Il ruolo dei sapienti nella comunità islamica

Il ruolo dei sapienti nella comunità islamica

La sacra ed eterna religione islamica, è stata l’ultima, tra le scuole divine, e quindi la più completa ad essere stata rivelata. Questa è una religione che può guidare l’uomo disorientato dell’epoca contemporanea verso la meta sempiterna; bisogna notare che la beatitudine spirituale alla quale tende l’Islam, non rappresenta qualcosa di estraneo all’istinto umano, ma è parte integrante dell’aspirazione naturale di qualsivoglia essere dotato di intelletto. Le norme che derivano dalla scuola islamica sono tutte frutto di questa logica aspirazione, e l’Islam non abbandonerà mai l’umanità al proprio destino. L’essere umano, anche in questa epoca caratterizzata da un forte sviluppo tecnologico e materiale, non può rinunciare all’etica; l’Islam si prefigge l’obiettivo quindi di guidare l’uomo per tutte le questioni, sia quelle apparentemente più complesse, sia per vicende intime e famigliari, dal rapporto coniugale sino al comportamento che genitori e figli devono avere reciprocamente.

Il Nobile Profeta dell’Islam (Pace su di lui e sulla sua famiglia), resistendo a tutti i soprusi e a tutte le difficoltà che gli avevano creato i suoi contemporanei, riuscì a fondare, da una società e un popolo ignorante, una comunità esemplare per tutta l’umanità. Per evitare che la società islamica rimanesse senza una chiara leadership e quindi degenerasse, il Profeta (Pace su di lui e sulla sua famiglia), decise allora, nell’ultimo pellegrinaggio (Hajj), con l’autorizzazione di Dio l’Altissimo, di nominare, prima della sua dipartita, avvenuta qualche settimane dopo, l’Imam Ali come suo successore e suo califfo. Questo fatto avvenne nella zona di Ghadir, sulla strada tra Mecca e Medina. Questo fatto storico diede la possibilità a coloro che sono assetati di Verità di avere una fonte inesauribile per abbeverarsi. Il Profeta Muhammad (Pace su di lui e sulla sua famiglia), più volte nella sua Nobile vita, ebbe modo di ricordare che dopo di lui vi sarebbero stati dodici successori, tutti appartenenti alla stirpe dei Quraish, la tribù del Profeta stesso, e ciò è un evidente richiamo ai dodici Imam suoi discendenti, quelli che gli sciiti ritengono essere i veri ed autentici leader della comunità islamica. E tutto ciò dimostra in modo esplicito che le parole del Nobile Profeta Muhammad (Pace su di lui e sulla sua famiglia) non possono riferirsi ad altri, ovvero ai califfi in generale, e nemmeno a quelli omayyadi o abbasidi. Gli stessi tradizionalisti sunniti riportano le parole del Profeta a conferma di tutto ciò (Vedi Sahih di Bukhari, Kitab ul-Ahkam, pag. 168, vol. 2; Sahih di Muslim, Kitab ul-Imarah, vol. 6).

 In ogni caso, dopo la dipartita del Profeta Muhammad (Pace su di lui e sulla sua famiglia), assunsero il rango di guide per la comunità l’Imam Ali e i suoi undici successori e discendenti (Pace su tutti loro). Dopo il periodo dell’Occultazione minore, ovvero il tempo in cui il dodicesimo Imam Muhammad al-Mahdi (Pace su di lui e che Dio acceleri la sua Rivoluzione) aveva dei luogotenenti che lo mettevano in contatto, indirettamente, coi fedeli, iniziò il periodo dell’Occultazione maggiore, che dura sino ad oggi. In questa epoca quindi, caratterizzata dall’assenza, ma solo apparente, della guida dell’umanità, sono i sapienti della religione e i giuristi islamici ad avere il ruolo di guide, affinché la società non degeneri, visto che ogni società deve avere un leader e un punto di riferimento. Lo stesso Imam Mahdi (Pace su di lui), prima dell’inizio dell’Occultazione disse: “Per le varie questioni rivolgetevi agli esperti della nostra tradizione. Loro sono un mio segno per voi e io sono un segno di Dio per tutti.” (Vedi Wasail, vol. 27, cap. 11, pag. 140, tradizione 33424) Sono quindi gli esperti delle tradizioni e i sapienti delle scienze islamiche e i giurisperiti che ricevettero la pesante responsabilità di guidare la comunità nel periodo dell’Occultazione del Mahdi. Furono i sapienti grazie ai loro sforzi a tenere in vita e sviluppare l’Islam, con lo studio delle fonti (Corano, Sunna, consenso, intelletto) e grazie alla lungimiranza avuta, visto che la porta dell’interpretazione (Bab ul-Ijtihad) è rimasta “aperta” e la Shia si è sviluppata, affrontando anche le tematiche dell’epoca moderna e contemporanea. Come un medico e un farmacista che cura e somministra le medicine al paziente, per salvargli la vita, così il sapiente religioso cura lo spirito individuale del fedele e la collettività dai mali dell’ignoranza. Il sapiente sciita oggi, è tra più preparati e colti sapienti tra le scuole islamiche; il “faqih” (giurisperito) sciita grazie alla sua competenza può raggiungere le zone inesplorate delle scienze islamiche, cosa che non tutti i sapienti possono fare.

 I sapienti sciiti sono sempre stati all’avanguardia per ciò che concerne la difesa dell’Islam e delle nazioni islamiche dagli attacchi del colonialismo, sia quello storico, sia quello contemporaneo. I sapienti sciiti sono stati lungo la storia come una solida diga dinnanzi ai complotti e le cospirazioni. In questa lotta per la difesa dell’Islam e dei musulmani i sapienti sciiti hanno subito grandi persecuzioni ed essi hanno dato tutto, anche la vita, per difendere la Verità, senza paura, perché il loro alleato era la Potenza più grande, Dio l’Altissimo. Ad esempio possiamo ricordare un parere giuridico fondamentale per sottolineare l’impegno dei sapienti per la causa islamica: la storica fatwa del Grande Ayatullah Mirza Shirazi, riguardo al divieto di utilizzare e fumare il tabacco, che ebbe conseguenze anche nella famiglia del sovrano iraniano della dinastia qajaride. Una compagnia inglese riuscì ad ottenere il monopolio sulla coltivazione e il commercio del tabacco in Iran, facendo sì che la Gran Bretagna potesse controllare un settore molto importante dell’economia iraniana, colonizzando di fatto il Paese islamico. Il sovrano iraniano di allora non aveva la necessaria forza politica per affrontare questa vicenda e liberare il popolo dal colonialismo: a quel punto furono i sapienti sciiti, da sempre vicini alle istanze popolari, a portare avanti il moto di ribellione e a salvare la nazione islamica e l’Iran dall’oppressione. Il Grande Ayatullah Mirza Shirazi allora emanò una fatwa nella quale diceva che “da oggi consumare e fumare il tabacco coincide con la lotta contro l’Imam Mahdi”.

Facendo così la nazione islamica dell’Iran non utilizzò più il tabacco, arrecando gravi danni economici al colonialismo inglese, che dovette ritirarsi da quella disputa. Per non dire poi del ruolo dell’Imam Khomeini nella grande Rivoluzione islamica del 1979, che spianò la strada, dopo 1400 anni, alla rifondazione di uno Stato islamico autentico. Egli, riguardo al ruolo delle guide religiose disse: “Esorto i nobili sapienti, ed in particolare coloro che ricoprono il rango di autorità giuridica a non essere indifferenti e a non cercare di evitare il coinvolgimento in problematiche rilevanti per la vita della comunità, in particolare le elezioni presidenziali e quelle politiche.” Il grande Imam Khomeini, guida della Rivoluzione islamica e degli oppressi di tutto il globo, circa l’importanza dei sapienti come leader sociali ebbe modo di dire ancora: “Da parte mia voglio rammentarvi (rivolto ai sapienti) che trascurare i problemi dei musulmani è una trasgressione enorme.”

Anche se oggi, viviamo in un’epoca in cui quel grande leader, amato da tutti gli esseri umani liberi del mondo, non c’è più, possiamo consolarci con la presenza del suo degno erede, l’Ayatullah Khamenei, un grande giurista, conoscitore delle fonti islamiche e hafiz del Corano (ovvero conoscitore del Corano a memoria). Egli è la guida e la fonte (Marja’) per tutta la comunità islamica, e l’amministratore e il detentore dell’autorità per tutte le questioni dei musulmani del mondo. Egli è il vicario del segno della Verità, il comandante supremo, il polo dell’umanità, il rappresentante del Mahdi, un sole splendente in mezzo ad altri astri (gli altri sapienti). Oggi l’Ayatullah Khamenei rappresenta senza ombra di dubbio, una delle persone più amate del mondo, da parte dei musulmani e degli umili, e d’altro canto egli è odiato nei circoli legati all’imperialismo e al sionismo internazionale. Questa è una caratteristica riscontrabile in tutti i leader rivoluzionari e giusti, ed è una caratteristica tipica anche dei profeti e degli Imam. Non a caso il loro messaggio era recepito principalmente tra le classi sociali più deboli, mentre le classi sfruttatrici tendevano a opporsi in ogni modo al messaggio divino. Vi sono molti esempi nella storia che confermano ciò; dalla vita di Gesù figlio di Maria (Pace su entrambi) alla vicissitudini del Profeta Muhammad (Pace su di lui e sulla sua famiglia) vediamo come prima siano stati, in linea di massima e a parte qualche eccezione, i poveri e gli schiavi a unirsi al processo rivoluzionario, mentre personaggi come Erode o i rabbini corrotti dell’epoca di Gesù oppure Abu Sufyan e Abu Lahab, per ciò che concerne l’Arabia preislamica, a opporsi alla Verità. Anche oggi la situazione non è molto diversa e personaggi del calibro dei sapienti rivoluzionari sono amati dagli umili e dai diseredati del mondo e osteggiati e vilipesi dagli arroganti e dalle forze reazionarie. Ma la luce della Verità è indubbiamente molto più forte di altre luci artificiali, e la Rivoluzione prevarrà, a Dio piacendo, sull’oscurità e sulla menzogna, a patto che vi siano sempre uomini capaci di guidare sulla Retta Via la comunità, altrimenti la degenerazione è dietro l’angolo.

Writer : shervin | Comments Off on Il ruolo dei sapienti nella comunità islamica Comments | Category : Il pensiero islamico

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