L’IMPORTANZA DI AL-QUDS (GERUSALEMME) PER I MUSULMANI
I sionisti hanno sempre tentato di far credere all’opinione pubblica, volendo al contempo seminare dubbi e perplessità tra i musulmani meno consapevoli, che l”islamicità” di Gerusalemme non goda di alcun fondamento storico né religioso, poiché questa città sarebbe stata ‘scoperta’ (per usare il termine utilizzando da uno dei tanti documenti di propaganda sionista) dai musulmani solamente dopo il 1967…
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Non crediamo sia quindi privo di valore e di interessare citare quanto accaduto nel 1228 nella terra santa di Palestina, allorché la città santa di Gerusalemme passò in mano cristiana grazie alle trattative intercorse tra Federico II ed il Malik al-Kamil. Le principali fonti a riguardo sono Sibt ibn al-Giawzi, testimone e partecipe egli stesso della reazione islamica alla cessione di Gerusalemme ottenuta dall’imperatore Svevo, e ibn Wasil, che pur non conoscendo direttamente Federico II, fu poi ambasciatore in Puglia presso Manfredi.
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Riporta Ibn Wasil: “Conclusa la tregua, il Sultano mandò a proclamare in Gerusalemme l’uscita dei Musulmani e la consegna della città ai Franchi; e i Musulmani uscirono fra grida e pianti e lamenti. La cosa increbbe fortemente a tutto il mondo musulmano, che fu contristato per la perdita di Gerusalemme e disapprovò e giudicò vituperevole quest’atto del Malik al-Kamil, giacché la riconquista di quella nobile terra ed il suo recupero dalle mani dei Miscredenti era stata una delle maggiori imprese del Malik an-Nasir Saladino [..]”.
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Lo stesso Ibn Wasil prosegue spiegando che il Malik an-Nasir, zio del Malik al-Kamil, disapprovando fortemente la decisione, ordinò al predicatore shaykh Shams ad-din Yusuf, molto conosciuto e rispettato dal popolo, di tenere una predica nella Moschea maggiore di Damasco, dove rievocò i fasti di Gerusalemme, le pie storie e tradizioni relative ad esse, parlare dell’umiliazione ed avvilimento che la sua consegna ai miscredenti comportava per i Musulmani e dice: “Fu una memorabile giornata in cui si levarono alte le grida, i pianti e i gemiti della folla. Io mi trovai a quella adunata, e tra le cose che gli sentii citare è una ‘qasida’ di rima t da lui composta, in cui inserì un verso del poeta Di’bil al-Khuzai, e della quale mi è rimasto nella memoria:
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‘Nel Santuario dell’Ascensione e della Roccia, che supera in gloria ogni altra roccia della terra, vi sono scuole coraniche ormai prive di recitazione dei sacri versetti, e una sede di rivelazione dai cortili ora deserti’.”
Riporta Sibt ibn Al-Giawzi sempre a riguardo:
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“Giunse la notizia della consegna di Gerusalemme ai Franchi e successe il finimondo in tutti i paesi dell’Islam. Il fatto fu così grave che si indissero pubbliche cerimonie di lutto: il Malik an-Nasir Dawud mi invitò a presiedere una riunione nella Moschea maggiore di Damasco, e parlare di quel che era occorso a Gerusalemme […] Fu un giorno memorabile, in cui non restò indietro nessuno della popolazione di Damasco. Dissi tra l’altro nella mia allocuzione: <<E’ stato chiuso l’accesso a Gerusalemme alle compagnie dei pii visitatori! Oh desolazione dei devoti ivi stanziati, quante mai prosternazioni di preghiera si son per loro compiute in quei luoghi, quante lor lacrime si sono sparse in quelle dimore! Per Allah, se i loro occhi fossero fonti vive non potrebbero pagare intero il lor debito di pianto, se i lor cuori si spezzassero dal cordoglio non potrebbero soddisfare all’angoscia. Possa Iddio abbellire l’onore dei Credenti! Oh vergogna dei sovrani musulmani! Per un tale evento si versan lacrime, si spezzano pei sospiri i cuori, si leva alto il cordoglio>>”.
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Una breve nota: vogliamo specificare e sottolineare come questa reazione islamica avvenne dopo che la presa di Gerusalemme da parte dei Cristiani fu assolutamente pacifica, raggiunta dopo un accordo (sebbene discutibilissimo) tra il Malik al-Kamil e un illuminato imperatore innamorato e rispettoso dell’Islam quale Federico II (giunto ad Acri su invito dello stesso Malik), accordi temporanei – poiché dopo dieci anni la città santa sarebbe tornata in mano musulmana – che prevedevano che la città rimanesse smantellata e senza mura, la zona sacra della Moschea della Santa Roccia e della Moschea di Al-Aqsa sotto il solo controllo dei Musulmani, i quali erano gli unici ad avervi diritto di accesso e che vi celebravano normalmente le proprie cerimonie e riti, che la zona che circondava tutta Gerusalemme fosse di proprietà musulmana con governatore un Musulmano….a differenza dell’occupazione terroristica e violenta dei sionisti, che ne hanno alterato l’aspetto demografico, che ne hanno ucciso, umiliato ed imprigionato i legittimi abitanti, che ne hanno cambiato la struttura architettonica e culturale per cancellare l’identità arabo-islamica, che ne hanno violato i luoghi santi bagnandoli con il sangue di pii credenti e sporcandoli con la propria immonda presenza.
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Ma insh’Allah, il giorno in cui al-Quds tornerà ai Musulmani è vicino, come non è lontano il giorno in cui tutti potremmo pregare insieme nella santa moschea di Al-Aqsa libera dall’occupazione sionista, insh’Allah.
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