Nella scuola di Ashura (Imam Seyyed Ali Khamenei)

NELLA SCUOLA DI ASHURA  

Imam Seyyed ‘Ali Khamenei 

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Negli incontri di commemorazione di Ashura devono essere osservate tre condizioni.

1 Creare sempre maggiore commozione verso Husayn bin Ali (A) e la Famiglia del Profeta (S)

2 Rafforzare il rapporto ed i legami emotivi con loro.

3 Chiarire agli ascoltatori l’evento di Ashura ed i suoi principi religiosi, stimolare la conoscenza e la fede nelle anime, anche solo un poco.

Non chiediamo che si affrontino tutte queste cose in una sola volta; se portate un hadith sahih da una raccolta autorevole e ne spiegate bene il significato – dico bene perché ci sono alcuni hadith che qualche volta perdono il loro senso a causa di spiegazioni contorte – questo diventa utile per i vostri ascoltatori e potrebbe realizzare la maggior parte di quello che desideriamo spiegare.

Oppure, se prendete un versetto del Corano, vi basate su un tafsir (esegesi) corretto e lo presentate dopo averlo studiato ed analizzato, sicuramente raggiungerete lo scopo. Per raccontare la disgrazia [di Ashura], aprite l’opera “Nafsu’l Mahmum” del tradizionista Al-Qummi (la misericordia di Dio sia su di lui) e leggete quello che contiene ai vostri ascoltatori: di sicuro si stimoleranno in loro sentimenti fino al pianto.

Perchè dobbiamo fare cose che deviano il Majlis al-Azaa (riunione di commemorazione e lamentazione) dalla sua reale filosofia?

Invero temo che in questa epoca, che è l’epoca del risveglio dell’Islam, della sua evidenza e delle idee dell’Ahl al Bayt (A), di essere incapaci di compiere le nostre responsabilità. Ci sono cose che fanno avvicinare la gente a Iddio ed alla religione; il Majlis al-Azaa tradizionale fa avvicinare la gente alla religione, e questo è stato raccomandato dal defunto Imam (Khomeyni, n.d.t.).

Il sedersi agli incontri, l’ascoltare le lamentazioni, il piangere, il battersi il petto e la testa, il partecipare nei cortei pubblici di lamentazione, tutto ciò stimola i sentimenti della gente verso l’Ahl al Bayt (A) ed è cosa immensa. Però, al contrario, ci sono cose che allontanano certa gente dalla religione.

LA BID’A DEL TATBIR (l’innovazione dottrinale del battersi a sangue)

Mi spiace dirvi che sono avvenute delle cose, negli anni passati, che hanno suscitato ambiguità in tutti coloro che le hanno viste, e credo che dietro a queste cose ci siano delle mani. Si sa che nel passato, nei giorni di lutto, della gente batteva il proprio corpo con dei lucchetti, poi i sapienti ne hanno parlato e questa abitudine è scomparsa.

Ed oggi è nuovamente ricomparsa questa abitudine. Il tatbir è una pratica, al pari di altre, sbagliata, considerata illecita (secondo la Sharia Islamica).

Io so che alcuni diranno “non è il caso che parli del tatbir; cosa gli interessa; era meglio che li lasciasse battere sulla testa con le spade”.

No, questo non è giusto. Se la pratica del tatbir, che hanno cominciato a diffondere negli anni passati, fosse stata diffusa durante la vita del nostro defunto Imam (Khomeyni, n.d.t.), che Iddio sia compiaciuto di lui, l’Imam si sarebbe opposto.

E’ una cosa sbagliata che alcuni prendano le spade e le battano sulla testa fino ad annegare nel proprio sangue. Perché tutto questo? E’ questa una lamentazione per un lutto? Battersi sulla testa è una lamentazione, e spontaneamente si colpisce la testa ed il petto colui al quale è capitata una disgrazia, questa è una lamentazione naturale. Ma avete mai sentito che qualcuno ha colpito la sua testa con una spada perché ha perso una persona cara? E’ questa, considerata una lamentazione?

No, questa è una fantasia che non ha nessun collegamento con la religione, ed indubbiamente Iddio non accetta questo comportamento. Forse in passato i nostri sapienti non potevano fare queste dichiarazioni, ma oggi visto che noi viviamo apertamente sotto l’autorità e la manifestazione dell’Islam, non dobbiamo fare ciò che fa sembrare la società Islamica, chi ama l’Ahl al Bayt, chi è fiero del nome dell’Imam del Tempo(A), del nome di Husayn bin ‘Ali (A), del nome dell’Amir al Mu’minim (A), agli occhi degli altri musulmani del mondo e dei non musulmani, come una società superstiziosa ed irrazionale.

Ogni volta che penso a questa cosa vedo che non posso starmene zitto. E’ sicuramente una pratica illecita ed una bid’a (innovazione), quindi devono cessarla, perché non approvo, e non lo approvo con tutto il mio cuore, ogni individuo che vuole mettersi in mostra facendolo.

Fintanto che un gruppo di persone si riuniva in un posto isolato e faceva questa pratica lontano dagli occhi della gente, senza mettersi in mostra, nessuno si interessava di loro e della liceità o illeceità di tale pratica, perché questo avveniva in una zona limitata. Ma quando si decide che improvvisamente escano migliaia di persone in una strada di Teheran o Qom o nelle città dell’Azerbaijan o del Khurasan, battendo le loro teste con delle spade, allora non lo accetteremo. Questa pratica è illegale e non soddisfa l’Imam Husayn (A). Io non so da dove provengono queste cose per potersi diffondere nelle nostre società islamiche e nella nostra società rivoluzionaria.

UNA BID’A DEPRECABILE NELLA PRATICA DELLA ZIYARAT

Ultimamente è apparsa una bid’a deprecabile nella ziyarat (visita ai mausolei dei Profeti e degli Imam). Tutti noi sappiamo che gli Imam (A), le nostre guide, visitavano la tomba pura del Messaggero Onorato (S). Anche il nostro Imam as-Sadiq (A), l’Imam Musa Bin Jafar (A) e gli altri Imam (A), visitavano la tomba pura dell’Imam al-Husayn (A), luoghi di visita religiosa dove si recano sapienti, giuristi e virtuosi, le pure tombe degli Ahl al-Bayt (A) in Iraq ed Iran.

Avete mai sentito che un Imam od una grande sapiente, quando voleva entrare in un santuario, si sdraiava per terra e strisciava verso la tomba? Se questo fosse cosa gradita, apprezzabile ed accettabile, i nostri Imam e sapienti l’avrebbero fatto.

Si narra che l’Ayatullah al-Udhma Borujerdi (la misericordia e la soddisfazione di Iddio sia su di lui), grande sapiente, mujtahid e valente intellettuale, proibiva di baciare le entrate (dei santuari), nonostante la pratica fosse raccomandata e le narrazioni nei libri di du’a, probabilmente riportavano la questione del baciarle.

Nonostante ciò potesse essere raccomandato, l’Ayatullah Borujerdi (la misericordia di Allah sia su di lui) proibì alla gente di farlo, per non far pensare a certi che ci si prostra verso le tombe e per non farsi criticare dai nemici della Shia.

Oggi ci sono alcuni che nel santuario dell’Imam `Ali Bin Musa ar-Ridha (A), quando vogliono entrare, si sdraiano in terra e strisciano quasi 200 metri, finche arrivano alla pura tomba. E’ una cosa sbagliata, che indebolisce la religione e la ziyarat. Chi diffonde queste bid’a tra la gente? Forse anche questo è opera dei nemici. Spiegate queste cose alla gente, illuminate la loro mente.

L’Islam è una religione di logica ed i concetti più logici nell’Islam sono quelli sciiti, sono concetti solidi. I narratori sciiti erano splendenti come il sole, ognuno nel suo tempo ed epoca, e nessuno osava dire che la loro logica era debole.

Quindi nell’epoca dei nostri Imam (S) sono apparsi uomini come Muhmin Attak, Hisham Bnul-Hakam ed altri; poi sono apparsi tanti narratori come Shaykh al-Mufid e poi tanti altri sapienti come Allamah al-Hilli.

Noi siamo gente di logica e deduzione: guardate la forza di Sharafu-Din (la misericordia di Allah sia su di lui) nel nostro tempo, e dell’opera “Al-Ghadir” di Allamah Amini (la misericordia di Allah sia su di lui) nel nostro tempo, ovunque tu volgi lo sguardo ci sono argomentazioni forti e questo è l’appartenere alla Shia.

Le pratiche che si stanno diffondendo, non solo sono povere di argomentazioni, ma sono cosa simile alla superstizione e questo è il pericolo che minaccia il mondo della religione e le sue conoscenze, ed i protettori della religione devono prenderlo in considerazione.

Come ho già detto ci sono persone che sentendo questo discorso diranno tra sé: “Era meglio che non ne parlava”. No, sono io che ne devo parlare, perché la mia responsabilità è maggiore di quella degli altri e naturalmente anche i sapienti devono esprimersi su questo.

Il nostro defunto Imam aveva atteggiamenti risoluti e rigorosi e dovunque vedesse un argomento in cui c’era una deviazione, ne parlava in modo severo, non temendo il biasimo di nessuno.

Se nel suo tempo queste pratiche fossero state così diffuse come lo sono oggi, senza dubbio ne avrebbe parlato.

Ci sono persone che si offenderanno per come ho parlato di queste pratiche a loro care, la maggior parte di loro sono anche sinceri credenti senza altri scopi, ma sbagliano.

Questa è la grande responsabilità che avete sulle spalle, signori sapienti, ovunque andiate. Il Majlis al-Azaa di Abu Abdillah Husayn (A) è quell’incontro che si basa sulla conoscenza e si appoggia sui tre pilastri da me prima citati.

 

Tratto dal libro “Fi Madrasati Ashura” (Nella Scuola di Ashura)

Traduzione dall’arabo a cura di www.islamshia.org

Fonte: www.alwilayah.net

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | Comments Off on Nella scuola di Ashura (Imam Seyyed Ali Khamenei) Comments | Category : Ashura e il martirio dell’Imam Husayn(AS)

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