Imam Khamenei: “L’unità islamica non è una tattica politica, ma una credenza basata su una fede sincera”

Imam Khamenei: “L’unità islamica non è una tattica politica, ma una credenza basata su una fede sincera”

Quello che segue è il testo integrale del discorso tenuto il 15 novembre 2019 dall’Imam Khamenei, Guida Suprema della Rivoluzione Islamica, in un incontro con i funzionari governativi della Repubblica Islamica, gli ambasciatori delle nazioni islamiche e i partecipanti alla 33° Conferenza sull’Unità Islamica. L’incontro si è tenuto in occasione dell’anniversario della nascita del Santo Profeta dell’Islam (S) e dell’Imam Sadiq (as). 

Col Nome d’Iddio Clemente e Misericorde

Ogni lode appartiene a Iddio, il Signore dei mondi, e la pace e le preghiere discendano sul nostro Maestro Muhammad, sulla sua pura Famiglia, sui suoi prescelti Compagni e su coloro che li seguono fino al Giorno del Giudizio.

Vorrei porgervi i miei auguri per l’anniversario dell’eccelsa nascita del Santo Profeta dell’Islam (S) e del nobile Imam Jafar as-Sadiq (as). La grandezza di questo giorno è dovuta alla grandezza della nascita del Santo Profeta. Bisogna comprendere il valore di questo giorno e di altri eventi simili. Il Santo Profeta dell’Islam è il migliore e più elevato essere umano creato da Dio; il Santo Profeta è migliore, più elevato e più sublime di tutti i profeti, di tutti gli awliya (amici intimi di Dio) e di tutte le persone nel mondo nel corso della storia.

Egli è superiore agli altri profeti quanto a creazione e virtù

ed ineguagliabile per conoscenza e generosità 

e tutti essi supplicano il Messaggero di Dio

di garantire loro una goccia del suo mare infinito e una goccia della sua pioggia illimitata e incommensurabile.” [Qasīdat al-Burda di Sharaf ul-Din Busiri]

La sacra esistenza del Messaggero di Dio rappresenta l’apice del creato e la vetta del mondo possibile. Il Sacro Corano si presenta come una Luce. Uno dei termini che il Sacro Corano usa per descrivere se stesso è quello della luce: “Una Luce e un Libro chiaro vi son giunti da Allah.” [Sacro Corano, 5:15]. Il Sacro Corano è Luce. A una delle rispettabili mogli dell’Inviato di Dio venne chiesto di descrivere il Profeta ed ella rispose: “La sua natura è quella del Sacro Corano.” Questo significa che egli era un “Corano vivente” e una Luce.

La luce è un mezzo per illuminare e assicura la vita degli esseri umani. Anche il Santo Profeta è un mezzo che illumina e assicura la vita delle comunità umane. Si tratta di aspetti che l’umanità comprenderà gradualmente. La sacra esistenza del Messaggero di Dio è una fonte di luce nel vero senso della parola. Un poeta arabo ha detto: “E’ nata la Guida e la luce ha permeato tutte le creature.” Questa è la realtà della faccenda. “La bocca del tempo sorride ed emana parole di lode.” [da un poema di Ahmaq Shawqi]. Spero che anche il mondo dell’Islam diventi così, spero che il mondo islamico sorrida nell’anniversario della nascita del Santo Profeta e non patisca tristezza e dolore. Questo è il nostro sogno. 

Ho scritto due o tre punti di cui vorrei parlarvi. Il primo riguarda la Settimana dell’Unità [Islamica]. Noi, nella Repubblica Islamica, abbiamo denominato questa settimana – che inizia dal 12 di Rabi al-Awwal e termina il 17 di Rabi al-Awwal* – come la Settimana dell’Unità [Islamica]. Non si tratta di un mero nome e neanche di una mossa tattica e politica, ma è una scelta basata su un credo e una fede presenti nel cuore. La Repubblica Islamica crede nella necessità dell’unità nella Ummah Islamica nel vero senso della parola, e questo principio possiede dei precedenti; non è una particolarità del nostro tempo e dell’epoca della Repubblica Islamica. Un grande Marja Taqlid (massima autorità nella giurisprudenza sciita) come l’Ayatullah Burujerdi – che era l’unico Marja Taqlid dell’intero mondo sciita durante la nostra gioventù – era uno strenuo difensore dell’Unità Islamica e in modo serio sosteneva l’avvicinamento tra le scuole islamiche. Egli era in contatto con grandi personalità del mondo dell’Islam e del Sunnismo ed aveva frequenti colloqui con loro. Si tratta di una credenza profonda e sincera. Alcune persone credono o pretendono che si tratti di una tattica politica, ma non è così, perché è una fede che emana dal cuore. Noi crediamo in questo e crediamo che sia Iddio Altissimo a chiederci di farlo.

Ovviamente esistono differenti livelli di unità del mondo islamico. Il livello più basso è che le comunità, le nazioni, i governi, le correnti e le scuole dell’Islam si astengano dall’oltraggiarsi, offendersi e danneggiarsi reciprocamente. Questo è il primo passo. Un livello superiore è quello in cui, oltre a rifiutarsi di danneggiarsi a vicenda, il mondo islamico unisca le proprie mani contro il comune nemico e i musulmani si difendano reciprocamente in modo unito. Questo è un passo superiore.

Vi è un livello più alto, ed è quello in cui le nazioni e paesi islamici si aiutano vicendevolmente. Le nazioni islamiche non sono allo stesso livello in termini di scienza, ricchezza, sicurezza e potere politico e possono aiutarsi e sostenersi tra loro. Coloro che possiedono un livello più alto in ogni campo devono prendere la mano di quelli che si trovano ad un livello più basso. Questo è un altro livello di unità.

Un livello ancora più elevato è che l’intero mondo islamico si unisca per poter forgiare la nuova civiltà islamica. La Repubblica Islamica ha scelto questo come suo obiettivo ultimo: forgiare una civiltà islamica, compatibile con le esigenze dell’epoca contemporanea; una nuova civiltà islamica. Questi sono differenti livelli di unità.

Quale è il livello più basso? Il livello più basso è che i paesi islamici si astengano dall’attaccarsi uno con l’altro e insorgano insieme di fronte al nemico comune. Se avessimo osservato solo questo aspetto oggi non avremmo patito così tante calamità nel mondo islamico. La questione della Palestina è il più grave disastro che ha colpito il mondo islamico, perché hanno scacciato un popolo dalle sue case e dalla sua nazione, sostituendolo con altri che si sono impossessati di questa terra e fatto pressioni sui suoi proprietari. Questa è la condizione di Gaza e tali sono i crimini che i sionisti vi commettono, come voi potete vedere, e questa è anche la situazione della Cisgiordania.

Se il mondo islamico si fosse attenuto almeno a questo più basso livello di unità ciò non sarebbe avvenuto e il nemico non avrebbe avuto coraggio di compiere simili atti. Notate quali atti e guerre sanguinose sono stati commessi nel mondo islamico: la questione dello Yemen, della zona occidentale della regione [dell’Asia occidentale] e del Nord Africa. Tutto questo è avvenuto perché non abbiamo prestato attenzione al più basso livello di unità richiesto dall’Islam. Si tratta di una responsabilità davvero pesante.

Ci rivolgiamo agli intellettuali e alle personalità eminenti, che grazie a Dio sono presenti nel mondo islamico e che seguono seriamente queste questioni. I giovani e le popolazioni islamiche sono interessati [a queste questioni], ma ci sono delle mani sediziose che bisogna combattere. Nel mondo islamico i musulmani dal Nord Africa all’Asia Orientale fino Myanmar sono sotto pressione; i musulmani nelle zone orientali e occidentali del mondo islamico sono sotto pressione.

Voglio parlare anche della questione della Palestina. La nostra posizione sulla questione della Palestina è una posizione logica. E’ una posizione logica e categorica. Sin da prima della vittoria della Rivoluzione – già dagli inizi del movimento rivoluzionario – il nostro grande Imam Khomeyni evidenziò il pericolo dell’influenza, dell’ingerenza e dell’oppressione sionista e adottammo questa posizione sin dagli inizi della Rivoluzione. Il primo atto compiuto dalla Repubblica Islamica fu la presa del centro sionista [ambasciata israeliana, ndt] a Teheran che era nelle mani del precedente regime scacciare i sionisti dalla nazione e consegnarlo ai palestinesi. Questa fu un’azione concreta e anche simbolica, e abbiamo mantenuto questa posizione fino ad oggi. Abbiamo sostenuto la Palestina e aiutato i Palestinesi e continueremo a farlo. Non facciamo complimenti su tale questione. L’intero mondo islamico deve aiutare la Palestina.

Nei discorsi del nostro Imam Khomeyni (che Iddio lo ricompensi) e dei responsabili della Repubblica Islamica si è ripetuto spesso di sradicare il governo israeliano. I nemici distorcono questa questione. Lo sradicamento del governo israeliano non significa sradicare la popolazione ebraica, con la quale non abbiamo problemi. Si intende lo sradicamento di questo governo e di questo regime imposto. Sradicare Israele significa che è la popolazione della Palestina –  il vero proprietario di quella terra, che si tratti di musulmani, cristiani o ebrei di quella terra – che deve eleggere il proprio governo. Significa che devono espellere gli stranieri, i criminali e la feccia come Netanyahu e altri individui simili – che sono una vera feccia – e devono esser loro a governare la propria nazione. Sradicare Israele significa questo, ed accadrà.

Alcune persone pensano che sia impensabile che i palestinesi possano diventare indipendenti dopo che sono trascorsi settanta anni. Anche nei Balcani e in altre parti del mondo delle nazioni sono diventate indipendenti dopo sessanta o settanta anni in cui erano state occupate da altri. Le terre sono ritornate alle loro genti, pertanto non è qualcosa di inconcepibile. “Ciò non è difficile per Allah.” [Sacro Corano, 14:20] Questo accadrà.

Noi sosteniamo i palestinesi e difendiamo l’indipendenza della Palestina; difendiamo la salvezza della Palestina ma non siamo anti-ebraici. Nella nostra stessa nazione ci sono molti ebrei che vivono in totale sicurezza. Questo era un altro punto. 

Il punto successivo è che vogliamo l’unità e abbiamo a cuore tale questione. Dobbiamo sapere che questa idea, richiesta e ideale possiede nemici pericolosi. Nell’era presente questi nemici sono guidati dal regime degli Stati Uniti d’America e dal fittizio regime sionista. Sono loro i nemici dell’unità islamica. Gli Stati Uniti non sono soltanto un nemico della Repubblica Islamica. Alcune persone credono che si tratti solamente di confronto tra la Repubblica Islamica e gli Stati Uniti. E’ ovviamente vero che la Repubblica Islamica è bersaglio di maggiore astio perché è più attiva, ma costoro sono nemici anche del mondo islamico e delle altre nazioni islamiche, sono nemici della Palestina e delle nazioni dell’Asia occidentale e del Nord Africa. Sono nemici di tutti i musulmani.

La ragione di questa loro ostilità risiede nella natura dell’Islam, perché l’Islam rifiuta l’oppressione, il dominio e l’arroganza. Il sistema egemonico – un giorno era guidato dall’Inghilterra e da altri e oggi dagli USA – si oppone alla logica, all’identità e all’essenza dell’Islam. Ovviamente mostrano maggiore ostilità nei confronti della Repubblica Islamica, ma si oppongono anche ai sauditi. Alcuni individui ritengono che gli americani siano nemici della Repubblica Islamica ma amici dei sauditi. No, non è questo il caso. Sono nemici anche dei sauditi.

Quando gli USA dicono che i sauditi oltre ai soldi non hanno altro, non si tratta di inimicizia? Cosa significa questa affermazione? Significa che “hanno i soldi e dobbiamo spellarli!” Vi è peggiore inimicizia di questa verso un paese e una nazione? Devono comprenderlo! I loro responsabili devono comprendere simile ostilità, devono comprendere quale è il dovere di una persona nobile di fronte a questo nemici e devono conoscere quale dignità islamica e zero arabo e islamico è richiesto di fronte a simile insulto. Devono essere consapevoli di quale sia il loro dovere, ma non lo sono. Gli americani mostrano ostilità verso tutti.

La presenza statunitense non ha comportato altro che male e corruzione. Appena hanno messo piede in questa regione hanno portato con loro malvagità e corruzione. In qualsiasi zona mettono piede portano insicurezza, guerre intestine o compiono azioni quali creare DAESH (ISIS). Vogliamo che venga conosciuto il vero volto degli Stati Uniti, vogliamo che le nazioni islamiche conoscano quale è il vero volto degli Stati Uniti e la realtà che si cela dietro il loro sostegno alla democrazia, ai diritti umani e ad altre simili false e ipocrite dichiarazioni. La gente deve comprenderlo.

A mio giudizio la principale arma degli Stati Uniti nella regione – di cui noi nella Repubblica Islamica  siamo pienamente consapevoli – è l’infiltrazione nei centri sensibili e decisionali. La loro arma principale è creare discordia, indebolire la determinazione nazionale dei popoli, creare mancanza di fiducia tra le nazioni e tra le nazioni e i governi, influenzare i calcoli di coloro che prendono le decisioni e pretendere che la soluzione per i problemi risieda nel porsi sotto la bandiera a stelle e strisce, accettare le loro parole, arrendersi e fare qualunque cosa essi dicano. Vogliono far credere che questa sia la soluzione dei problemi. Vogliono innestare questa nozione nella mente dei governanti delle nazioni e dei paesi islamici. Queste sono le loro armi, che sono più pericolose di quelle militari.

Ciò che realmente vediamo nei loro comportamenti è esattamente quell’ipocrisia che viene descritta nel Sacro Corano: “Come [ci può essere un patto], quando hanno il sopravvento su di voi, non vi rispettano né per la parentela, né per i giuramenti? A parole vi compiaceranno, ma nel loro cuore vi rinnegano.” [Sacro Corano, 9:8] Loro sono così ed è così che Iddio Altissimo li ha descritti.

Il punto successivo che voglio affrontare è che vi è un’unica cura per simile nemico, che è la seguente: “Rimani dunque in piedi [sulla Retta Via] come ti è stato ordinato, tu e coloro che si sono incamminati con te.” [Sacro Corano, 11: 112]. La soluzione è la resistenza e rimanere in piedi.

Ovviamente rimanere in piedi comporta delle difficoltà e non è un compito facile, ma arrendersi comporta difficoltà ancora maggiori. La differenza tra queste due condotte è che lungo il sentiero della resistenza e fermezza Iddio Altissimo vi ricompenserà per ogni difficoltà che sopporterete: Non proveranno né sete, né fatica, né fame per la causa di Allah; non calpesteranno terra che possa essere calpestata – nonostante l’ira dei miscredenti – e non riceveranno nessun danno da un nemico, senza che sia scritta a loro favore una buona azione amal aş-şālih).” [Sacro Corano, 9: 120] Ogni difficoltà che sopporterete è considerata una “buona azione”, ma se vi arrendete al nemico non solo le vostre difficoltà non verranno in alcun modo ricompensate da Iddio Altissimo, e inoltre sarete puniti per esservi sottomessi all’oppressione. Questo è il comando del Sacro Corano: non opprimete né sottomettetevi all’oppressione.

L’ultimo punto riguarda le buone azioni: “scritta a loro favore una buona azione.” Voglio dirvi che nel mondo di oggi ogni azione, ogni atto e ogni dichiarazione in direzione dell’indipendenza politica delle nazioni, dell’indipendenza culturale delle nazioni, dell’indipendenza e crescita in campo economico, dell’unità e del potere della Ummah Islamica, della promozione della scienza nel mondo islamico e nell’aiutare i giovani a raggiungere la crescita nel mondo islamico – ogni azione in questa direzione – è “una buona azione” (°amal aş-şālih).

Se operate nel campo della scienza, della ricerca e dell’energia nucleare, si tratta di una buona azione. Le nazioni necessitano di energia nucleare; in futuro tutte le nazioni avranno bisogno dell’energia nucleare pacifica, ma i monopolitisti occidentali vogliono averla a loro totale disposizione e poi cederla a gocce in cambio della dignità e indipendenza degli altri popoli. E’ per questo che si oppongono al movimento nucleare della Repubblica Islamica, altrimenti sono ben consapevoli che non cerchiamo le armi nucleari a motivo dei nostri principi e credenze religiose e che anzi ci opponiamo ad esse. Non vogliono che questa scienza, industria e capacità esista. Questo stesso sguardo che hanno verso di noi lo hanno anche verso gli altri. Dicono che dobbiamo comprarla da loro e non dobbiamo arricchirla da noi stessi.  

Così ogni azione sul sentiero del raggiungimento di questo potere è una buona azione. Ogni importante attività economica al riguardo è una buona azione. Ogni azione in direzione dell’aiuto alla popolazione, ai ceti svantaggiati e ai poveri è una buona azione. Ogni azione in direzione della promozione della verità e opposizione alla falsità è una buona azione.

Voi, intellettuali e sapienti religiosi del mondo islamico – alcuni dei quali grazie a Dio siete qui presenti come ospiti della Conferenza della Settimana dell’Unità, provenienti da diverse zone del mondo islamico – dovete sapere che vi è un vasto campo di fronte a voi per compiere buone azioni. Guardate quante buone azioni potete compiere! Dovete scrivere e utilizzate le vostre penne per difendere la Verità. Dovete avanzare e non temere il nemico: “[Essi] trasmettevano i messaggi di Allah, Lo temevano e non temevano altri che Allah. Allah è il più esauriente dei contabili.” (Sacro Corano, 33:39)

Dio calcolerà le vostre azioni ed Egli le ricompenserà debitamente. Vi dico che con il favore e la grazia di Dio un giorno che non è molto distante il mondo islamico vedrà la realizzazione di questi sogni nella loro interezza.

Che la pace, la misericordia e le benedizioni di Dio discendano su di voi.   

                

NOTE

*Secondo la maggior parte delle fonti sunnite il 12 Rabi al-Awwal sarebbe la data della nascita del Profeta (S), mentre secondo quelli sciite è il 17 Rabi al-Awwal. All’indomani della Rivoluzione Islamica dell’Iran l’Imam Khomeyni trasformò questa differenza in un’occasione di unione e fratellanza, proclamandola come Settimana dell’Unità.

 

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Ayatullah Khamenei

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