Ayatullah Ibrahim Amini*
Dio, al fine di guidare ed istruire l’umanità, ha inviato una serie di persone eccellenti, chiamate profeti, ispirando loro i principi e le norme religiose.
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Le qualità di un Profeta
Un Profeta deve essere:
1) dotato di un potere occulto che gli permetta di non commettere alcun peccato e di mettersi altresì al sicuro da qualsiasi errore;
2) a conoscenza di tutte le norme religiose;
3) in grado di compiere miracoli (per poter dimostrare la propria sincerità).
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Come riconoscere un Profeta
Esistono due modi per riconoscere un Profeta:
1) un altro profeta, la cui profezia sia stata già provata, attesti la sua profezia oppure comunichi in anticipo la notizia della sua venuta, fornendo precisi e inequivocabili segni di riconoscimento;
2) dimostri da sé la propria profezia, facendo un miracolo.
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Gli Aĥādīth (1) dicono che Dio, al fine di istruire e guidare gli uomini, ha mandato complessivamente centoventiquattromila profeti, il primo dei quali è il nobile Adamo (as) e l’ultimo è il grande Profeta Muĥammad (S).
Questi nobili inviati di Dio non erano tutti uguali, possedevano bensì caratteristiche diverse tra di loro, in base alle quali possiamo suddividerli in diverse categorie:
1) Profeti che vennero a conoscenza dei propri doveri tramite ispirazione divina, senza però ricevere l’ordine di trasmettere alla gente ciò che era stato loro ispirato;
2) Profeti che vennero a conoscenza dei propri doveri tramite ispirazione divina, ricevendo anche l’ordine di trasmettere alla gente ciò che era stato loro ispirato;
3) Profeti che portarono una nuova religione e legislazione;
4) Profeti che diffusero la religione e la legislazione di un altro profeta;
5) Profeti detentori di libri ispirati (come il Corano, il Vangelo e la Torah) (2);
6) Profeti non detentori di libri ispirati;
7) Profeti inviati a tutta l’umanità;
8) Profeti inviati ad un particolare gruppo di persone.
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Il grande Profeta Muĥammad (S) nacque il 17 (del mese di) rabī°ul-’awwal, nell’anno denominato °āmul-fīl (Anno dell’Elefante), nella santa città della Mecca. Suo padre si chiamava °Abdullah e sua madre Amina.
All’età di quarant’anni iniziò la sua missione profetica; trascorse, invitando la gente all’Islam, i primi tredici anni della sua difficile e nobile missione profetica nella città natale. In questo periodo solo una parte della gente abbracciò l’Islam, mentre i miscredenti e gli idolatri rifiutarono il suo invito e iniziarono con tutte le loro forze ad opporsi al progresso ed allo sviluppo dell’Islam, a tormentare e torturare l’Inviato di Dio ed i Musulmani. Arrivarono addirittura ad attentare alla vita del Profeta (S), il quale si vide costretto a emigrare a Medina e fu gradualmente raggiunto dal resto dei Musulmani. Fu così che questa santa città si trasformò nella prima sede del governo islamico, nella quale il santo Muĥammad (S) svolse per dieci anni la sua missione di profeta e capo dello Stato islamico.
Il 28 Safar dell’anno 11 (egira lunare) lasciò questo mondo e la sua pura salma fu sepolta nella città di Medina, nel luogo ove oggi sorge una sacra e rispettata moschea denominata “Masjidun-Nabiyy” (Moschea del Profeta). Egli è stato il migliore dei profeti e, con la sua benedetta venuta, ha sigillato (3) e chiuso per sempre il ciclo della Profezia.
Il Profeta Muĥammad (S), lungo tutto il periodo della sua nobile vita, fece diversi miracoli (4), ai quali accennano i testi di storia dell’Islam e le raccolte di Aĥādīth. Il Sacro Corano è l’eterno miracolo di questo nobile Profeta ed è la sicura prova dell’autenticità della sua profezia.
I nemici dell’Islam non si sono risparmiati nulla al fine di sconfiggere quest’invincibile religione; a tal proposito hanno affrontato difficili e pericolose guerre, subendo enormi danni. D’altra parte non sono mai riusciti a vincere la sfida lanciata dal Sacro Corano, che dice:
«…Se dubitate nel Corano che abbiamo fatto discendere sul Nostro Servo, portate allora una sura simile ad esso…» (Sura al-Baqara, 2:23).
«… Di’: se i jinn e gli esseri umani si alleassero per creare un corano simile a questo non ci riuscirebbero mai…» (Sura al-’Isrā’, 17:88).
Se ciò fosse stato loro possibile, senza dubbio lo avrebbero preferito alle difficili guerre intraprese e si sarebbero così risparmiati inutili fatiche e tribolazioni.
Il nobile Corano è gradualmente disceso sul Profeta Muĥammad (S) nel corso di ventitré anni. I suoi Compagni scrivevano e conservavano le stesse e identiche parole a lui rivelate da Dio, le quali vennero in seguito raccolte e rilegate nel modo in cui oggi le ritroviamo nel Sacro Corano che è nelle nostre mani. Esso è l’unico Libro Divino a non aver subito alcuna alterazione né falsificazione; senza alcuna aggiunta o diminuzione è a disposizione dell’intera umanità.
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NOTE
1) Pl. di ĥadīth, tradizioni del Profeta (S) e dei puri Imam della sua Famiglia, o Ahl ul-Bayt (as).
2) Tra i profeti detentori di libri ispirati ricordiamo i cosiddetti “Profeti Dotati di Determinazione”: Noè , Abramo, Mosè, Gesú e Muĥammad.
3) Riferimento al Versetto n. 40 della Sura al-Aĥzāb del Sacro Corano: «…Muĥammad non è padre di nessuno dei vostri uomini, egli è l’Inviato di Allah e il sigillo dei profeti …».
4) Il miracolo è definito come un’azione fuori dal normale che avviene per cause e fattori non comuni e il cui compimento è fuori dalla portata umana.
Tratto da: “L’ABC dell’Islam”. E’ possibile ordinare il testo in forma cartacea presso l’Associazione Islamica Imam Mahdi, scrivendo a imam_mahdi59@yahoo.it o contattando il 3394968095 (anche tramite Whatsapp)
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