Pilota israeliano: “A Gaza abbiamo distrutto i grattacieli per frustrazione”
Un pilota israeliano ha rivelato che la distruzione dei grattacieli residenziali nella Striscia di Gaza era “un modo per sfogare la frustrazione dell’esercito”.
In un’intervista condotta dal Canale 12 della televisione israeliana con un gruppo di piloti che hanno preso parte alla distruzione di nove grattacieli residenziali nella Striscia di Gaza, incluso uno che ospitava uffici giornalistici internazionali, un pilota israeliano ha affermato di non sottovalutare la gravità degli attacchi che lui e i suoi colleghi hanno condotto.
Egli ha detto: “Nessuno dubita che abbiamo lanciato tonnellate di munizioni e sparato su di loro”.
Parlando dei sentimenti condivisi dai suoi colleghi, ha detto: “Sono andato in missione per effettuare attacchi aerei con la sensazione che distruggere i grattacieli fosse un modo per sfogare la frustrazione su ciò che ci stava accadendo e per il successo dei gruppi a Gaza nel prenderci a calci”.
“Non siamo riusciti a fermare il lancio di razzi e a danneggiare la dirigenza di questi gruppi, quindi abbiamo distrutto i grattacieli”, ha aggiunto.
Durante gli 11 giorni di aggressione israeliana alla Striscia di Gaza, Israele ha distrutto nove edifici a più piani, sostenendo che venivano usati come “infrastrutture militari”.
Il 15 maggio attacchi aerei israeliani hanno raso al suolo anche il grattacielo al-Jalaa, un edificio di 11 piani che ospitava gli uffici di Al-Jazeera e dell’Associated Press nella Striscia di Gaza.
Il bombardamento di questo grattacielo ha attirato critiche da organizzazioni internazionali, gruppi per i diritti umani e diversi governi, compresi quelli alleati di Israele.
Il 17 maggio, quella che viene ritenuta la maggiore organizzazione per i diritti umani, Amnesty International, ha condannato il continuo assalto di Israele a Gaza, affermando che l’esercito israeliano ha “mostrato uno scioccante disprezzo per la vita dei civili palestinesi effettuando una serie di attacchi aerei contro edifici residenziali, in alcuni casi uccidendo intere famiglie – compresi i bambini – e provocando la distruzione indiscriminata di proprietà civili, in attacchi che possono equivalere a crimini di guerra o crimini contro l’umanità”.
Gideon Levy, editorialista del quotidiano israeliano “Haaretz”, ha detto che i bombardamenti di grattacieli, in particolare, creano un magnifico spettacolo in televisione, fomentando un’opinione pubblica israeliana già particolarmente favorevole all’offensiva su Gaza.
“I grattacieli bombardati sono stati un grande spettacolo”, ha detto Levy ad Al-Jazeera: “È l’unica scena che i canali televisivi israeliani trasmettono in continuazione”.
“Il crollo dei grattacieli è qualcosa di molto fotogenico”, ha aggiunto. “Mostra quanto sia forte Israele e quanto i piloti israeliani siano sofisticati, abbattendo un intero grattacielo con uno o due missili“.
Almeno 279 palestinesi sono stati uccisi, tra cui 69 bambini e 40 donne, e altri 1.910 feriti, nei recenti attacchi israeliani alla Striscia di Gaza, secondo il ministero della Salute palestinese.
Per Levy, questo mostrare col contagocce tale distruzione sa di “un segno di debolezza“.
“È una perdita di forza“, ha detto. “Israele è sempre stato orgoglioso di poter prendere di mira una certa stanza in un certo appartamento di un determinato piano e bombardarla. Ma Israele lo fa perché può e non ha nessuno che gli impedisca di farlo“.
Gli israeliani sanno molto poco di Gaza, ha continuato, e sono perfettamente contenti di non sapere nulla al riguardo.
“Le immagini e i rapporti che vedono da Gaza non includono la sofferenza“, ha spiegato Levy.
“Questo viene fatto deliberatamente, non a causa della censura. Tutti condividono lo stesso rifiuto. Nessuno di noi vuole vederlo e i media ci stanno aiutando in ciò, non mostrandocelo”.
Fonte: Al-Quds News Network
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