Abu Hurayra
dell’Hujjatulislam Seyyed Mustafa Qazwini
L’uomo che ha narrato il più alto numero di ahadith – 5.346 (446 sono riportati dall’Imam Bukhari) – è Abu Hurayra Al-Dusi, benchè egli dica di aver passato soltanto tre anni con il Santo Profeta (Al-Tabaqat al-Kubra, ibn Sa’ad, 4:327; Sahih Bukhari, 4:239). Egli ha abbracciato l’Islam nel settimo anno dopo l’emigrazione a Medina. Abu Hurayra stesso afferma che soltanto Abdullah ibn ‘Umar ha narrato più Tradizioni di lui, il quale era solito riportarle per iscritto, a differenza sua (Sahih Bukhari, Kitab al-‘Ilm, 1:86).
Infatti:
-Abdullah ibn ‘Umar ha narrato 2.630 hadith, di cui soltanto sette riportati dall’Imam Bukhari e venti dall’Imam Muslim.
-‘Umar ibn ‘Al-Khattab stesso ha narrato soltanto 527 hadith.
-Uthman ibn Affan 146;
-Abu Bakr 142;
-‘A’isha, la moglie del Profeta (S), 1.210;
-Jabbir ibn Abdillah al-Ansari, 1.540;
– Abdullah ibn Mas’ud, 848;
-Abu Dharr al-Ghifari, 281;
-Um Salamah, la moglie del Profeta (S), 378;
-Ali ibn Abi Talib, 537;
-Anas ibn Malik, 2.286.
Inoltre, l’Imam Muslim narra che il secondo califfo ‘Umar ibn ‘Al-Khattab colpì Abu Hurayra in un’occasione (Fiqh al-Sirah, Muhammad al-Ghazzali, p. 41). Abu Hurayra ammise: “Ho narrato a voi molte Tradizioni che, se le avessi narrate durante il periodo di ‘Umar, ‘Umar mi avrebbe colpito con un bastone” (Fiqh al-Sirah, Muhammad al-Ghazzali, p. 41).
E’ stato detto che Abu Hurayra sia stato il primo narratore giustamente accusato nell’Islam (The History of Arab Literature, Mustafa al-Rafi’i, 1:278). ‘Umar gli disse: “…hai preso i soldi dei Musulmani per te stesso…” (al-Bidayah wal-Nihayah, ibn al-Athir, 8:116). ‘Umar inoltre una volta gli disse: “Tu hai narrato troppi ahadith e, in più, menti a proposito del Profeta” (Sharh Nahj al-Balaghah, ibn Abi al-Hadid al-Mu’tazili, 1:360). Ibn Hajar Al-Asqalani ha detto che gli ‘ulama unanimemente ritengono il mentire riguardo al Messaggero di Allah (S) come uno dei peccati maggiori (kaba’ir) ed alcuni hanno inoltre affermato che chiunque menta riguardo al Santo Profeta (S) sia un miscredente (kafir).
Al-Sam’ani afferma che non bisognerebbe accettare narrazioni da una persona che abbia mentito anche soltanto una volta sul Profeta (S) (al-Taqrib, al-Nawawi, p. 14)
Un altro esempio delle narrazioni di Abu Hurayra si trova nel sahih dell’Imam Bukhari. Abu Hurayra attribuisce il seguente consiglio al Messaggero di Allah (S):
“Quando una mosca cade in bicchiere, immergetela completamente in esso e poi tiratela fuori, poi consumate (la bevanda) poiché su un’ala la mosca porta una malattia e sull’altra l’antidoto”. (Sahih Bukhari, 7:22)
Sahih Muslim riporta da Abu Hurayra che il Santo Profeta (S) dormì fino all’alba perdendo la Preghiera dell’alba (Sahih Muslim, 1:471 – 310)! Questo hadith è incompatibile con il Santo Corano che dice: “Veglia una parte delle notte, la metà, oppure meno, oppure recita poco più. E recita il Corano lentamente, distintamente” (63:2-4). Come potrebbe il Santo Profeta (S) che non ha mai mancato la Preghiera della notte, mancare le Preghiere obbligatorie del mattino?
Seguendo le stesse linee, Sahih Bukhari narra da Abu Hurayra che i musulmani stavano per compiere la loro salat e che il Santo Profeta (S) aveva appena finito di recitare l’iqamah, con le file pronte per la Preghiera, quando improvvisamente il Santo Profeta (S) si ricordò di essere junub [in stato di impurità maggiore] (Sahih Bukhari, 1:77)!
Bukhari riporta anche da Abu Hurayra che il Santo Profeta (S) abbia detto: “Shaytan si è confrontato con me e mi ha tenuto occupato” (Sahih Bukhari, 4:151)! Anche questo hadith diverge dal Santo Corano, che dice: “Quando leggi il Corano, cerca rifugio in Allah contro Satana il lapidato. Egli non ha alcun potere su quelli che credono e confidano nel loro Signore, ma ha potere solo su chi lo prende per patrono, su quelli che per causa sua diventano associatori” (16: 98-100).
L’Imam Muslim inoltre narra da Abu Hurayra che A’ishah, la moglie del Santo Profeta (S), disse:
“Un giorno, il Messaggero di Allah era in casa mia, sdraiato, con le gambe scoperte. Abu Bakr chiese il permesso (per entrare). Egli gli diede il permesso, così entrò ed iniziò a parlare con il Profeta, che rimase nella stessa posizione. Allora ‘Umar chiese il permesso (per entrare). Egli diede il permesso e parlò con lui mentre era nella stessa posizione. Quando ‘Uthman chiese il permesso, il Profeta si sedette correttamente e si coprì. Dopo aver parlato con lui ed esser andato via, dissi al Profeta: “Non hai prestato attenzione a Abu Bakr né a ‘Umar. Perchè quando ‘Uthman è entrato hai coperto le tue gambe?” Il Profeta disse: “Come posso non imbarazzarmi con un uomo di fronte a cui sono imbarazzati gli angeli?” (Sahih Muslim, 4:1866 hadith n. 2401)
Ibn ‘Arafa spiega che la maggior parte di queste narrazioni sono state fabbricate durante il periodo della dinastia Ummayade (Fajr al-Islam, Ahmad Amin, p. 213). Quando Mu’awiyah raggiunse il potere, egli scrisse a tutti i suoi governatori sparsi nello Stato islamico: “Per ogni virtù narrata dal Profeta per l’Imam ‘Ali, ho bisogno di una virtù simile ascritta a nome dei Compagni” (Per maggiori dettagli cfr: al-Isti’ab, ibn ‘Abd al-Birr, 1:65; al-Isabah, ibn Hajar, 1:154; al-Kamil fil-Tarikh, ibn al-Athir, 3:162; Tarikh al-Tabari, 6:77; Tarikh ibn Asakir, 3:222; Wafa’ al-Wafa’, 1:31; Tahdhib al-Tahdhib, 1:435; Sharh Nahj al-Balaghah, ibn Abi al-Hadid al-Mu’tazili, 1:116).
Poiché gli ahadith sono la seconda fonte della legislazione islamica e tutti i contenuti e le catene dei narratori dovrebbero essere esaminati con attenzione e confrontati con il Libro di Allah prima di esser accettati. La scuola di pensiero Sciita usa dei criteri rigorosi per giudicare i narratori di ahadith e determinare l’autenticità degli ahadith stessi.
Tratto da: “Inquiries about Shi’a Islam”
Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte