IL PROCESSO DELLA RIVELAZIONE
La rivelazione del Sacro Corano ebbe inizio nel santo mese di Ramadhan durante la notte del destino (laylat’ul-qadr):
“Il mese di Ramadhan: [questo è il mese] in cui venne rivelato il Corano in quanto guida per gli uomini [con] spiegazioni [chiare] aventi Guida e Criterio”. (Sura al-Baqarah, 2:185).
“Lo abbiamo rivelato in una notte benedetta e invero Noi siamo degli ammonitori. In essa si viene distinto ogni saggio affare” (Sura al-Dukhan, 44:3-4).
“Invero lo abbiamo rivelato nella notte del destino”. (Sura al-Qadr, 97:1).
In accordo alle tradizioni più autentiche, la notte del destino è o la diciannovesima, la ventunesima o la ventitreesima notte del mese di Ramadhan.
Altre tradizioni, altrettanto autentiche, ci informano che Iddio mandò l’Arcangelo Gabriele dal Profeta Muhammad (S) con la prima rivelazione il giorno 27 di Rajab1.
Ciò avvenne tredici anni prima della migrazione a Medina e quando il Profeta aveva raggiunto i quaranta anni di età. Tale evento ci è noto come il Giorno della Missione (Yawm al-Bi’thah).
Com’è stato riportato anche dagli storici, il nobile Profeta (S) era solito recarsi nella grotta di Hirah per meditare ed adorare Iddio Onnipotente. Un giorno, gli apparve ‘Arcangelo Jibril il quale gli apportò il seguente messaggio dal suo Signore:
“Leggi in nome del tuo Signore che ha creato. Ha creato l’uomo da un’aderenza. Leggi che il tuo Signore è il più Onorevole. Colui che ha insegnato attraverso il calamo. Ha insegnato all’uomo quello che non sapeva” (Sura al- ‘Alaq, 96:1-5).
A questo punto è necessario comprendere quello che avvenne di preciso durante la notte del destino e riconciliare tale evento con la data della prima rivelazione avvenuta nella grotta di Hirah.
Il fatto è che il Sacro Corano fu soggetto a due tipi di rivelazione: una istantanea e una graduale. Esso venne rivelato al nobile Profeta (S) in forma spirituale durante la notte del destino, e di seguito venne rivelato gradualmente in forma di frasi e versetti durante il periodo della sua profezia.
Al-Suyuti ha detto: “Questa e l’opinione più corretta riguardo a questo [argomento] e molte tradizioni lo testimoniano. Ibn ‘Abbas ha riportato quanto segue:- Il Corano venne rivelato in maniera istantanea durante la notte del destino, nel paradiso terrestre, laddove venne preservato nella Dimora dell’Onore [bayt al-‘izzah]. Poi [l’Arcangelo] Jibril rivelò al Profeta le sue parti in risposta alle domande e alle azioni delle genti. Tale processo di rivelazione graduale durò venti o ventitré anni”2
Shaykh al-Kulayni ha riportato che fu chiesto all’Imam al-Sadiq (as): “Il Corano venne rivelato durante un periodo di [circa] venti anni, perché quindi Iddio lo ha rivelato [anche] durante il mese di Ramadhan?”. L’Imam rispose: “Il Corano fu rivelato in un solo istante nella Dimora dell’Immortalità [bayt al-ma’mur], poi la rivelazione ebbe la durata di [circa] venti anni”.
Shaykh al-Saduq scrive che la rivelazione istantanea del Sacro Corano avvenuta durante la notte del destino informò il nobile Profeta (S) dei suoi contenuti generali. Egli ritiene quindi che il Sacro Corano che fu rivelato al nobile Profeta (S) durante la notte del destino non fu il Libro in forma di lettere e dichiarazioni; piuttosto gli fu svelata la sua conoscenza intrinseca.
Shaykh al-Kashani scrive che la “Dimora dell’Immortalità” è il cuore del nobile Profeta (S): egli spiega che il nobile Profeta (S) raggiunse uno stato talmente elevato che il suo cuore fu in grado di divenire il ricettacolo del Sacro Corano. Di conseguenza, durante la sua missione, ogni volta che l’Arcangelo Jibril rivelava una parte del Sacro Corano, esso passava dal suo cuore alla sua lingua.
Shaykh al-Zanjani scrive invece che lo spirito del Corano è il suo vero obiettivo elevato e contiene le dimensioni universali manifestate in quella notte nel cuore puro del nobile Profeta:
“Lo Spirito Garante lo ha portato sul suo cuore”. (Sura al-Shura, 42:193-194).
Così egli lo manifestò nella sua lingua durante il corso della sua missione profetica:
“Si tratta di un Corano che abbiamo suddiviso in parti affinché tu lo reciti alle genti ad intervalli. E lo abbiamo rivelato in maniera ordinata”. (Sura al-Isra’, 17:106).
Anche ‘Allamah Tabataba’i cita la stessa interpretazione esoterica affermando che il Sacro Corano possiede una realtà nascosta a quella sua apparente che non può essere paragonata ai criteri di comprensione ordinaria delle genti. Il Corano quindi, nella sua realtà profonda e interiore, è privo di suddivisioni e sfaccettature e non possiede parti, capitoli o versetti. Piuttosto si tratta di una singola realtà, stabile ma interconnessa ad altri stadi e livelli, situata in una stazione eccelsa. Egli cita poi i versetti seguenti:
“Alif Lam Ra. [Questo è] un Libro i cui versetti sono definitivi, poi sono stati spiegati in dettaglio da Chi è Saggio ed Esperto[ in ogni cosa]”. (Sura Hud, 11:1).
“Invero esso è nella Madre del Libro, con Noi, Altissimo e Saggio”. (Sura al-Zukhruf, 43:4).
“E’ un Corano Dignitoso in un Libro protetto. Non lo toccano se non i puri”. (Sura al-Waqi’ah, 56:77-79).
Riassumendo, possiamo quindi affermare che il Sacro Corano possiede due nature esistenziali: quella fisica sottoforma di lettere, parole e frasi, e quella nascosta. Quest’ultima, che costituisce una realtà singola e inscindibile, fu rivelata nel cuore del Profeta (S) in maniera istantanea durante la Notte del Destino e in seguito discese in maniera graduale in svariate occasioni nella sua forma dettagliata che tutti noi conosciamo.
Ci sono due Versetti indicanti che il nobile Profeta (S) già fosse a conoscenza del Corano prima della sua rivelazione graduale e sono i seguenti:
“Non aver fretta con il Corano [nel trasmetterlo alle genti] prima che ti giunga la sua rivelazione [quando questa è] portata a compimento”. (Sura Ta Ha, 20:114).
“Non muovere con esso la tua lingua affinché ti affretti [nel rivelarlo]”. (Sura al-Qiyamah, 75:16).
Non a caso la maggior parte dei sapienti ha ritenuto che il processo della rivelazione ebbe luogo in tre stadi differenti:
“Si tratta di un glorioso Corano in Tavole Protette”. (Sura al- Buruj, 85:21-22).
“Il mese di Ramadhan: [questo è il mese] in cui venne rivelato il Corano”. (Sura al-Baqarah, 2:185).
“Lo abbiamo rivelato in maniera ordinata”. (Sura al-Furqan, 25:32).
1 Shaykh al-Tusi ha riportato che l’Imam al-Sadiq (as) abbia detto: “Il Profeta raggiunse [il rango della profezia il [giorno] 27 di Rajab. La ricompensa per chi digiuna durante questo giorno è la stessa di chi digiuna per sessanta mesi” (Wasa’il al-Shi’ah, vol. 7, p. 330).
2 Al-Itqan, vol. 1, p. 116-117.
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