Perché Hezbollah è vivo e rimarrà vivo

Perché Hezbollah è vivo e rimarrà vivo 

Quella che segue è la traduzione di un audio del martire Ibrahim Aqil, fondatore e comandante delle forze “al-Ridwan”, il reparto d’élite dei combattenti di Hezbollah, assassinato da Israele, insieme ad altri comandanti della Resistenza Islamica libanese, il 20 settembre scorso, in un bombardamento effettuato a Beirut:

“Sappiate che è possibile gli eventi vadano ben oltre l’accaduto, come nel caso di Faraone, che uccideva gli uomini e risparmiava le donne. Ciò è del tutto normale per i Banu Israil: è un loro specifico retaggio. Da parte nostra dobbiamo invece considerare codesta Divina Tradizione (Sunnah Ilahi): “Se farete trionfare [la causa di] Allah, Egli vi soccorrerà e renderà saldi i vostri passi” (Sacro Corano, 47: 7). Una Verità che rimarrà per sempre.

La guerra è contraddistinta da fasi alterne: “Un giorno noi prevaliamo sui nemici e un giorno è il nemico a prevalere su di noi” (hadith dell’Imam Alì). Quel che conta è l’ultimo giorno. Chi vincerà nell’ultimo giorno? In questo caso sarà fondamentale valutare chi di noi abbia realmente dato il massimo o il minimo delle proprie potenzialità.

Dal punto di vista spirituale, se riusciremo a veder Dio al nostro fianco, sarà più che sufficiente, non avendo alcunché da temere, pur nel mezzo di distruzioni, esplosioni, malattie, morte e con i nostri medesimi corpi fatti a pezzi. Anche sotto una pioggia di spade e di lance! Tutto questo sarà per noi assolutamente normale. “Quando poi i messaggeri stavano per perdere la speranza, ritenendo di passar per bugiardi, ecco che giunse il Nostro soccorso” (Sacro Corano, 12: 110). E’ strano; temettero di mentire, di non poter contare su nessun aiuto; giunsero ad un tal grado di disperazione da ritenersi vittime di un inganno; ma poi sopraggiunse il soccorso divino. “Avevate il cuore in gola e vi lasciavate andare ad ogni sorta di congettura a proposito di Allah” (Sacro Corano, 33: 10). Non sai Chi vi è al tuo fianco? Di cosa hai paura?

Come può un semplice sorriso, una semplice parola, tranquillizzare tanta gente? Chi è l’unica Causa nella creazione, al di fuori di Dio? Figlia mia, non ti appoggiare a tuo padre. Il Profeta di Dio disse a Fatima Zahra: “Non ti appoggiare a tuo padre, figlia mia”. Dobbiamo essere così. Questa deve essere la nostra condotta. “Questo liberato figlio di liberato mi ha posto tra due scelte: quella della spada e quella dell’umiliazione. E ben lontana è da noi l’umiliazione!” (celebre detto dell’Imam Husayn).

Sorridete a tutti e dite: “Non è forse vicino il soccorso di Allah?” (Sacro Corano, II: 214). Gli Shaykh Bahai, gli Ayatullah Khoi’, i Khomeini, i Karaki, gli Shaykh Mufid, gli Shaykh Tusi, i Seyyed Abbas Musawi e gli Haj Qasem Soleimani se ne vanno. Ma il sentiero e la causa rimangono. Se Motahhari o Chamran diventano martiri, Dio rimarrà comunque sempre presente. Tizio e Caio diventeranno martiri, ma Dio sarà sempre presente sul campo. Gli Stati Uniti potranno vincere solo rimuovendo Dio dal campo di battaglia: ma non vinceranno poiché risulterà loro totalmente impossibile.

A Dio piacendo tutte le Genti della Casa del Profeta (Ahl al-Bayt) sono con voi. Dio, Muhammad, Fatima, Hasan, Husayn. Invocate solo questi nomi. I martiri di tutti i tempi, a partire da Adamo sino agli eroi della Difesa Sacra, dai Guardiani della Rivoluzione Islamica, dagli Hashd al-Shaabi, dai caduti del 1982 (in Libano), sino a quelli sul sentiero di Quds, sono tutti con noi. Perché chiamano shahid il martire? Perché è shahed: testimone diretto, vede ed è presente accanto a voi. Guida e ispira: “E Allah non ne fece altro che un annuncio di gioia per voi, affinché i vostri cuori si rassicurassero, poiché la vittoria non viene che da Allah, l’Eccelso, il Saggio” (Sacro Corano, III: 126).

La cosa più importante è affidarsi totalmente e unicamente solo a Dio, Gloria a Lui l’Altissimo, e compiere il proprio dovere. Bisogna dunque comprender quale esso sia e quindi compierlo. Vi è chi deve indirizzare il proprio figlio al jihad e chi può assistere i propri fratelli tramite le proprie capacità intellettuali e mediante il buon consiglio. E’ necessario servir la comunità al meglio delle proprie possibilità: impiegare l’intelletto, così come ogni altra capacità, al servizio dei fratelli, mantenendosi costantemente sorridenti, attivi ed energici, soprattutto sui social media. Condividete ogni risposta agli attacchi nemici, ogni opera compiuta. Ignorate quegli agenti provocatori che, innanzi a qualsivoglia iniziativa avversaria, pretendono subito una reazione diretta ed immediata. Anche gli associatori chiedevano ai Profeti miracoli istantanei. Parlate di Dio e siate scrupolosi in ogni ambito.

O nobile gente, proclamate che Dio, Muhammad, Alì, il sole, i fiumi, i sette cieli, le sette terre, gli angeli, il trono divino, sono con la verità. Anche voi siete con la verità. La verità è con Alì e Alì è con la verità. E dove è lui, la verità lo avvolge. Dite Dio e basta. Questo sentiero necessita di sangue, feriti, martiri. “Non ho visto altro che bellezza” (celebri parole pronunciate dalla sorella dell’Imam Husayn dopo la battaglia di Karbala). E la lode appartiene a Dio, Creatore dei mondi”.

 

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Notizie , Novità

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