Con il nome di Allah Misericorde e Misericordioso
.
[1] Questa sura, al pari di quella che la precede, fu rivelata onde fornire protezione da quei mali su cui generalmente non si ha potere preventivo alcuno. In particolare questa sura si focalizza su mali che hanno origine nell’individuo stesso, seppur provenienti da altre creature (jinn o uomini che siano), quali il sussurro satanico e le sue tentazioni, a differenza della sura al-Falaq che invece descrive mali che giungono dall’esterno della persona.
[2] Non esiste altro modo per trovare protezione vera e sicura all’infuori del rifugio presso Allah. Nell’Arabia preislamica la maggior parte delle genti erano solite ricercare l’ausilio di esseri sovrasensibili, in ispecie jinn ed angeli, e dato che gli angeli erano fuori dalla portata della gran parte delle persone, la pratica più comune in quel tempo e in quel contesto era quella di far ricorso ai jinn. Per esempio quando si doveva compiere un lungo viaggio e traversare una paurosa vallata, si ricercava la protezione dal signore dei jinn di quella vallata. Eppure il nobile Corano condanna la ricerca della protezione presso i jinn: “Invero c’erano degli uomini che si rifugiavano presso i jinn e questo non fece che aumentare il loro gravame” (72:6). Se si vuole cercare protezione dunque lo si faccia presso Allah in quanto Egli è Signore, che si prende cura della Sua creazione, Re, in grado di dare ordini e comandi, e Dio, unica meta di adorazione. Il passo coranico dice “Dio degli uomini” e non “Dio dei credenti” in quanto Egli è Dio dei credenti e rinnegatori, monoteisti e politeisti, l’Unico degno di essere adorato nonché l’Unico a cui giunge ogni vera adorazione. Adorare implica assoluta umiltà, ammissione dell’inferiorità dell’adorante e superiorità dell’Adorato. Chi adora o venera idoli, esseri sovrasensibili, re e sovrani, lo fa per rifugiarsi o cercare aiuto presso di loro, o ammettere la propria inferiorità innanzi a loro, non sapendo che in realtà non sono degni di nessuna adorazione. Piuttosto il senso di adorazione è presente negli esseri umani affinché questi ricorrano esclusivamente ad Allah. A dire il vero, chi adora qualcuno o qualcosa cerca di manifestare la qualità innata dell’adorazione che Allah stesso gli ha posto nel cuore ma non sa come e a chi esprimerla. Nella propria essenza intrinseca è impossibile effettivamente adorare altri dei all’infuori di Allah; gli idolatri ritengono che i loro idoli possano influenzare in qualche modo il nostro mondo ma non sono coscienti del fatto che invero stanno inconsapevolmente cercando di adorare Allah o di manifestare la suddetta necessità. In questa luce con il passo coranico “Allah ha decretato di non adorare altri che Lui” (17:23) si intenderebbe un comandamento ontologico e non legislativo. Le genti adorano altre cose perché pensano che siano Signore e Re quando invece “Egli è Colui che è Dio in cielo e Dio in terra” (39:84), e quindi Signore e Re dell’universo. Adorando Allah ci si libera da ogni legame fittizio e superfluo. In definitiva gli intermediari utilizzati come oggetto di adorazione non hanno potere di protezione alcuno, piuttosto Allah è sufficiente ed ha il potere su ogni cosa, qual migliore ausilio! “Mi basta Allah, non c’è altro dio all’infuori di Lui. A Lui mi affido. Egli è il Signore del Trono Immenso” (9:129), ed è dunque solo il Signore, il Re e il Dio degli uomini ad essere in grado di proteggere l’uomo da ogni male possibile.
[3] Il “sussurro” (waswas) è quella tentazione che avanza furtivamente nel cuore dell’uomo, che giunge e svanisce con frequenza e dalla quale è necessario ricercare protezione. Questo sussurro tenta l’uomo contro la fede in Dio e il compiere buone opere. Esso giunge anche durante l’interazione delle genti nella loro quotidianità. In genere l’uomo non vuole far male intenzionalmente a nessuno ma cercare semplicemente il proprio vantaggio e beneficio; dato però che il proprio vantaggio e beneficio a volte è in conflitto con il volere delle altre persone, i demoni gli sussurrano pensieri malvagi onde raggiungere i suoi obiettivi. Questi sussurri sono quindi come un morbo contagioso che giunge nel sentire le idee degli altri o nell’affrontare certe situazioni. Combattere da soli questo sussurro, facendo affidamento esclusivo sulle proprie forze, sarebbe invano e per questo Allah esorta l’uomo a ricercare la protezione presso di Lui. Infatti il termine khannas, tradotto qui con “infido”, indica “colui che fugge quando viene menzionato il nome di Allah”.
[4] Nel Tafsir al-‘Ayyashi si riporta che l’Inviato di Allah disse: “Non esiste credente che non abbia nel cuore e sul petto due orecchie: un orecchio su cui soffia l’angelo e un orecchio su cui soffia il Sussurratore infido. Allah aiuta il credente attraverso l’angelo ed è quanto si intende con il Suo detto, sia gloria a Lui:- E li abbiamo aiutati con uno spirito da parte Sua-” (58:22). Da ciò se ne deduce che il rinnegatore possieda un orecchio soltanto, nel senso che riesce a percepire i messaggi da una fonte sola, quella del sussurratore infido, al contrario del credente che invece ode i messaggi sia del Sussurratore infido che dell’angelo. Il credente dunque non può chiudere le porte della percezione del sussurro malvagio. Allah non gli ha conferito tale capacità e quindi la lotta tra la verità e la falsità deve necessariamente continuare ad aver luogo. Il nobile Corano afferma: “Ad ogni profeta assegnammo un nemico demoni tra gli uomini e i jinn che si suggeriscono a vicenda discorsi fatui e ingannevoli affinché i cuori di coloro che credono nell’Aldilà ne siano suggestionati, se ne compiacciano e commettano quello che devono commettere” (6:112-113). In questo passo coranico è detto che i rinnegatori, soggetti ai loro sussurri, agiscono secondo le proprie intenzioni ed agire secondo libero arbitrio. Chi non crede nell’Aldilà può continuare a condurre la propria vita succube delle proprie passioni. I credenti invece sono coloro che cercano la protezione divina.
[5] Il sussurro proviene dai jinn o dagli uomini e dunque da esseri reali che agiscono in maniera effettiva. In maniera simile la protezione dovrebbe essere ricercata in maniera effettiva. In alcune culture si pensa che scrivere la sura al-Falaq, la sura al-Nass, o anche altri passi coranici particolari, per farne un talismano o per appenderla sui muri di casa abbia lo stesso beneficio particolari delle sure o passi coranici. Ciò è sbagliato in quanto il ta’widh ha luogo solo ed esclusivamente se con i passi coranici viene stabilita una connessione con l’anima.