Perché Shi’a?

“Afferratevi tutti insieme alla corda di Dio, e non dividetevi tra voi” (Corano 3,103)

Perchè Shi’a?

Shi’a è il termine usato per indicare quei musulmani che seguono gli Imam della Famiglia del Profeta (Ahl al-Bayt).  Essi stessi lo usano, e non per ragioni di settarismo né per causare divisioni tra i musulmani. Lo usano perché lo usa il Corano, lo usò il Profeta Muhammad (S) e lo usarono i primi musulmani, al tempo in cui parole come sunni o salafi non esistevano affatto.

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Il termine Shi’a nel Corano

Essere della Shi’a significa ‘essere discepolo, membro di un partito’. Iddio ha menzionato nel Corano che alcuni dei Suoi giusti servitori erano della shi’a di altri Suoi giusti servitori.

“E certamente Abramo era della sua (di Noè) Shi’a” (Corano 37,83)

“Ed egli (Mosè) entrò in città in un momento di disattenzione dei suoi abitanti; e trovò due uomini che si colpivano: uno era della sua shi’a e l’altro dei suoi nemici; e quello che era della sua shi’a gli chiese aiuto contro quello che era dei suoi nemici.” (Corano 28,15)

Shi’a è dunque una parola ufficiale usata da Dio nel suo Corano per i Suoi Profeti di alto rango così come per i loro discepoli.

Se uno è della shi’a (discepolo) di giusti servi di Dio, allora non può esserci niente di male nell’essere ‘sciita’. D’altra parte, se uno entra nella shi’a di un tiranno o di un malvagio, avrà il destino del suo capo. Il Corano indica che nel Giorno del Giudizio la gente arriverà in gruppi, e che ogni gruppo avrà il suo imam dinanzi. Dio dice:

“(Ricorda) il Giorno in cui chiameremo tutti gli uomini con il loro imam (Corano 17,71)

Nel Giorno del Giudizio, il destino dei ‘discepoli’ di ogni gruppo dipenderà dal destino del suo imam (sempre e quando abbiano seguito realmente questo imam). Dio menziona nel Corano che esistono due tipi di imam:

“Ne facemmo imam che chiamano e conducono al fuoco. Nel Giorno della Resurrezione non troveranno soccorso. In questo mondo, abbiamo unito la maledizione ai loro nomi e saranno disonorati nel Giorno della Resurrezione.” (Corano 28,41-42)

Per altro verso, il Corano ricorda anche che esistono Imam designati da Dio come guide per l’umanità:

“Abbiamo stabilito tra essi imam per condurli secondo i nostri ordini, dopo che si siano mostrati perseveranti e che credano fermamente nei Nostri segni.” (Corano 32,24)

Certamente, i veri discepoli (sciiti) di questi Imam saranno le genti che prospereranno nel Giorno della Resurrezione.

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La Shi’a negli Hadith

Nella storia dell’Islam, i termini Shi’a e “sciita” sono stato usati in particolare per i discepoli dell’Imam ‘Ali (a). Questa espressione non è qualcosa di inventato a posteriori. Il primo ad usare questi termini fu proprio il Messaggero di Dio. Quando fu rivelato il seguente versetto del Corano:

“Quelli che credono e praticano il bene sono i migliori esseri creati.” (Corano 98,7)

Il Profeta (s) disse ad ‘Ali: Questo (versetto) è per te ed i tuoi sciiti.” 

Quindi aggiunse: “Giuro per Colui che controlla la mia vita che quest’uomo (‘Ali) e la sua Shi’a saranno salvati nel Giorno della Resurrezione.”

– Jalal al-Din al-Suyuti, Tafsir al-Durr al-Manthur, Il Cairo, 6, p. 379

– Ibn Jarir al-Tabari, Tafsir Jami’ al-Bayan, Il Cairo, 33, p. 146

– Ibn Asakir, Ta’rikh Dimashq, vol. 42, p. 333, p. 371

– Ibn Hajar al-Haythami, al-Sawa’iq al-Muhriqah, IlCairo, cap.11, sez. 1, pp 246-247

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Il Profeta disse: “O ‘Ali: (nel Giorno del Giudizio) tu e la tua Shi’a andrete verso Dio compiaciuti, e i tuoi nemici verranno a te umiliati e oggetto della collera (Divina)”.

– Ibn al-‘Athir, al-Nihaya fi gharib al-hadith, Beirut, 1399, vol. 4 pag. 106

– al-Tabarani, Mu’jam al-Kabir, vol. 1 pag. 319

– al-Haythami, Majma’ al-Zawa’id, vol. 9, n. 14168

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Disse il Profeta (S): “In quell’ora felice, o ‘Ali, in verità tu e la tua Shi’a sarete nel Paradiso“.

– Ahmad Ibn Hanbal, Fadha’il al-Sahaba, Beirut, vol. 2, p. 655

– Abu Nu’aym al-Isfahani, Hilyatul Awliya, vol. 4, p. 329 

– al-Khatib al-Baghdadi, Tarikh Baghdad, Beirut, vol. 12, p. 289

– al-Tabarani, Mu’jam al-Kabir, vol. 1, p. 319

– al-Haythami, Majma’ al-Zawa’id, vol. 10, pp. 21-22

– Ibn ‘Asakir, Ta’rikh Dimashq, vol. 42, pp. 331-332

– Ibn Hajar al-Haythami, al-Sawa’iq al-Muhriqah, Il Cairo, cap. 11, sez. 1, p. 24

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Ma come poté il Profeta (S) usare un termine tanto settario?

Il profeta Abramo era un settario? Lo erano i profeti Noè e Mosè? Se il termine Shi’a fosse settario, Dio non lo avrebbe usato per i Suoi profeti di maggior rango né il profeta Muhammad (s) lo avrebbe elogiato.

E’ degno di nota il fatto che il Profeta (S) non desiderò mai la divisione dei musulmani in gruppi. Ordinò a tutti di seguire l’Imam ‘Ali (as) come suo rappresentante durante la sua vita, e come suo successore e Califfo dopo la sua morte. Purtroppo, quelli che tennero conto della disposizione del Profeta (S) furono pochi e divennero conosciuti come ‘la Shi’a di ‘Ali’. Furono soggetti ad ogni tipo di discriminazione e persecuzione, e soffrirono dal giorno in cui la Grazia dell’Umanità, il Profeta Muhammad (S), venne a mancare. Se tutti i musulmani avessero accolto la disposizione del Profeta, non esisterebbe alcun gruppo o scuola nell’Islam. In una tradizione, il Profeta (S) disse:

Poco dopo di me sorgeranno discordia e odio tra voi; quando si produrrà tale situazione, andate a cercare ‘Ali, poiché egli può separare la Verità dalla falsità

– Ali Muttaqi al-Hindi, Kanz al-‘Ummal, (Multan) vol. 2 p. 612, 32964

Riguardo al versetto coranico citato in apertura, alcuni eruditi sunniti narrarono che l’Imam Ja’far as-Sadiq (a), sesto Imam della Shi’a della Famiglia del Profeta (Ahl al-Bayt), disse:

Noi siamo la corda di Dio circa la quale Egli ha detto: ‘Afferratevi tutti insieme alla corda di Dio, e non dividetevi tra voi’.”

– al-Tha’labi, Tafsir al-Kabir, commento al versetto 3,103

– Ibn Hajar al-Haythami, al-Sawa’iq al-Muhriqah, (Cairo) 11, sez. 1, p. 233

Se Dio denuncia il settarismo, pertanto, denuncia coloro che si separarono dalla Sua Corda, non quelli che si afferrarono prontamente ad essa!

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Conclusione:

Abbiamo dimostrato che il termine Shi’a è stato usato nel Corano per indicare i discepoli dei grandi servi di Dio, e nelle tradizioni del Profeta (S) per i discepoli dell’Imam ‘Ali (as). Colui che segue una guida così divinamente designata è fuori da ogni disputa nella religione, si è afferrato alla forte corda di Dio, e ha ricevuto il lieto annuncio del Paradiso.

 

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

 

 

 

Writer : shervin | 0 Comments | Category : La scuola dell’Ahlul-Bayt

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