Edoardo Agnelli
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Era uno dei due figli di Gianni Agnelli, comproprietario e massimo dirigente della FIAT. Compiva gli studi superiori al Liceo D’Azeglio di Torino, per poi frequentare l’Atlantic College nel Regno Unito e l’Università di Princeton negli Stati Uniti, dove conseguì una laurea in filosofia e storia delle religioni. Si convertì all’Islam nel 1974, quando aveva 20 anni ed era studente in America. A tal proposito Edoardo raccontò ai suoi amici che si trovava in una biblioteca di New York, esaminando vari libri, quando lo sguardo gli cadde sul Sacro Corano. Ne fu incuriosito, lo prese ed iniziò a leggerlo. Si trattava di una traduzione in lingua inglese. “Compresi immediatamente che si trattavano di parole luminose, che non potevano essere di origine umana – spiegò Edoardo parlando del suo primo incontro con il Generoso Libro di Dio -. Mi colpì particolarmente: così lo presi in prestito per poterlo studiare meglio, e con il proseguire della lettura ne capivo ed accettavo gli insegnamenti.” Poco tempo dopo si recò presso un Centro Islamico di New York, dove manifestò l’intenzione di voler abbracciare l’Islam. I fratelli con cui recitò la testimonianza di fede gli scelsero il nome islamico “Hisham Aziz”.
Dopo la vittoria della Rivoluzione Islamica in Iran, avendone approfondito la dottrina, aderiva alla Shia, e sceglieva il nome islamico “Mahdi”. Era infatti entrato in contatto con alcuni studenti e diplomatici iraniani, dopo esser stato favorevolmente impressionato da un dibattito televisivo trasmesso su una rete RAI, che aveva per oggetto l’Iran e le tensioni internazionali seguite al periodo post-rivoluzionario, nel quale era presente il Dott. Ghadiri. Edoardo volle perciò incontrare questo musulmano iraniano, che allora ricopriva l’incarico di diplomatico e di corrispondente dall’Italia del quotidiano “Jomury Eslami”, con il quale si formò una intensa e profonda amicizia. Iniziavano così i suoi viaggi in Iran, nel corso dei quali, nel 1981, ebbe l’opportunità di incontrare l’Imam Khomeyni, presente anche l’attuale Guida della Rivoluzione Ayatullah Khamenei. Visitò quindi il mausoleo dove è sepolto l’ottavo Imam, Ali al-Ridha (AS), a Mashad, nel nord-est del paese. L’allora ambasciatore iraniano presso il Vaticano, Hojjatulislam Salman Ghaffari, gli rilasciò il “certificato” che attestava il suo ingresso nella Comunità dei Credenti. Prima della sua misteriosa morte aveva deciso di trasferirsi in Iran per studiare nella città santa di Qom.
Il martire Edoardo Agnelli partecipa alla Preghiera del Venerdì a Teheran guidata dall’Imam Khamenei
Nelle rare interviste concesse alla stampa affermava di voler prendere le distanze dagli schemi del capitalismo selvaggio e riteneva la Fiat una opportunità per l’Italia. Credeva infatti che l’azienda dovesse contribuire alla modernizzazione del paese, favorire una equa distribuzione, attuare le indicazioni economiche e produttive decise dalla politica senza tentare di influenzarla. Era perfettamente conscio delle responsabilità e delle aspettative riposte verso la sua persona. Contemporaneamente si dedicava agli studi di teologia. Appariva in pochissime occasioni pubbliche e in qualche manifestazione religiosa o antinuclearista.
La mattina del 15 novembre 2000 il suo corpo senza vita venne trovato ai piedi di un viadotto autostradale della Torino-Savona, nei pressi di Fossano. La sua auto, con il motore ancora acceso, era parcheggiata a lato della carreggiata del viadotto. Venne ipotizzato un presunto suicidio, ma molti aspetti della vicenda restano oscuri e controversi. Le indagini sulla sua morte furono archiviate in modo frettoloso e, inspiegabilmente, si provvide alla tumulazione senza eseguire l’autopsia. E’ sepolto a Villar Perosa, in provincia di Torino, nella tomba di famiglia.
Con la sua morte, l’ingente patrimonio, costituito dalla Fiat e da aziende e società multinazionali collegate, che spettava a lui amministrare in quanto primogenito, è finito nella disponibilità degli Elkann, la famiglia del primo marito della sorella. Su questa tragica vicenda venne realizzato un film-documentario dal titolo “Edoardo”, la cui visione in Italia è ancora oggi impedita. La troupe iraniana che filmava alcune scene in Italia venne fermata, maltrattata ed espulsa senza spiegazioni. Il 15 novembre 2005, una piazza della città di Khomein in Iran, luogo di nascita dell’Imam Khomeini, veniva intitolata a Edoardo Agnelli, in qualità di martire dell’Islam, dal locale consiglio comunale. Edoardo Agnelli è una personalità conosciuta e rispettata in Iran, dove è stata stampata anche una sua biografia, e dove la versione ufficiale della sua morte è stata seriamente messa in discussione soprattutto grazie agli sforzi dall’amico Ghadiri (ex ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Messico), mentre in Italia è calata una pesante censura su lui, la sua fede musulmana e la sua inspiegabile morte.
Dice Edoardo: “Uno dipende da Dio: quindi essere ricco è assolutamente secondario, se si vogliono mettere in pratica valori morali. Anzi, credo che ci sarà un giorno in cui mi libererò di quello che io avrò personalmente, per andare in un paese lontano, e poi fare ritorno. Lo dico seriamente. Questo potrà creare ulteriori dubbi a mio padre, ma pazienza. Quello a cui mi oppongo ora non è tanto la voglia di potere, perché il potere è una bella cosa, ma il pericolo che il potere finisca in mani sbagliate. Le cose della mia famiglia entrerebbero in un’ottica di prevaricazione. Non ci sarebbe la stessa lungimiranza. Io combatterò questa tendenza. Non per un interesse di potere personale, ma per un interesse più generale”. “Se il potere della nostra famiglia casca nelle mani sbagliate, è una cosa estremamente pericolosa per questa nazione…. Mio padre ha una grossissima responsabilità di fronte alla sua coscienza e lo sa benissimo. E, io credo, si è comportato benissimo fino a oggi. Ma se non imposta la propria successione in maniera corretta, anche lui dovrà rispondere delle sue responsabilità e dar le sue spiegazioni davanti a Dio. Questo se lo deve mettere in testa”.
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Per approfondimenti:
“Ottanta metri di mistero. La tragica morte di Edoardo Agnelli”
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