L’amore per la Famiglia del Profeta (M.A. Shomali)

L’amore per la Famiglia del Profeta (S)

M.A. Shomali

Malgrado i musulmani si trovassero profondamente in debito con il Profeta e fossero pronti a fare qualsiasi cosa per lui, il Profeta (S) non chiese loro nulla in cambio. Fece tutto quello che aveva fatto semplicemente per Dio:

﴿ قُلْ مَآ أَسْأَلُكُمْ عَلَيْهِ مِنْ أَجْرٍ ﴾

«Dì: “Non vi chiedo ricompensa alcuna…”». (Sacro Corano, 38: 86)

Dio Stesso gli impartì comunque di dire alla gente di amare la sua famiglia:

﴿ قُل لآ أَسْاَلُكُمْ عَلَيْهِ أَجْراً إِلاَّ الْمَوَدَّةَ فِي الْقُرْبَى ﴾

«Dì: “Dì non vi chiedo per ciò ricompensa all’infuori dell’amore per i parenti”». (42. 43)

Questo non contraddice il fatto che il Profeta non chiedesse nulla per sé stesso, visto che a beneficiare di questo amore è la gente stessa. Nuovamente il Corano dice:

﴿ قُلْ مَآ سَأَلْتُكُم مِنْ أَجْرٍ فَهُوَ لَكُمْ إِنْ أَجْرِيَ إِلاَّ عَلَى اللَّهِ ﴾

«Dì: “Non vi chiedo alcuna ricompensa. Essa vi appartiene. La mia ricompensa spetta a Dio…”». (34: 47)

In questa maniera l’Inviato di Dio (S) rivolse il naturale sentimento di gratitudine della gente verso qualcosa che li guidasse. E’ in un certo qual modo comparabile ad un padre che fa tutto per il figlio, come provvedere al suo cibo, aver cura della sua salute, vestiario e denaro, iscrivendolo poi in una scuola e dicendogli: “Non voglio nulla in cambio da te. L’unica cosa che voglio è che apprenda dal tuo maestro e segua i suoi consigli”.

In questa maniera risulta chiaro perché la Shî‘a ami la Famiglia del Profeta (S). Questo amore è stato stabilito dal Profeta ed in realtà da Dio Stesso come “il sentiero verso il suo Signore [1]” (25:57), e la Shî‘a, conseguentemente, ha trasformato questo amore in un modo di vita.

E’ degno di nota che neanche i profeti anteriori chiesero ricompense; alcuni esempi sono Noè (26: 109, 11: 29 e 10: 72), Hûd (26: 127 y 11: 5), Sâlih (26: 145), Lot (26: 164), Shu‘aib (26: 180), che la pace di Dio sia con tutti essi.

Oltre al fatto che il Profeta Muhammad (S) possedeva il compito più difficile tra tutti i profeti, una straordinaria differenza nel suo caso è che egli è l’unico a cui Dio disse di richiedere dalla sua gente di amare la sua Famiglia come “suo sentiero verso Dio”. La ragione per questo è chiara. Il Profeta Muhammad (S) era il Sigillo dei Profeti e nessun profeta sarebbe venuto dopo di lui. Al fine di rimanere sul retto sentiero, da lì in avanti i suoi seguaci necessitavano di persone che potessero preservare e presentare i suoi puri insegnamenti, specialmente in ciò che concerne le spiegazioni del Glorioso Corano. Questo punto è sottolineato molto chiaramente nelle tradizioni At-Thaqalayn e As-Safînah, ahadith che sono accettati da tutti i musulmani.

I musulmani amano la Famiglia del Profeta non solo perché furono suoi parenti o Compagni, ma anche perché essi incarnarono tutti i principi predicati dall’Inviato di Dio (S). Non esiste dubbio tra i musulmani che la Famiglia del Profeta sia stata un’incarnazione collettiva dei meriti e virtù della Comunità Islamica. Quando il Profeta Muhammad (S) ebbe una disputa con i cristiani di Najrân, Dio gli rivelò quanto segue:

﴿ فَمَنْ حَآجَّكَ فِيهِ مِن بَعْدِ مَا جَآءَكَ مِنَ الْعِلْمِ فَقُلْ تَعَالَوْاْ نَدْعُ أَبْنَآءَنَا وَأَبْنَآءَكُمْ وَنِسَآءَنَا وَنِسَآءَكُمْ وَأَنْفُسَنَا وَأَنْفُسَكُمْ ثُمَّ نَبْتَهِلْ فَنَجْعَلْ لَعْنَتَ اللّهِ عَلَى الْكَاذِبِينَ ﴾

«A chi polemizza con te, ora che hai ricevuto la scienza, dì solo: “Venite, chiamiamo i nostri figli ed i vostri (abnâ’anâ wa abnâ’akum), le nostre donne e le vostre (nisâ’anâ wa nisâ’akum); noi stessi e voi stessi (anfusanâ wa anfusakum); e invochiamo la maledizione di Dio sui bugiardi”». (3: 61)

Tutte le fonti islamiche narrano che il Profeta portò con sé Hasan e Husayn, che rappresentavano i figli musulmani (abnâ’anâ – «nostri figli»), e Fatima in rappresentanza delle donne musulmane (nisâ’anâ – «nostre donne»). Portò inoltre con lui ‘Alî, ma come parte di sé stesso (anfusanâ – «noi stessi»). Ci sono inoltre ahadith autentici che confermano il rango di queste quattro persone.

Ad esempio, l’Inviato di Dio (S) disse:

« فَاطِمَةُ بَضْعَةٌ مِنِّي فَمَنْ أَغْضَبَهَا أَغْضَبَنِي » .

Fatima è parte di me. Chi la fa arrabbiare fa arrabbiare me”. [2]

Disse inoltre a Fatima (AS):

« أَمَا تَرْضَيْنَ أَنْ تَكُونِي سَيِّدَةَ نِسَاءِ أَهْلِ الْجَنَّةِ » .

Non sei forse felice di essere la Signora delle donne del Paradiso?”. [3]

Rispetto ad Hasan e Husayn, il Profeta (S) disse:

« الْحَسَنُ وَالْحُسَيْنُ سَيِّدَا شَبَابِ أَهْلِ الْجَنَّةِ » .

Hasan e Husayn sono i Principi dei giovani del Paradiso”,

e:

« حُسَيْنٌ مِنِّي وَأَنَا مِنْ حُسَيْنٍ » .

Husayn è parte di me ed io sono parte di Husayn”. [4]

E’ inoltre un fatto ben comprovato che quando il Profeta volle realizzare il Patto di Fratellanza (‘ahd al-ukhuwwah) [5] tra i Muhâjirîn e gli Ansâr a Medina, scelse ‘Alî come suo compagno e fratello, nonostante fossero entrambi tra i Muhâjirîn.

Inoltre il Profeta (S) disse ad ‘Alî, Fatima, Hasan e Husayn:

« أَنَا حَرْبٌ لِمَنْ حَارَبْتُمْ وَسِلْمٌ لِمَنْ سَالَمْتُمْ » .

Io sono in guerra con coloro che sono in guerra con voi e sono in pace con coloro che sono in pace con voi”. [6]

L’amore per la Famiglia del Profeta Muhammad è quindi universalmente professato dai musulmani di ogni scuola di pensiero, ed è sempre stato considerato come un corollario della fede e amore per il Profeta stesso. La Shî‘a in particolare ha cercato di realizzare tutte le richieste di questo amore, che è stato stabilito nel Corano come una “ricompensa” proporzionale alla missione del Profeta e come un “sentiero verso il Signore”.

 

NOTE

[1] Sûra Al-Furqân; 25: 57: «Dì: “Non vi chiedo ricompensa alcuna, ma solo che, chi lo voglia, segua la via [che conduce] al suo Signore”».

[2] Sahîh di Al-Bukhârî, Kitâb Al-Manâqib, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 3437 e 3483; Sahîh di Muslim, Kitâb Fadâ’il As-Sahâbah, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 4483; Musnad di Ahmad, Musnad Al-Madanîyyn, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 15539 e Sunan di At-Tirmidhî, Kitâb Al-Manâqib, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 3802.

[3] Cfr. Ad esempio: Sahîh di Al-Bukhârî, Kitâb Al-Manâqib, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 3353. (cfr. Sunan di At-Tirmidhî, Kitâb Al-Manâqib, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 3808 e 3828). Si narrò inoltre che ella fu la regine tra tutte le credenti. Cfr. Ad esempio, Sahîh di Al-Bukhârî, Kitâb Al-Isti’dhân, nº 5812; Sahîh di Muslim, Kitâb Fadâ’il As-Sahâbah, nº 4487 e 4488 e Sunan di Ibn Mâjah, Kitâb mâ ja’a fî Al-janâ’iz, nº 161.

[4] Il primo hadîth si trova in Sunan di At-Tirmidhî, Kitâb Al-Manâqib, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 3701. Il secondo è narrato in Sunan di At-Tirmidhî, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 3708, Sunan di Ibn Mâjah, Al-Muqaddimah, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 141 e Musnad di Ahmad, Musnad Ash-Shâmîin, numerazione Al-‘Alamîyyah nº 16903.

[5] Sul “Patto di Fratellanza” si consulti il nostro articolo al seguente collegamento telematico: https://islamshia.org/1812-2/

[6] Ibid., numerazione Al-‘Alamîyyah nº 3805. At-Tirmidhî narra inoltre che la più amata del Profeta tra le donne fu Fatima e tra gli uomini ‘Alî (ibid., nº 3803).

Tratto da: M.A. Shomali “L’Islam Sciita: origine, dottrina e prassi”, di prossima pubblicazione a cura dell’Associazione Islamica Imam Mahdi (aj)

 

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Writer : shervin | 0 Comments | Category : La scuola dell’Ahlul-Bayt , Novità

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