Messaggio dell’Imam Khamenei sul filmato blasfemo contro il Profeta Muhammad (S)
Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso
Cara nazione iraniana; grande Ummah Islamica
La sudicia mano dei nemici dell’Islam ha rivelato ancora una volta il loro profondo rancore insultando il Grande Profeta (Muhammad, ndt) – che la pace sia su di lui e la sua immacolata famiglia – e con un’azione folle e odiosa ha mostrato la rabbia dei perfidi gruppi sionisti per l’Islam e il Corano, sempre più splendenti nel mondo attuale.
Nel descrivere l’infamia di questo grande crimine e peccato è sufficiente dire che essi hanno attaccato con le loro ripugnanti fandonie la persona più sacra e luminosa tra le figure sacre di tutto il mondo.
Dietro a questa mossa malvagia si nascondono le politiche di inimicizia dei sionisti, degli Stati Uniti e di altri leader dell’Arroganza mondiale, che nei loro vani deliri vorrebbero degradare la posizione delle sacralità islamiche agli occhi delle giovani generazioni del mondo islamico e cercare di affievolire i loro sentimenti religiosi.
Se non avessero sostenuto gli anelli precedenti di questa malvagia catena – cioè Salman Rushdie, il vignettista danese ed i sacerdoti americani che hanno dato alle fiamme il Corano – e non avessero ordinato la produzione di decine di film anti-islamici alle compagnie affiliate ai capitalisti sionisti, oggi non si sarebbe giunti a questo grande e imperdonabile peccato.
I primi imputati di questo crimine sono il sionismo e il governo americano. Se i politici americani fossero sinceri nella loro pretesa di non essere coinvolti (nella produzione del film), dovrebbero castigare adeguatamente i responsabili di questo ripugnante crimine e i loro sponsor, i quali hanno ferito i cuori del popolo musulmano.
I fratelli e le sorelle musulmane di tutto il mondo devono sapere che queste mosse disperate da parte dei nemici contro il Risveglio Islamico sono un segno della grandezza e dell’importanza di questa sollevazione ed annunziano la sua crescita. “E Allah completerà la Sua luce” (Sacro Corano, 61: 8)
Seyyed Alì Khamenei
13 Settembre 2012
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