Messaggio dell’Imam Khomeyni in occasione del Martirio dell’Ayatullah Sayyid M.B. Sadr (1980)
Nel Nome di Dio, il Compassionevole, il Misericordioso
“In verità apparteniamo a Dio e a Lui ritorneremo”
È motivo di grande dolore e rammarico che l’Ayatullah Sayyid Muhammad-Baqir Sadr – insegnante di scienza ed etica, orgoglio della conoscenza e della retta condotta – e la sua nobile oppressa sorella, abbiano raggiunto il più alto grado di martirio per mano del depravato regime Ba’ath dell’Iraq.
Lo riferisce il Ministro degli Esteri, attraverso notizie ottenute da varie fonti attendibili e dai Paesi islamici. Anche altre fonti hanno inoltre riportato la stessa notizia.
Il martirio è un’eredità che queste care personalità hanno ereditato dai loro avi (gli Imam Infallibili, ndt). Allo stesso modo, anche la tirannia e i crimini sono un’eredità che questi criminali della storia hanno ereditato dai loro antenati oppressori. Non è strano il martirio di tali grandi uomini, che hanno trascorso la loro vita combattendo per gli obiettivi dell’Islam, per mano di tiranni che hanno invece trascorso la propria vita spargendo sangue e commettendo crudeltà.
Strano sarebbe se i combattenti sulla Via della Verità morissero nei loro letti e i tiranni criminali non tingessero le proprie mani nel loro sangue. Non sorprende dunque che il compianto Sadr e la sua nobile sorella abbiano raggiunto il martirio.
C’è piuttosto da stupirsi che le nazioni islamiche, in particolare la nobile nazione dell’Iraq e più in particolare le tribù del Tigri e dell’Eufrate e i giovani e gli studenti universitari iracheni, rimangano indifferenti di fronte a questo grande lutto inflitto all’Islam e alla Casa del Profeta (la pace di Dio discenda su di loro).
È davvero strano che permettano al maledetto partito Ba’ath dell’Iraq di uccidere una dopo l’altra le fonti del loro orgoglio. Più strano ancora è che l’esercito iracheno e le altre forze militari siano diventare strumenti nelle sue mani e lo aiutino nella distruzione dell’Islam e del Corano.
Sono deluso dagli alti ufficiali dell’esercito iracheno, ma non dagli ufficiali semplici e dai soldati, che mi aspetto si sollevino e sradichino i tiranni, come accaduto in Iran. O che fuggano dalle caserme e non accettino il disonore della tirannia del partito Ba’ath.
D’altra parte, non sono deluso dagli operai e impiegati del governo impostore del Ba’ath. Spero che mano nella mano con il popolo iracheno cancellino questa macchia di disonore dall’Iraq e che Dio l’Altissimo spazzi via questa tirannia criminale.
Il sottoscritto, in onore di questo sapiente e combattente, che era una delle fonti di orgoglio della Hawzah Ilmiyah ed egli stesso un Marja e pensatore islamico, dichiara tre giorni di lutto nazionale a partire da mercoledì. Prego Dio di compensare questa perdita irreparabile e di donare gloria all’Islam e ai musulmani.
Che la pace, la misericordia e le benedizioni di Dio siano su di voi.
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Ruhullāh al-Mūsawī al-Khomeinī
2 Ordibehesht 1359 AH – 6 Jamadi ath-Thani 1400 – 22 aprile 1980
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