“Veglia [in preghiera] parte della notte (Tahajjud), sarà per te un’opera supererogatoria; presto il tuo Signore ti risusciterà ad una stazione lodata.” (Sacro Corano 17: 79)
Il Profeta Muhammad (S) ha detto riguardo il mese di Ramadan:
“Chiunque compie le preghiera della notte (Qiyam al-Layl) con fede sincera e speranza nella ricompensa di Allah, tutti i suoi peccati commessi precedentemente saranno perdonati.”
[Sahih al-Bukhari, volume 3, libro 32, numero 226]
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Perché gli Sciiti evitano le preghiere congregazionali di Tarawih?
Gli Ahl al-Sunnah considerano generalmente come sunnah offrire delle specifiche preghiere serali – il Tarawih – in forma congregazionale durante il santo mese di Ramadan. La Shi’a, pur lodando il compimento di simili nawafil (preghiere raccomandate), non permette di realizzarle in congregazione. Questa pratica della Shi’ah è in accordo agli ordini ed alla sunnah del Profeta (S).
Fratelli e sorelle di Ahl al-Sunnah partecipano insieme alle Tarawih congregazionali durante l’inizio della sera del mese di Ramadan. Essi pregano e recitano il Corano, e possa Allah (SWT) ricompensarli per le loro sincere intenzioni ed azioni. La parola Tarawih, comunque, non è stata mai menzionata nel Corano o dal Profeta (S) per descrivere queste preghiere congregazionali supererogatorie durante la sera del mese di Ramadan. Questo è un termine che si è sviluppato successivamente tra i Musulmani. Linguisticamente, la parola “Tarawih” è il plurale della parola ‘tarwiha’ che si riferisce al piccolo spazio di riposo che rimane ogni quattro unità di preghiera. Successivamente, le intere preghiere congregazionali delle notti di Ramadan sono state chiamate con questo termine.
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Origini del Tarawih come preghiera congregazionale
E’ un fatto stabilito che il Tarawih, come preghiera congregazionale notturna di Ramadan, è sorta su ordine del secondo califfo, ‘Umar b. al-Khattab.
– Narra Abu Hurayra: Il Messaggero di Allah ha detto: “Chiunque preghi nella notte del mese di Ramadan con fede sincera e speranza nella ricompensa di Allah, tutti i suoi precedenti peccati saranno perdonati.” Ibn Shihab (un narratore intermedio) ha detto: “L’Apostolo di Allah morì e le persone continuarono a praticare in quella maniera (i.e. il Nawafil veniva offerto individualmente e non in congregazione), e rimase così per tutto il Califfato di Abu Bakr e nei primi giorni del Califfato di Umar.” ‘Abdur Rahman bin ‘Abdul Qari disse: “Una notte di Ramadan uscii in compagnia di ‘Umar ibn Al-Khattab (ed andammo) in moschea dove trovammo la gente che pregava in diversi gruppi. Un uomo pregava da solo, un altro pregava dietro un piccolo gruppo. Allora ‘Umar disse: –Secondo me si potrebbe raccogliere meglio questi (uomini) sotto il comando di un Qari (Recitatore) (i.e. farei che preghino in congregazione)’. Egli mise in atto la sua opinione raggruppandoli dietro a Ubai bin Ka’b. Un’altra notte andai di nuovo (in moschea) in sua compagnia e le persone stavano pregando dietro il loro recitatore. ‘Ecco – rimarcò ‘Umar – questa è una eccellente BID’AH (INNOVAZIONE nella religione)! Ma la preghiera che essi non compiono, dormendo nel suo tempo, è migliore di una (di queste) che essi stanno offrendo.’ Egli intendeva riferirsi alla preghiera nell’ultima parte della notte. (In quei giorni) la gente era solita pregare nella prima parte della notte.” [Sahih Bukhari, Volume 3, Libro 32, N. 227]
Venne chiamata bid’ah perché il Profeta (S) non le realizzava in congregazione, né preghiere in forma simile venivano realizzate durante il periodo di “al-Siddiq” (riferimento al primo Califfo), né nella parte iniziale della notte né con questo numero di unità”.
[al-Qastallani, Irshad al-Sari Sharh Sahih al-Bukhari, volume 5, pag. 4]
[al-Nawawi, Sharh Sahih Muslim, volume 6, pag. 287]
– “‘Umar fu il primo a stabilire la preghiera della notte di Ramadan, il Tarawih, e raccogliere gente per essa, istruendo al riguardo regioni differenti. Ciò avvenne durante il mese di Ramadan dell’anno 14 (hijri). Egli nominò tra la gente recitatori del Corano che guidassero la preghiera Tarawih per uomini e donne.”
[Ibn Sa’d, Kitab al-Tabaqat, volume 3, pag. 281]
[al-Suyuti, Tarikh al-Khulafa’, pag. 137]
[al-‘Ayni, ‘Umdat al-Qari fi Sharh Sahih al-Bukhari, volume 6, pag. 125]
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In congregazione in moschea o individualmente a casa?
Offrire preghiere meritorie individuali in casa e lontano dalla congregazione in moschea è altamente raccomandato dal Profeta (S), poiché discendono maggiori benedizioni sulla casa e la famiglia ed aiutano l’educazione islamica dei bambini.
– Il Profeta (S) disse: “Oh gente! Offrite le preghiere nelle vostre case, perché la migliore preghiera di una persona è quella realizzata nella sua casa, ad eccezione delle preghiere (congregazionali) doverose.”
[Sahih al-Bukhari, volume 9, libro 92, numero 393]
[al-Nasa’i, Sunan, volume 3, p. 161, p. 198]
– Una volta Abdullah bin Mas’ud chiese al Profeta (S): “E’ meglio pregare nella mia casa o nella moschea?” Il Profeta (S) rispose: “Non hai visto quanto è vicina la moschea dalla mia casa? Pregare nella mia casa è da me più amato del pregare nella moschea, ad eccezione delle preghiere doverose.”
[Ibn Majah, Sunan, volume 1, pag. 439, numero 1378]
– Narra Zayd bin Thabit: il Messaggero di Allah (S) fece una piccola stanza (con una stuoia della foglia di palma). Egli (S) uscì (dalla sua casa) e pregò in essa. Alcune persone giunsero per unirsi alle sue preghiere. Anche la notte successiva essi vennero per pregare, ma il Profeta (S) ritardò e non uscì fuori da loro. Così essi alzarono la loro voce e colpirono la porta con piccole pietre (per richiamare la sua attenzione). Allora egli uscì verso di loro in stato di rabbia, dicendo: “Voi state insistendo (sul vostro atto) in tal modo che ho paura che questa preghiera diventi obbligatoria per voi. O gente! Offrite queste preghiere nelle vostre case, perchè la miglior preghiera di una persona è quella offerta in casa, ad eccezione delle preghiere obbligatorie (congregazionali).”
[Sahih al-Bukhari, volume 8, libro 73, numero 134]
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Gli Imam della Shi’a non hanno pregato Tarawih?
All’Imam al-Baqir (‘a) ed all’Imam al-Sadiq (‘a) venne chiesto riguardo la permissibilità di offrire le preghiere meritorie in congregazione durante le notti di Ramadan. Entrambi hanno narrato una tradizione del Profeta (S) dove egli dice:
– “In verità, la realizzazione di nafila (preghiere raccomandate) in congregazione durante le notti di Ramadan è un’INNOVAZIONE… O gente! Non realizzate le preghiere nafila di Ramadan in congregazione…Senza dubbio, realizzare un atto minore di adorazione che è in accordo con la sunna è migliore della realizzazione di un atto maggiore di adorazione che è un’innovazione.”
[al-Hurr al-`Amili, Wasa’il al-Shi`ah, volume 8, pag. 45]
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Questa posizione degli Imam della progenie del Profeta è confermata da un sapiente ben conosciuto tra gli Ahl al-Sunnah che scrive:
– “La progenie del Profeta (S) afferma che la congregazione in Tarawih è un’INNOVAZIONE”.
[al-Shawkani, Nayl al-Awtar, volume 3, pag. 50]
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Cosa dicono i sapienti Sunniti sulla preghiera Tarawih a casa?
“I sapienti convergono sui suoi meriti, ma differiscono se sia migliore pregare individualmente in casa o in congregazione in moschea.” Al-Nawawi, il famoso commentatore del Sahih Muslim, continua elencando i sapienti che appoggiano la seconda posizione. Egli poi scrive: “Malik, Abu Yusuf, alcuni sapienti Shafi’iti ed altri dicono che è preferibile pregare essa individualmente in casa.”
[al-Nawawi, Sharh Sahih Muslim, volume 6, pag. 286]
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Conclusione
La Shi’a incoraggia sempre a realizzare la preghiera della notte – chiamata Tahajjud o Qiyam al-Layl o Salat al-Layl – nell’ultima parte della notte di ogni mese, ed in particolare durante il mese santo di Ramadan. E’ anche raccomandato offrire preghiere meritorie nawafil durante le notti del Ramadan. Essi però realizzano queste preghiere meritorie principalmente nelle loro case e mai in congregazione. Facendo così, si attengono al Corano ed alla Sunnah del Profeta Muhammad (S).
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