La qualità è il criterio (Shaykh M. Khalfan)

  La qualità è il criterio

Shaykh M. Khalfan

Uno degli eventi più notevoli della storia islamica, dove viene raggiunto l’apice della sincerità, è l’incidente di Bibi Shutayta, una donna radiante spiritualità che visse durante il periodo dell’Imam Jafar as-Sadiq (as) e dell’Imam al-Kadhim (as) nella zona di Nishapur, in Iran.

Un gruppo di persone, guidate da Abu Ja’far Muhammad bin Ibrahim al-Naishapuri lasciò Naishapur alla volta di Medina per consegnare il denaro della gente all’Imam Al-Sadiq (A). Gli vennero affidati 30.000 dinari, 50.000 dirham e 3.000 abiti da consegnare all’Imam del tempo.

Un’anziana di nome Shutayta diede un dirham ed un pezzo di stoffa di cotone grezzo filato da lei stessa per l’Imam (as). Muhammad bin Ibrahim disse alla donna: “O donna, mi vergogno di consegnare un dirham e un pezzo di stoffa a Abu ‘Abdillah [l’Imam al-Sadiq]”.

Ella rispose: “Non vuoi consegnarli [all’Imam]? Inna Allaha la yastahyi min al-Haqq (Invero Iddio non si vergogna della Verità)”.

Muhammad bin Ibrahim prese allora il dirham, lo piegò e lo pose in un sacchetto che conteneva un mucchio di soldi da consegnare all’Imam.

Lungo la strada egli venne a sapere che l’Imam al-Sadiq (as) aveva lasciato questo mondo e l’Imam Musa al-Kadhim (as) era diventato il suo successore. Si recò quindi dall’Imam al-Kadhim (as). Arrivato in presenza dell’Imam, questi chiese riguardo la borsa di denaro che aveva portato con sé. Gli disse allora di rovesciare il sacco e lasciar cadere il denaro, e prese soltanto la moneta piegata di Shutayta. L’Imam chiese poi di aprire la borsa contenente i vestiti, e prese soltanto il cotone grezzo di Shutayta, e rivolto a Muhammad bin Ibrahim disse: “Certamente Allah non si vergogna della Verità”. Le stesse parole che aveva detto Shutayta a Muhammad bin Ibrahim quando quest’ultimo si vergognava di portare la sua moneta.

L’Imam disse poi a Muhammad bin Ibrahim di trasmettere i suoi saluti a Shutayta e gli consegnò un sacchetto di 40 dirham da darle, unitamente ad un pezzo di stoffa tra quelli del suo nobile Kafan che sua sorella, Halima bint Imam al-Sadiq (as), aveva filato.

L’Imam (as) gli disse inoltre di riferirle che ella avrebbe vissuto per diciannove giorni dopo l’arrivo di Muhammad bin Ibrahim, e che poteva spendere sedici dirham del denaro per sé e donare il resto come sadaqa (elemosina) … informandolo che egli stesso, in persona, sarebbe andato a seppellirla.

Poi disse a Muhammad bin Ibrahim di restituire le ricchezze che aveva portato ai loro proprietari… Più tardi, al suo ritorno, egli si accorse che ad eccezione Shutayta, gli altri non avevano accettato l’Imam al-Kadhim (pace su di lui) come l’Imam del tempo.

Per la sua morte l’Imam Musa al-Kadhim (la pace sia su di lui) viaggiò attraverso “Tayy al-ardh” (1) a Naishapur, pregò per il suo funerale e pose la terra di Shifa (la terra di al-Husayn bin ‘Ali) nella sua tomba. Quando l’Imam (as) terminò le cerimonie della sepoltura salì sul suo cammello e rivolto verso la gente disse:

Informate i vostri compagni, salutateli da parte mia e riferite loro: in verità io, e chiunque è nella mia posizione tra gli Ahl al-Bayt (A), ha l’obbligo di frequentare i vostri funerali, ovunque voi siate. Quindi temete Dio in voi stessi e rendete qualitativamente belle le vostre azioni perché voi possiate aiutarci nella vostra emancipazione e nel liberarvi dal fuoco dell’inferno.” [Riferito da ‘Allama al-Majlisi, Bihar al-Anwar, v. 48, pp. 73-75]

Cari lettori, questa è la storia della realtà. La qualità della propria azione è il mizan (bilancia) e l’equilibrio per valutare le cose di valore e quelle che ne sono prive. Il Sacro Corano dice: “Egli ha creato la morte e la vita affinché vi possa provare chi di voi è migliore nelle [proprie] azioni [amalan ahsanau]. Quindi dobbiamo sforzarci per giungere a un livello di sincerità (ikhlas) tale da divenire gradualmente soggetti all’attrazione divina (al-jadhba al-ilahiyya) e invece di rimanere semplicemente dei mukhLAsun (nel senso indicato dal participio attivo della parola, ossia di coloro che ancora non hanno raggiunto la sincerità totale) diveniamo mukhLAsun (nel senso indicato dal participio passato, ossia di coloro che hanno invece raggiunto la sincerità totale), un livello in cui Satana non potrà mai avere alcun tipo di influenza. Satana giura nel Corano: “Certamente Li devierò tutti tranne i Tuoi servi tra loro che sono mukhLAsin [purificati da Te]” (15:39-40).

 

NOTE
1) Tayy al-ardh: nel linguaggio tecnico islamico questa espressione indica un tipo di atto soprannaturale in cui l’individuo traversa istantaneamente una parte della superficie terrestre. Si tratta di un concetto presente anche nel Corano ove si fa menzione della storia del profeta Sulayman (as) e della regina di Shiba (XXVII: 38-40).

 

Traduzione a cura di Islamshia.org © È autorizzata la riproduzione citando

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Novità , Tradizioni

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