Sermone della Preghiera di Eid-ul-Fitrdell’Imam Khamenei (18/07/2015)
Quello che segue è il testo integrale dei due sermoni tenuti sabato 18 Luglio 2015 dall’Imam Khamenei, la Guida della Rivoluzione Islamica, in occasione della Preghiera di Eid-ul-Fitr a Tehran.
Ass. Islamica Imam Mahdi (aj)
PRIMO SERMONE
Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso
La pace e la misericordia di Dio discendano su di voi. Ogni lode appartiene a Dio, il Signore dei mondi. “La lode [appartiene] a Dio che ha creato i cieli e la terra e ha regolato le tenebre e la luce; eppure i miscredenti attribuiscono consimili al loro Signore!” (Sacro Corano, VI:1)
Lo lodiamo, Lo ricordiamo e a Lui torniamo pentiti. E la pace e la preghiera siano sul Suo amato e nobile, il migliore della Sua creazione, il nostro Maestro e Profeta, Abul-Qasim al-Mustafa Muhammad, e sulla sua immacolata, pura e prescelta Famiglia, le Guide infallibili guidate [da Dio], e in particolare sul “Lascito di Dio sulla terra” [l’Imam Mahdi, ndt].
Porgo i miei auguri a tutti voi fratelli e sorelle, al caro popolo dell’Iran e a tutti i musulmani nel mondo in questo fausto Eid. E chiedo a voi che siete accorsi alla Preghiera e a me stesso, di osservare la Taqwa (timor di Dio), la pietà, la salvaguardia dalla nafs (anima concupiscente) e l’astensione dai peccati.
Questo anno il mese di Ramadan è stato un mese benedetto nel vero senso della parola. In questo mese le benedizioni divine sono discese sulla nazione. I segni di queste benedizioni erano evidenti nel digiuno del popolo durante i lunghi e caldi giorni di Ramadan, nelle grandi adunate coraniche in tutta la nazione, negli imponenti incontri per le invocazioni e le preghiere – dove migliaia di giovani, anziani, uomini e donne impegnati nelle invocazioni e preghiere si sono rivolti al loro Dio in modo puro e umile –, nelle donazioni caritatevoli, nell’ampia partecipazione ai programmi di iftar [il pasto che ‘rompe’ il digiuno col calare della sera] che fortunamente sono diventati sempre più comuni negli ultimi anni, nelle moschee, nelle strade e infine nelle magnifiche manifestazioni di Yawm al-Quds [Giorno di Gerusalemme]. Questi sono segni della misericordia divina. Il popolo, dopo aver passato in veglia la notte – la ventitreesima del mese di Ramadan – in occasione della Notte di Qadr, la mattina successiva ha preso parte a queste grandi manifestazioni in un caldo giorno estivo mentre era a digiuno.
Questo è il modo corretto per conoscere il popolo dell’Iran. Questo è il popolo iraniano. E’ il popolo dell’Iran che disegna la propria immagine tanto nella nicchia dell’adorazione di Dio durante il mese di Ramadan quanto sulla scena del combattimento contro l’arroganza. Il nostro popolo non deve essere conosciuto attraverso le parole ostili degli altri, ma deve piuttosto essere conosciuto tramite se stesso, tramite i suoi slogan, il suo movimento e simili magnifici manifestazioni. Questo è il popolo dell’Iran! L’immagine del popolo iraniano che il nemico cerca di proiettare attraverso l’uso della propaganda – immagine che purtroppo alcune persone ottuse ripetono –è deviante e sbagliata. Il popolo dell’Iran è lo stesso popolo che ha mostrato i suoi differenti aspetti e dimensioni in questo mese di Ramadan.
Se Dio vuole, tutti voi oggi avete superato la prova. Col superare questa prova, voi – a Dio piacendo – riceverete da Dio la ricompensa. A Iddio piacendo alcuni di voi, oltre a ricevere l’accettazione [da parte di Dio] dei propri atti di adorazione, otterrete anche dei livelli spirituali e metafisici.
Gli slogan del popolo iraniano hanno mostrato quale è il nostro orientamento. Nel Giorno di al-Quds gli slogan “Morte a Israele” e “Morte all’America” ha scosso la scena della nazione. E questi slogan non erano limitati solo a Tehran o alle altri grandi città. L’intera nazione era all’ombra di questo movimento immenso.
Caro Dio, acceta quello che il popolo dell’Iran ha fatto con la Tua Misericordia e Gentilezza. Caro Dio, riversa la Tua Grazia, Misericordia e benedizioni infinite sulla nostra nazione. Caro Dio, elargisci la Tua misericordia e perdono ai nostri cari martiri, al nostro grande Imam [Khomeyni] e a tutti coloro che hanno sostenuto e aiutato il popolo su questo sentiero.
“Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso. Per il Tempo! Invero l’uomo è in perdita, eccetto coloro che credono e compiono il bene, vicendevolmente si raccomandano la verità e vicendevolmente si raccomandano la pazienza.” (Sacro Corano, Sura 103)
SECONDO SERMONE
Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso
La lode appartiene esclusivamente a Dio, Signore dei Mondi, e la pace e le preghiere discendano sul nostro Maestro e Profeta Abul-Qasim al-Mustafa Muhammad, e sulla sua immacolata e infallibile Famiglia. E la pace discenda sugli Imam dei Musulmani e sostenitori degli oppressi, specialmente sul Comandante dei Credenti [l’Imam ‘Ali], sulla Regina di tutte le donne [Fatima Zahra], su Hasan e Husayn – i figli della misericordia e gli Imam della Guida -, su ‘Ali ibn al-Husayn Zaynul al-Abidin, su Muhammad ibn ‘Ali, su Ja’far ibn Muhammad, su Musa ibn Ja’far, su ‘Ali ibn Musa, su Muhammad ibn ‘Ali, su ‘Ali ibn Muhammad, su Hasan ibn ‘Ali e sul Mahdi, il Tuo Rappresentante tra i Tuoi servi e fedeli sulla Tua terra.
Per prima cosa, nel secondo sermone, saluto e mi congratulo con tutti i fratelli e le sorelle che partecipano alla preghiera e li esorto ad avere Taqwa (timor di Dio).
Gli eventi accaduti nella nostra regione durante il mese di Ramadan e prima di esso, erano e continuano ad essere eventi amari. Sfortunatamente mani malvage hanno reso amaro il mese benedetto di Ramadan per molti popoli della regione: in Yemen, in Bahrain, in Palestina e Siria molti credeti musulmani hanno sperimentato giorni e digiuni difficili a causa dei complotti malvagi dei nemici. Tutti questi eventi sono importanti per la nostra nazione.
Un’altra questione è interna: quella dei negoziati nucleari. Ritengo necessario sollevare alcuni punti al riguardo. Il primo punto è una parola di ringraziamento ai funzionari incaricati di questi lunghi e difficili negoziati – il rispettabile Presidente della Repubblica e in particolare la squadra incaricata per i negoziati, che realmente ha compiuto grandi sforzi e lavorato duramente: che il documento preparato – attraverso le sue procedure legali determinate – venga ratificato o meno, riceveranno sicuramente la ricompensa divina. Ai fratelli lo abbiamo già detto personalmente.
Ovviamente, per ratificare questo documento, vi è una chiara procedura legale che, a Dio piacendo, bisogna intraprendere. Ci aspettiamo che questi funzionari con attenzione prendano in considerazione gli interessi – gli interessi della nazione, gli interessi del popolo – in modo che quando dovranno presentare il loro lavoro al popolo, possano farlo con la testa alta anche di fronte a Dio Altissimo.
Il punto successivo – sia che il documento venga ratificato sia che venga respinto – è che con il volere di Dio a nessuno verrà permesso in alcun modo di trarre vantaggio da questo documento e di minare i principi fondamentali della Repubblica Islamica. Le capacità di difesa e l’area della sicurezza della nazione – a Dio piacendo – verranno protette, sebbene sappiamo che i nemici hanno messo grande enfasi su queste aree. La Repubblica Islamica, nel campo della protezione delle proprie capacità di difesa e sicurezza – soprattutto in questa situazione colma di minacce nemiche – non cederà mai all’avidità del nemico.
Un altro punto: che il documento venga ratificato o no, non abbandoneremo i nostri amici nella regione: il popolo oppresso della Palestina, il popolo oppresso dello Yemen, il popolo e il governo della Siria, il popolo e il governo dell’Iraq, l’oppresso popolo del Bahrain e i sinceri mujahidin della Resistenza in Libano e Palestina. Costoro godranno sempre del nostro sostegno.
Un punto ancora è che, nonostante questi negoziati e il documento che è stato preparato, la nostra politica verso l’arrogante governo degli Stati Uniti non cambierà in alcun modo. Come abbiamo ripetuto molte volte, con gli Stati Uniti non abbiamo discusso delle differenti questioni regionali e globali, né abbiamo avuto discussioni bilaterali. Alcune volte abbiamo negoziato con loro in casi eccezionali, come la questione nucleare, e lo abbiamo fatto per i nostri interessi. La questione nucleare non è stato l’unico caso, ve ne sono stati altri riguardo ai quali ho fatto riferimento nei miei discorsi pubblici precedenti. La politica degli Stati Uniti nella regione è 180 gradi all’opposto della politica della Repubblica Islamica. Gli americani accusano Hezbollah e la Resistenza libanese – che sono le forze più pronte al sacrificio nel campo della difesa nazionale della propria patria – di terrorismo. Non vi è ingiustizia peggiore di questa. E al contempo essi sostengono il governo terrorista sionista uccisore di bambini! Come si può contrattare, negoziare e raggiungere un accordo con simile politica? Vi sono anche altri casi, dei quali parlerò nei prossimi discorsi.
Un altro punto riguarda il bluffare americano dei giorni scorsi. In questi ultimi giorni in cui si sono chiusi i colloqui, i dirigenti americani – i loro alti funzionari uomini e donne – sono impegnati a bluffare ognuo a modo suo. Ovviamente noi non critichiamo ciò. I loro problemi interni li obbligano a bluffare. Essi affermano di aver trascinato l’Iran al tavolo dei negoziati, di aver portato l’Iran alla resa, di aver ottenuto dalla nostra nazione questa e quella concessione e altre affermazioni simili. La verità è comunque un’altra. Essi affermano di aver impedito all’Iran di costruire le armi nucleari, ma ciò non ha nulla a che fare con i nostri negoziati con gli Stati Uniti o gli altri paesi. Loro stessi lo sanno e alcune volte hanno parlato delll’importanza della fatwa che proibisce le armi nucleari.
In base ai precetti del Sacro Corano e della Shariah Islamica, noi consideriamo il costruire, possedere e utilizzare le armi nucleari come haram (vietato, proibito, dal punto di vista religioso, ndt) e quindi non lo faremo. Questo non ha nulla a che fare con loro e con questi negoziati. Essi stessi sanno che la verità è questa. Sanno che quello che impedisce alla Repubblica Islamica di costruire armi nucleari non sono le loro minacce e il loro atteggiamento intimidatorio. Vi è un impedimento religioso dietro questo ed essi sanno l’importanza di questa fatwa, ma continuano ad affermare che sono stati loro ad impedirlo all’Iran. Essi non sono onesti con il loro stesso popolo e non gli dicono la verità. Su varie altre questioni essi affermano di aver adottato questa e quella misura riguardo l’industria nucleare iraniana e che hanno obbligato l’Iran ad arrendersi, ma vedranno l’Iran arrendersi soltanto nei loro sogni!
Dall’inizio della Rivoluzione fino ad oggi cinque Presidenti americani sono morti o sono andati perduti nella storia sperando di obbligare la Repubblica Islamica alla resa. Anche voi farete la stessa fine. Anche voi non raggiungerete mai il sogno di obbligare la Repubblica Islamica ad arrendersi.
Vi era un punto nelle dichiarazioni che il Presidente Americano ha rilasciato nei giorni scorsi: egli ha ammesso alcuni errori passati degli Stati Uniti. Ovviamente egli ha detto una ‘manciata’ di cose. Egli ha ammesso che il 28 di Mordad (giorno del colpo di Stato del 1953 contro l’allora Primo Ministro Mosaddeq, ndt) gli americani hanno compiuto un errore in Iran. Ha ammeso che gli americani hanno sbagliato nell’aiutare Saddam Hussein. Ha menzionato due-tre questioni, ma non ha menzionato decine di altre. Non ha parlato dei venticinque anni di regno oppressivo e traditore del secondo monarca Pahlavi. Non ha parlato dei molti casi di tortura, saccheggio, massacro, disastro e calamità che sono stati causati dagli Stati Uniti. Non ha parlato della distruzione della dignità del popolo iraniano e degli sforzi statunitensi di calpestare i suoi interessi nazionali e internazionali. Non ha parlato del dominio sionista, dell’abbattimento di un aereo di linea civile iraniano con un missile e di molte altre cose. Ciò nonostante, ha ripetuto alcuni errori.
Vorrei offrire un consiglio a queste ‘eccellenze’: oggi – dopo il trascorrere di molti anni dal 28 Mordad, dagli otto anni di guerra e della difesa intrapresa dalla Repubblica Islamica – avete riconosciuto di aver commesso certi errori. Voglio dirvi che state compiendo errori anche oggi. Anche ora stai commettendo errori in differenti luoghi della regione e in particolare verso la Repubblica Islamica e il popolo iraniano. Fra pochi anni qualcun altro verrà e vi mostrerà i vostri errori, come oggi voi ammettete gli errori compiuti dai vostri predecessori. Anche ora state sbagliando. Svegliatevi, correggete i vostri errori e comprendete la verità. State compiendo gravi errori nella regione.
Quello che voglio dire al popolo iraniano è che con il favore e la grazia di Dio la Repubblica Islamica è diventata potente e forte, e giorno dopo giorno lo diventa sempre di più. Sono trascorsi dieci-dodici anni da quando sei grandi potenze globali – che sono tra i paesi più potenti nel mondo in termini di ricchezza economica – si sono sedute davanti all’Iran, cercando di impedirle di continuare la sua industria nucleare. Lo hanno detto apertamente. Il loro vero obiettivo è quello di svitare tutte le viti e i bulloni dell’industria nucleare. Lo hanno dichiarato ai nostri funzionari molti anni fa e anche adesso essi perseguono lo stesso sogno. Il risultato di dieci-dodici anni di confronto con la Repubblica Islamica è che essi sono stati obbligati ad accettare il funzionamento di diverse migliaia di centrifughe nella nazione. Sono stati obbligati ad accettare la continuazione di questa industria nella nostra nazione. Sono stati forzati ad accettare lo sviluppo di questa industria e il continuamento delle ricerche in questo campo. La ricerca e lo sviluppo dell’industria nucleare continuerà e continuerà il ciclo dell’industria nucleare.
Questo è quello che essi hanno cercato di impedire per molti anni, ma oggi hanno sottoscritto un documento nel quale dichiarano di non aver problemi con la nostra industria nucleare. Quale altro significato possiede ciò, se non mostrare il potere della nazione iraniana? Questo risultato è stato raggiunto grazie alla resistenza e fermezza del popolo e al coraggio e innovazione dei nostri cari scienziati. La misericordia di Dio sia su Shahriari, Rezainejad, Ahmadi Roshan e Ali Muhammadi. La misericordia di Dio sia sui nostri martiri nucleari. La misericordia di Dio sia sulle loro famiglie. La misericordia di Dio sia su una nazione che è rimasta in piedi con le sue vere e giuste rivendicazioni.
Voglio toccare un ultimo punto. Questo signore ha detto che può distruggere l’esercito iraniano. I nostri anziani erano soliti chiamare simili affermazioni “bleffare all’estero” (dove non si è conosciuti, ndt). Non voglio dire altro al riguardo. Coloro che ascolteranno questa dichiarazione, se vogliono sapere la verità e se vogliono utilizzare le loro esperienze correttamente, devono sapere che se vi sarà una guerra – ovviamente noi non auspichiamo e non iniziamo alcuna guerra – coloro che ne usciranno con la testa spaccata saranno gli Stati Uniti aggressori e criminali.
“Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso. Quando verrà l’ausilio di Dio e la vittoria, e vedrai le genti entrare in massa nella religione di Dio, glorifica il tuo Signore lodandoLo e chiediGli perdono: in verità Egli è Colui che accetta il pentimento.” [Sacro Corano, 110].
La pace, la misericordia e le benedizioni di Dio siano su di voi.
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