Shaykh Zakzaky: Riyadh coinvolta nel massacro di Zaria su ordine di Stati Uniti e Regno Unito
Il capo del Movimento Islamico in Nigeria, Shaykh Ibrahim al-Zakzaky, ha affermato che l’Arabia Saudita era coinvolta nel massacro di Zaria, agendo su ordine di Washington e Londra.
“Riteniamo che l’Arabia Saudita non sia stata la causa principale del [massacro], ma abbia agito per conto degli Stati Uniti e del Regno Unito e abbia eseguito gli ordini di Washington e Londra“, ha detto Shaykh Zakzaky in un’intervista al canale satellitare “Al-Alam” pubblicata martedì.
L’anziano sapiente religioso nigeriano ha dichiarato che gli Stati Uniti e il Regno Unito non erano disposti a pagare il prezzo del piano e quindi hanno costretto l’Arabia Saudita ad attuarlo.
Nel dicembre del 2015 le truppe dell’esercito nigeriano hanno attaccato la residenza dello Shaykh Zakzaky e un luogo di culto appartenente al Movimento Islamico, uccidendo centinaia di suoi sostenitori e arrestando il sapiente religioso e sua moglie.
Le truppe nigeriane hanno bruciato la casa dello Shaykh Zakzaky e ferito gravemente lui e sua moglie, causando la perdita dell’occhio sinistro del sapiente religioso. L’esercito nigeriano, durante il massacro di Zaria, ha inoltre assassinato tre figli dello Shaykh.
Durante l’intervista, il capo del Movimento Islamico in Nigeria ha ricordato che il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman aveva dichiarato che il Regno saudita in Africa aveva soppresso un movimento simile a quello di Hezbollah, impedendo al suo capo di stabilire un governo islamico simile a quello dell’Iran.
“Non abbiamo visto una sola persona dell’esercito saudita lì, ma è stato l’esercito nigeriano a compiere il massacro e questo significa che il governo saudita ha pagato per questo“, ha detto.
L’eminente religioso nigeriano ha aggiunto che il governo del suo paese ha raccontato varie menzogne sul massacro. “In primo luogo, hanno detto che non una sola persona era stata uccisa, ma poi hanno detto che l’esercito aveva ucciso 17 persone perché avevano cantato slogan a sostegno del loro capo“.
Secondo Shaykh Zakzaky, tuttavia, nel massacro hanno perso la vita più di 1.000 persone, di cui almeno 800 sciiti.
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