Gaza festeggia la vittoria su Israele, mentre i coloni protestano: “Netanyahu non è in grado di proteggerci”
Gli abitanti di Gaza hanno celebrato la vittoria dopo essere riusciti ad imporre una tregua che ha messo fine all’aggressione israeliana grazie alla forza di dissuasione dalla Resistenza islamica palestinese.
Poco dopo l’annuncio del cessate il fuoco, mediato dall’Egitto, martedì notte, i palestinesi sono scesi in strada nell’enclave assediata.
Scandendo slogan a favore della Resistenza, i palestinesi hanno marciato per le strade di Gaza con convogli di auto per celebrare la risolutezza della Resistenza contro l’aggressione israeliana.
Gli abitanti di Gaza hanno marciato anche vicino all’edificio dell’emittente televisiva “Al-Aqsa” di Hamas, esprimendo solidarietà alla televisione i cui uffici sono stati completamente distrutti dagli attacchi israeliani del giorno prima.
Le varie fazioni della Resistenza palestinese hanno espresso l’impegno a rispettare la tregua finché l’entità di occupazione fermerà le sue ostilità.
Sette palestinesi sono stati martirizzati e più di altri 30 sono stati feriti dagli attacchi israeliani. D’altra parte – secondo le fonti sioniste – tre israeliani sono stati uccisi e altre decine sono rimasti feriti per la reazione della Resistenza che ha lanciato più di 460 missili sui territori occupati dall’entità sionista.
Diversa è invece stata l’accoglienza dell’annuncio della tregua nel campo israeliano. I coloni sionisti nelle vicinanze della Striscia di Gaza hanno protestato contro la politica del loro governo bruciando pneumatici e bloccando le strade.
I coloni hanno infatti accusato il governo di Netanyahu di non essere in grado di proteggerli, considerando che il cessate il fuoco non li renderà incolumi da attacchi futuri della Resistenza palestinese quando si verificheranno altre escalation.
I coloni occupanti sionisti hanno anche spiegato di dover sempre ricorrere a tranquillanti e psichiatri per far fronte alle minacce e ai pericoli posti dalla Resistenza palestinese, dubitando dell’intenzione del governo di pagare il risarcimento finanziario per le loro perdite.
L’imposizione del cessate il fuoco al nemico israeliano grazie alla forza e determinazione della Resistenza palestinese, ha causato inoltre una grave crisi politica all’interno del governo sionista. L’ultra-estremista Lieberman si è dimesso da Ministro della Difesa in segno di protesta per quella che ha definito una “resa” di fronte alla Resistenza palestinese, minacciando al contempo di far cadere il governo togliendo l’appoggio del proprio partito. Nelle ultime ore i media israeliani hanno parlato delle possibili dimissioni di un altro ministro sionista, Sofa Landfe, a capo del ministero dell'”immigrazione e integrazione”.