I DUE TIPI DI ADORAZIONE SECONDO MULLA SADRA
Sappiamo che l’adorazione è di due tipi: corporale e spirituale, esplicita ed implicita.
La prima si pratica conformandosi alla legge divina ed alla volontà del Divino Legislatore, obbedendo ai Suoi comandamenti, ai Suoi divieti ed a ciò che ha prescritto il Suo Santo Inviato, confidando nei Suoi decreti, nel Suo giudizio, in ciò che ha promesso sia all’obbediente che al riottoso, e avendo speranza nella grazia sovrabbondante e nella giusta ricompensa per chiunque obbedisca al Principio Primo, si rifugi nel suo Signore, si faccia intimo di Dio ed ottemperi a tutto quanto fu rivelato dal Nobile Profeta e dai suoi angeli, pace su di loro, per conto di Dio, sia sempre esaltato il Suo Santo Nome. È un genere di adorazione che incorpora tutto ciò che è gradito all’Altissimo: i sacrifici, la devozione, la purificazione, il digiuno, l’elemosina, il pellegrinaggio, il jihad, la fede nei Libri rivelati, nei santi inviati, negli angeli, il rispetto della legge, e l’implorare Dio con preghiere e suppliche, da soli o in congregazione, durante le feste e al venerdì, o al manifestarsi dei segni divini.
Il secondo tipo di adorazione, detto anche adorazione essenziale, è il totale abbandono all’Amato, un’obbedienza tutta spirituale che introduce all’intima vicinanza con l’Uno Reale e con tutto ciò che Gli fa da santo corollario e cioè i profeti, i messaggeri e le guide infallibili; esso apre all’intelligenza del santo misterico invio della rivelazione e dei suoi custodi, e squaderna il segreto dell’animo umano e del suo inevitabile sfociare nel miracolo della resurrezione: una resurrezione di gloria, per coloro che vi siano giunti tramite il cammino della rettitudine, e una resurrezione di morte, per coloro che abbiano ceduto alle seduzioni dell’anima concupiscente. Tramite l’adorazione essenziale si perviene alla conoscenza della stessa resurrezione, sia essa fisica che corporea, nonché alla visione delle stazioni spirituali proprie delle genti nel Giorno del Giudizio, così come realmente sono sotto il velame dei simboli divini, delle allusioni apostoliche, e delle opere dei mistici. Le azioni e gli atti di adorazione fondati su questo genere di conoscenza e le pratiche ascetiche da essa motivate, sono tutti parte di questo secondo tipo di adorazione mirante a tre specifici obiettivi:
1) Totale indifferenza per tutto ciò sia altro dall’Unica Realtà; solo un’autentica ascesi ed una severa astinenza dalle seduzioni mondane possono aiutare il viandante a raggiungere un tale stato di grazia interiore.
2) Impiegare le proprie facoltà fisiche e spirituali per gli scopi per cui sono state create, ed agirle solo in armonia con i divini comandamenti: una vera e propria ginnastica spirituale che apre il cuore ad una naturale attrazione verso la Fonte di ogni bene e santità, a discapito del regno della vanità e dell’oblio. Per esempio, ascoltare sermoni devoti, sante letture, magari dalla viva voce di un degno sapiente, è un valido aiuto su questa strada; essi ammoniscono ed incoraggiano molto più efficacemente di una dimostrazione razionale; questo perché sono in grado di toccare l’anima con delicata dolcezza, magari a mezzo di melodiose salmodie che, cullandola nel profondo, schiudono le sue facoltà al cammino della trascendenza.
3) Purificare l’anima, affinché sia qualificata ad accogliere le manifestazioni dell’Uno, e renderla come uno specchio lucido rivolto nella Sua direzione. Intelletto d’Amore ed amore casto saranno fondamentali nel raggiungimento di questo stadio di sublimità.
Da quanto detto riguardo alla via della servitù intellettiva e della santa peregrinazione, risulta chiaro che in qualunque momento l’uomo trascuri l’adorazione del primo tipo, automaticamente gli sarà preclusa e non sarà più in grado di raggiungere quella del secondo tipo, l’adorazione spirituale, la vera ascesi, rimanendo quindi escluso dalla battaglia spirituale propria dei mistici. Diversamente perirebbe egli stesso causando la rovina altrui: egli si smarrirebbe, svierebbe i suoi simili e tutti insieme precipiterebbero nell’abisso della concupiscenza.
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[Estratto da “Infrangere gli idoli” Kasr al-Asnam), di prossima pubblicazione a cura dell’Associazione Islamica Imam Mahdi]
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