L’Imam Khamenei sui recenti disordini in Iran
Estratto dal discorso tenuto il 3 ottobre scorso dalla Guida della Rivoluzione Islamica, l’Imam Khamenei, durante la cerimonia di laurea dei cadetti delle accademie delle Forze Armate della Repubblica Islamica dell’Iran, tenutasi presso l’Università Imam Hasan al-Mujtaba (as) di Teheran.
Vorrei parlare degli ultimi eventi. Come prima cosa voglio dire che negli eventi che si sono verificati in questi ultimi giorni, le forze dell’ordine, i basij e la popolazione sono stati oppressi più di chiunque altro. Ovviamente anche in questa situazione il popolo iraniano è stato presente e risoluto, come già in altre, e continuerà ad esserlo anche nell’avvenire. In futuro, ogni volta che i nemici vorranno creare disordini, sarà il credente e coraggioso popolo iraniano ad opporglisi più di chiunque altro. Sarà il popolo ad incidere maggiormente ed entrare nell’arena, come ha sempre fatto.
E’ vero che la nazione iraniana è oppressa [dai nemici], ma al contempo è forte. E’ forte come il nostro pio Maestro, il Comandante dei Credenti Imam Alì, che era il più forte e al contempo il più oppresso.
In questo incidente è morta una giovane ragazza. Si è trattato di un evento amaro che ha rattristato molto anche il sottoscritto. Ma la giusta reazione di fronte a questo incidente, prima che le indagini potessero aver luogo e fossero accertati i fatti, non è quella di rendere insicure le strade. La reazione corretta non è creare insicurezza tra la gente, bruciare il Corano, strappare il velo dalla testa delle donne o incendiare le moschee, le hussainiyah, le banche e le auto della gente. Questo tipo di reazione di fronte a un incidente amaro non è normale, non è una risposta naturale. Queste rivolte sono state pianificate. In questo periodo, se non ci fosse stato il caso di questa ragazza, avrebbero trovato un altro pretesto per creare insicurezza e rivolte nel Paese. Chi ha progettato questi piani? Dichiaro apertamente che questi piani sono stati architettati dagli Stati Uniti, dal regime artificiale e usurpatore sionista e dai loro lacchè. Si sono seduti intorno a un tavolo e hanno pianificato e ideato questi piani, mentre i loro lacchè, mercenari e alcuni iraniani traditori che si trovano all’estero li hanno aiutati.
A volte, quando affermo che “un certo evento è stato pianificato dal nemico straniero”, alcuni sono molto sensibili al termine “nemico straniero”. Appena dico: “Questo episodio e quell’avvenimento erano opera di nemici stranieri”, alcuni saltano rapidamente in difesa degli Stati Uniti e dei servizi di intelligence sionisti. Usano ogni sorta di analisi e retorica fallaci per cercare di dimostrare che gli stranieri non sono in alcun modo coinvolti in quegli eventi.
Le rivolte si svolgono in tutto il mondo. Se guardate all’Europa, e in particolare alla Francia, periodicamente avvengono enormi proteste per le strade di Parigi. Voglio chiedervi: il Presidente degli Stati Uniti o il Senato americano hanno mai sostenuto i rivoltosi europei? Hanno mai rilasciato una dichiarazione dicendo “siamo con voi”?
Vi viene in mente qualche episodio in cui i mass media – che sono affiliati al capitalismo americano, al governo degli Stati Uniti e ai loro mercenari, come sfortunatamente alcuni governi della regione quale quello saudita – sostengono i rivoltosi? Vi ricordate forse di qualche evento in cui hanno dichiarato che forniranno questo hardware o quel software per Internet e lo metteranno a disposizione dei rivoltosi, in modo che possano comunicare facilmente tra loro e portare a termine i loro piani?
Qualcosa del genere è mai accaduta in qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi altra nazione? Ma è successo qui, e non solo una o due volte. E’ accaduto ripetutamente. Come potete allora non vedere le mani straniere in azione? Come può una persona attenta non capire che ci sono altre mani dietro le quinte di questi eventi? Sono in gioco altre politiche.
Naturalmente, fingono falsamente che gli importi che nel mondo qualcuno sia morto. Stanno mentendo. Non sono affatto turbati da questo, ne sono anzi felici. Sono felici perché hanno un pretesto per creare disordini. Mentono. I capi dei tre poteri dello Stato (esecutivo, legislativo e giudiziario) hanno espresso il loro dolore e solidarizzato con la famiglia in lutto, e nel frattempo alcuni elementi hanno ucciso altre persone innocenti che non avevano commesso alcun crimine.
La magistratura ha promesso di seguire il caso fino alla fine. Per quanto riguarda le indagini bisogna infatti seguire il caso, vedere i risultati e valutare se qualcuno ha avuto delle colpe, e se le ha avute identificarlo. Come è possibile fare false accuse e insultare un’organizzazione (la polizia) così grande e al servizio della popolazione, per la possibilità che forse una o due persone abbiano commesso un errore, prima che qualsiasi ricerca o prova sia stata presentata? Non c’è una logica dietro questo. È chiaramente opera dei servizi di spionaggio stranieri e di malvagi politici nemici.
Ora, qual è il motivo del coinvolgimento di questi governi stranieri? La mia percezione è che sentono che il Paese sta progredendo verso il raggiungimento di un potere multiforme e non possono tollerarlo. Vedono che molti vecchi problemi vengono fortunatamente risolti. Anche se il Paese ha molti problemi, alcuni dei quali sorti anni fa, si sta però compiendo un serio lavoro per risolverli e scioglierne i nodi. Vedono che la nazione sta avanzando.
In tutte le aree si può vedere e percepire un movimento di crescita. Possono vederlo e non vogliono che ciò accada. Vedono che le fabbriche che erano state quasi chiuse hanno ricominciato a funzionare, che le aziende scientifiche lavorano, che la produzione, in diversi settori, procede giorno dopo giorno e che si agisce per neutralizzare gli effetti delle sanzioni, che attualmente sono l’unica arma del nemico. Lo stanno vedendo.
Per fermare questo progresso elaborano dei piani. Hanno progetti per le università e per le strade. Il nemico ha ideato dei piani per chiudere le università, distrarre i giovani e le nuove generazioni, creare nuovi problemi alle autorità e provocare disordini nel nord-ovest e nel sud-est della nazione. Sono tutti progetti ideati e realizzati per fermare il movimento di crescita del Paese.
Ma si sbagliano, sia per quanto riguarda il nord-ovest che per quanto attiene il sud-est. Ho vissuto con il popolo baluci e si tratta di una delle etnie più fedeli alla Rivoluzione Islamica e alla Repubblica Islamica e i curdi sono una delle etnie iraniane più attive ed hanno a cuore la loro patria, l’Islam e l’ordinamento islamico. I progetti del nemico non funzioneranno, ma proveranno ad attuarli.
Questi aspetti mostrano le sue vere intenzioni. Si tratta dello stesso nemico che nelle proprie dichiarazioni diplomatiche afferma di non voler attaccare l’Iran, di non voler cambiare l’ordinamento della Repubblica Islamica, di non esserci nemico e di essere al fianco del popolo iraniano. La realtà interiore di quel nemico è ciò che stiamo vedendo: cospirare, aizzare rivolte, creare insicurezza nel Paese e sobillare coloro che possono esser facilmente fomentati a scendere in strada. Questa è la realtà interiore del nemico.
Non sono solo contro la Repubblica Islamica. Sono contro l’Iran. Gli Stati Uniti sono contrari a un Iran forte e indipendente. La Repubblica Islamica non è l’unico problema che vogliono combattere. Naturalmente provano una forte e profonda animosità nei confronti della Repubblica Islamica, e su questo non ci sono dubbi, ma anche se non ci fosse la Repubblica Islamica sarebbero ostili a un Iran forte e indipendente.
Essi desiderano l’Iran dell’era Pahlavi, una mucca da latte sottomessa ai loro ordini. In Iran vogliono un re che per una semplice decisione dovrebbe chiedere cosa fare all’ambasciatore inglese o a quello americano! Come potrebbe la nazione iraniana tollerare una simile disgrazia? Questo è ciò che stanno cercando. Sono contro l’Iran.
Sono costoro, quindi, i despoti. E’ chi si trova dietro le quinte che dirige le cose. Pertanto il problema non riguarda la questione dell’hijab né la morte di una giovane ragazza. Non è di questo che si tratta. Molte donne iraniane che non osservano perfettamente l’hijab sono tra le più ferventi sostenitrici della Repubblica Islamica. Potete vederle mentre partecipano alle cerimonie religiose o agli eventi a sostegno della Rivoluzione. Non è di questo che si tratta, ma dell’indipendenza, della resistenza, della forza e della potenza dell’Iran islamico. Si tratta di questo!
Toccherò un altro paio di punti per poi concludere il discorso. Le persone che spargono corruzione e danneggiano le strade non sono tutte uguali. Tra loro ci sono giovani che scendono in piazza influenzati da un programma su Internet; sono emotivi e sensibili, si lasciano trascinare dalle emozioni e così scendono in strada.
Ciononostante, presi tutti insieme, rappresentano una frazione molto piccola rispetto alla nazione iraniana e ai giovani fedeli e devoti dell’Iran islamico. Tra queste persone ce ne sono quindi alcune che scendono in piazza spinte dalle emozioni e dall’eccitazione. Questo è un problema che può essere risolto con una piccola punizione. Possono essere svegliati mostrandogli gli errori commessi. Tuttavia alcuni di loro non sono così. Sono i residui di coloro che sono stati colpiti dalla Repubblica Islamica, come i terroristi dell’MKO, i separatisti, i resti del sinistro regime di Pahlavi e le famiglie degli odiati membri della Savak. La recente dichiarazione del Ministero dell’intelligence ha chiarito in larga misura alcune di queste questioni. Ma c’è molto di più.
Un altro problema è che fin dall’inizio alcuni dirigenti istituzionali hanno scritto o fatto dichiarazioni esprimendo preoccupazione senza fare alcuna ricerca. Senza aver svolto alcuna indagine alcuni di loro hanno accusato le forze dell’ordine del Paese, altri la polizia e altri ancora l’intero ordinamento. Ogni persona, a suo modo, ha detto qualcosa.
Vedendo la verità, comprendendo l’effetto delle loro affermazioni e osservando il piano del nemico nelle strade e nella vita delle persone, avrebbero dovuto compensare le cose che avevano fatto. Dovrebbero prendere posizione e dichiarare apertamente di essere contrari a ciò che è accaduto. Dovrebbero chiarire che sono contrari al progetto dei nemici stranieri.
La verità della questione è ormai chiara. Quando vedete elementi politici statunitensi che paragonano questi eventi alla caduta del muro di Berlino, dovreste vedere a cosa mirano. Dovreste capire che non si tratta di dispiacersi per la morte di una giovane ragazza. Avreste dovuto rendervene conto, e se non ve ne siete resi conto dovete capirlo ora. Se ve ne siete resi conto, allora prendete posizione.
Un altro punto è che anche alcuni famosi atleti e attori hanno preso posizione. A mio avviso non si tratta di un fatto importante. Non dovreste concentrarvi su questi problemi. L’ambiente sportivo, come quello cinematografico, è un buon ambiente. Ci sono molte persone fedeli, amorevoli e nobili fra loro. Se alcune persone hanno detto qualcosa, non ha importanza.
Spetta alla magistratura determinare se le loro dichiarazioni siano o meno considerate reati. Ma in generale le loro parole non hanno significato o valore. Questi comportamenti che rendono felici i nostri nemici non hanno la capacità di inquinare l’ambiente sportivo e cinematografico.
Nel concludere vorrei inviare i miei profondi saluti ai martiri tra le forze dell’ordine, l’esercito e i basij, i martiri degli ultimi avvenimenti e tutti i martiri sulla Retta Via.
Possano i saluti, la misericordia e le benedizioni di Dio essere su di voi.
Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte