Imam Khamenei: “La Repubblica Islamica ha chiuso la porta all’infiltrazione americana”

Quello che segue è un estratto del discorso tenuto il 3 novembre 2019 dalla Guida della Rivoluzione Islamica Imam Khamenei durante un incontro con un gruppo di studenti universitari e delle scuole superiori in occasione della “Giornata Nazionale della Lotta contro l’Arroganza Mondiale” e della presa del Nido di Spie (la sede diplomatica americana) di Teheran il 4 novembre 1979.

Dietro l’Imam Khamenei campeggia l’hadith dell’Imam ‘Ali (as): “Questo stendardo può essere portato soltanto dalla Gente che possiede discernimento, fermezza e conoscenza della verità”

Col Nome d’Iddio Clemente e Misericorde

Oggi parlerò di un argomento attinente gli Stati Uniti, poiché l’occasione del nostro incontro li riguarda. Dal giugno 1963 – periodo in cui il regime installato dagli americani obbligò il nostro caro Imam Khomeyni all’esilio – fino ad oggi, gli Stati Uniti non sono cambiati in alcun modo. Sono i medesimi Stati Uniti. Le stesse crudeli caratteristiche che avevano in quei giorni continuano ad esistere anche negli Stati Uniti di oggi. La stessa dittatura mondiale dell’epoca esiste negli USA di oggi. Quel giorno gli Stati Uniti erano una dittatura mondiale che aveva alcuni gendarmi in differenti parti del mondo. Il suo gendarme e mercenario regionale era Mohammad Reza Pahlavi, in altre parti del mondo avevano altri individui. Oggi esiste la stessa dittatura, ma con nuovi metodi e mezzi. 

Hanno quelle stesse caratteristiche crudeli del lupo, quelladittatura globale, quella stessa malvagità e quella stessa brama illimitata: non conoscono limiti e confini. Gli Stati Uniti continuano ad essere tali e quali. Ovviamente oggi sono più deboli. Sono diventati più deboli, comparati al 1963, ma anche più selvaggi e sfacciati. Questi sono gli Stati Uniti. 

L’America ha mostrato ostilità verso l’Iran. Nel corso della storia delle relazioni tra Stati Uniti e Iran, gli USA hanno sempre mostrato ostilità verso l’Iran. Questo accadeva anche durante l’epoca del regime taghuti (1). La loro ostilità verso l’Iran prima della Rivoluzione comprende il rovesciamento del governo nazionale nel 1953. Un agente americano venne a Teheran con una valigia piena di dollari, si recò nell’ambasciata inglese e vi sinascose. Da lì iniziò a dare soldi e distribuire dollari per poter arruolare alcuni individui, lanciare un colpo di Stato e rovesciare il governo nazionale.

Ovviamente anche quel governo era degno di biasimo. Il suo errore fu quello di aver riposto troppa fiducia negli Stati Uniti, ma furono gli americani a realizzare il colpo di Stato e installare un’amministrazione corrotta alle loro dipendenze. Non vi è peggiore forma di ostilità. Essi dominavano le nostre forze armate, il nostro petrolio, la politica della nostra nazione e la nostra cultura: era un dominio completo. Ciò continuò dal 1953 – quando ebbe luogo il colpo di Stato del 28 Mordad – fino alla vittoria della Rivoluzione nel 1979. Tale era allora l’ostilità nei confronti del popolo iraniano e della nostra nazione.

Dopo la Rivoluzione è piuttosto chiaro il modo in cui hannomostrato la loro ostilità. Fino ad oggi, o minacciano e impongono sanzioni o utilizzano parole ostili, fomentano problemi e cercano di infiltrarsi nella nazione. Sono sempre stati ostili verso l’Iran e gli iraniani.

Alcune persone alterano la storia. Gli stessi americani lo fanno. L’anno in cui ero Presidente e mi recai alle Nazioni Unite un giornalista allora ben noto negli Stati Uniti mi intervistò, citando la presa dell’ambasciata – il covo di spie – come il punto di inizio delle divergenze tra Iran e gli USA. Egli disse che “poiché i vostri giovani hanno preso l’ambasciata, l’Iran e gli Stati Uniti hanno iniziato ad avere problemi”. Si tratta però di distorcere la storia poiché non è affatto questa la verità. Le divergenze tra la nazione iraniana e gli Stati Uniti iniziarono il 28 Mordad [giorno del colpo di Stato] e perfino prima. Il 28 Mordad le divergenze raggiunsero il loro apice. Sono loro ad aver agito a tradimento e con malvagità,portando la nazione iraniana a soffrire per mano di un regime corrotto e dipendente come risultato del colpo di Stato. Non si trattò di un episodio di poco conto!  

Per molti anni la nostra nazione è stata calpestata da un regime che era stato installato dagli Stati Uniti. Pertanto il punto di inizio delle ostilità fu il 28 Morda del 1953. Ovviamente anche prima avevano certi piani; durante la mia infanzia ci fu il piano Truman – di cui ho qualche ricordo – che aveva un’apparenza amichevole ma nella realtà era ostile. Comunque il 28 Mordad ogni cosa divenne chiara. Essi entrarono nel bel mezzo della scena e lanciarono un colpo di Stato in una nazione indipendente, con un governo nazionale e popolare che si era fidato degli americani – Mosaddeq si era fidato degli USA e ne ha subito le conseguenze – ed essi installarono un regime corrotto, malvagio, oppressivo e crudele.

In quei giorni la nazione iraniana adottò una posizione realistica, con il cuore, verso gli Stati Uniti. Notate che il nostro grande Imam [Khomeyni] nel 1963 – dieci anni dopo il colpo di Stato, quando le attività popolari e islamiche erano appena iniziate – disse che la nazione iraniana non odiava nessuno al mondo quanto il Presidente americano. L’Imam, nel 1963, già conosceva il suo popolo. Questo era lo stato degli affari.

La Rivoluzione Islamica fu fondamentalmente anti-americana. Voi, cari giovani, dove esserne a conoscenza. Quando la Rivoluzione Islamica raggiunse la vittoria nell’anno 1979 con la guida dell’Imam [Khomeyni] e con la massiccia presenza della popolazione – che entrò in campo, distrusse la monarchia corrotta e stabilì la Repubblica Islamica – fu fondamentalmente contro gli Stati Uniti. Gli slogan della popolazione e dei gruppi che riempirono le strade e sfidarono il pericolo erano slogan anti-americani. E durante questo lasso di tempo – dal 1979 ad oggi, ovvero quarantuno anni – gli Stati Uniti hanno compiuto tutto ciò che potevano per mostrare la loro ostilità verso la nazione iraniana, hanno messo in atto tutto quello che sapevano farecontro il popolo iraniano.

Questi piani includono colpi di Stato, vari complotti, provocazioni, tentativi separatisti, assedio, ecc. Tutti voi ne siete testimoni. Grazie a Dio i giovani oggi sono intelligenti. Durante la nostra gioventù i giovani non erano consapevoli degli sviluppi quanto voi. Vedete che gli americani da allora hanno fatto tutto quello che potevano, in particolar modo contro i gruppi e movimenti nati dalla Rivoluzione, contro l’ordinamento islamico e contro la stessa Repubblica Islamica sorta dalla Rivoluzione. Hanno mostrato quanta più ostilità potevano.

Ovviamente neanche noi siamo rimasti seduti. Diverse volte abbiamo messo il nemico all’angolo del ring senza che potessedifendersi adeguatamente. Anche questo è chiaro e il mondo intero ne è stato testimone.

Vorrei che i giovani prestassero attenzione al fatto che la più importante risposta che la Repubblica Islamica ha dato agli Stati Uniti di fronte ai loro complotti è quella di aver chiuso la porta a un’altra loro infiltrazione politica. La Repubblica Islamica ha chiuso la porta a un ritorno e ad una nuova infiltrazione degli Stati Uniti nel paese e nelle fondamenta della nazione. Quando diciamo che non dobbiamo negoziare, si tratta di un requisito e di uno strumento per prevenire l’ingerenza degli Stati Uniti nella nazione.

Ovviamente ciò è difficile da accettare per gli americani. L’America arrogante e presuntuosa – che fa sentire onorati i capi e responsabili degli altri paesi solo per concedergli la possibilità di incontrarli – da anni insiste per poter negoziare con i capi della Repubblica Islamica, ma la Repubblica Islamica ha rifiutato. E’ una cosa particolarmente dura da accettare per gli Stati Uniti, perché significa che vi sono una nazione e un governo nel mondo che non si arrendono di fronte al potere usurpatore e taghuti degli Stati Uniti e non accetta la loro dittatura mondiale. La proibizione di tenere negoziati non è un atto meramente emotivo, ma è basatosu una solida logica che chiude la porta alla loro infiltrazione, mostra la potenza e magnificenza della Repubblica Islamica al mondo e frantuma la grandezza di paglia dell’altra parte rifiutandosi di sedere al tavolo delle trattative con costoro.

Alcune persone ritengono che negoziare con gli Stati Uniti risolva i problemi della nazione. Si tratta di un grave errore, si sbagliano al cento per cento! L’altro lato considera il fatto che l’Iran accetti e si sieda al tavolo dei negoziati equivalente a mettere in ginocchio la Repubblica Islamica. Vogliono dire che finalmente,con pesanti sanzioni e pressioni economiche, sono riusciti a mettere in ginocchio l’Iran, obbligandolo ad accettare di sedersi al tavolo dei negoziati. Vogliono dire questo al mondo intero. Vogliono dimostrare che la politica della “massima pressione” è corretta perché è riuscita a portare la Repubblica Islamica al tavolo dei negoziati e, ve lo dico io, senza poi fare nessunaconcessione.

Se i responsabili della Repubblica Islamica fossero stati ingenui e si fossero seduti al tavolo dei negoziati con i responsabili americani certamente non avrebbero ottenuto nulla, né le sanzioni e le pressioni sarebbero diminuire. Appena iniziati i negoziati gli americani avrebbero cominciato ad avanzare nuove pretese e imposizioni. Avrebbero per esempio detto che i nostri missili devono essere così…che non dobbiamo avere missili…che il loro raggio non dovrebbe eccedere i cento-centocinquanta chilometri…

Oggi, con l’aiuto di Dio, i nostri giovani hanno costruito dei missili che possiedono un raggio di precisione di duemila chilometri. A duemila chilometri colpiscono l’obiettivo con un raggio di errore di un metro! Tutto questo è per loro difficile [da accettare]. Ci dicono che dobbiamo distruggere questi missili e che il loro raggio non deve superare i centocinquanta chilometri. Sollevano queste questioni. Se le accettate, sarete rovinati! Se non le accettate, sarà la stessa storia di cui siete già testimoni. Inizieranno a dire la stessa cosa che dicono oggi; l’altro lato non vi farà alcuna concessione.

Le esperienze di Cuba e Corea del Nord sono di fronte ai vostri occhi. Altro che negoziati, con i responsabili della Corea del Nord sono arrivati a scambiarsi parole di amore! Uno ha detto “Ti amo” e l’altro ha risposto “anche io”. Quale è stato il risultato? Non hanno ridotto neanche minimamente le sanzioni! Loro sono così, non fanno nessuna concessione. Vi portano ad abbandonare le vostre posizioni così da mostrare al mondo di essere riusciti a mettere l’Iran in ginocchio e che la loro politica della massima pressione ha avuto successo. E alla fine di tutto neanche riuscirete a otterrete qualcosa. Questi sono i negoziati.

Nel frattempo un certo governo, come quello francese, agisce come intermediario, insistendo nello scrivere lettere, fare telefonate, visitare la nostra nazione e organizzare numerosi incontri a New York. Insistono affinché incontriamo gli americani.

Il Presidente francese ha detto “Se terrete un incontro con loro si risolveranno tutti i vostri problemi”. C’è da meravigliarsi davvero! O questa persona è troppo ingenua o dobbiamo dire che collabora con gli americani! Una delle due cose.

Nessun problema verrà risolto con incontri e negoziati. Nessun tipo di problema! Ero sicuro che non sarebbe stato possibile, ma per renderlo chiaro a tutti ho detto che se gli USA volevano recuperare l’errore che hanno fatto abbandonando l’accordo nucleare dovevano rimuovere tutte le sanzioni, rispettare gli accordi nucleari, e poi sarei stato d’accordo [nel tornare ai negoziati]. Sapevo che non sarebbe successo e infatti non è accaduto, perché non hanno accettato la proposta. 

Se non fossero malati e fossero sinceri avrebbero accettato quelle condizioni, ma la realtà è che non vogliono risolvere alcun problema! Vogliono anzi fare nuove richieste che certamente non verranno accettate dalla parte iraniana. La situazione è chiara. Diranno che non dobbiamo essere attivi nella regione, che non dobbiamo aiutare la Resistenza, che non dobbiamo essere presenti in questa e quella nazione e che non dobbiamo avere missili. Imporranno simili cose per poi gradualmente spostarsi su altricampi.

Diranno che non dobbiamo insistere sulla questione dell’hijab e sulle norme religiose. Avanzeranno simili richieste perché non conoscono limiti nelle loro pretese! Alcuni anni fa, in questo stesso luogo, ho chiesto ai responsabili [iraniani] di mostrarmi dove gli americani si fermeranno e quali sono i limiti delle loro pretese e richieste. Sono infinite!

Vogliono ritornare alla condizione che qui vigeva prima della Rivoluzione. Questa Rivoluzione è stata contro gli Stati Uniti. Vogliono ripristinare la situazione precedente, ma la Rivoluzione è più forte e la Repubblica Islamica molto più salda di queste pretese. La volontà di potenza che governa la Repubblica Islamica è, con l’aiuto di Dio, di acciaio e possiede una salda determinazione. Non permetterà agli USA di ritornare con questi trucchi. Bene, per il momento quanto detto sugli Stati Uniti è sufficiente! Passiamo alle questioni interne…

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NOTA

1)Riferimento allo Shah Mohammad Reza Pahlavi. Così il noto storico ed esegeta Tabari descrive il termine coranico taghut: “Chi si arroga una posizione che si addice solo ad Allah, in modo che sia lui ad essere servito, adorato, invece di Allah; o chi costringegli altri ad adorarlo o accetta la loro adorazione volontaria. Quello che viene così adorato può essere un essere umano, uno shaytaan (diavolo), un idolo, una statua o qualche altro essere.”(Tafsir Tabari, vol 3, p. 21)

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : ISLAM

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