Le dichiarazioni dell’Imam Khamenei dopo l’annuncio di Trump di ritirarsi dagli accordi nucleare
Oggi mercoledì 9 maggio, parlando ai professori e agli studenti dell’Università Farhanghian di Teheran, in riferimento all’annuncio fatto ieri sera del Presidente Trump di ritirarsi unilateralmente dagli accordi nucleari con l’Iran, la Guida della Rivoluzione Islamica Imam Khamenei ha detto:
“Avete visto che il nucleare era solo un pretesto? Quando è iniziata la questione nucleare, alcuni importanti personaggi del nostro paese chiedevano del perché di tutta questa insistenza [da parte iraniana] sul proseguire la via nucleare, suggerendo di abbandonarla.
Ovviamente ciò era sbagliato. Il nucleare è un’esigenza della nazione e tra qualche anno, in base alle analisi degli esperti, il paese necessiterà di 20.000 mega-watt di energia elettrica nucleare.
All’epoca dicevo che il problema degli Stati Uniti con l’Iran non riguardava il nucleare e si trattava di una mera scusa. [Questi personaggi] diceva di no, che non era così. Adesso avete visto che invece è proprio così.
Noi abbiamo accettato gli accordi, ma la loro ostilità verso la Repubblica Islamica non è terminata. Adesso hanno tirato fuori la questione della nostra presenza nella regione e quella missilistica. Se accettiamo anche queste, il problema non terminerà, ma inizieranno altre richieste. Il motivo dell’opposizione degli Stati Uniti all’ordinamento della Repubblica Islamica risiede nel fatto che gli USA avevano un dominio totale [sull’Iran] e la Rivoluzione gli ha tagliato le mani (…)
“Sin dal primo giorno ho detto varie volte di non fidarvi degli Stati Uniti, sia negli incontri pubblici che soprattutto privati. Ho detto: ‘Se volete fare degli accordi, prendete le giuste garanzie e poi accettateli’. Una delle condizioni che avevo posto era che il Presidente americano dovesse firmare che non ci sarebbe stata più nessuna sanzione. I rispettabili responsabili iraniani hanno faticato e sudato, ma non sono riusciti ad ottenerla.
Sono due anni e mezzo che gli accordi sono entrati in vigore e adesso questo tizio [Trump] viene e dice che non li riconosce e accetta. [I responsabili del governo iraniano] adesso dicono che vogliono continuare [l’accordo] con i tre paesi europei. Io non mi fido neanche di questi tre. Non fidatevi neanche di loro. Se volete fate un accordo, dovete ottenere delle garanzie pratiche, altrimenti anche costoro faranno come gli americani. Se riuscirete a ottenere queste garanzie va bene, anche se mi sembra improbabile. Ma se non riuscite a ottenere delle reali garanzie, non si può più continuare con gli accordi.
I responsabili del paese si trovano sotto un grande esame: riusciranno a preservare la dignità della nazione o no? La dignità e gli interessi del popolo devono essere garantiti nel vero senso della parola. (…)
“Ciò che è successo, cioè il comportamento abietto e spregevole del presidente americano, non era qualcosa di inaspettato. Questo atteggiamento lo ritroviamo anche nei precedenti presidenti statunitensi, ogni periodo in una forma diversa. Il popolo iraniano è saldamente in piedi, i presidenti americani [che si sono succeduti, opponendosi all’Iran] sono morti e le loro ossa si sono disgregate ma la Repubblica Islamica esiste ancora. Anche costui [Trump] diventerà terra e il suo corpo diventerà cibo per i serpenti e le formiche, ma la Repubblica Islamica sarà ancora in piedi.”