nazione islamica avanzata e unita che forma persone pure e musulmane, la cui cultura affonda le sue origini nel Corano e nell’Ahl al-Bayt (as), fiduciosa in Dio, e che si appoggia sulle sue risorse e sul suo popolo. Questo è l’inizio della riforma di questa nazione. Istruiremo i nostri figli con dignità, nobiltà e libertà e insegneremo loro ciò che Dio ci ha insegnato. Il nostro vero nemico sono solo i sionisti. Avvertiamo degli inganni dei sionisti e dei loro tentativi di fuorviare e corrompere i musulmani, e lo insegniamo anche ai nostri figli. 

 

Puoi definire le persone che nominiamo con una frase o una parola?  

Ayatullah Seyyed Ali Khamenei (Dio lo protegga): la Guida delle persone libere in questo mondo 

Sayyid Hassan Nasrallah (Dio lo protegga): La promessa veritiera (Al-Waid Al-Sadiq) e il Principe dei combattenti (Sayyid Mujahidin

Sayyid Abdul Malik Badruddin Al-Houthi (Dio lo protegga): Dignità, coraggio e resistenza 

Martire Haj Qasem Soleimani: l’Imam Husayn del nostro tempo

Muhammad ibn Salman: l’orso errante 

Donald Trump: stupido diavolo 

Ali Abdullah Saleh: tradimento

Martire Saleh Al-Samad: il Capo dei Martiri 

Abd al-Mansour Hadi: Il Presidente più stupido del credente e saggio popolo dello Yemen.  

 

In conclusione, se ha qualcosa da aggiungere o un appello da rivolgere.

Invito tutte le forze della Resistenza e le persone libere del mondo a tenere una manifestazione dal titolo “Fermare la guerra contro lo Yemen”. Invito inoltre le nazioni della Resistenza, e in cima a loro l’Iran, a venire in aiuto del popolo oppresso dello Yemen in ogni modo possibile, ad agire per revocare l’assedio oppressivo su di noi e ad adempiere alle proprie responsabilità. Come Dio Onnipotente disse al Profeta Mosè (pace su di lui) di andare da Faraone (il Taghut – oppressore e traviatore – di quel tempo) ed ergersi saldo di fronte a lui, e non è stato esentato dalla missione né è rimasto passivo e indifferente anche se con lui vi era soltanto suo fratello Aronne. Vi chiedo di pregare per la vittoria e per il bene nostro e di tutti gli oppressi del mondo, nonché per l’instaurazione della pace. 

Ringrazio anche i fratelli di “Tahavvolate Jahan Islam” per aver lavorato giorno e notte onde far conoscere al mondo la nostra oppressione, e questa opportunità costituisce per me un onore. La pace e le benedizioni di Dio discendano su di voi.

 

NOTE

[1] L’operazione militare prende il nome dal versetto 71 della Sura al-Anfal del Sacro Corano che recita: “E se vogliono tradirti, è Allah che già hanno tradito, ed Egli li ha dati in vostro potere (Amkana Minhum). Allah è saggio, sapiente.” L’importante operazione è iniziata il 29 febbraio 2020 e si conclusa il 29 aprile, in cui il movimento Ansarullah e l’esercito sono riusciti a conquistare undici dei dodici distretti della provincia di al-Jawf, pari al 95% della zona, liberando così tutto lo Yemen settentrionale ad eccezione della zona di Ma’rib, infliggendo al contempo pesantissime perdite e danni al nemico. E’ proprio Ma’rib infatti l’obiettivo della fase successiva dell’operazione intrapresa dall’esercito e dal movimento di resistenza yemenita.

[2] Al-Mukhtar b. Abi ʿUbayd al-Thaqafi (المختار بن أبي عبيد الثقفي) (n. 1/622-623 – m. 67/687) è stato il capo di una delle differenti rivolte sorte per vendicare il sangue dell’Imam Husayn, il nipote del Profeta (S) fatto uccidere insieme alla sua famiglia e ai suoi compagni a Karbala dal califfo illegittimo del suo tempo, Yazid ibn Muhawiyah. Mukhtar aveva ospitato Muslim bin ‘Aqil, il rappresentante dell’Imam Husayn a Kufa, e venne imprigionato da ‘Ubayd Allah bin Ziad quando la battaglia di Karbala aveva avuto luogo. Durante la rivolta guidata da Mukhtar molti di coloro che avevano partecipato all’uccisione dell’Imam Husayn vennero uccisi. La sua tomba, collocata vicino alla Moschea di Kufa (Iraq), è rispettata e venerata da molti musulmani.

[3] Nato nel 1959 nella città di Ruwais Bani Bahr, nella provincia di Saqain, Seyyed Husayn Badreddin al-Houthi è stato una delle autorità religiose della scuola zaydita, capo politico e militare e fondatore del movimento di resistenza islamica Ansarullah nello Yemen. Dopo aver completato la sua formazione religiosa in Sudan, nel 1990 fondò nel proprio paese il partito “Al-Haqq”, e dal 1993 al 1997 fu deputato parlamentare. Autore di varie e importanti opere religiose e politiche, il 10 settembre 2004 è stato catturato ed assassinato dal regime filo-saudita, che ne ha restituito la salma al movimento Ansarullah soltanto il 28 dicembre 2012; dalla sua morte il movimento è guidato da suo fratello Seyyed Abdul Malik.

 

Collegamento all’intervista originale (in persiano): https://iswnews.com/36946/%D9%85%D8%B5%D8%A7%D8%AD%D8%A8%D9%87-%DA%AF%D9%81%D8%AA%DA%AF%D9%88%DB%8C%DB%8C-%D8%A8%D8%A7-%D8%B1%D8%B2%D9%85%D9%86%D8%AF%D9%87-%D8%A8%D8%B1%D8%AC%D8%B3%D8%AA%D9%87%E2%80%8C%DB%8C-%D8%A7%D9%86/

 

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Attualità, politica e società , Novità

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