Ayatullah Subhani “La distruzione di Jannat al-Baqi una ‘seconda Ashura'”

AYATULLAH SOBHANI: “LA DISTRUZIONE DI JANNAT AL-BAQI DA PARTE DEI SAUDITI UNA ‘SECONDA ASHURA’”

Nel novantesimo anniversario della distruzione da parte dei sauditi delle tombe di quattro dei dodici dei Puri Imam della Famiglia del Profeta, che sono sepolti nel cimitero di Jannat al-Baqi della città santa di Medina, il Grande Ayatullah Ja’far Sobhani ha rilasciato un comunicato nel quale definisce la distruzione dei mausolei degli Imam una “seconda Ashura” e invita i musulmani di tutto il mondo, in particolar modo gli sciiti, ad esprimere il proprio odio verso gli autori di questo crimine, informando il mondo di questo atto nefasto compiuto dai sauditi.

Quella che segue è la traduzione integrale del comunicato:

Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso

L’anniversario della distruzione dei santuari celesti della Ahlul-Bayt, la Famiglia del Profeta [Muhammad], e la profanazione dei mausolei degli Imam infallibili [sepolti] in Jannat al-Baqi, è una seconda Ashura e i musulmani di tutto il mondo, soprattutto sciiti, devono esprimere il loro odio verso gli autori di questo crimine e informarne la gente di tutto il mondo.

In questo giorno l’esercito dell’ignoranza e della deviazione armato di pale e picconi prese aggressivamente d’assalto i luoghi santi dei quattro Imam e di altri parenti della famiglia del Messaggero di Dio [sepolti] ad al-Baqi, radendoli al suolo.

Un altro momento in cui sono stati commessi atti indecenti e odiosi è stato quando al-Mutawakkil, il Califfo Abbaside, ha distrutto la cupola e la tomba dell’Imam Husayn. Mentre colpiva la terra egli ripeteva: “vogliono spegnere la luce di Dio con le loro bocche, ma Iddio completerà la Sua luce a dispetto dei miscredenti.” [Santo Corano, 61: 8]

Il Nobile Corano chiama i musulmani di tutto il mondo verso la promozione e la glorificazione delle case che sono i centri della lode di Dio e dice: “nelle case (buyut) che Dio ha permesso di innalzare, in cui il Suo Nome viene menzionato”. [Sacro Corano, 24:36]

Nella sua opera “Dur al-Manthur”, Jalaluddin al-Suyuti scrive che il Santo Profeta recitò questo versetto in moschea. Una persona gli chiese il significato del termine “buyut,” Il Profeta rispose: “Significa le case dei profeti“.

In quel momento, indicando la casa della Nobile Fatimah al-Zahra, Abu Bakr chiese: “Anche quella è una di queste case?” Il Profeta rispose: “Si, questa è una delle più grandi”.  

Il Santuario degli Askariyayn [a Samarra, in Iraq] è stato distrutto per le stesse ragioni.

Nelle loro case, gli Imam e la loro cara madre [la Nobile Fatimah al-Zahra] trascorrevano il tempo adorando Dio Onnipotente. Purtroppo, invece di restaurare e riparare il santuario, è stato distrutto.

E’ consuetudine delle genti sagge del mondo, e anche dei seguaci delle precedenti religioni, venerare le tombe dei loro anziani e sapienti e costruire santuari sulle loro tombe come omaggio nei loro confronti. Anche ora la tomba del Profeta Abramo nella Palestina occupata e le altre tombe dei profeti e dei loro successori in Giordania, Siria, Egitto e Iraq sono la prova di questo fatto.

Purtroppo gli arabi di Najd sono lontani dalla cultura islamica e, piuttosto che agire in base al versetto: “Dì: “Non vi chiedo alcuna ricompensa, oltre all’amore per i [miei] parenti” (42:23), hanno osteggiato e distrutto i santuari, insieme a decine di monumenti legati alla Famiglia del Profeta e ad altre personalità religiose.

Ora, non trascorre giorno in cui i monumenti storici islamici non siano distrutti nei pressi dei “Due Luoghi Santi” con il pretesto di ampliare i santuari e non è rimasto nulla se non che le città di Mecca e Medina sono due città occidentali in tutto il loro significato.

I musulmani del mondo chiamano i dirigenti del Najd e dell’Hijaz a concedere libertà alle “Due Sacre Moschee” per consentire il ritorno della pace e dell’ordine, il permesso agli amanti della Ahlul-Bayt per ricostruire le loro santuari, per tutte le nazioni islamiche di essere libere di svolgere i propri riti nel momento dello Hajj e della Umrah in modo che il Santo santuario sia un luogo di rifugio di sicurezza divina per tutti.

Ja’far Sobhani

Seminario islamico di Qom

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Attualità, politica e società

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