L’hadith dei 17.000 versetti
Uno degli strumenti utilizzati per denigrare il Puro Islam da parte dei suoi oppositori è quello di riportare ahadith concernenti il presunto tahrif (alterazione, distorsione) del nobile Corano. Gli oppositori affermano che tra gli ahadith più autentici a tal riguardo ci sia il seguente riportato da Shaykh al-Kulayni nell’opera al-Kafi:
عَلِيُّ بْنُ الْحَكَمِ عَنْ هِشَامِ بْنِ سَالِمٍ عَنْ أَبِي عَبْدِ اللَّهِ ع قَالَ إِنَّ الْقُرْآنَ الَّذِي جَاءَ بِهِ جَبْرَئِيلُ إِلَى مُحَمَّدٍ ص سَبْعَةَ عَشَرَ أَلْفَ آيَةٍ
‘Ali Ibn al-Hakam, da Hisham Ibn Salim, riporta che Abu ‘Abdillah [l’Imam Sadiq] ha detto: “Il Corano che Jibra’il ha fatto giungere a Muhammad consiste di 17.000 versetti.”
Fonte:
al-Kulayni, al-Kafi, vol. 2, Kitab Fadl al-Qur’an, p. 634, hadith 28
Valutazione
1) al-Majlisi afferma che questo hadith è muwaththaq [affidabile] (Mir’at Al-`Uqul, vol. 12, p. 525)
2) Il padre di al-Majlisi afferma che questo hadith è sahih [autentico] (Rawdah al-Muttaqin, vol. 10, p. 21)
3) Hurr al-`Amili afferma che questo hadith è sahih [autentico] (al-Fawa’id al-Tusiyyah, argomento 96, p. 483)
A prima vista l’hadith riportato sembrerebbe debole in quanto la catena di trasmissione, iniziando da ‘Ali Ibn al-Hakam, sarebbe spezzata. In totale ci sono solo due narratori, ‘Ali Ibn al-Hakam e Hisham Ibn Salim, prima di Abu ‘Abdillah [l’Imam Sadiq], su di lui la pace. Comunque pare che al-Kulayni abbia troncato l’isnad in quanto si tratta di una catena analoga a quella riportata nell’hadith precedente che è la seguente:
مُحَمَّدُ بْنُ يَحْيَى عَنْ أَحْمَدَ بْنِ مُحَمَّدٍ عَنْ عَلِيِّ بْنِ الْحَكَمِ عَنْ عَبْدِ اللَّهِ بْنِ فَرْقَدٍ وَ الْمُعَلَّى بْنِ خُنَيْسٍ قَالا
Muhammad Ibn Yahya, da Ahmad Ibn Muhammad, da ‘Ali Ibn al-Hakam, da ‘Abdullah Ibn Farqad, da Mu’alla Ibn Kunays…
Si noti nell’hadith precedente la presenza di ‘Ali Ibn al-Hakam. L’hadith riguardante i 17.000 versetti del Corano avrebbe dunque la seguente catena di trasmissione:
محمد بن يحيى عن أحمد بن محمد عن علي بن الحكم عن هشام بن سالم عن أبي عبد الله قال
Muhammad Ibn Yahya, da Ahmad Ibn Muhammad, da ‘Ali Ibn al-Hakam, da Hisham Ibn Salim, da Abu Abdillah…
In questo modo la catena di trasmissione sembrerebbe autentica. Il problema nella valutazione di al-Majlisi e di altri sapienti concerne la figura di Ahmad Ibn Muhammad. Dato che Ahmad Ibn Muhammad riporta l’hadith da ‘Ali Ibn al-Hakam alcuni studiosi hanno dedotto che si trattasse di Ahmad Ibn Muhammad Ibn ‘Isa, noto ed affidabile narratore di ahadith. Ciò non è però corretto. Si tratta infatti di Ahmad Ibn Muhammad Ibn Sayyar.
Stando a quanto riportato dai grandi esperti di rijal [biografie dei trasmettitori di ahadith] nelle loro opere, Ahmad Ibn Muhammad Ibn Sayyar è da’if jiddan, ghuluw, fasid al-madhab (molto debole, esageratore, di credo corrotto). A tal riguardo vedesi le seguenti opere:
Nel Fihrist Shaykh al-Tusi scrive riguardo ad al-Sayyar:
و صنف كتبا منها: كتاب ثواب القرآن كتاب الطب كتاب القراءات كتاب النوادر. أخبرنا بالنوادر خاصة الحسين بن عبيد الله عن أحمد بن محمد بن يحيى قال: حدثنا أبي قال: حدثنا السياري إلا بما كان فيه من غلو أو تخليط
Ha scritto varie opere tra le quali: Kitab Thawab al-Qur’an, Kitab al-Tibb, Kitab Al-Qira’at e Kitab al-Nawadir. Husayn Ibn `Ubaydullah ci ha narrato al-Nawadir in particolare da Ahmad Ibn Muhammad Ibn Yahya. Ha detto: Mio padre (Muhammad bin Yahya) ci ha detto: ‘al-Sayyari ci ha narrato solo cose aventi esagerazione (ghulw) o confusione’.” (al-Tusi, al-Fihrist, p. 57, persona 70).
Degno di nota è il fatto che al-Tusi ha ricevuto l’opera da al-Sayyari riportandola da Muhammad Ibn Yahya, ossia dalla stessa persona presente nell’isnad dei 17.000 versetti.
Al-Najashi invece scrive quanto segue:
كتاب ثواب القرآن كتاب الطب كتاب القراءات كتاب النوادر كتاب الغارات أخبرنا الحسين بن عبيد الله قال: حدثنا أحمد بن محمد بن يحيى و أخبرنا أبو عبد الله القزويني قال: حدثنا أحمد بن محمد بن يحيى عن أبيه .قال: حدثنا السياري إلا ما كان من غلو و تخليط
Kitab Thawab Al-Qur’an, Kitab Al-Tibb, Kitab Al-Qira’at, Kitaab Al-Nawadir e Kitab Al-Ghaarat: Hussayn bin `Ubaydallah ha detto: Ahmad bin Muhammad bin Yahya ci ha detto e Abu `Abdillah al-Qazwini ci ha detto. Ha detto: Ahmad bin Muhammad bin Yahya ci ha narrato da suo padre (Muhammad bin Yahya). Ha detto: al-Sayyari ci ha narrato solo cose aventi esagerazione (ghulw) o confusione” (al-Najashi, Rijal, p. 80, persona 192)
Anche qui, al-Najashi fornisce la catena delle persone che gli hanno riportato le opere compilate da al-Sayyari ed anche qui c’è la menzione di Muhammad Ibn Yahya il quale avrebbe narrato l’hadith dei 17.000 versetti.
Ma andiamo adesso a vedere direttamente quanto riportato da al-Sayyari stesso. Nel suo Kitab al-Qira’at egli riporta lo stesso hadith dei 17.000 versetti presente in al-Kafi.
Anche ‘Allamah al-Nuri era in possesso di questa opera ed in uno dei suoi testi narra l’hadith in questione con la stessa catene di trasmissione:
احمد بن محمد السياري في كتاب القراءات عن علي بن الحكم عن هشام بن سالم قال قال أبو عبدالله عليه السلام : القرآن الذي جاء به جبرئيل إلى محمد صلى الله عليه وآله عشرة الف آية
Ahmad bin Muhammad Al-Sayyari nel suo Kitab Al-Qira’at narra da ‘Ali Ibn al-Hakam da Hisham bin Salim, da Abu ‘Abdillah: “Il Corano che Jibrail ha fatto giungere a Muhammad consiste di 10.000 versetti” (al-Nuri, Fasl al-Khitab, p. 235).
Poi al-Nuri scrive:
كذا في نسختي وهي سقيمة والظاهر سقوط كلمة سبعة قبل عشرة لاتحاده متناً وسنداً لما في الكافي
Nella mia copia ci deve essere un errore ed apparentemente il termine “sab’a” (sette) è stato cancellato prima di “ashra” (dieci). Lo stesso contenuto e la stessa catena di tramissione è presente in al-Kafi.
L’opera di al-Sayyari è ancora in nostro possesso tutt’oggi e riporta lo stesso hadith con lo stesso isnad (catena di trasmissione).
In conclusione si può dire che l’hadith riportato in al-Kafi è stato trasmesso su autorità di Ahmad Ibn Muhammad Ibn Sayyar, trasmettitore assai debole, e non dal celebre Ahmad Ibn Muhammad Ibn ‘Isa.
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