Un ricordo di Seyyed Nasrallah sull’Imam Khamenei

Un ricordo di Seyyed Nasrallah sull’Imam Khamenei

 

Intervistatore: Ovviamente Lei possiede molti ricordi degli incontri che ha tenuto con la Guida [l’Imam Khamenei]. Queste memorie riguardano le discussioni politiche, militari, ecc., alcune delle quali sono già state raccontate. Ora, al termine di questa intervista, le chiediamo di condividere con noi – tra i molti che possiede – un ricordo per Lei molto dolce e interessante.

Seyyed Hassan Nasrallah: Adesso ho bisogno di rifletterci (sorridendo)…Questo è tra i ricordi più belli. Voi sapete che negli anni ’90, cioè tra il 1997 e il 1998, abbiamo attraversato un periodo difficile a causa delle tante avversità e sfide e i numerosi pericoli, ed eravamo molto stanchi. Ci trovavamo in una posizione difficile, tanto all’interno del Libano quanto nelle questioni estere, nelle faccende riguardanti Israele e i nostri vicini. Naturalmente a quel tempo ero molto giovane, la mia barba era completamente nera e la responsabilità che portavo sulle spalle superiore alla mia capacità. Nel frattempo, ogni tanto, mi recavo in Iran. A causa delle pressioni ed impegni la situazione era particolarmente difficoltosa.

Alla presenza dell’Imam Khamenei mi sono rivolto a lui dicendo: “O mia Guida! Cosa devo fare?”. Sapete che a volte l’essere umano giunge ad una situazione in cui, per le difficoltà e il peso delle responsabilità, vorrebbe che qualcun altro si assuma questo onere mentre egli magari lo affianchi come aiutante, senza avere più alcuna responsabilità. A quel tempo la Guida mi disse: “Tu sei ancora giovane e la tua barba è ancora totalmente nera. Cosa devo dire allora della stanchezza io, con tutta la mia barba bianca?” 

Poi mi diede questo consiglio: “E’ naturale che lungo il suo cammino l’essere umano affronti sfide, difficoltà e pericoli, a volte provenienti dai nemici e a volte dagli amici. Spesso i problemi che provengono dagli amici sono più fastidiosi di quelli che provengono dai nemici, e causano maggior dolore. Oltre a ciò, vi sono molti limiti in ciò che si può fare. Alcune volte una persona diventa stanca mentalmente e ha bisogno di qualcuno che lo guidi e gli mostri la via da percorrere. Alcune volte ha bisogno di qualcuno che gli prenda la mano; a volte ha bisogno di qualcuno che lo calmi e gli dia sollievo spirituale e morale; delle volte ha bisogno di qualcuno che aumenti la sua forza e rafforzi la sua determinazione. Per tutte le cose di cui necessitiamo abbiamo Iddio Altissimo e non vi è bisogno di nessun altro. Abbiamo Iddio Altissimo. Dio Altissimo, attraverso la Sua Gentilezza e Compassione, ci permette di chiarmarLo e parlarGli in ogni momento e luogoIn ogni momento e in ogni luogo”.

Queste erano le parole della Guida, proferite senza alcuna formalità. Poi continuò: “Per questo motivo, ogni volta che ti senti stanco o sopraffatto, ti raccomando quanto segue. Entra in una stanza e anche se fosse soltanto per cinque o dieci minuti, parla da solo con Dio Altissimo. Noi crediamo che Dio è presente, ascolta, vede e conosce, ed Egli è Onnipotente (muqtadir), Saggio (hakim) e Ricco (ghani): Dio ha cioè ogni cosa di cui abbiamo bisogno. Pertanto parla con Lui, e per questo proposito non vi è bisogno di leggere le invocazioni del Profeta (S) o degli Imam Infallibili (as). Nella tua stessa lingua, dì quello che ti passa per il cuore e la mente usando il tuo linguaggio di ogni giorno. Dio ascolta e vede, ed Egli è generoso, benevolente, perdonatore, misericordioso, e la Fonte della guida e della conoscenza. Tutto proviene da Dio. Se fai questo, Dio di donerà pace, fiducia e potenza, prenderà la tua mano e ti guiderà. Te lo dico per esperienza. Prova e vedrai il risultato”.

Gli dissi allora che, a Iddio piacendo, avrei seguito il suo consiglio. Da allora fino ad oggi, in diverse occasioni l’ho fatto ed ho visto le benedizioni di questo consiglio e istruzione. Non importa quanto grande sia la difficoltà, perché se facciamo ricorso a questo mezzo le porte dell’immensa benedizione divina si apriranno davanti a noi. Questa è la cosa più importante che abbiamo fatto durante la Guerra dei Trentatré Giorni [scatenata da Israele contro il Libano ed Hezbollah tra il luglio e l’agosto del 2006, N.d.T.]. Tanto io quanto i miei fratelli cercavamo ognuno un angolo appartato, ci rivolgevamo e affidavamo a Dio Altissimo e Gli chiedevamo guida, sostegno, determinazione, potenza, coraggio ed altro. Iddio Altissimo è molto generoso!

 

*Estratto da una lunga intervista rilasciata dal Segretario Generale di Hezbollah del Libano, Seyyed Hassan Nasrallah, al giornale “Masir” (di proprietà del sito www.khamenei.ir) nell’ottobre del 2019

 

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Ayatullah Khamenei , ISLAM

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