“O voi che credete! Vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi precedettero. Forse diventerete timorati. Digiunerete per un certo numero di giorni…” (Sacro Corano, 2 :183-184)
In cosa consiste il digiuno del mese di Ramadan?
Ogni anno, il nono mese del calendario Islamico, i musulmani di tutto il mondo si astengono dall’assumere cibo e bevande, proferire discorsi futili e compiere determinate altre azioni dall’alba al tramonto.
Il digiuno è prescritto in tutte le religioni abramitiche
Gli ebrei, i cristiani e i musulmani condividono il precetto del digiuno rituale. Mosè (as) osservò quaranta giorni di digiuno sul monte Sinai al tempo della rivelazione dei Dieci Comandamenti (Esodo, 24:18). Meno nota l’usanza ebraica di digiunare quando si è in lutto o in pericolo. La maggioranza degli ebrei digiuna il giorno della Redenzione e la settimana nella quale commemorano la distruzione di Gerusalemme del 597 A.C. Gesù di Nazareth (as) digiunò tanto nel giorno della redenzione quanto i quaranta giorni di Mosè, contro le tentazioni sataniche:
“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame.” (Matteo, 4:2-3)
Molti cristiani tutt’oggi osservano un digiuno di quaranta giorni prima della Pasqua (Quaresima), sebbene nell’epoca contemporanea comprenda solo l’astensione da certi tipi di cibo, piuttosto che da ogni tipo di cibo e bevanda. I musulmani digiunano l’intero mese di Ramadan, e possono, eventualmente, digiunare anche per quasi tutti i restanti giorni dell’anno.
L’ Unico Dio ha prescritto il digiuno per i credenti e ciò comporta numerosi benefici. I piaceri materiali si possono riassumere nelle categorie del mangiare, del bere, dell’avere rapporti sessuali e della vanità. Il digiuno implica l’astensione volontaria da tali piaceri, imponendoci quindi di tenere una condotta che non assecondi i nostri istinti ma segua invece la volontà Divina. Questo comportamento edifica e rinsalda il controllo di se stessi, avvicinandoci al contempo a Dio. Il digiuno inoltre offre altri benefici:
– Il digiuno infonde pazienza ed insegna il controllo di se stessi e la disciplina;
– Il digiuno accresce la compassione verso i meno fortunati;
– Il digiuno edifica l’aspetto spirituale e riduce l’attrazione verso la sfera materiale.
– Il digiuno apporta molti benefici sul piano della salute.
– Il digiuno può essere un mezzo di espiazione di peccati e può essere occasione di grande ricompensa interiore.
– Il digiuno è parte di un più vasto e profondo programma di rinnovamento interiore ed esteriore.
– Il digiuno commemora il ricordo di importanti avvenimenti religiosi.
Il digiuno islamico del mese di Ramadan è la continuazione della lunga storia del digiuno nelle fedi abramitiche. I benefici nel percorso del miglioramento di se stessi fanno del digiuno un importante mezzo per il perfezionamento della propria fede e pratica religiosa.
“In verità i musulmani e le musulmane che digiunano {…} sono coloro per i quali Allah ha disposto perdono ed enorme ricompensa” (Sacro Corano, Sura al-Ahzab, 33:35)
In cosa consiste esattamente il digiuno nel mese di Ramadan?
In breve, il digiuno consiste nell’astenersi da ogni cibo, bevanda, chiacchiere inutili e rapporti sessuali (nel caso di coniugi) da quando il cielo all’alba diventa sufficientemente luminoso da “distinguere un filo bianco da uno nero” fino a che al tramonto “il colore rosso del cielo lascia la metà dell’orizzonte orientale”. Alcune persone sono esentate dal digiuno per l’età avanzata, per motivi di salute, oppure le donne durante la gravidanza o svezzamento dei figli, o per seri motivi personali. In tali casi è prevista l’opportunità di compensare il mancato digiuno versando una somma devoluta agli indigenti o “recuperando” i giorni di digiuno più avanti, nel corso dell’anno.
Comunque, è bene tener presente che lo spirito del digiuno durante il mese di Ramadan è molto di più che la semplice astensione da determinate cose. Esso è un periodo di particolare, rimarcato sforzo sulla strada del miglioramento interiore.
“La fame e la sete alle quali vi sottoponete volontariamente, che sentite e che vivete, aiutano la vostra mente a immaginare la siccità e la carestia che attendono gli esseri nel Giorno del Giudizio.
– Devolvi la decima o Zakat, all’indigente e al bisognoso.
– Comportati con rispetto nei confronti dei genitori e dei più anziani.
– Sii gentile, compi gesti di amore verso i tuoi figli e le persone più giovani.
– Abbi cura di te e proteggi i tuoi parenti.
– Controlla attentamente quello che proferisci, e che non esca nulla dalla tua bocca che non andrebbe nemmeno sussurrato.
– Non lasciare che il tuo sguardo si trattenga su cose che non è bene che tu guardi.
– Non permettere alle tue orecchie di prestare ascolto alle calunnie e alla maldicenza.
– Sii compassionevole, benevolo e gentile verso gli orfani, cosicché, se i tuoi figli dovessero trovarsi in tale situazione, riceverebbero lo stesso trattamento da altri.
– Rivolgiti a Dio cercandone Perdono e Vicinanza.”
Il Santo Profeta, pace su di lui e sulla sua famiglia
Oltre a digiunare ed a sforzarsi per il proprio personale miglioramento, nel mese di Ramadan i credenti musulmani dedicano la massima quantità di tempo ed energie possibili per pregare e rivolgersi all’Unico Dio. Durante alcune delle notti di questo santo mese i musulmani rimangono in veglia tutta la notte in adorazione e preghiera.
Dopo l’ultimo giorno del mese Ramadan, i musulmani celebrano l’Eid al-Fitr, per festeggiare il termine del mese di digiuno. E’ un’occasione d’incontro per pregare in modo comunitario, mangiare insieme e farsi qualche piccolo regalo, specie per i bimbi. Eppure è anche un momento di riflessione: il mese più benedetto, quello di Ramadan, è giunto al termine, e con esso l’opportunità di ricevere i benefici e le possibilità ad esso connessi fino all’anno successivo.
“Cerco rifugio in Te, nella Tua più grande Clemenza, o mio Signore, nel timore che questa notte veda l’alba sorgere e questo mese di Ramadan giunga al termine, ed io sia ancora al Tuo cospetto come peccatore privo di perdono e degno del Tuo biasimo e punizione nel Giorno in cui mi presenterò di fronte a Te.” {Da un’invocazione dell’ultima notte di Ramadan, dell’Imam Ja’far as-Sadiq}
Perché il digiuno è prescritto per i musulmani in modo particolare nel mese di Ramadan?
Il mese di Ramadan è il nono, nel calendario islamico, che è lunare. Poiché il calendario lunare implica una minore durata dell’anno di circa una settimana e mezzo rispetto a quello solare, il mese di Ramadan comprende, nel corso degli anni, tutte le stagioni, a ritroso. E’ un mese sacro in quanto Dio lo ha designato come mese nel quale ha rivelato agli esseri umani le Sacre Scritture. L’Imam Ja’far as-Sadiq (as) riferisce che il Profeta (S) disse:
“I Salmi di Abramo furono rivelati nella notte del primo giorno di Ramadan; la Torah il sesto giorno; il Vangelo la tredicesima notte…ed il Santo Corano discese la ventitreesima del mese di Ramadan”
Viene considerato sacro anche per il fatto che nel mese di Ramadan cade la “Notte del Potere” (Laylat ul-Qadr).
Qadr significa, letteralmente, “destino”, “decreto”, “influenza”, e durante questa notte Dio stabilisce ogni avvenimento per ogni Sua singola creatura per l’anno a seguire.
L’Imam as-Sadiq (as) ci informa che:
“Durante Laylat ul-Qadr gli Angeli, gli Spiriti ed i fidati angeli scriba discendono insieme fino a raggiungere i livelli più bassi del Cielo, e lì scrivono qualunque cosa venga decretata da Allah per l’anno a venire, e se Egli vuole che qualcosa progredisca, o abbia una dilazione, o venga sostituita, ordina agli Angeli di cancellarla e sostituirla con quanto da Lui stabilito”
Lo stesso Profeta dell’Islam (S), ci ha parlato delle molte benedizioni del mese di Ramadan.
“{Il mese di Ramadan} è colmo di vantaggi e compassione Divina. E’ stato decretato per poter ammettere davanti ad Allah le nostre mancanze, siano esse azioni o omissioni, chiedendo che ci vengano perdonate. I suoi giorni, le sue notti, le sue ore, sono predilette da Allah, rispetto ai giorni, alle notti, alle ore degli altri mesi. Esso {il mese di Ramadan} supera ogni altro mese in quanto a merito e favori che può elargire… Quindi, con sincero atteggiamento, liberi da pensieri ed azioni maligne, con la coscienza chiara e pulita, preghiamo e chiediamo che Allah ci dia determinazione e perseveranza per osservare il digiuno… lungo tutto il mese.”
Conclusione:
I musulmani osservano il digiuno, come ogni altro gesto di devozione, per cercare la vicinanza di Dio, per potere essere da Lui perdonati ed esserGli graditi, e creare così un uno spirito di pietà nell’essere umano. Il digiuno in questo mese è un tributo che rendiamo alla Rivelazione Divina, mentre ci purifica anche interiormente, in vista della Notte del Destino, nella fiducia del perdono Divino. Il digiuno è un rinnovamento annuale, che dona grande ricompensa, in questo Mese della Misericordia Divina, parte essenziale del cammino islamico verso il nostro ideale interiore.
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