La Shi’a crede in un Corano differente?

“Certamente abbiamo rivelato il Monito (il Corano) e certamente Noi ne siamo suoi custodi.”

(Corano, sura 15, verso 9)

 

La Shi’a crede in un

Corano differente?

 

Noi Sciiti siamo frequentemente accusati di credere nel Tahrif del Corano: ciò significa che il Corano sarebbe stato manipolato e che non è lo stesso che fu rivelato al Profeta (S).

 

Non è certo così!

 

 Tutti i grandi sapienti sciiti duodecimani, dalle epoche più antiche fino ad oggi, hanno creduto nella perfetta conservazione del Corano. Tra gli antichi e famosi sapienti della Shi’a che hanno affermato chiaramente questa credenza nei loro libri, troviamo:

 

Shaykh al-Saduq (m. 381 AH), Kitabu’l-Itiqadat, (Teheran, 1370) p. 63.

Shaykh al-Mufid (m. 413 AH), Awa’ilu l-Maqalat, pp. 55-6;

Sharif al-Murtada (m. 436 AH), Bahru ‘l-Fawa’id (Teheran, 1314) p. 69;

Shaykh at-Tusi (m. 460 AH), Tafsir at-Tibyan, (Najaf, 1376), vol 1 p. 3;

Shaykh at-Tabrasi (m. 548), Majma’u ‘l-Bayan, (Líbano), vol. 1 p. 15.

 

 

Alcuni degli ultimi sapienti che hanno sostenuto lo stesso punto di vista sono:

 

Muhammad Muhsin al-Fayd al-Kashani (m. 1019 AH), Al-Wafi, vol. 1 pp. 273-4, e al-‘Asfa fi Tafsir al-Qur’an, p. 348;

Muhammad Baqir al-Majlisi (m. 1111 AH), Bihar al-‘Anwar, vol. 89 p. 75

 

Questa credenza è continuata ininterrottamente fino ad oggi. Tra i sapienti della Shi’a di questo secolo che hanno reiterato la credenza nel Corano completamente preservato e intatto si annoverano numerosi quanto famosi sapienti come Seyyed Muhsin al-Amin al-‘Amili (m. 1371 AH); Seyyed Sharaf al-Din al-Musawi (m. 1377 AH.); Shaykh Muhammad Husayn Kashif al-Ghita’ (m. 1373 AH); Seyyed Muhsin al-Hakim (m. 1390 AH); ‘Allamah al-Tabataba’i (m. 1402 AH); Seyyed Ruhollah al-Khomeyni (m. 1409 AH); Seyyed Abu al-Qasim al-Khu’i (m. 1413 AH) e Seyyed Muhammad Rida al-Golpaygani (m. 1414 AH). Questa, sia chiaro, è una lista affatto esaustiva!


 

D: Ma cosa accadeva nella Shi’a prima di questi sapienti? Non credevano tutti nel tahrif?

 

No, assolutamente! Prendiamo l’esempio di ‘Ubaydullah b. Musa al-‘Absi (120-213 AH), un devoto sapiente sciita le cui tradizioni degli Imam possono trovarsi nelle famose collezioni di ahadith della Shi’a, quali al-Tahdhib e al-Istibsar. Vediamo ora quel che alcuni sapienti sunniti hanno detto al suo riguardo:

 

“… una persona pia, uno dei più importanti sapienti Sciiti … era considerato affidabile da Yahya b. Ma’in; Abu Hatim disse che era affidabile, degno di fiducia … al-‘Ikhli disse che era un’autorità nel Corano…”

[Al-Dhahabi, Tadhkirat al-Huffaz (Haydarabad, 1333 AH), vol. 1 p. 322]

 

“… era Imam in fiqh (giurisprudenza), in hadith e nel Corano, caratterizzato per la pietà e la rettitudine, fu però uno dei capi della Shi’a”.

[Ibn al-‘Imad al-Hanbali, Shadharat al-Dhahab (Cairo, 1350 AH), vol.2 p. 29]

 

Nessuno di questi eruditi sunniti lo avrebbe elogiato per la sua conoscenza del Corano se avesse pensato che credeva in un Corano differente!

 

E ‘Ubaydullah era considerato tanto degno di fede, nonostante appartenesse alla Shi’a, che i famosi tradizionisti sunniti al-Bukhari e Muslim, così come molti altri, narrarono decine di sue Tradizioni nelle loro collezioni di hadith!

[The Creed of the Imaam of Hadeeth al-Bukhari (Salafi Publications, UK, 1997), pp. 87-89]

 

 

 

D: Gli sciiti non credono nel Mushaf Fatima, che è tre volte più grande del Corano?

 

Il Corano è un Mushaf (libro), ma non tutti i libri sono necessariamente il Corano! Non esiste un Corano di Fatima! Mushaf Fatima fu un libro scritto o dettato da Fatima (AS) dopo la morte del Profeta (S). Non è parte del Corano e niente ha a che vedere con i comandi e le norme legali di Allah.

 

 

D: Ma vi sono tradizioni, nelle raccolte sciite, che fanno riferimento a versetti del Corano che contengono più parole di quelle che abbiamo oggi?

 

Esistono alcuni esempi in cui alcune parole ‘extra’ sono indicate esclusivamente come supporto di spiegazione; non implicano che l’originario testo coranico sia stato distorto. Questo avviene tanto in fonti sciite che sunnite. Consideriamo i seguenti due esempi, ambedue di famosi commentari sunniti del Corano:

 

“Ubayy b. Ka’b usava leggere ‘… dopo a quelle di coloro di cui godrete durante un periodo stabilito dà loro le loro doti così come è stabilito…’ (Corano, sura 4, verso 24) e questa era anche la recitazione di Ibn ‘Abbas”.

[Fakhr al-Din al-Razi, Mafatih al-Ghayb (Beirut, 1981), vol. 9 p. 53]

[Ibn Kathir, Tafsir al-Qur’an al-‘Azim (Beirut, 1987), vol. 2 p. 244]

 

Una nota in calce del Tafsir di Ibn Kathir spiega che le parole addizionali sopra indicate, che non sono parte del Corano, erano recitate da questi Compagni del Profeta (S) solo come forma di tafsir e spiegazione.

 

“Ibn Mas’ud disse: Ai tempi del Profeta (S) usavamo recitare: ‘Oh nostro Messaggero (Muhammad), trasmetti quel che ti è stato rivelato dal tuo Signore, che ‘Ali è il comandante dei credenti; se non lo fai, allora non hai trasmesso il Suo Messaggio’. (Corano, sura 5, verso 67).

[Jalal al-Din al-Suyuti, Durr al-Manthur, vol. 2 p. 298]

 

Anche in questo caso, la parte in grassetto non è certamente parte del testo coranico; senza dubbio, il Compagno Ibn Mas’ud usava recitarla in questa maniera per spiegare il contesto della sua rivelazione.

 

 

D: E riguardo a quelle tradizioni che affermano che alcuni versetti rivelati non fanno parte del Corano?

La Shi’a non crede nell’immunità dall’errore di alcuno scrittore, commentatore o narratore e, conseguentemente, non considera alcuna raccolta di hadith come completamente valida e corretta. L’unico libro ad essere completamente immune dall’errore è il Corano. Queste tradizioni sono considerate a maggior ragione come deboli o interpretate come riferite alla rivelazione non coranica.

 

E’ interessante sottolineare che vi sono numerose tradizioni riferite nel Sahih al-Bukhari e nel Sahih Muslim le quali sostengono che molti versetti del Corano sono andati perduti. [Al-Bukhari, Al-Sahih, vol. 8 p. 208; Muslim, Al-Sahih, vol. 3 p. 1317]

 

E ancora, queste fonti sunnite sostengono che due intere sure del Corano sono andate perdute, e che una di esse era di lunghezza simile alla sura al-Bara’ah (sura 9)!  [Muslim, Al-Sahih, Kitab al-Zakat, vol. 2 p. 726]

 

Alcune Tradizioni sunnite affermano anche che la sura al-Ahzab (sura 33) era lunga quanto quella di al-Baqarah (sura 2)! La sura “al-Baqarah” è la più lunga del Corano. Le tradizioni del Sahih di al-Bukhari e di Muslim riportano alcuni dei versetti che si suppongono perduti [Al-Bukhari, Al-Sahih, vol. 8 p. 208]

 

La Shi’a, tuttavia, fortunatamente non mai ha accusato i fratelli e le sorelle sunniti di credere che il Corano sia incompleto. Diciamo piuttosto che queste narrazioni sunnite sono deboli o che sono state fabbricate.

 

 

Conclusione:

 

“La nostra fede è che il Corano rivelato da Allah (SWT) al Suo Profeta Muhammad (S)  è quello che sta tra le due copertine (daffatayn). Ed è quello che è in mano ai credenti, e non è più lungo… E colui che afferma che diciamo che è più lungo, è un mentitore”.

 

[As-Saduq, Kitabu’l-I`tiqadat (Teheran, 1370 AH) p. 63; traduzione inglese, The Shi’ite Creed, tr. A.A.A. Fyzee (Calcutta, 1942) p. 85]

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Writer : shervin | Comments Off on La Shi’a crede in un Corano differente? Comments | Category : La scuola dell’Ahlul-Bayt , Sacro Corano

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