Istikhara

ISTIKHARA

“Istikhara” significa letteralmente “cercare il bene” o “chiedere il bene”. Si tratta di una pratica comune nel mondo islamico quando una persona è incerta su una decisione che deve prendere. A questo punto, il credente chiede aiuto a Dio e cerca la Sua guida attraverso la preghiera, la supplica e volgendo il cuore a Lui. Non sorprende constatare che un credente fedele al suo Creatore cerchi il miglior decreto di Dio ogni volta che stia per iniziare qualcosa di nuovo, come scegliere una scuola, il coniuge, intraprendere un viaggio, mentre acquista qualcosa, eccetera, chiedendogli il meglio, soprattutto quando non è certo della scelta da fare.

Esistono diverse forme di istikhara che possono essere eseguite individualmente e che sono state menzionate in molti libri religiosi. Alcune di queste forme sono diventate molto popolari in certe aree e comunità e in alcuni casi sono praticate con molta assiduità. Uno di questi è l’istikhara eseguita con il Corano. Consiste nel fare un’intenzione specifica e recitare delle invocazioni, aprire una copia del Corano, leggerne un passaggio per ottenere una risposta affermativa o negativa, in conformità con il brano coranico, su cosa fare rispetto alla decisione che bisogna intraprendere. Un tipo simile di istikhara viene talvolta eseguito con un rosario nel modo prescritto in diversi libri popolari, devozionali e religiosi. Tuttavia, esiste anche un altro tipo di istikhara praticato sin dall’inizio dell’era islamica. Ciò che è stato ampiamente riportato a questo proposito è l’esecuzione di una preghiera rituale (salat) di due unità (rak’at) seguita da suppliche speciali che chiedono a Dio il miglior corso d’azione e il miglior risultato di fronte a una particolare situazione.

In alcune narrazioni, sono state menzionate solo invocazioni speciali senza alcun riferimento alla preghiera rituale di due unità, molto probabilmente riferendosi a casi in cui recitare la preghiera rituale è di difficile esecuzione (come mancanza di tempo, difficoltà insopportabili, eccetera). È riportato in una narrazione sull’autorità dell’Imam al-Sadiq: “Offri due unità di preghiera rituale e chiedi perdono a Dio. Giuro su Dio, se un musulmano ricerca il risultato di Dio, troverà sicuramente la scelta migliore per lui“.

In un’altra narrazione, ha detto: “Se si vuole decidere riguardo qualcosa, allora non si dovrebbe consultare nessuno tra la gente prima di iniziare con il consultare Dio“. E quando gli fu chiesto il significato di ‘consultare Dio’ disse: “Inizia chiedendo a Dio di prendere una buona decisione perché in verità se inizi da Dio, allora Egli ti porrà innanzi la scelta migliore tra i Suoi servi”. Questo tipo di istikhara valorizza certamente il potere dell’invocazione come la migliore forma per avvicinarsi a Dio. Vale la pena notare che il punto qui non è abbandonare la nostra facoltà di pensare o smettere di cercare consigli dagli altri, bensì piuttosto di iniziare con Dio nella nostra mente e nel nostro cuore prima di qualsiasi altro passo o considerazione.

 L’istikhara è una forma di supplica volta a cercare la guida di Dio in caso di dubbio e quando devono essere prese decisioni difficili. Il suo scopo è rafforzare la nostra fiducia in Lui mentre continuiamo a svolgere i nostri doveri entro i limiti che ci sono stati fissati nel mondo esterno. È stato detto che più una persona supplica intensamente, più forte sarà la risposta da parte di Dio e più chiare appariranno le decisioni da prendere. A volte tali risposte divine possono raggiungere direttamente il cuore del credente subito dopo la preghiera e la supplica, mentre altre volte possono diventare più chiare durante il corso delle sue azioni. A volte la risposta potrebbe anche essere ritardata a causa della saggezza divina, le cui ragioni potrebbero diventare evidenti in seguito, o anche nell’Aldilà!

 È un dato di fatto che la nostra relazione con Dio e la nostra comunicazione costante con Lui dovrebbe ispirare in noi un tipo di fiducia senza precedenti adornato da pace e tranquillità speciali. A causa di queste implicazioni personali dell’istikhara, vari sapienti hanno affermato che la pratica più corretta implica che la pratica venga compiuta dalla persona stessa e non da altri per suo conto. Poiché è una forma di supplica sulla preoccupazione di un credente, e una supplica di solito viene dal profondo del cuore, sarebbe bene eseguirla l’istikhara direttamente e non per interposta persona. È probabilmente a causa della mancanza di risposte dirette, o dell’incapacità di vederle durante il corso delle azioni, che l’istikhara con un rosario o il Corano sono diventati più popolari, poiché le risposte ricevute per loro tramite sono più dirette e molto più facili da ottenere, così come è più facile affidare la responsabilità delle nostre scelte agli altri!

D’altra parte si ritiene che una supplica realizzata da una persona particolarmente pia possa essere accettata più velocemente poiché il profondo livello della sua devozione garantirebbe una risposta o un risultato più forte per l’istikhara eseguito. Comunque sia, “chiedere a Dio il miglior risultato” e “cercare il consiglio di Dio prima di fare un passo” nell’usanza tradizionale e profetica è a nostro avviso la forma più valida di istikhara. La cosa più importante rimane confidarsi con Dio e chiedergli di farci dono della Sua misericordia nei nostri affari. Se pensiamo di avere il controllo totale sui nostri affari e di poterli gestire nel miglior modo possibile affidandoci esclusivamente a noi stessi, sarà sicuramente uno dei compiti più difficili affidarli a qualcun altro. Tuttavia, se ci rendiamo conto che non possediamo nulla e che tutto ciò che usiamo è solo una concessione e misericordia di Dio, saremmo sollevati di fare affidamento in Lui e di seguire i Suoi consigli e decisioni per molti dei problemi che affrontiamo nella nostra vita.

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Writer : shervin | 0 Comments | Category : Atti devozionali , Novità

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