Organizzazioni terroristiche sioniste in Palestina (Commissione ONU)

NAZIONI UNITE

Ventisettesima sessione

SESTA COMMISSIONE

 

Del terrorismo

PROVVEDIMENTI MIRANTI A PREVENIRE IL TERRORISMO INTERNAZIONALE CHE METTE IN PERICOLO O ANNIENTA VITA UMANE INNOCENTI O COMPROMETTE LE LIBERTA’ FONDAMENTALI E STUDIO DELLE CAUSE RECONDITE DELLE FORME DI TERRORISMO E DI ATTI DI VIOLENZA CHE HANNO ORIGINE DALLA MISERIA, DALLE DELUSIONI, DAI RISENTIMENTI E DALLA DISPERAZIONE E CHE SPINGONO ALCUNE PERSONE A SACRIFICARE VITE UMANE, COMPRESA LA LORO, PER CERCARE DI PORTARE CAMBIAMENTI RADICALI

Questo testo riproduce integralmente i documenti A/C.6/I. 869 del 15 novembre dell’Assemblea Generale e A/C.6/I. 869 del 15 novembre 1972 del Consiglio di Sicurezza, pubblicati dalle Nazioni Unite.

 

 

ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE SIONISTE IN PALESTINA:

LORO STRUTTURA E LORO IDEOLOGIA

Nell’aprile 1937, un colono ebreo di Palestina, di nome Vladimir Jabotinsky, dichiarò che gli Ebrei non riusciranno mai a creare uno Stato in Palestina “finché non saranno pronti a combattere per questo scopo” (1).

Jabotinsky aveva già mostrato chi fossero creando in Palestina una organizzazione paramilitare alla quale aveva dato il nome di “Organizzazione militare nazionale” (in ebraico Irgun Zvai Leumi, IZL o ETZEL).

Questa organizzazione doveva svilupparsi per diventare uno dei tre gruppi terroristici della cui attività sarebbero stati oggetto gli Arabi Palestinesi. L’IZL, o Irgun, ebbe presto la reputazione di organizzazione terroristica. Quello che Jabotinsky aveva voluto dire nell’aprile 1937, è che gli Ebrei non sarebbero mai riusciti a creare uno Stato se non avessero fatto ricorso al terrorismo. E’ esattamente quello che hanno fatto ed è così che sono riusciti a crearsi uno Stato.

 

La Haganah

Poco dopo la seconda guerra mondiale, in Palestina esistevano non una ma tre organizzazioni sioniste paramilitari principali la cui attività era diretta contro gli Inglesi e, più tardi, contro la popolazione araba, col preciso scopo di cacciarli dalla Palestina.

Questi gruppi erano la Haganah, l’Irgun e il gruppo Stern.

A quell’epoca l’Haganah contava non meno di 60.000 ebrei sionisti. Aveva tre sezioni principali. La prima era costituita da una “forza statica di 40.000 coloni e cittadini”; la seconda era un esercito da campagna di 16.000 combattenti addestrati a “operazioni più mobili”; la terza, che era anche la più attiva, era il Palmah (o Palmach), composta da elementi in servizio a tempo pieno “mobilitati in permanenza”, il cui effettivo era di “6.000 uomini in tempo di guerra e 2.000 in tempo di pace”. La seconda organizzazione, l’Irgun o IZL, comprendeva da “3.000 a 5.000” terroristi armati, e il gruppo Stern era composto da circa “200-300” fanatici pericolosi. Una prefigurazione di queste tre organizzazioni paramilitari (2) esisteva già prima che gli Inglesi assumessero il mandato sulla Palestina e prende vigore nel corso dell’esercizio di questo mandato. A quell’epoca, i coloni ebrei avevano costituito un gruppo di guardie a cavallo e armate, dette “Hashomer”, che era diventato la “Haganah” (difesa), esercito segreto o polizia segreta quando iniziò l’esercizio del Mandato Inglese. Nei primi anni di presenza inglese, la forza della Haganah era composta da truppe armate aventi uno statuto semilegale che garantiva la sicurezza dei centri di insediamento ebraici. La direzione era stata affidata all’Agenzia ebraica, organo esecutivo riconosciuto dagli Inglesi come strumento di collegamento tra la comunità ebraica internazionale, le autorità britanniche e gli Ebrei di Palestina. L’Agenzia aveva come Presidente Chaim Weizmann (che più tardi fu il primo Presidente d’Israele) e tra i membri più in vista figurava David Ben Gurion che fu il primo ad esercitare le funzioni di Primo ministro di Israele. La Haganah fu armata, in parte, dagli Inglesi. Nel 1941 creò delle truppe di assalto note col nome di Palmah, composte da uomini e donne in servizio a tempo pieno e che furono poi incorporate nell’esercito israeliano, lo “Zahel”. Due dei primi terroristi in Palestina più tardi diventeranno celebri: Isthak Rabin (che divenne generale) e Moshe Dayan (comandante dell’esercito israeliano nell’importante campagna del 1956), oggi Ministro israeliano della Difesa dai primi di giugno 1967.

 

L’Irgun Zwai Leumi

L’Irgun Zwai Leumi, inizialmente è stato costituito da membri della Haganah e del suo ramo Palmach, assoggettati ai Revisionisti che rappresentavano l’ala estremista nazionalistica del movimento sionista e che non erano affatto disposti a prendere ordini dall’Agenzia ebraica che si sforzava di minimizzare l’azione terroristica della Haganah per mantenersi una reputazione di rispettabilità. Nel 1933 Vladimir Jabotinsky, uno dei più estremisti di questi nazionalisti, con i suoi uomini si separò dalla Haganah per costruire l’Irgun. Un’altra scissione si verificò in seno all’Irgun nel 1939, anno in cui Abraham Stern, uno dei terroristi più sanguinari, lasciò il comando dell’Irgun per creare il gruppo che prese il nome di “Combattenti per la libertà di Israele” (FFI), conosciuto in seguito dagli Inglesi col nome di gruppo Stern (o banda Stern).

 

Il gruppo Stern

Nel 1935, l’Irgun era diretto dal “comandante David Raziel e dal suo luogotenente Abraham Stern” (3). Quattro anni dopo, Abraham Stern lasciò l’Irgun per creare il gruppo che sarà noto con il nome di banda o gruppo Stern, ma fu fucilato dalla polizia inglese nel 1942 a causa della sua attività e un altro comandante prese la direzione del gruppo. Verso il periodo in cui il terrorismo incominciò ad essere effettivamente diretto contro gli Inglesi, i comandanti delle tre organizzazioni paramilitari erano: Moshen Sneh per la Haganah, Menahem Beigin (o Begin), successore di Raziel, per l’Irgun (assistito da un “alto comando” comprendente Ariel Ben-Eliezer, Eliahu Lankin, Shlomo Levi) e Nathan Freidman-Yellin, nuovo capo del gruppo Stern (4).

Nonostante le differenze che li separavano, i tre gruppi cooperavano per la maggior parte della loro esistenza perché, l’abbiano o no ammesso, avevano tutti un solo e uno stesso obiettivo pur non avendo la stessa ideologia. La Haganah aderì al partito socialista e seguì le direttive dell’Agenzia ebraica sforzandosi di conservare la sua posizione e il suo statuto semiufficiale presso gli Inglesi. In realtà, gli Inglesi non erano contrari alla Haganah, fatta eccezione per i gruppi Palmah che dirigevano l’azione terroristica. Quanto all’Irgun, i suoi membri appartenevano all’estrema destra ed è da questo gruppo che nel 1948 nacque il partito israeliano Herut (blocco liberale) i cui dirigenti, con a capo Menahem Begin, abbandonarono terrorismo e banditismo per entrare nel Parlamento Israeliano. Dopo il 1948, al comando dell’esercito israeliano nel quale si trovavano anche dei terroristi dell’Irgun e del gruppo Stern, vi furono dei membri della Haganah. I suoi dirigenti divennero ministri e con i membri dell’Agenzia ebraica costituirono i partiti socialisti israeliani. I membri del gruppo Stern mantennero legami di amicizia con quelli dell’Irgun, anche se si erano separati dall’organizzazione madre. Begin, capo dell’Irgun, chiama i seguaci di Stern “i nostri camerati nella rivolta”. A dire il vero, in fondo era inevitabile che i tre gruppi terroristici cooperassero tra loro poiché tutti e tre avevano lo stesso obiettivo: costringere gli Inglesi ad adottare una politica favorevole ai sionisti. Nello studio fatto dagli Inglesi su questo periodo, si dice che “Sneh (della Haganah) e i dirigenti delle altre due organizzazioni terroristiche (Begin e Friedman-Yellin) stavano per arrivare a un accordo secondo il quale potevano cooperare sotto la direzione della Haganah in operazioni offensive dirette contro degli impianti” (4).

Moshe Sneh, appoggiato da membri della direzione dell’Agenzia ebraica, aveva preso una decisione nel momento in cui gli Inglesi sembravano chiedersi se avrebbero autorizzato l’immigrazione in massa degli Ebrei, come reclamavano i sionisti. I membri dell’Agenzia ebraica “avevano incominciato a cospirare, per forzare la mano a un governo inglese che era esitante con queste organizzazioni estremistiche che non riconoscevano l’autorità dell’Agenzia” (4). Sneh suggerisce che “le organizzazioni militanti provochino un grande incidente che comporti una certa pubblicità, come avvertimento e preludio a incidenti molto più gravi che minaccerebbero la sicurezza di tutti gli interessi inglesi nel paese qualora il governo non aderisse alle richieste sioniste…” (4). Il “grave incidente” si verificò, nonostante l’avvertimento il governo non acconsentì alle richieste sioniste e, come minacciato, “incidenti molto più gravi” seguirono al primo.

 

L’Irgun fece sua la politica generale di terrore adottata per l’incremento dell’immigrazione dall’Agenzia, proprio come il gruppo Stern, ma i dirigenti dell’Irgun furono più ambiziosi e più abili. Secondo Beigin, dirigente dell’Irgun, il loro obiettivo era di scalzare il prestigio inglese. Egli diceva: “Noi sappiamo che i dirigenti inglesi in generale evitano di fondare la loro dominazione sulla forza, preferiscono imporsi con il prestigio”. Se i terroristi dell’Irgun distruggessero nel paese il prestigio degli Inglesi “questi di colpo perderebbero la loro autorità”. Beigin continua con queste parole: “A partire da questo momento non abbiamo cessato di attaccare questo punto sensibile. Durante tutti gli anni della nostra rivolta abbiamo deliberatamente, infaticabilmente e sempre più vivamente attaccato il governo inglese nel suo prestigio” (5). Beigin parla di “…avvenimenti e iniziative, aventi carattere più o meno grave, che non erano veramente d’ordine militare ma che hanno scalzato il prestigio del governo forse ancor più di quanto avrebbero fatto delle operazioni militari” (5). Esempi di queste iniziative “più o meno importanti” sono le “impiccagioni” e le “fustigazioni” di ufficiali. Faceva parte dei metodi dell’Irgun anche lo spionaggio degli Inglesi e degli Arabi, come pure la diffusione della sua versione di tali iniziative. A questo scopo fu istituito un servizio di informazioni chiamato la “Forza di propaganda rivoluzionaria” (6).

Il gruppo Stern aveva obiettivi più modesti perché più modesti erano anche i suoi effettivi. Cercava semplicemente di uccidere quanti più ufficiali e soldati inglesi poteva. Ma l’Agenzia ha tratto grande vantaggio dalla sua azione, di cui ha tenuto conto nel programma di “terrore per incrementare l’immigrazione”.

Qualsiasi cosa si possa pensare del comportamento di queste organizzazioni, non si può non riconoscere che avevano un carattere criminale – ed è il meno che si possa dire-. Secondo Beigin, questi terroristi erano dei rivoluzionari che facevano “la guerra rivoluzionaria”. Tuttavia egli nota che i suoi nemici – con questa parola egli si riferisce agli Inglesi – li trattavano da terroristi, mentre un suo amico irlandese, che senza dubbio voleva anticipare il giudizio della storia, li chiamava patrioti. Sempre secondo Beigin, il generale McMillan, comandante in capo delle forze inglesi in Palestina, giudicava che “si mostravano troppo indulgenti trattandoci da terroristi”. Egli ci chiamava “banditi criminali” (5). Ciò non impedisce che in Gran Bretagna, la stampa, i membri delle due camere del Parlamento, i ministri di Stato, i Generali, gli Ammiragli, i Vescovi e i Giuristi parlino di Beigin come del “terrorista n° 1”. Beigin stesso ha compilato l’elenco, ne è soddisfatto ed è molto contento di essere chiamato “terrorista n° 1” da tutte quelle persone. Non vi è una sola opera, americana, inglese o persino sionista, il cui autore quando studia il terrorismo nella Palestina durante il periodo del mandato, non ammetta che Beigin era il terrorista più tristemente celebre. Non ha dovuto attendere molto ad avere la ricompensa per quanto aveva fatto per Israele: egli è oggi membro della Knesset (il Parlamento israeliano), capo del partito “liberale” Herut, di estrema destra e ministro di Stato.

 

NOTE

1) Menachem Begin, “The revolt, Story of the Irgun” (Henry Schuman, New York, 1951), pag. 33

2) Tutti i dati e tutte le citazioni riguardanti le tre organizzazioni terroristiche sono tratte dal documento intitolato “Official Report of the Anglo-America Committee of Inquiry”, pag. 40 e 41, citato nel “Statement of Information relating to Acts of Violence”, Command Paper 6873, pag. 3 e 4, Great Britain Colonial Office: Palestine (His Majesty Stationery Office, Londra, 26 luglio 1946).

3) Begin, Op. cit., pag. 4

4) Georg Kirk, “Survey of International Affairs”, The Middle East 1945-1950, pubblicato sotto il patrocinio del Royal Institut of International Affairs, pag. 195.

5) Begin, Op. cit., pag. 52-53.

Riprodotto in E. Ratier, “I Guerrieri d’Israele – Inchiesta sulle milizie sioniste”, Centro Librario Sodalitium, 1998

 

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Attualità, politica e società , Novità

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