L’esempio perfetto: uno sguardo alla condotta morale del Profeta (terza parte)

L’ESEMPIO PERFETTO:

Uno sguardo alla condotta morale del Profeta dell’Islam (terza parte)

Il rispetto per le donne

Prima dell’avvento del nobile Profeta dell’Islam (S), la società araba preislamica spregiava la donna, la considerava un essere privo di valore, e si riufiutava di riconoscere e rispettare i suoi diritti. Ma dal momento che la sacra religione islamica ha un particolare rispetto per l’essere umano, il nobile Profeta dell’Islam (S) esortava la gente a rispettare i diritti delle donne e ad averle in grande stima, e lui stesso, nella pratica, aveva un grande rispetto per le donne. L’intera vita del Messaggero di Allah (S) rivela questa realtà. A tal proposito, il nobile Imam Sadiq (pace su di lui) dice: “Il Messaggero di Allah (S) salutava le donne, le quali rispondevano al suo saluto. Il Principe dei Credenti [Alì, pace su di lui] salutava le donne, ma rifuggiva dal salutare le donne giovani, e diceva: ‘Temo che il tono della loro voce faccia effetto su di me, e [temo di] ricevere danno maggiore della mercede che vado cercando [salutandole]’” [1]

L’abitudine del sommo Profeta (S) di salutare le donne, dimostra che egli con questo atto voleva ricordare ai suoi seguaci il valore e la dignità della donna.

Un altro esempio del grande rispetto che il sommo Profeta (S) aveva per le donne, è l’aiuto che egli prestava in casa alle sue mogli: “Il sommo Profeta (S), in casa, si cuciva i vestiti, apriva la porta, mungeva le pecore e i cammelli, tagliava la carne, ed ogni volta che il suo servitore si stancava, macinava [di persona] il grano o l’orzo; la notte, prima di coricarsi, si preparava l’acqua per l’abluzione rituale; nelle difficoltà aiutava sempre la propria famiglia” [2]

Lo stesso Profeta, riguardo al rispetto per le donne, diceva: “Sappiate che il migliore di voi, è chi di voi è il migliore per le sue donne, ed io sono il migliore di voi [poiché sono il migliore] per le mie donne” [3]

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Dello scherzare

Dalla completa dottrina islamica, [in particolare] dalla nobile tradizione del sommo Profeta (S), comprendiamo che lo scherzo, finché non è accompagnato da peccati (quali umiliare, dileggiare, calunniare, mentire ecc.), ed ha come scopo il rendere allegro il proprio fratello di fede, è una buona e gradita azione. Il nobile Messaggero di Allah (S), oltre ad esortare i propri compagni ad essere gioviali e scherzosi, egli stesso scherzava con loro. A tal proposito, il Principe dei Credenti (pace su di lui) dice: “Ogni volta che il Messaggero di Allah (S) trovava uno dei suoi compagni in istato di afflizione, lo allietava scherzando con lui, e diceva: ‘Iddio detesta chi mostra al proprio fratello di fede un viso tetro’” [4]

Nei libri di tradizioni islamiche e nelle biografie, esistono molti esempi dei dolci scherzi del sommo Profeta (S). Citiamo di seguito alcuni di questi esempi.

1. Il servitore del Messaggero di Allah (Anjashah) cantava lo Ĥudā (particolare modo di cantare che fa sì che il cammello corra di più) per il cammello  della moglie del Profeta. Il sommo Profeta (S) gli disse: “O Anjashah, abbi riguardo dei ‘vetri’” [5], alludendo al fatto che le donne sono delicate [e fragili come i vetri], e se i cammelli corrono troppo, è possibile che si spaventino e cadano.

2. Una donna venne dal sommo Profeta (S) e fece il nome del proprio marito. Il Messaggero di Allah (S) disse: “Tuo marito è lo stesso nei cui occhi v’è del bianco?”. La donna rispose: “No, nei suoi occhi non v’è del bianco“. La donna fece ritorno a casa, e raccontò la vicenda al proprio marito. L’uomo disse allora: “Non vedi forse che la parte bianca dei miei occhi è maggiore di quella nera” [6]

3. Il sommo Profeta (S) disse a una donna appartenente alla tribù degli Ashja’: “Le donne anziane non vanno in Paradiso“. Bilal, l’Abissino, che era di pelle nera, la vide triste, e raccontò il fatto al Profeta (S), il quale gli disse: “Nemmeno gli individui di pelle nera vanno in Paradiso”. Bilal e la donna anziana erano ambedue tristi, quando d’un tratto arrivò Abbas, lo zio paterno del Profeta (S), un uomo anziano, e li vide in quello stato. Informò di ciò il Profeta (S), il quale disse: “Nemmeno gli uomini anziani vanno in Paradiso“. Poi il sommo Profeta (S) chiamò quelle tre persone, le allietò e disse loro: “Iddio resusciterà nelle migliori sembianze le vecchie, i vecchi e i neri, ed essi andranno in Paradiso ringiovaniti e resi fulgidi e luminosi” [7]

4. Il carattere del nobile Profeta (S) era tale che permetteva ai suoi compagni di dire arguzie in sua presenza, ed essi, a loro volta, seguendo l’esempio del Profeta (S), si astenevano dagli scherzi riprovevoli. Non mancavano però di fare scherzi simpatici e gradevoli, come quello citato nella seguente tradizione: “Nu’ayman ero un uomo gioviale e scherzoso. Un giorno vide un beduino con un otre di miele; lo acquistò e lo portò a casa di una delle mogli del sommo Profeta (S). Il Messaggero di Allah (S) pensò che lo avesse portato come regalo. Nu’ayman se ne andò, mentre il beduino aspettava dinanzi alla casa del Profeta (S); l’attesa si fece lunga, e l’uomo disse ad alta voce: ‘O padrone di casa! Se non avete soldi restituitemi il miele‘. Il Messaggero di Allah (S) comprese il fatto, e pagò il prezzo del miele a quell’uomo. Quando il Profeta (S) incontrò Nu’ayman, disse: ‘Perché hai fatto ciò?‘. Disse: ‘Ho visto che il Messaggero di Allah ama il miele, e il beduino aveva un otre di miele’. Il Profeta di Allah (S) rise per questo scherzo di Nu’ayman, e non fu assolutamente brusco con lui” [8]

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Pudore e castità

Il pudore e la castità, sublimi valori umani, sono in grado di controllare gli istinti umani e mantenere l’uomo sul sentiero che lo porta alla sua reale perfezione. Più l’essere umano è pudibondo e casto, e più si allontana dall’animalità, avvicinandosi così alla spiritualità. Se il pudore e la castità non fossero esistite, l’uomo non avrebbe visto alcun limite per la soddisfazione dei suoi appetiti sensuali, e di conseguenza sarebbe affondato nella melma del vizio e della corruzione.

Come tutti gli uomini di Dio, che erano ideali di virtù e perfezione umana, anche l’Esempio Perfetto di umanità, il nobile Profeta dell’Islam (S), si fregiava di assoluto pudore e perfetta castità. Egli non si macchiò mai di peccati contrari alla purezza, non commise alcun atto contrario al pudore. Era piuttosto un paragone di vera pudicizia e castità, tanto che si asteneva anche da quegli atti e comportamenti leciti che sospettava minimamente nuocere al suo sublime grado di purezza e castità.

Il nobile Imam Sadiq (pace su di lui), in una sublime tradizione, riguardo al carattere del sommo Profeta (S), dice: “Quando il Profeta si sedeva con qualcuno, non si toglieva gli abiti di dosso finché questi non se ne andava” [9]

In un’altra tradizione, Abu Sa’id al-Khudriyy narra: “Il Messaggero di Allah (S) era più pudico delle vergini nei loro veli, ed era tale che quando aborriva una cosa, lo comprendevamo dal suo viso” [10]

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Della sollecitudine verso i bambini

I bambini, che formano il futuro di ogni società, a causa della loro età, vengono solitamente trascurati dagli adulti, e talvolta umiliati e sviliti. Ma il Messaggero di Allah (S) dava ai bambini un grande valore, ed era estremamente buono, sollecito ed indulgente nei loro confronti. Il sommo Profeta (S) ordinava ai grandi e ai genitori di giocare con i bambini in casa; sicuramente questo modo di trattare i bambini, fa sì che essi si sentano importanti, si riappacifichino con i loro genitori se talvolta sono risentiti con loro, e li considerino amici, e non padroni; inoltre, i genitori durante il gioco possono instruirli, educarli ed insegnare loro il corretto modo di vivere.

Di seguito ricordiamo alcuni esempi dell’immensa sollecitudine del sommo Profeta (S) nei confronti dei bambini.

1. “Ogni volta che il Profeta (S), mentre guidava la Preghiera rituale, sentiva un bambino piangere, alleggeriva la Preghiera affinché la madre potesse curarsene” [11]

2. “Il Messaggero di Allah (S) quando vedeva i bambini degli Ansar, accarezzava le loro teste, li salutava e pregava per loro” [12]

3. “Quando il Messaggero di Allah (S) ritornava da un viaggio, i bambini andavano ad accoglierlo; il Profeta (S) si fermava ed ordinava di farli salire: alcuni li faceva sedere sulla sua cavalcatura, davanti a sé, altri dietro, e il resto dei bambini, ordinava ai suoi compagni di farli salire con sé’” [13]

4. “Quando portavano un bambino al cospetto del Profeta (S) affinché egli pregasse per lui o gli desse un nome, egli, per rispetto dei suoi parenti, lo prendeva in grembo, e a volte succedeva che il bambino orinasse sul grembo del Profeta (S). Coloro che vedevano questa scena sgridavano il bambino, ma il Profeta (S) diceva: ‘Non siate severi col bambino, lasciatelo finire di orinare. Quando finiva di pregare per il bambino o di dargli il nome, i parenti del bambino, in estrema gioia, se lo riprendevano, e non percepivano nessun fastidio né tedio alcuno nel Profeta (S). Quando essi se ne andavano, il Messaggero di Allah (S) purificava le proprie vesti” [14]

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Indulgenza ed abnegazione

L’indulgenza e l’abnegazione sono valori che godono di particolare rispetto in ogni dottrina e presso tutti i popoli e tutte le nazioni. Gli uomini hanno per le persone abnegate ed indulgenti una stima che non hanno per le altre persone.

Il sacro Corano, sommo educatore e maestro dell’umanità, ci raccomanda queste splendide virtù, dicendo: “…e [i credenti] devono perdonare ed essere indulgenti. Non amate forse che Allah vi perdoni? In verità, Allah è perdonatore e benevolo” [15]

Il sacro Corano non solo considera il perdono e l’indulgenza nobili virtù, che ogni essere umano deve acquisire, ma ci insegna che l’abitudine di rispondere al male ricevuto facendo del bene, è una virtù di valore assai maggiore. A tal proposito descrive i credenti dicendo: “…e respingono il male col bene, ed elargiscono di ciò che abbiamo loro destinato” [16]

Rispondere al male col bene, è una sublime virtù posseduta solo dagli esseri umani che hanno purificato la propria anima e il loro carattere, e come dice Khajeh Abdollah Ansariyy:

Rispondere al male con il male, significa trattare il prossimo da cane,

rispondere al bene col bene, significa trattare il prossimo da asino,

rispondere al male col bene, è quello che fa Khajeh Abdollah Ansariyy

In altre parole, rispondere al male col male, e al bene col bene, è cosa naturale e normale, ma rispondere al male facendo del bene, è cosa straordinaria, è un eccelso valore riscontrabile solo nell’essere umano.

Il nobile Profeta (S), che Iddio ha educato con il Suo Corano, oltre ad essere indulgente, era solito rispondere al male ricevuto facendo del bene, e lo stesso facevano gli Immacolati Imam (pace su di loro).

A proposito delle virtù del sommo Profeta (S), in una tradizione islamica leggiamo: “Il Messaggero di Allah (S) non si vendicava mai di nessuno, perdonava piuttosto coloro che lo molestavano” [17]

La seguente storia dimostra l’immensa indulgenza del sommo Profeta: “Un giorno un beduino venne dal Profeta (S) e gli fece una richiesta. Il Messaggero di Allah (S) esaudì la sua richiesta, e disse: ‘Ti ho forse beneficato?’. L’uomo rispose: ‘No, non mi hai beneficato per niente’. I compagni del Profeta (S) s’adirarono per l’ingratitudine del beduino, e decisero di molestarlo, ma il nobile Profeta vietò loro di recargli offesa. Andò allora a casa e gli donò di più, e disse: ‘Ora ti ho beneficato?’, e l’uomo disse: ‘Certo, che Iddio ti conceda buona mercede’. Il Messaggero di Allah (S) disse: ‘A causa delle parole che hai detto davanti ai miei compagni, è possibile che si siano fatti una cattiva opinione di te, se vuoi vai da loro, ed annuncia il tuo compiacimento, affinché cambino opinione su di te. Si recò dunque dai compagni, e il nobile Profeta (S) disse: ‘Ora quest’uomo è soddisfatto di noi! Non è così?’. Il beduino disse: ‘Certo, che Iddio conceda a te e alla tua famiglia buona mercede’. Il sommo Profeta (S) disse in seguito: ‘Il caso di me e quest’uomo, è simile a quello di colui il cui cammello è fuggito, e viene inseguito dalla gente, ed esso fugge di più; ma il padrone del cammello dice: ‘Lasciatelo in pace, io so bene come come domarlo’. Poi viene dal suo cammello, lo accarezza, gli scuote la polvere dal corpo e dal viso, e prende le redini dell’animale in mano. Se io vi avessi lasciati liberi di aggredire quell’uomo, voi, a causa del suo sgarbo, l’avreste ucciso, ed egli, in quello stato, sarebbe andato all’inferno’” [18]

Il nobile Profeta dell’Islam (S), oltre ad essere indulgente nelle sue faccende personali, ricordava sempre anche agli altri questo sublime valore umano, e diceva: “Vi raccomando il perdono e l’indulgenza, poiché l’indulgenza non fa che aumentare l’onore e la gloria dell’essere umano. Siate dunque indulgenti, affinché Iddio vi doni gloria ed onore” [19]

Il un’altra preziosa tradizione leggiamo: “Non volete che v’informi delle migliori delle virtù, che giovano alla vostra vita terrena ed ultraterrena? Perdonare chi ti fa un torto, riconciliarti con chi si è staccato da te, fare del bene a chi ti ha fatto del male, donare a chi ti ha privato” [20]

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NOTE

  1. Al-Usul min-al-Kafi, vol. 2, pag. 648.
  2. Sunan-un-Nabiyy, pag. 73.
  3. Mahajjat-ul-Baydhaa’, vol. 3, pag. 98.
  4. Sunan-un-Nabiyy, pag. 60.
  5. Bihar-ul’Anwar, vol. 16, pag. 294.
  6. Ibid.
  7. Bihar-ul’Anwar, vol. 16, pag. 295.
  8. Bihar-ul’Anwar, vol. 16, pag. 296.
  9. Tafsir al-Ayyashiyy, vol. 1, pag. 203.
  10. Makarim-ul’Akhlaq, vol. 1, pag. 17.
  11. ‘Ilal-ush-Sharaaye’, vol. 2, pag. 33; Sunan-un-Nabiyy, pag. 273.
  12. Sharaf-un-Nabiyy, pag. 65.  
  13. Sharaf-un-Nabiyy, pag. 85.
  14. Makarim-ul’Akhlaq, vol. 1, pag. 25.
  15. Corano 24:22.
  16. Corano 28:54.
  17. Mustadrak-ul-Wasaa’il, vol. 2, pag. 87.
  18. Safinat-ul-Bihar, vol. 1, pag. 416.
  19. Mer’aat-ul-Uqūl, vol. 8, pag. 194.
  20. Mer’aat-ul-Uqūl, vol. 8, pag. 192.

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Tratto da: “L’esempio perfetto. Uno sguardo alla condotta morale del Profeta dell’Islam (S)”, Majma Ahlalbayt.

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Writer : shervin | 0 Comments | Category : Novità , Tradizioni

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