I Profeti (AS), sono delle persone speciali e senza peccato che Allah nella Sua Infinita Bontà e Misericordia ha scelto per noi essere umani. Noi persone semplici non siamo in grado, da sole, di distinguere tra il bene e il male, non possiamo conoscere Allah il nostro Creatore, non abbiamo leggi giuste, non sempre siamo buone e comprensive verso gli altri esseri umani, non sappiamo niente dell’Aldilà e non sappiamo come raggiungere la felicità in questo mondo e nell’altro. Ecco quindi perché Allah ha scelto per noi dei Profeti che ci possono guidare sulla via del bene ed insegnare il modo migliore di vivere, di adorare Allah e di amare il prossimo. Tutti noi abbiamo bisogno degli insegnamenti dei Profeti per essere felici in questo mondo e nell’altro.
I Profeti erano persone umili che vivevano in modo semplice. L’Imam Alì (AS) nel libro Nahjul Balagha (una raccolta dei suoi discorsi) ci racconta di alcuni di loro. Il Profeta Davide (AS) costruiva cestini di foglia di palma che poi vendeva e con i soldi così guadagnati si comprava del pane d’orzo da mangiare. Il Profeta Mosè (AS) era abituato a mangiare le erbe della terra ed il loro colore verde s’intravedeva sotto la pelle del suo ventre, tanto era magro. Il Profeta Gesù (AS) usava una piccola roccia come cuscino, indossava abiti grezzi e si nutriva di cibo scadente. La sua fonte di luce notturna era la luna e tutta la terra da est ad ovest era il suo riparo. I suoi piedi erano il suo mezzo di trasporto e le sue mani il suo servo. Il Profeta Muhammad (S) era il migliore tra i bambini, il più casto tra gli adulti, il più puro dei puri in condotta ed il più generoso. Egli sedeva sulla terra quando mangiava e sedeva come gli schiavi. Aggiustava le sue scarpe da sé e rammendava le sue vesti da solo.
Conosce perfettamente Allah e ciò che è permesso (halal) e ciò che è proibito (haram) fare nell’Islam. E’ superiore a tutte le persone per quanto riguarda la sapienza e la capacità di guidare e nessuno gli è pari. E’ a conoscenza della realtà del Giorno della Resurrezione, del Paradiso e dell’Inferno. Sa qual è il giusto modo per adorare Allah e raggiungere la salvezza.
Allah, l’Onnisciente (che tutto sa) ha dato queste conoscenze all’Imam tramite il Profeta ed è il Profeta che per ordine di Allah ha affidato all’Imam la guida ed il controllo della Comunità Islamica.
Di seguito elenchiamo i nomi dei dodici puri Imam (AS) che sarebbe bene imparare a memoria:
Alì (AS) il primo Imam
Hasan (AS) il secondo Imam
Husayn (AS) il terzo Imam
Alì Zayn ul-°Ābidīn (AS) il quarto Imam
Muhammad al-Bāqir (AS) il quinto Imam
Jafar al-Sadiq (AS) il sesto Imam
Musa al-Kāďim (AS) il settimo Imam
Alì ar-Ridhà (AS) l’ottavo Imam
Muhammad al-Jawād (AS) il nono Imam
Alì al-Hadi (AS) il decimo Imam
Hasan al-Askari (AS) l’undicesimo Imam
Muhammad al-Mahdi (AS) il dodicesimo Imam.
Il nostro primo Imam, Alì (AS), nacque alla Mecca il 13 Rajab. Suo padre si chiamava Abu Talib e sua madre Fatima.
L’Imam Alì (AS) era cugino del Profeta Muhammad (pace su di lui e sulla sua famiglia) che lo prese a vivere con sé quando l’Imam era ancora piccolo, per aiutare Abu Talib che aveva problemi economici. Il Profeta si occupò personalmente della sua educazione e gli insegnò i veri valori della vita. Da bambino l’Imam Alì era sveglio e intelligente. Capiva perfettamente le parole del nobile Profeta e le metteva in pratica. Non diceva mai una bugia. Era sempre allegro e gentile. Trattava le persone con rispetto ed era veritiero ed onesto. Spesso aiutava Muhammad (S). Era anche forte e coraggioso. Non dava fastidio a nessuno e nessuno aveva il coraggio di darne a lui. Fu il primo uomo ad abbracciare l’Islam. All’epoca aveva solo dieci anni ma era così intelligente che capiva perfettamente ciò che era bene e male e si rendeva conto che il Profeta diceva la verità e che era davvero il Messaggero di Allah. Il Profeta, per ordine di Allah, disse ai musulmani che Alì sarebbe stato il suo successore e l’Imam della Comunità Islamica dopo la sua morte.
Il secondo Imam, l’Imam Hasan (AS) era figlio dell’Imam Alì (AS) e di Fatima (AS), la figlia del Profeta (AS). Nacque a Medina il giorno 15 del mese di Ramadan nell’anno 3 dell’egira. Il Profeta voleva molto bene all’Imam Hasan (AS) e lo trattava con grande affetto, a volte baciava l’Imam e diceva: “Io amo Hasan e gli amici di Hasan”. L’Imam Hasan (AS) era molto intelligente e virtuoso e prestava particolare attenzione all’adorazione ed alla salat. Era amichevole con i poveri e li aiutava. L’Imam Alì (AS), seguendo l’ordine del Profeta, dichiarò l’Imam Hasan (AS) suo successore e Guida della Comunità dopo di lui. L’Imam Hasan (AS) compì grandi sforzi per far capire alla gente chi erano gli oppressori. Morì martire il 28 di Safar nell’anno 50 dell’egira.
L’Imam Husayn (AS), il nostro terzo Imam, era il fratello minore dell’Imam Hasan (AS), figlio di Alì (AS) e di Fatima (AS). Nacque il 3 di Shaban nell’anno 4 dell’egira, a Medina. Fu designato Imam dopo l’Imam Hasan (AS). Il santo Profeta amava molto Husayn (AS), quando lo baciava diceva: “Husayn è da me e io sono da lui, chiunque ami Husayn è amato da Allah”.
L’Imam Husayn (AS) era molto intelligente e virtuoso, si prendeva cura dei poveri e degli orfani, era nobile, forte e coraggioso e non si sottometteva alle umiliazioni. Combatté contro l’oppressione. Era veritiero ed onesto, odiava la menzogna e l’adulazione. Una volta disse: “Nella morte per la causa di Allah non vedo altro che la felicità eterna e non vedo altro che degrado ed umiliazione nel vivere sottomessi agli oppressori”.
Il nome del quarto Imam è Alì detto Sajjad e Zayn ul-°Ābidīn (AS). Nacque il 15 di Jamadi al Thani nell’anno 38 dell’egira. Suo padre era l’Imam Husayn (AS) e sua madre era Shahzanan, la figlia di un re persiano. Per ordine divino, l’Imam Husayn (AS) nominò l’Imam Sajjad suo successore e Imam della gente.
Durante la tragedia di Karbalà, quando suo padre, i suoi parenti e i compagni di fede furono massacrati per ordine di Yazid, il quarto Imam non poté combattere perché era ammalato e così si salvò.
Era molto buono e generoso, come suo nonno l’Imam Alì (AS), il primo Imam; di notte trasportava sulle proprie spalle sacchi di farina e pane per distribuirli ai poveri e bisognosi e in questo modo manteneva centinaia di famiglie medinesi.
Gli piaceva offrire la propria ospitalità agli orfani, ai poveri, agli handicappati e persino ai suoi nemici. Veniva chiamato “al-Sajjad” perché si prostrava spesso e a lungo.
Ci ha lasciato una raccolta di varie du’a chiamata “Sahifah-al-Sajjadiyyah” che noi uomini possiamo recitare in vari momenti del giorno o della vita per avvicinarci ad Allah.
Nell’anno 95 dell’egira, il 25 di Muharram fu avvelenato. E’ sepolto nel cimitero di Medina accanto all’Imam Hasan (AS), il secondo Imam.
Muhammad (AS) figlio del quarto Imam (AS), era chiamato al-Baqir per la sua capacità di risolvere anche i problemi più difficili e complicati, infatti, al-Baqir significa “colui che risolve”.
Nacque a Medina il 1° di Rajab nell’anno 57 dell’egira, sua madre era Fatima figlia del secondo Imam (AS).
Si racconta che un giorno d’estate, mentre l’Imam Muhammad al-Baqir stava uscendo dal suo giardino stanco e sudato, un musulmano gli disse: “Alla tua età ti dedichi agli affari terreni, che cosa diresti ad Allah se morissi ora?”
Il santo Imam (AS) rispose: “Beh, se morissi ora, me ne andrei obbedendo ad Allah, perché sto guadagnando da vivere per me stesso e per quelli che devo mantenere e non dipendo da altri…”
Con ciò l’Imam (AS) intendeva dire è che non si pratica la religione passando tutto il proprio tempo pregando in moschea per poi dover chiedere l’elemosina o aiuto economico ad altri per poter vivere. La vera adorazione consiste nel recitare le preghiere doverose (salat), osservare il digiuno (saum) e poi lavorare per guadagnarsi da vivere per poter pagare le tasse (zakat e khums) su quanto si è guadagnato in modo da poter aiutare coloro che per motivi di salute o di età non possono lavorare.
L’Imam Muhammad Baqir (AS) morì avvelenato il 7 di Zulhijjah 114 dell’egira. E’ sepolto accanto a suo padre nel cimitero di Medina.
L’Imam Ja’far al Sadiq (AS), nominato Imam da suo padre, è molto importante per noi sciiti perché tramite lui ci è pervenuto il maggior numero di tradizioni del Santo Profeta (S) e commenti del Corano.
Nacque il 17 di Rabbi awwal nell’anno 83 dell’egira. Egli scoprì il luogo della tomba del primo Imam, l’Imam Alì (AS), e fu sotto la sua guida che fu scoperto il luogo di sepoltura dei martiri di Karbalà.
Per ordine divino, nominò suo successore il figlio Musa al-Kāďim (AS). Il sesto Imam (AS) morì avvelenato il 25 Shawwal nell’anno 148 dell’egira.
Musa al-Kāďim (AS) nacque il 7 di Safar, nell’anno 128 dell’egira. Fu perseguitato dal re Harun al-Rashid che lo costrinse a trasferirsi a Basrah in Iraq, dove al governatore fu ordinato di maltrattarlo. Il governatore però scrisse al re dicendo che non poteva trovare alcuna scusa per maltrattare il santo Imam perché era una persona timorata di Dio e che pregava giorno e notte. Allora il re fece imprigionare l’Imam a Bagdad, dove in seguito lo fece avvelenare: morì il 25 di Rajab nell’anno 183 dell’egira. Dopo la sua morte, il re ordinò a quattro schiavi di seppellire l’Imam senza alcun rispetto, ma lo zio del re e altre persone di Bagdad presero il corpo e lo seppellirono con il dovuto rispetto in un cimitero nei pressi di Bagdad, in Iraq. Prima di andare a Basrah, l’Imam (AS) aveva nominato suo successore il figlio Alì ar-Ridhà (AS).
L’Imam Alì ar-Ridhà (AS) nacque l’11 di Zil-ghaa’dah nell’anno 148 dell’egira. Quando divenne Imam regnava il re Maa’moon figlio di Harun al-Rashid, che era morto. Per fingere di rimediare al male fatto al settimo Imam da parte di suo padre e per ingraziarsi gli iraniani che simpatizzavano per l’Ahlul-Bait, il re invitò l’Imam ar-Ridhà (AS) a Tus (città vicino a Mashhad, in Iran), che era la capitale del suo regno. Prima di partire per l’Iran, l’Imam (AS) dichiarò suo successore e nono Imam il figlio Muhammad al-Jawad (AS). Quando giunse a Naishabur, una città in Iran, vi si fermò una notte. Prima di riprendere il viaggio, gli abitanti di quella città gli chiesero di narrare loro una tradizione del Profeta (S). Egli raccontò: “Ripeto il racconto di mio padre riguardo al Profeta di Allah (S) che disse: “Le parole LA ILAHA ILLALLAH sono la mia fortezza e chiunque entri in questo posto fortificato sarà salvato dal mio tormento””. Poi l’Imam aggiunse: “Ci sono delle condizioni per entrare in questa fortezza (la salat, il digiuno, hajj, zakat, khums, aiutare i bisognosi, ecc.). Anch’io sono una delle condizioni”. L’ultima frase vuol dire che il Santo Profeta (S) aveva reso obbligatorio ai musulmani di seguire e riverire gli Imam. Ben presto il re dimostrò di essere uguale al padre e fece avvelenare l’Imam ar-Ridhà (AS). Egli morì il 29 di Safar nell’anno 203 dell’egira. e fu sepolto a Mashhad, in Iran, vicino a Tus.
Muhammad al-Jawād detto anche al-Taqi nacque a Medina il 15 di Ramadan 195 dell’egira. Morì avvelenato, l’ultimo giorno di Dhu al-qhada nell’anno 220. Fu sepolto vicino a suo nonno, il settimo Imam Musa al-Kāďim (AS). Il nono Imam nominò suo successore e decimo Imam suo figlio Alì al-Hadi. Il nono Imam (AS) fu grande esperto di questioni religiose, letteratura e filosofia sin dalla più tenera età. Uno dei suoi detti: “Non essere amico di Dio in pubblico e poi suo nemico in segreto”.
Alì al-Hadi (AS), il decimo Imam (AS) nacque a Suria (vicino a Medina) il 15 di Zulhijjah nell’anno 212 dell’egira. Il decimo Imam (AS) visse nell’epoca in cui regnava il re al-Mutawakkil che nella storia islamica è diventato famoso per la sua malvagità e crudeltà verso le Genti della Casa e fece anche abbattere il mausoleo dell’Imam Husayn (AS) e le case circostanti. Il re maltrattava l’Imam in molti modi, a volte lo mandava allo zoo e faceva aprire le gabbie delle bestie per spaventarlo. Talvolta lo invitava alle sue feste e gli offriva del vino che l’Imam si rifiutò sempre di bere dicendo: “Allah è testimone che i discendenti del Profeta (AS) non hanno mai mescolato il vino con la loro carne e il loro sangue.” Durante queste feste, l’Imam (AS) ammoniva il re con queste parole: “Oh Mutawakkil! Molti re orgogliosi e potenti prima di te hanno vissuto nel peccato e oggi non rimane alcuna traccia di loro. Pensavano che i tiranni e la tirannia fossero eterni, invece la morte li prese presto. Non si resero mai conto che dovevano lasciare i loro regni e le loro ricchezze per la tomba e la polvere”. In queste occasioni il re si vergognava del proprio comportamento. Suo figlio fece poi avvelenare l’Imam (AS), che morì il 3 di Rajab nell’anno 254 dell’egira, a Samarra, in Iraq, dove fu anche sepolto.
Per ordine divino, il decimo Imam aveva nominato suo successore e undicesimo Imam suo figlio Hasan al-Askari (AS).
L’Imam Hasan al-Askari (AS), l’undicesimo Imam, nacque a Medina l’8 di Rabi al-akhir nell’anno 232 dell’egira. Dalle tradizioni del Santo Profeta, i regnanti dell’epoca sapevano che sarebbe apparsa una persona chiamata Mahdi che avrebbe riempito la terra di giustizia e temevano che fosse l’undicesimo Imam (AS). Per questo motivo il re Muaa’tamad lo teneva costantemente sotto controllo. Fece poi avvelenare l’Imam l’8 di Rabbi-awwal nell’anno 260 dell’egira e fu sepolto a Samarra vicino alla tomba di suo padre. L’undicesimo Imam (AS) aveva un solo figlio che presentò ai fedeli sciiti come suo successore e ultimo Imam. L’aveva sempre tenuto nascosto e per questo Jaa’far, il fratello dell’undicesimo Imam (AS), si proclamò suo successore e decise di recitare la preghiera per il funerale. Non ebbe neanche il tempo di iniziare che, dalla folla, tra lo stupore generale avanzò un fanciullo che assomigliava all’Imam Hasan al-Askari e prendendo l’abito di Jaa’far disse: “Zio, non devi condurre la preghiera. Io sono più meritevole di te e ho più diritto di recitare la preghiera del funerale sulla tomba di mio padre”.
Dopo la preghiera, il ragazzo rimase nascosto e i soldati non riuscirono più a trovarlo.
L’undicesimo Imam (AS) disse: “Il peggiore musulmano è quello falso ed ipocrita che elogia i suoi fratelli di fede in loro presenza e poi li calunnia in loro assenza”.
Muhammad al-Mahdi nacque a Samarra il 15 di Shaa’ban nell’anno 255 dell’egira. Il nome dell’Imam Mahdi (AJ) si fa seguire dall’invocazione “Aggiala ‘Llahu farajah” abbreviato in (AJ) e che significa “che Allah affretti la sua manifestazione”.
L’Imam Mahdi (AJ) è il nostro dodicesimo ed ultimo Imam. Egli successe a suo padre Hasan al-Askari (AS) all’età di cinque anni. Dopo breve tempo si occultò agli occhi del mondo pur restando in contatto con i suoi seguaci per mezzo dei suoi luogotenenti che, in tutto, furono quattro.
Questa sua assenza durò circa settant’anni ed è chiamata “occultazione minore”. Fu costretto ad occultarsi perché i sovrani dell’epoca lo vedevano come un pericolo al loro regno e quindi l’Imam scelse di ritirarsi. Durante questo periodo i musulmani potevano porre domande all’Imam e ricevere le sue risposte tramite i suoi luogotenenti.
Poco prima che morisse il quarto ed ultimo luogotenente, l’Imam (AS) ordinò ai musulmani:
“In tutti gli eventi della vita, fate riferimento a coloro che trasmettono le nostre tradizioni, agli studiosi che conoscono gli insegnamenti islamici in ogni loro dettaglio. Da parte mia hanno autorità su di voi ed io l’ho da parte di Allah”.
Dopo la morte del quarto luogotenente si occultò di nuovo, occultazione questa che è tuttora in corso e prende il nome di “occultazione maggiore”. Egli quindi è vivo ed è tra noi e si prende cura delle vicissitudini umane. Spesso partecipa alle assemblee dei Credenti senza però farsi riconoscere. Nel giorno stabilito egli riapparirà per diffondere gli insegnamenti dell’Islam e del Sacro Corano su tutta la terra. Secondo alcune tradizioni, questo giorno verrà quando sulla terra prevarranno l’ingiustizia e l’oppressione.
L’Imam Mahdi, che Allah affretti la sua manifestazione, apparirà accanto al muro della Ka’bah e chiamerà 313 compagni. Quindi guiderà la preghiera congregazionale, ricomparirà anche Gesù (AS) che pregherà dietro di lui e sosterrà la sua causa.
Con una sacra rivoluzione spirituale guidata dal dodicesimo Imam (AS) la faccia della terra cambierà completamente, ci saranno finalmente pace, giustizia, felicità, sincerità, e l’Islam regnerà dappertutto. Dopo questi avvenimenti arriverà il Giorno della Resurrezione e del Giudizio Finale.
Che Allah affretti la manifestazione dell’Imam Mahdi.