L’amore per Dio e l’amore per il mondo
Martire Ayatullah Sayyidd M.B. Sadr
Il Martire Ayatullah Seyyed Mohammad Baqer Sadr, durante i giorni finali del suo ultimo santo mese di Ramadan, rivolse delle potenti parole ai sapienti religiosi. Questo discorso è stato tradotto nel libro “Trens history in the Qur’an”, dello stesso autore. Seguono alcuni estratti.
“Si può amare sia Dio che il mondo. Ma l’amore per entrambi non può essere contenuto in un unico cuore. Sottomettiamo i nostri cuori per metterci alla prova. Esaminiamo i nostri cuori per vedere se prevalga su di essi l’amore per Dio o quello per il mondo. Se l’amore per Dio prevale nei nostri cuori, rendiamolo più profondo. Se, Dio non voglia, l’amore per questo mondo prevale, tentiamo di salvarci da questo orribile malanno.”
“Ogni amore che occupa il centro del cuore di una persona è di uno dei due tipi. Definiamo amore perfetto l’amore di secondo grado e l’amore non così perfetto quello di primo grado. Per cominciare, l’amore di primo grado diviene la base dei sentimenti, delle percezioni, delle emozioni e dei desideri dell’uomo. Dopo aver compiuto il proprio lavoro o aver soddisfatto un bisogno immediato, l’uomo presto ritorna all’oggetto del suo amore, poiché l’amore occupa il centro dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti e delle sue percezioni.”
“Nel caso dell’amore di secondo grado, l’intera attenzione dell’uomo è attratta dall’oggetto del suo amore e nulla può sviare la sua attenzione da essa. Egli non trascura mai il pensiero del suo amato.”
“Entrambi questi tipi di amore si ritrovano nel caso del nobile amore per Dio. L’amore di primo grado appare nei cuori dei più credenti che sono liberi dalle impurità delle questioni basilari di questo mondo. Non appena essi sono liberi dalle loro occupazioni immediate, tornano alla questione che è l’oggetto del loro amore.”
“Riguardo l’amore di secondo grado, esso si trova nei cuori del Profeta (S) e degli Imam (AS). Tutti voi conoscete l’Imam ‘Ali ibn Abi Talib (AS), in vicinanza della tomba del quale noi viviamo (Najaf al-Ashraf). Questo grande uomo ebbe a dire: “Non ho mai visto una cosa senza vedere Dio prima di essa, dopo di essa ed assieme ad essa (Qablahu, wa ba’dahu wa ma’ahu).”
Infatti, ciò era perché l’amore per Dio occupava il suo grande cuore e la sua coscienza in modo tale che esso ha allontanato ogni altra cosa da Lui. Persino quando egli vedeva gli esseri umani, egli vedeva Dio. Quando osservava le Grazie (bontà) di Dio, egli Lo ricordava. Questo legame con Dio era sempre presente davanti ai suoi occhi, in quanto era soltanto Dio che egli amava e a Cui le sue speranze ed aspirazioni erano dirette. Egli non permise mai a nessuno di deviare la propria attenzione da Dio.”
“Anche l’amore per il mondo raggiunge uno stadio in cui l’uomo non vede altro che il mondo prima di esso, dopo di esso ed assieme ad esso. Ogni qualcosa egli faccia, egli la compie per un qualche obiettivo terreno. Egli non riesce a dedicarsi ad azioni pie per più di qualche giorno. Questo è amore di secondo grado per il mondo. L’Imam as-Sadiq (AS) disse: “Questo mondo è come l’acqua di mare. Più uno ne beve, più ha sete.”
“Era l’amore per Dio alla base del coraggio e dell’impavidità dell’Imam ‘Ali (AS). Il suo coraggio non era quello di una bestia feroce. Era il coraggio prodotto dalla fede e dall’amore per Dio. Aveva più di sessant’anni quando combatté contro i Kharijiti e in un singolo scontro uccise quattromila di loro. Ed egli fu inoltre all’apice del coraggio riguardo all’essere paziente e non forzare la sua legittima rivendicazione. Egli rimase quieto quando gli fu chiesto da Dio di non badare al suo diritto. In quel tempo egli era all’apice della sua vita. La sua coscienza era infiammata dal fuoco della gioventù. Ma l’Islam gli aveva detto di mantenersi quieto e di essere paziente, nonostante la violazione dei suoi diritti.”
“Dopo tutto che cos’è questo nostro mondo? E’ un insieme di cose fittizie e immaginarie. Il mondo di Harun al-Rashid era davvero opprimente. Noi lo malediciamo giorno e notte. Noi diciamo di essere migliori, più pii e più timorosi di Dio di quanto lo fosse Harun. Se il mondo di Harun al-Rashid ci fosse stato offerto, l’avremmo rifiutato? Se no, come possiamo dichiarare di essere più pii di lui. Il mondo offertoci non è quello di Harun. E’ molto più limitato ed insignificante a confronto. Esso è effimero e più piccolo e non vasto ed esteso come quello di Harun. Per obiettivi mondani, egli imprigionò l’Imam Musa al-Kadhim (AS). Siamo certi che se ottenessimo quel mondo, non getteremmo l’Imam (AS) in prigione? Ci siamo messi alla prova ed abbiamo messo in discussione noi stessi? E se il mondo di Harun ci fosse stato offerto, per sapere se siamo più pii?”
“Nel nostro mondo non può esserci verità oltre quella del compiacimento di Dio. Se l’Imam (AS) avesse lavorato per mire terrene, egli sarebbe stato la persona più miserevole. Piuttosto egli lavorò per Dio, disse al suo capezzale: “Per il Dio della Ka’aba, ho trionfato!”. Questo mondo non è per gli studenti di teologia. Uno studente che ricerca questo mondo non otterrà né questo né il prossimo. Perciò, è doveroso per noi, quali studenti, convogliare i nostri sforzi alla ricerca dell’altro mondo, perché questo non ha alcun valore per noi.”
“Noi dovremmo pensare che in ogni momento possibile alla nostra morte. Quando morì, mio padre non era vecchio quanto lo sono io (1).” “Mio fratello morì ad un’età più giovane di me, ora ho completato l’arco della mia vita (2).”
Chiediamo a Dio di purificare i nostri cuori e di illuminarli con la fede. Possa Egli volgere la nostra mente maggiormente alla ricerca del Suo compiacimento e colmare i nostri cuori con il Suo Amore, il Suo timore e la fede in Lui. Possa aiutarci secondo gli insegnamenti del Suo Libro. Amin.”
NOTE
1) Il Martire Seyyed Sadr era a cavallo tra i quarantasette e i quarantotto anni quando disse ciò.
2) Seyyed Muhammad Baqir Sadr fu martirizzato in modo indicibile dal regime baathista iracheno, assieme a sua sorella Bint-al-Huda, alcuni mesi più tardi, il 9 aprile del 1980.
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