AGGUATO DELLE “FORZE LIBANESI”: SETTE MARTIRI, NUMEROSI FERITI
La milizia “cristiana” delle “Forze Libanesi” ha commesso un massacro in pieno giorno nella zona di Tayyouneh, a Beirut.
Durante tale crimine efferato, i cecchini di questa banda hanno preso di mira direttamente i civili che si trovavano nelle strade e persino all’interno delle loro case, provocando finora sette martiri e decine di feriti, la maggior parte dei quali in condizioni critiche.
Alcuni nomi degli assassini e delle fazioni che li hanno spinti sono stati identificati, secondo la televisione al-Manar, come George Touma e suo figlio Rodrigues, posizionati sul tetto di un edificio mentre sparavano ai manifestanti che si stavano dirigendo da Ain Remmeneh a Tayyouneh. Tra gli altri miliziani ci sono Nassib Touma, Rodney Asswad, Najib Hatem e Tawfiq Moawwad.
Per quanto riguarda i capi delle “Forze Libanesi” dietro questo attacco, vi erano Pierre Jabbour [funzionario della sicurezza di Samir Gaegae], Tawfiq Simone Moawwad, Elias Michel Nakhle e Shukri Bou Saab.
Jabbour aveva ispezionato le postazioni dei cecchini e la presenza armata dei membri delle “Forze Libanesi” ad Ain Remmeneh e nell’area circostante, e aveva poi esortato a intraprendere all’azione terroristica.
La televisione Al-Manar ha successivamente informato che l’esercito libanese aveva arrestato un gruppo di “Forze Libanesi” sul Monte Libano, i cui membri erano completamente armati in ossequio agli ordini della loro dirigenza, che aveva chiesto di tenersi militarmente pronti al più alto livello.
Le vittime della sparatoria erano sostenitori dei movimenti Hezbollah e Amal che si stavano dirigendo verso il Palazzo di Giustizia per tenere una manifestazione pacifica.
Finora sette persone hanno raggiunto il martirio: Mariam Farhat [un proiettile l’ha colpita mentre era in casa], Mohammad Sayyed, Mohammad Ali Saleh, Mostafa Munir Zbib, Hassan Mohammad Sobhi Msheik, Hassan Jamil Nehme e, questa mattina in seguito alle ferite riportate ieri, Mohammad Tamer.
Decine di altri manifestanti hanno riportato ferite gravi quando i proiettili li hanno colpiti principalmente alla testa e al cuore, un altro fatto che indica come la strage sia stata premeditata.
Una dichiarazione congiunta dei dirigenti di Hezbollah e Amal recita quanto segue: “I manifestanti sono stati oggetto di un attacco armato da parte di gruppi del Partito delle Forze Libanesi, posizionati nei quartieri adiacenti e sui tetti con cecchini, avevano progettato questa strage che ha provocato numerosi martiri e feriti”.
I movimenti Hezbollah e Amal si sono impegnati a perseguire il caso delle vittime dell’imboscata di Tayyouneh fino a quando non sarà fatta giustizia.
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