Discorso dell’Imam Khamenei per il XXXV° anniversario della Rivoluzione Islamica
Quello che segue è il testo del discorso tenuto l’8 Febbraio 2014 dall’Imam Khamenei, la Guida della Rivoluzione Islamica, in un incontro con i comandanti e il personale delle Forze Aeree dell’Esercito della Repubblica Islamica dell’Iran. L’incontro è avvenuto in occasione dell’anniversario dello storico giuramento di fedeltà prestato dagli ufficiali dell’Aeronautica all’Imam Khomeyni (ra) il 19 Bahman del 1357 (8 Febbraio 1979).
Ass.Islamica Imam Mahdi (aj)
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Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso
Do il benvenuto a voi, cari fratelli, comandanti e membri dell’Aeronautica dell’Esercito della Repubblica Islamica. Vi faccio gli auguri per questo fausto giorno e questa grande ricordo. Esprimo la mia gratitudine alle persone che hanno creato l’evento del 19 di Bahman. Questo evento era molto importante e rilevante.
Alcuni eventi sono più grandi di quanto appaiano. Alcune volte un evento si sviluppa in tal modo che anche coloro che lo hanno prodotto non si aspettavano simile sviluppo. Nel Santo Corano Dio dice: “un seme che fa uscire il suo germoglio, poi lo rafforza e lo ingrossa, ed esso si erge sul suo stelo nell’ammirazione dei seminatori” [Sacro Corano, 48:29].
Dio menziona alcune caratteristiche nel descrivere i Compagni del Santo Profeta (S) e i credenti della prima era islamica. Egli li paragona ad un seme che germoglia, acquisisce progressivamente forza e cresce in modo tale che anche gli agricoltori – coloro che lo hanno seminato – ne rimangono stupiti.
L’evento del 19 di Bahman è stato così. In quel giorno, non potevamo cogliere le molteplici dimensioni di questo evento. Queste dimensioni sono diventate chiare gradualmente. In una scala più ampia, la Rivoluzione stessa fu qualcosa di simile. Il giorno in cui il nostro grande Imam [Khomeyni, n.d.t.] iniziò il movimento nell’anno 1341 (1963), nessuno poteva pensare a questo grande obiettivo e questo stupefacente prodotto, ma questo evento è accaduto. Ovviamente, vi sono alcune ragioni che comportano che un evento diventi benedetto, ma questa discussione è al di là dello scopo del nostro incontro.
In ogni caso, l’evento del 19 di Bahman fu un evento benedetto. Uno degli aspetti che gli analisti di questo evento hanno ignorato è stato il ruolo che esso ha avuto nel determinare l’indipendenza. Dove ha esercitato simile influenza? Lo ha fatto nell’esercito – vare a dire, in quel ceto sociale che aveva vissuto le maggiori sofferenze a causa del dominio e dell’interferenza degli stranieri durante il tempo del Taghut (lo Shah Reza Pahlavi, n.d.t.). L’evento del 19 di Bahman risvegliò il sentimento di indipendenza in questa organizzazione. Risvegliò questo sentimento nell’intero esercito – prima nelle forze aeree e poi negli altri reparti.
Questo evento mostrò ai soldati che ci si può liberare dall’influenza, dall’interferenza e dall’aggressione straniera. Questa è la regione per la quale dicevo agli amici, in questo incontro, che il primo posto in cui emerse il jihad autarchico, fu nelle forze aeree. Esso si sviluppò successivamente nell’intero esercito. Questo spirito di indipendenza e di auto-fiducia fu importante per l’esercito e le forze armate. Ha continuato ad essere importante fino ad oggi e sarà importante anche nel futuro. Volevo dire questo tra parentesi: il punto principale che vorrei discutere è un altro.
La questione dell’indipendenza è una questione importante per l’intero paese e la Rivoluzione. L’indipendenza è stata una delle basi della Rivoluzione Islamica e della Repubblica Islamica. Il motto “indipendenza” (esteghlal), insieme con il motto “libertà” (azadi) era, è e continuerà ad essere uno dei più importanti motti della Rivoluzione.
Si noti che dopo la sconfitta del metodo del colonialismo diretto – che era comune nel passato e attraverso il quale essi colonizzavano i paesi in modo diretto –, questo metodo è diventato obsoleto ed è stato sostituito con il neocolonialismo. Nel neocolonialismo le potenze che interferiscono non coinvolgono direttamente sé stesse nel controllare i paesi colonizzati. Sono piuttosto i loro agenti, coloro che ascoltano queste potenze e dalle quali essi dipendono, ad essere posti al potere. Poiché i governi che si appoggiano sull’esterno non possono governare senza dittatura, essi governavano in modo dittatoriale e proteggevano gli interessi delle potenze straniere.
Questo era il neocolonialismo. Combattere contro la dittatura non porterà ad alcunché senza combattere contro quelle potenze straniere che si celano dietro i dittatori interni. Lo stesso è valido oggi. Se un popolo che era esausto della dittatura dei suoi governanti inizia una rivolta e combatte contro i dittatori interni, ma giunge a compromessi con coloro che sono dietro questi dittatori, il destino di questa rivoluzione e dei suoi dirigenti e militanti è destinato al fallimento o al tradimento. Il loro destino sarà limitato ad una di queste due cose. Essi, la loro rivoluzione e il loro paese verranno traditi o, se non verranno traditi, saranno sconfitti e cancellati dalla scena.
Siamo testimoni di un certo numero di rivoluzioni che sono avvenute negli ultimi anni: le popolazioni hanno combattuto il dittatore interno, ma hanno mostrato negligenza nell’affrontare le forze che sostenevano i dittatori o hanno pensato di scendere a compromessi con queste forze. Il risultato di ciò è quello che vedete oggi. Se voi combattete questi dittatori, ma scendete a compromessi con le potenze arroganti, non andrete da nessuna parte. Queste rivoluzioni avranno successo e otterranno la vittoria se vedranno le potenze che interferiscono dietro i dittatori e le combatteranno.
Quando i nostri giovani andarono e presero il Covo di Spie (l’ambasciata USA a Teheran, il 4 Novembre del 1979, n.d.t.) e infersero un colpo umiliante agli Stati Uniti, l’Imam [Khomeyni] disse: “E’ una Rivoluzione più grande della prima”. Questo è il motivo per cui egli disse ciò. La prima Rivoluzione era grande ed unica, ma nella seconda Rivoluzione il popolo dell’Iran mostrò di essere consapevole anche dell’altro livello del dominio, della calamità e del disastro e che essi potevano affrontarlo e combatterlo.
Possiamo comprendere la questione dell’indipendenza da questo movimento del popolo. Indipendenza significa che un paese è consapevole delle potenze che interferiscono e che le affronta e si solleva contro di esse. Indipendenza non significa agire in modo errato e duro nei confronti del mondo intero. Significa piuttosto contrapporsi a quelle potenze che vogliono interferire, comandare e rimuovere la dignità e l’onore da un popolo per i loro interessi. Questo è il significato di indipendenza.
Chi è il nemico dell’indipendenza di un popolo? Le potenze straniere che interferiscono sono il nemico di questa indipendenza. Sono esse che temono il sentimento di indipendenza in un paese. Esse temono questo sentimento e cercano di indebolirlo nel popolo, nei suoi dirigenti e in coloro che lo guidano.
Questo è il motivo per il quale la loro rete propagandistica è impegnata nello scoraggiare le nazioni dal perseguire l’indipendenza. Nella loro propaganda affermano che l’indipendenza politica, culturale ed economica dei paesi è in contraddizione con il loro progresso. Voi ascoltate quello che dicono. Coloro che hanno familiarità con la propaganda globale hanno già sentito queste cose. Essi promuovono queste idee nei “think tanks” come idee filosofiche e alcune persone, all’interno di differenti paesi – incluso il nostro – promuovono queste idee per conto loro.
Queste persone affermano “Se un paese vuole essere tra i più avanzati, non ha altra opzione che sopprimere il sentimento di indipendenza al suo interno, perché se un paese vuole essere indipendente e poggiare completamente sui propri interessi, ciò è in contraddizione con il suo desiderio di essere tra i paesi avanzati a livello mondiale”. Bene, questo è completamente sbagliato ed è stato fabbricato da coloro che si oppongono all’indipendenza dei popoli.
La speranza e l’obiettivo delle forze che interferiscono è di salvaguardare i loro stessi interessi interferendo negli affari di tutti i paesi. Ad esse non importa se gli interessi dei paesi vengano compromessi e calpestati. Continuano a interferire come interferivano negli affari del nostro paese durante il periodo del Taghut. Erano loro che decidevamo con chi dovevamo avere relazioni e con chi non dovevamo averne, a chi dovevamo vendere il nostro petrolio, a quanto dovevamo venderlo, come dovevamo utilizzarlo, chi doveva ricoprire posizioni importanti e chi non poteva. Essi interferivano direttamente in simili questioni.
In tali condizioni, un paese diventa uno strumento di protezione dei loro interessi e i suoi stessi interessi vengono completamente abbandonati. Quando questo accade, l’obiettivo delle guide e governanti di questo paese non sarà più di difendere gli interessi nazionali, ma di favorire quelli delle potenze che interferiscono. L’indipendenza ferma e previene questa tendenza infida ed errata. Questo è il significato di indipendenza per un paese.
Indipendenza non significa rompere le relazioni con gli altri paesi, ma costruire una diga contro l’influenza degli altri paesi, in modo che essi non possano sostituire gli interessi del nostro paese e del nostro popolo con i loro interessi. Questo è il significato di indipendenza e questo è il più importante obiettivo di ogni paese.
Ciò che può portare indipendenza alla nostra Rivoluzione Islamica è mettere in luce i principi della Rivoluzione in modo schietto e chiaro. I principi ed i valori della Rivoluzione devono essere messi in luce in modo trasparente e diretto, come fece il nostro grande Imam (ra). Sin dall’inizio del movimento rivoluzionario l’Imam espresse il suo punto di vista in modo esplicito e inequivocabile. Dall’inizio egli rifiutò il regime taghutì, ereditario, oppressivo e monarchico senza fare complimenti.
Era chiaro sin dall’inizio che l’Imam voleva formare un governo popolare. L’Imam disse in maniera esplicita che le monarchie ereditarie, i regimi dittatoriali e quei regimi individuali che si basano sulla volontà di un singolo individuo sono destinati al fallimento. L’Imam era solito dire queste cose in maniera diretta e senza celare il suo punto di vista. L’Imam diceva apertamente che un governo islamico, un governo basato sul pensiero ed i principi islamici, deve guidare gli affari e non lo nascondeva. L’Imam non ebbe alcuna esitazione nell’affrontare la pericolosa rete sionista che vuole governare il mondo intero. Non ha celato nulla al riguardo ed ha assunto apertamente una posizione anti-sionista.
L’Imam adottò apertamente una posizione contro il regime sionista, che è un regime usurpatore e artificiale e che occupa l’oppressa Palestina. Egli non si fece alcuna remora e non celò nulla al riguardo. Notate che si tratta dei principi e delle fondamenta. L’Imam non occultò il fatto che noi ci opponiamo al sistema egemonico. Il sistema egemonico è quello che divide il mondo in dominanti e dominati. L’Imam lo rifiutò decisamente.
Il sistema egemonico si manifesta ed è rappresentato dall’attuale regime e governo degli Stati Uniti d’America. L’Imam prese apertamente una posizione contro gli Stati Uniti. La nostra posizione contro gli USA non è basata sul popolo americano o con uno sguardo razzista. Il punto non è questo, ma il comportamento, la natura e la condotta del governo degli Stati Uniti d’America basati sull’interferenza e l’imperialismo.
L’Imam adottò una posizione chiara ed aperta contro questo sistema. Questa è la ragione per la quale la Rivoluzione continua ad andare avanti sul vero binario dei principi e delle linee guida anche dopo il trascorrere di trentacinque anni. La Rivoluzione non è cambiata, non sono cambiati i suoi principi, né il suo sentiero né i suoi motti. Questo è molto importante.
La resistenza delle altre rivoluzioni si è sgretolata di fronte alle tempeste che le hanno colpite. Molte di queste rivoluzioni hanno cambiato i loro principi e il loro sentiero o sono state completamente distrutte e annichilite. Dal primo giorno in cui è sorta, la Rivoluzione Islamica ha preservato e si è mossa verso i suoi obiettivi, ha raggiunto successi stupefacenti in differenti aree ed ha trasformato [l’Iran] da un paese abbandonato e inefficace nel mondo ad una potenza regionale grande ed influente nella politica internazionale. Lo sta mostrando al mondo intero.
Tutte le nazioni nel mondo sanno che il popolo dell’Iran è coraggioso, onesto, intelligente e resistente nonostante tanti sforzi e molteplici strumenti propagandistici siano stati utilizzati contro la Repubblica Islamica. Per un periodo le reti propagandistiche e politiche dei nemici del popolo iraniano hanno concentrato tutti i loro sforzi nel creare l’iranofobia. Alcuni di essi hanno esercitato sforzi per creare l’islamofobia ed altri l’iranofobia. Tra le nazioni del mondo, tuttavia, la popolarità delle genti dell’Iran è aumentata.
Oggi, non solo le masse ma anche personalità eminenti che non sono animate da motivi maliziosi hanno un simile punto di vista sul popolo iraniano. Se vedete le loro dichiarazioni, vedrete che questa è la loro idea del popolo dell’Iran: un popolo resistente, intelligente e paziente. Questo è il loro sguardo sul popolo iraniano. Questo è il risultato della politica iranofoba.
Le nazioni non sono preoccupate della Repubblica Islamica e del popolo iraniano. Esse sono preoccupate piuttosto dell’egemonia degli Stati Uniti. Sono gli USA ad esser noti per il bullismo, l’interferenza negli affari degli altri paesi e lo scatenare guerre. I popoli del mondo conoscono gli Stati Uniti come un governo guerrafondaio, incendiario e che interferisce negli affari degli altri paesi. E’ l’America che spaventa le nazioni e che esse odiano.
Il volto della Repubblica Islamica è diventato sempre più luminoso ed il popolo iraniano sempre più dignitoso, e questo continuerà nel futuro, a Iddio piacendo. Il segreto della persistenza di questa Repubblica Islamica sul binario della Rivoluzione e delle linee guida del nostro grande Imam, è stata questa franchezza.
Questo candore e franchezza non devono andare affatto perduti. Le posizioni della Repubblica Islamica di fronte ai suoi oppositori, amici e nemici devono essere chiare. Le tattiche possono cambiare, possono cambiare i metodi, ma i principi devono rimanere forti e solidi. Questo è il segreto della solidità della Rivoluzione e del progresso del paese.
Chi sono i nemici della nostra Rivoluzione oggi? I nemici della Rivoluzione sono alcune potenze terrene prive di dignità. Queste potenze sono i nemici del popolo dell’Iran. E gli amici del popolo iraniano sono quelle nazioni che hanno sentito e compreso il messaggio della Rivoluzione e della Repubblica Islamica.
E’ possibile, ovviamente, che alcune persone non abbiano ascoltato questi messaggi, ma chiunque abbia sentito e compreso i motti della Repubblica Islamica, testimoniato la sua resistenza e sperimentato e compreso la questione della resistenza e dell’oppressione, è un sostenitore della Repubblica Islamica. La Repubblica Islamica vuol dire il popolo e la nazione dell’Iran. Il popolo non è separato dalla Repubblica Islamica. Questo è il segreto della solidità e del potere della Repubblica Islamica.
Una delle cose che i politici statunitensi dicono nei loro discorsi ai nostri responsabili è che essi non vogliono rovesciare il governo iraniano. In primis, essi mentono. Se essi potessero, non esiterebbero neanche un momento per distruggere le fondamenta della Repubblica Islamica. Secondo, essi non possono. I regimi arroganti possono rovesciare solo quei governi privi di base popolare.
La Repubblica Islamica dell’Iran è basata sulla fede, benevolenza e volontà del popolo. Quale paese conoscete che commemora le cerimonie per la sua rivoluzione con la presenza di persone nelle strade e con motti potenti anche dopo il trascorrere di decine di anni? Se Iddio vuole, sarete testimoni che il 22 Bahman (anniversario della Rivoluzione Islamica, corrispondente all’11 Febbraio, n.d.t.), il popolo iraniano mostrerà ancora una volta la sua presenza, forza imponente e potere nazionale in tutte le città.
Ciò che è importante è che il popolo dell’Iran sa che il segreto del proprio successo è la resistenza e, grazie a Dio, ne è consapevole. Quello che è importante è che esso è consapevole che la via per ottenere sicurezza è mostrare la potenza e forza nazionale. La potenza nazionale si manifesta attraverso alcuni aspetti e la popolazione mostrerà questa potenza nelle loro grandi manifestazioni, nel loro orientamento e nei cortei come quelli del 22 Bahman e nelle differenti elezioni. Essa mostrerà la sua presenza attraverso i successi scientifici e attraverso il suo supporto alla Repubblica Islamica. Questo è un punto importante. Quello che preserva la sicurezza del paese è la dimostrazione della potenza nazionale. Quando il popolo mostra la sua potenza nazionale al nemico, quest’ultimo non può fare nulla.
Purtroppo i nemici oggi fanno certe dichiarazioni a diversi livelli. Questa è una lezione per la nostra gente. Il popolo dell’Iran deve seguire i negoziati che vengono condotti in questi giorni. Essi devono ascoltare e seguire le insolenti dichiarazioni dei politici statunitensi e devono conoscerli.
Alcuni individui vogliono cambiare l’opinione del popolo riguardo l’ostilità del nemico. Il popolo non deve prestare ascolto a questi individui ma deve vedere l’ostilità e il comportamento ipocrita del nemico. Nei messaggi privati con i funzionari del paesi gli ufficiali statunitensi dicono alcune cose, ma appena escono ne dicono altre. Il popolo dell’Iran deve vedere e prestare attenzione al comportamento ipocrita del nostro nemico e alle sue motivazioni malvagie e malevoli. Deve comprendere che un paese deve preservare sempre la sua potenza interna.
Questo è un avviso che abbiamo offerto sempre ai funzionari. Solo una cosa può risolvere i problema del paese: prestare attenzione alle capacità interne – e fortunatamente queste capacità sono molte e innumerevoli – e utilizzarle in modo saggio. Fortunatamente, i funzionari dell’esecutivo responsabili del settore economico hanno prestato attenzione a questa questione e sono giunti alla conclusione che questa è la sola strada.
La via per risolvere i problemi economici del paese – questa serie di problemi – non è rivolgere la nostra attenzione all’esterno, fare qualcosa per rimuovere le sanzioni e adottare altre misure simili. Fortunatamente, i funzionari responsabili delle questioni economiche del paese hanno prestato attenzione a questo punto. La via per risolvere i problemi è volgere la nostra attenzione all’interno e rafforzare le infrastrutture nazionali dell’economia. I nostri funzionari vogliono farlo e, con il permesso di Dio, andranno avanti e avranno successo lungo questa strada.
Le nostre speranze non possono essere vincolate al nemico. Non possiamo aspettarci che il nemico ci aiuti. Gli statunitensi dicono in alcune delle loro dichiarazioni e sofismi che essi sono amici del popolo iraniano. Essi mentono e questo può esser compreso dalle loro azioni. Essi minacciano l’Iran e poi si aspettano che la Repubblica Islamica diminuisca le sue capacità di difesa. Ciò non è ridicolo? Non è sciocco? Mentre essi minacciano, affermano che noi dobbiamo diminuire le nostre capacità difensive. Ma questo non è quello che faremo. Con il permesso di Dio, i responsabili, le i differenti settori del paese e le forze armate aumenteranno le nostre capacità difensive quotidianamente.
Ciò che salva il paese è affidarsi sul potere interno e prestarvi attenzione sia nell’area economica che in quella sociale, politica e culturale.
Se Iddio vuole, le politiche per un’economia di resistenza saranno annunciate in un futuro prossimo. Quando ciò sarà fatto, con il permesso di Dio, le infrastrutture necessarie saranno costruire, verranno realizzati gli sforzi necessari per creare un’economia di resistenza – che è basata sulla resistenza del popolo – e la popolazione proseguirà il suo sentiero.
Ciò che è importante è che il popolo preservi la sua unità e che i responsabili i e le personalità eminenti non lascino che le questioni secondarie mettano da parte l’obiettivo centrale. Oggi, l’obiettivo centrale del movimento del popolo iraniano è di raggiungere il potere interno e la resistenza di fronte alle tempeste ostili e nemiche. Durante questi trentacinque anni abbiamo avuto forti tempeste, ma grazie a Dio il popolo ha resistito ed ha neutralizzato le continue mosse del nemico. Anche ora il popolo sta contrastando e sarà in grado di contrastare, se Iddio vuole, queste mosse.
Tutte le persone devono preservare l’unità. Unità, unanimità e solidarietà devono crescere tra la popolazione e i funzionari governativi. Tutti i responsabili del paese devono confidare nel popolo e il popolo deve confidare nei responsabili.
Alcune persone possono muovere delle critiche. Bene, essi possono criticare, ma le loro critiche devono essere giuste. Considerando il fatto che sono solo pochi mesi che l’amministrazione ha assunto il potere nel paese, dobbiamo dare il tempo ai responsabili del potere esecutivo in modo tale che, a Iddio piacendo, possano muoversi in modo solido e potente. Le critiche devono prestare attenzione a questo fatto e devono trattare il governo con equanimità e i responsabili del governo devono fare lo stesso. Ognuno deve rispettare l’altro e tutti devono comportarsi in modo rispettoso.
Noi abbiamo dei nemici e questi nemici hanno alcuni agenti all’interno del paese. Questo non deve essere ignorato. Non dobbiamo lasciare che gli agenti del nemico nel paese traggano vantaggio dai punti deboli e creino disordine. A Iddio piacendo, tutti insieme dobbiamo muoverci lungo il sentiero del nostro grande Imam [Khomeyni, n.d.t.] e sulla strada della potenza del nostro paese.
Iddio Altissimo concederà il successo al nostro popolo. A Iddio piacendo le cose si muoveranno nel miglior modo possibile. Con la grazia e il permesso di Allah il popolo iraniano raggiungerà la vittoria sui suoi nemici, nella questione nucleare e nelle altre questioni.
Prego che Iddio Altissimo conceda il successo a tutti voi in modo che possiate adempiere alle vostre responsabilità ovunque siate – nell’Aeronautica, nell’Esercito, nelle Forze Armate in generale o tra la popolazione. Spro che, se Iddio vuole, tutti noi possiamo adempiere alle nostre responsabilità e costruire un futuro desiderabile per il paese, la Repubblica Islamica ed il nostro caro popolo.
Assalamu alaykum wa rahmatullah wa barakatuhu (La pace, la misericordia e le benedizioni di Dio siano su di voi).
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