“Newsweek”: “Il regime iraniano non cadrà; Khamenei il più popolare”

Newsweek: “Il regime iraniano non cadrà; Khamenei il più popolare”

 Traduzione a cura dell’Associazione Islamica Imam Mahdi (AJ)

Un noto analista della rivista statunitense “Newsweek“, Fareed Zakaria, ha difeso – in un recente articolo pubblicato sulla stessa – la proposta di una revisione delle posizioni statunitensi durante gli incidenti avvenuti dopo la vittoria di Mahmud Ahmadinejad nelle elezioni presidenziali di un anno fa.

Zakaria ha criticato con virulenza l’ex candidato alla presidenza USA, John McCain, che ha presentato un saggio sulla “necessità morale” che hanno gli USA di rovesciare la Repubblica Islamica dell’Iran. Zakaria ha risposto dicendo che una dei punti deboli del suo discorso è che in esso “la retorica rimpiazza l’analisi, trasformando in fantasiosa la sua politica estera.”

Più oltre Zakaria ha criticato l’opinione del colonnista neoconservatore del “New York Times“, Reoul Marc Gerecht, che aveva comparato le turbolenze avvenute in Iran nel giugno del 2009, dopo le elezioni presidenziali, con quanto accaduto alla fine degli anni ottanta nel blocco sovietico e criticato Obama per “non aver appoggiato sufficientemente” gli oppositori iraniani. In questo senso Gerecht condivide l’opinione dell’editorialista del “Wall Street Journal“, Bret Stephens, che ha sostenuto che “una risposta occidentale più energica avrebbe potuto scatenare una rivoluzione.”

 Sebbene si dichiari un fervente partigiano della “rivoluzione verde” iraniana, a favore della quale afferma di aver scritto pagine e pagine, Zakaria si arrende di fronte all’evidenza: “Non credo che esistano molte prove che sia possibile rovesciare il regime iraniano.”

Più avanti egli rigetta le false credenze sul sistema della Repubblica Islamica: “Credere che il governo di Tehran sia profondamente impopolare tra la maggioranza degli iraniani, che il suo potere si fondi sulla forza militare e che sia vulnerabile di fronte ad un movimento che potrebbe mobilitare la grande maggioranza della popolazione è un errore totale.”

Dopo aver affermato che “il regime iraniano ha molti avversari“, l’analista del “Newsweek” precisa che possiede però milioni di seguaci. Egli crede che Ahmadinejad potrebbe forse anche aver perso le elezioni presidenziali del 2009, ma ad ogni modo “fu una lotta alla pari, nella quale egli ottenne milioni di voti.”

Zakaria aggiunge che “i sondaggi che erano stati realizzati in Iran, uniti alle osservazioni delle persone lì presenti, suggeriscono che il regime gode di un appoggio considerevole nelle zone rurali, tra le persone devote e tra i ceti popolari.”

Zakaria cita a questo riguardo l’opinione di un oppositore iraniano, Maziar Bahari: “La Guida Suprema, Ayatullah Ali Khamenei, continua ad essere la figura politica più popolare in Iran.”

Tornando a McCain, Zakaria ritiene che egli dia prova “di una ignoranza supina quando afferma nel suo discorso che il regime dell’Iran ‘consacra le preziose risorse del suo popolo non alle strade, alle scuole, agli ospedali o alla creazione di lavoro che beneficerebbero a tutti gli iraniani, ma al finanziamento di gruppi estremisti stranieri violenti’.”

Smentendo simile opinione Zakaria afferma: “Sebbene Tehran finanzi gruppi militanti, una delle chiavi della popolarità dei leader iraniani risiede nelle loro spese su grande scala nei programmi sociali per i poveri”, e conclude dicendo: “Il regime spende molto più denaro nei programmi sociali della maggioranza dei paesi stranieri.”

Egli segnala poi come la comparazione del movimento verde dell’Iran con le rivoluzioni di velluto dell’Europa orientale sia un errore: “Nel 1989, i dissidenti del blocco sovietico avevano tre forze dalla loro parte: il nazionalismo (visto che il comunismo era stato imposto da una potenza straniera), la religione (dovuta alla repressione della Chiesa da parte del comunismo) e la democrazia. Il movimento verde non ne ha che una sola: la democrazia. Il regime utilizza la religiosità del popolo a suo vantaggio ed è abile anche nell’uso del nazionalismo” , ha segnalato.

Zakaria attacca ugualmente quei partigiani di un attacco contro l’Iran per il suo programma nucleare ricordando la valutazione di un noto oppositore iraniano pro-occidentale, il “Premio Milton Friedman della promozione della libertà” Akbar Ganji. A suo giudizio queste minacce “beneficiano ai fondamentalisti che dirigono l’Iran.” “Tehran ricorda senza sosta agli iraniani il doppio standard degli USA, che si oppongono al programma nucleare dell’Iran mentre rimangono muti di fronte all’arsenale di armi nucleari israeliane.”

Da parte sua Zakaria si chiede ironicamente come “coloro che sperano di “liberare gli iraniani” siano le stesse persone che chiedono sanzioni punitive ed anche il ricorso alla forza militare contro l’Iran.” Egli conclude dicendo: “Credono essi che l’impatto delle bombe non raggiungerebbe coloro che indossano il verde?”.


Fonte: Al-Manar Tv

Writer : shervin | Comments Off on “Newsweek”: “Il regime iraniano non cadrà; Khamenei il più popolare” Comments | Category : Attualità, politica e società , Ayatullah Khamenei

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