Ghusl e Wudhu’: abluzione maggiore e minore

Ghusl e Wudhu’: abluzione maggiore e minore

L’abluzione minore (wudu’) è obbligatoria prima di compiere la preghiera rituale (salah), toccare la scrittura del sacro Corano, del nome “Allah” o dei Suoi nomi, oppure quella dei nomi dei profeti e degli Imam dell’Ahl al-Bayt.

L’acqua che viene utilizzata per compiere l’abluzione minore deve essere genuina (mutlaq) e pura (tahir). Inoltre non deve essere usurpata a qualcuno.

Le parti del corpo soggette al lavaggio dell’abluzione minore sono il volto, i capelli o la testa, le mani e i piedi.

L’abluzione minore inizia con la formulazione dell’intenzione (niyya) per avvicinarsi a Dio. Ci si dovrà poi lavare il volto facendo passare l’acqua dalla parte più alta fino al punto del mento in cui cresce la barba. In seguito ci si lavi l’avambraccio destro facendo passare l’acqua dal gomito fino alle punta delle dita; si ripeta poi la stessa procedura con l’avambraccio sinistro. Dopo ci si umetti la parte frontale della testa o dei capelli, dall’alto al basso, con l’umido residuo della mano destra. Infine ci si umetti la parte superiore del piede destro con l’umido residuo della mano destra e la parte superiore del piede sinistro con l’umido residuo della mano sinistra.

L’abluzione minore deve essere compiuta nella sequenza prescritta degli atti ed in prima persona (ossia senza l’intermediazione di nessuno). Ciò significa che non è corretto compierla secondo un’altra sequenza (per esempio lavandosi gli avambracci prima del volto). Inoltre ci deve essere continuità negli atti e non si può procedere con le umettate se l’acqua utilizzata per i lavaggi dell’abluzione minore si è prosciugata dalle parti del corpo in questione.

Lo stato di purità interiore ottenuto attraverso l’abluzione minore viene invalidato dai seguenti fattori: minzione, deiezione, flatulenza, sonno, coma, perdita di controllo mentale, perdite ematiche piccole e medie e tutto ciò che necessita di un’abluzione maggiore.

Per quanto concerne invece l’abluzione maggiore (ghusl), questa può essere di due tipi: l’abluzione maggiore tramite immersione (al-ghusl al-irtimasi) e l’abluzione maggiore sequenziale (al-ghusl al-tartibi).

L’abluzione maggiore tramite immersione consiste nell’immergere l’intero corpo nell’acqua dopo aver formulato l’intenzione per avvicinarsi a Dio.

L’abluzione maggiore sequenziale consiste nel lavare prima la testa, le orecchie e il collo, per poi passare al lato destro del resto del corpo e infine concludere con quello sinistro.

Le condizioni per il corretto compimento dell’abluzione maggiore sono: l’intenzione per avvicinarsi a Dio, la purità dell’acqua la quale non deve essere usurpata a qualcuno, la purità delle parti del corpo del credente, la sequenza nel caso di abluzione maggiore sequenziale e il compimento diretto dell’atto senza l’intermediazione di nessuno all’infuori che nel caso di impossibilità evidente o di malattia.

L’abluzione maggiore è necessaria dopo aver avuto rapporti sessuali o emissioni di liquido seminale, mestruazioni, lochiazioni, perdite ematiche grandi, dopo aver toccato un cadavere prima che abbia ricevuto l’abluzione maggiore funebre e dopo la morte.

Se si è in stato di purità interiore ottenuta da abluzione minore o maggiore, poi non si è più sicuri di avere ancora il suddetto stato, il credente può considerarsi come in stato di purità interiore. Se invece non si è in stato di purità interiore ottenuta da abluzione minore o maggiore, poi non si è sicuri se si è compiuta l’abluzione oppure no, il credente non può considerarsi in stato di purità interiore.

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Writer : shervin | 0 Comments | Category : Giurisprudenza

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