L’adorazione [‘ibādah]
Hujjatulislam M. Qara’ati
Prima di iniziare la discussione sulla Preghiera*, voglio parlare del significato, filosofia e dimensioni dell’adorazione [‘ibādah] e della servitudine, in quanto costituiscono lo spirito della Preghiera.
Perché adorare [‘ibādah]?
Adorazione [‘ibādah] significa espressione di umiliazione [dhillah], la più alta forma di umiltà ed omaggio di fronte a Dio. Riguardo la sua importanza, è sufficiente affermare che rappresenta l’obiettivo dietro la creazione di tutti gli esseri e la missione [bi‘thah] dei profeti (‘a) (rispettivamente, il mondo creazionale [‘ālam at-takwīn] ed il mondo legislativo [‘ālam at-tashrī‘]). Dio dice:
( وَ ما خَلَقْتُ الْجِنَّ وَ الإِْنْسَ إِلاَّ لِيَعْبُدُونِ )
“E’ solo perché Mi adorassero che ho creato i jinn e gli uomini.”1
La missione di tutti i profeti (‘a) era di invitare le genti ad adorare Dio:
( وَلَقَدْ بَعَثْنَا فِي كُلِّ أُمَّةٍ رَّسُولاً أَنِ اعْبُدُواْ اللّهَ وَاجْتَنِبُواْ الطَّاغُوتَ )
“Ad ogni comunità inviammo un profeta [che dicesse]: “Adorate Iddio e fuggite gli idoli!.”2
Quindi, l’obiettivo dietro la creazione dell’universo e la missione dei profeti (‘a) era l’adorazione di Dio. E’ comunque chiaro che Dio, l’Altissimo, non necessita della nostra adorazione:
( فَإِنَّ اللَّهَ غَنِيٌّ عَنكُمْ )
“Iddio è Colui Che basta a Se Stesso.”3
I benefici dell’adorazione ritornano agli stessi adoratori, allo stesso modo di come la decisione degli studenti di studiare le lezioni dei professori avvantaggia loro e non dell’insegnante.
Ragioni per adorare
Le seguenti ragioni persuadono l’uomo ad adorare e servire Dio:
1. Grandezza di Dio
Quando un uomo vede la grandezza e magnificenza di Dio, egli si sente inconsciamente umile e debole davanti a Lui, proprio come una persona che si ritiene insignificante di fronte ad una persona eminente e sapiente, onorandola e rispettandola.
2. Sensazione di dipendenza
La natura dell’essere umano è tale che egli si sente umile di fronte a qualcuno rispetto al quale egli è dipendente. La nostra stessa esistenza dipende dalla volontà di Dio e noi necessitiamo di Lui in ogni momento. Questa sensazione di necessità e mancanza spinge l’uomo ad adorare Dio – essendo soltanto Lui totalmente Perfetto e Indipendente. E’ riportato in alcuni hadīth che se non vi fossero morte, povertà e malattie, alcune persone mai sarebbero state umili davanti a Dio.
3. Consapevolezza delle benedizioni
L’essere umano ama possedere e usufruire delle benedizioni. Ricordare le abbondanti benedizioni di Dio può essere il più solido motivo per adorarLo. Nelle litanie [munājāt] degli infallibili Imām (‘a), le benedizioni di Dio, incluse quelle antecedenti alla nascita dell’uomo, sono menzionate all’inizio, ed in questo modo l’essere umano mostra il suo amore per Dio e poi umilmente presenta le sue richieste. Dio dice anche:
(فَلْيَعْبُدُوا رَبَّ هَذَا الْبَيْتِ ٭ الَّذِي أَطْعَمَهُم مِّن جُوعٍ وَآمَنَهُم مِّنْ خَوْفٍ )
“Adorino dunque il Signore di questa Casa, Colui Che li ha preservati dalla fame e li ha messi al riparo da [ogni] timore.”4
In un altro versetto, all’uomo è richiesto di adorare Dio che lo ha creato.
4. La natura umana [fitrah]
L’adorazione è una parte istintiva e integrale della natura umana. Essendo innata, l’essere umano a volte percorre il retto sentiero ed adora Dio. Quando è sviato, egli tende ad adorare il sole, le pietre, gli alberi, la vacca, il denaro, il coniuge ed i Tāghūt.(5)
I profeti (‘a) non sono venuti a instillare il senso dell’adorazione nell’essere umano. La loro missione, piuttosto, è quella di guidare questa disposizione naturale nella giusta direzione. ‘Alī (‘a) dice:
فَبَعَثَ اللهُ مُحَمَّداً بِالْحَقّ لِيُخرِجَ عِبادَهُ مِنْ عِبادَةِ الأَوْثانِ إِلى عِبادَتِهِ.
“Dio ha inviato Muhammad con la verità per fermare i Suoi servi dall’adorare gli idoli ed invitarli ad adorare [soltanto] Lui.”6
La maggior parte dei versetti coranici relativi all’adorazione invitano le genti all’unità divina nell’adorazione [tawhīd fī’l-‘ibādah] e non allo spirito dell’adorazione, perché questo spirito di adorazione già esiste nell’uomo. E’ simile al desiderio di cibo che esiste in ogni bambino, ma se non viene guidato, egli mangerà la terra e nel mangiarla si sentirà soddisfatto!
Se non fosse per la guida dei profeti (‘a), la direzione di questo istinto andrebbe altrove, ed invece di Dio verrebbero adorate divinità false e futili. Proprio come durante i quaranta giorni di assenza di Hadrat7 Mūsā (Mosè) (‘a), la gente attraverso la tentazione di Sāmirī iniziò ad adorare il vitello d’oro.
Il ruolo dell’adorazione
Adorare significa dedicare tutte le dimensioni della vita alla volontà e al compiacimento divino. Dare un significato divino a tutte le attività ha significativi effetti sulla vita dell’essere umano, alcuni dei quali sono i seguenti:
1. Rendere l’effimero perpetuo
L’essere umano e tutti i suoi sforzi svaniranno, ma qualsiasi cosa realizzata per il Suo compiacimento rimarrà come un bene. Il Sacro Corano dice:
( ما عِنْدَ كُمْ يَنْفَدُ وَ ما عِنْدَ اللهِ باقٍ )
“Quello che è presso di voi si esaurisce, mentre ciò che è presso Iddio rimane.”8
Altrove troviamo anche:
( كُلُّ شَيْءٍ هَالِكٌ إِلَّا وَجْهَهُ )
“Tutto perirà, eccetto il Suo Volto.”9
2. Trasformare il materiale in spirituale
Se l’obiettivo dietro le azioni [dell’uomo] è divino, se un essere umano può rivolgere l’intenzione, motivo e direzione delle sue attività lungo il sentiero della volontà divina, e condurre sè stesso come un vero servo di Dio, anche i suoi atti mondani come mangiare, vestirsi, viaggiare, rendere visite, pulire la casa, studiare e tutte le sue faccende quotidiane diventeranno spirituali. Al contrario, alcune volte anche la più sacra delle opere, se realizzata con motivi materialistici e mondani, perde il suo valore.
3. Sviluppo personale e collettivo
L’adorazione di Dio richiede ignorare totalmente le passioni e capricci personali; non glorificare alcuna razza, indumento, lingua, terra e città; l’unione con Dio, l’Ultimo Potere e Perfezione. E gratitudine all’Effusore delle benedizioni. Prese congiuntamente, esse giocano un importante ruolo nello sviluppo intellettuale della persona e della società. Adorare significa muoversi lungo il sentiero di Dio:
( وَأَنْ اعْبُدُونِي هَذَا صِرَاطٌ مُّسْتَقِيمٌ )
“AdorateMi. Questa è la retta via.”10
( وَاسْتَعِينُواْ بِالصَّبْرِ وَالصَّلاَةِ )
“Cercate aiuto nella pazienza e nella preghiera.”11
Inoltre, adorare individualmente protegge gli esseri umani dal capriccio, il peccato e la tentazioni, ed una società devota che adora Dio consapevolmente rigetta l’adorazione di Tāghūt, tiranni e superpotenze. ‘Allāmah Iqbāl Lāhūrī dice:
آدم از بى بصرى بندگى آدم کرد
گوهرى داشت ولى نذر قباد و جم كرد
يعنى از خوى غلامى ز سگان پستتر است
من نديدم كه سگى پيش سگى سرخم كر
A causa della mancanza di cognizione, l’uomo serve un altro uomo, Possiede una gemma ma la svende ad altri,
Egli è peggio dei cani nel suo atteggiamento servile;
Non ho ancora visto un cane inchinato di fronte ad un altro.
L’adorazione promuove le persone e le società. Nella maggior parte dei casi la corruzione nella società emana ed è causata dall’inclinazione ad adorare alte cose invece di Dio.
Dimensioni dell’adorazione
Nella cultura dell’Islam, l’adorazione [‘ibādah] è più alta delle sue manifestazioni come la Preghiera ed il digiuno. Gli atti che sono di beneficio per le genti sono tutti atti di adorazione. Noi indicheremo alcune attività che sono annoverate come atti di adorazione nell’Islam:
1. Riflettere sull’opera di Dio
L’Imām as-Sādiq12 (‘a) dice:
لَيْسَت الْعِبادَةُ كَثرَةُ الصَّلوٰةِ وَ الصَّوْمِ، إِنَّما العِبادَة التَّفَكُّرُ في أَمر اللهِ.
“Adorare [‘ibādah] non è pregare e digiunare eccessivamente. In realtà adorare è riflettere sull’opera di Dio.”13
La riflessione che porta l’essere umano ad una maggiore conoscenza di Dio è considerata come un atto di adorazione.
2. Guadagnarsi da vivere
Il Messaggero di Allah (S) dice:
أَلْعِبادَةُ سَبْعُونَ جُزْءً أَفْضَلُها طَلَبُ الْحَلال.
“L’adorazione possiede settanta parti, la migliore delle quali è un guadagno lecito [halāl]” 14
3. Ricercare la conoscenza
Il Profeta dell’Islam (S) dice:
مَنْ خَرَجَ يَطْلُبُ باباً مِنَ الْعِلْمِ لِيَرُدَّ باطِلاً إِلىٰ الْحَقِّ وَضَالاًّ إِلىٰ الْهُدىٰ كانَ عَمَلهُ كعبادةِ أربعين عاماً.
“L’atto di cercare la conoscenza con l’obiettivo di rifiutare la falsità e mutare la deviazione in guida è equivalente a quaranta anni di adorazione.”15
4. Rendere servizio alla gente
Molte Tradizioni profetiche affermano che servire la gente e interessarsi ai loro problemi è superiore a molti atti di adorazione e al Pellegrinaggio meritorio [‘umrah]. Nelle parole di Sa‘dī16:
عبادت بجز خدمت خلق نيست به تسبيح و سجّاده و دلق نيست
Adorare non è altro che servire la gente.
Non il rosario, il tappeto per la Preghiera e l’abito talare.
5. L’attesa del governo universale di giustizia
Il Santo Profeta (S) disse:
أَفْضَلُ العِبادةِ إِنْتِظارُ الْفَرَجِ.
“Il miglior atto di adorazione è l’attesa per la manifestazione [faraj] (dell’avvento dell’Imām al-Mahdī17 (‘a)).”18
E’ chiaro che deve essere accompagnato anche da un’attesa positiva e costruttiva, che prepara il terreno per lo stabilimento del giusto governo di al-Mahdī (‘a).
Quindi, dare un colore divino [ṣibghah] alle opere aumenta il loro valore e le trasforma in atti di adorazione, ed in certi casi, anche nei migliori atti di adorazione. L’intenzione appropriata è simile ad un’alchimia che muta il metallo in oro. Gli atti realizzati con l’intenzione di cercare la prossimità di Dio diventeranno atti di adorazione. Per ciò può esser detto che le dimensioni e manifestazioni di adorazione non possono essere contate. Anche uno sguardo benevolo verso il proprio padre o madre, o l’indulgenza degli ‘ulamā’; guardare al Corano, alla Ka‘bah, ad un capo giusto, ad un fratello nella fede, sono considerati atti di adorazione. 19
Come dobbiamo adorare
La modalità per realizzare l’adorazione deve essere appresa dal Corano e della progenie [‘itrah] del Profeta (S) (dopo di lui) come l’indirizzo di ogni casa deve essere ricercato dal suo proprietario. Abbiamo quindi bisogno di vedere cosa i versetti del Corano e gli hadīth degli Infallibili [ma‘sūmīn] 20 (‘a) considerano come i migliori atti di adorazione e come essi (‘itrah (‘a)) li descrivono. Diamo uno sguardo alle dichiarazioni dei pii santi [awliyā’]:
1. Adorare consapevolmente
In un hadīth è detto:
رَكْعَتانِ مِنْ عالِمٍ خَيْرٌ مِنْ سَبْعِينَ رَكْعَةً مِنْ جاهِلٍ.
“Due rak‘ah [cicli o unità] di Preghiera di un sapiente [‘ālim] sono meglio di settanta rak‘ah di Preghiera di una persona ignorante [jāhil].” 21
Il Messaggero di Allah (S) dice: “Ciò che viene accettato in una Preghiera è quello che viene realizzato o recitato con riflessione e consapevolezza.”22
In un altro hadīth viene detto:
أَلْمُتِعَبِّدُ عَلىٰ غَيْرِ فِقْهٍ كَحِمار الطّاحونةِ.
“Colui che adora senza comprensione e discernimento è simile ad un asino di un mulino che non avanza.” 23
E’ essenziale per una persona conoscere cosa sta facendo e recitando, e verso Chi si sta rivolgendo, con totale presenza della mente e del cuore.
Il Santo Profeta (S) ha detto: “Due rak‘ah di una Preghiera consapevole sono meglio di una veglia notturna incosciente.”24
Il Glorioso Corano afferma:
( يَا أَيُّهَا الَّذِينَ آمَنُواْ لاَ تَقْرَبُواْ الصَّلاَةَ وَأَنتُمْ سُكَارَى حَتَّىَ تَعْلَمُواْ مَا تَقُولُونَ )
“O voi che credete! Non accostatevi all’orazione se siete ebbri finché non siate in grado di capire quello che dite.”25
L’Imām as-Sādiq (‘a) disse: “I peccati di colui che realizza due rak‘ah di Preghiera mentre è consapevole rispetto a Colui verso il Quale si rivolge e di quanto sta recitando saranno perdonati.”26
2. Adorazione fervente
Come il malato non prova piacere mangiando cibo, neanche gli adoratori privi di entusiasmo proveranno piacere nell’adorazione. L’adorazione deve essere realizzata con amore, entusiasmo, fervore e piacere e non con pigrizia e indisposizione.
La concentrazione nell’adorazione è un privilegio posseduto da coloro che sono innamorati di Lui. Le sue basi devono essere ottenuti anche attraverso gnosi [ma‘rifah] e attenzione [tawajjuh]. L’adorazione sotto compulsione e imposizione non conduce a nulla. L’Imām as-Sādiq (‘a) dice:
لا تُكْرِهوا إِلىٰ أَنْفُسِكُم العِبادَة.
“Non forzate su voi stessi l’adorazione [d’Iddio].”27
Allo stesso modo di come noi vogliamo incontrare ardentemente una persona amata o una grande personalità, dobbiamo desiderare fervidamente di incontrare Dio e adorarLo. I pii santi [awliyā’] e gli Infallibili (‘a) erano innamorati stupefacentemente nel momento di incontrare Dio e adorarLo. (Citeremo alcuni esempi nelle discussioni future.)
3. L’adorazione sincera
La sincerità fornisce valore e credito agli atti di adorazione. Ogni atto di adorazione non realizzato puramente per l’amore di Dio ma per ostentazione, ipocrisia, demagogia e propaganda è privo di valore, e non è accettato da Dio.
Il Glorioso Corano afferma:
( وَلا يُشْرِكْ بِعِبادَةِ رَبِّهِ أَحَداً )
“…e nell’adorazione non associ alcuno al suo Signore .”28
L’Imām ar-Ridhā29 (‘a) dice:
مَنْ شَهّرَ نَفْسَهُ بِالْعِبادَةِ فَاتَّهَمُوهُ عَلىٰ دِينِه.
“Dovete essere scettici riguardo la religiosità di una persone che cerca popolarità (nella società) attraverso l’adorazione.”30
Simili persone usano la religione per ingannare gli altri. Un’adorazione priva di sincerità è simile ad un corpo senza vita ed un cadavere senz’anima. E il Glorioso Corano afferma:
( وَما أُمِرُوا إِلاّ لِيَعْبُدُوا اللهَ مُخْلِصِينَ لَهُ الدِّين )
“…eppure non ricevettero altro comando che adorare Allah, tributandoGli un culto esclusivo e sincero.”31
4. Adorare sommessamente
Umiltà [khushū‘] significa attenzione totale nel cuore al Signore ed uno stato mentale e fisico che è degno della maestà di Dio. L’adorazione di Dio deve essere accompagnata da un cuore colmo del senso di grandezza di Dio e della propria insignificanza di fronte a Lui. Nel descrivere i retti credenti, il Sacro Corano avvisa sulla presenza di “umiltà durante la Preghiera”:
( وَالَّذِيْنَ هُمْ فِي صَلوٰتِهِم خاشِعُونَ )
“quelli che sono umili nell’orazione.” 32
Questa umiltà del cuore deve comprendere l’intero essere dell’adorante e sentire la sua inutilità di fronte al Suo potere e gloria. Questo è contenuto in un hadīth:
أَعْبُدُ اللهَ كَأَنَّكَ تَراه.
“Adora Dio come se Lo stessi vedendo.”33
Un altro hadīth inoltre ci informa:
فَصَلِّها لِوَقْتِها صَلاةَ مُوَدِّعٍ.
“Realizzate la Preghiera nel suo tempo stabilito in una maniera come se fosse la tua ultima Preghiera (e stai dando l’addio alla Preghiera ed al mondo).”34
5. Adorare in privato
L’essere umano non è immune dalle insidie di Satana, e quindi molti atti di adorazione sono contaminati con presunzione e ostentazione. La via per sconfiggere questi difetti è adorare in privato. Il Messaggero di Allah (S) dice:
أَعْظَمُ الْعِبادَةِ أَجْراً أَخْفاها.
“La ricompensa per un atto di adorazione realizzato in privato è più grande.” 35
Questo non si applica comunque agli atti di adorazione congregazionali (quali la Preghiera del Venerdì ed altre Preghiere comunitarie, ed il Pellegrinaggio [Hajj]); giacché la Preghiere congregazionale in moschea è superiore a quella a casa. Adorare nel privato, nella maggior parte dei casi, previene l’ostentazione e l’adulterazione degli atti di adorazione.
* Il presente testo è estratto dal libro “Partoy as asrar namaz” (Lo splendore dei segreti della Preghiera)
Note:
1 Sūrah adh-Dhāriyāt 51:56.
2 Sūrah an-Nahhl 16:36.
3 Sūrah az-Zumar 39:7.
4 Sūrah al-Quraysh 106:3-4.
5 Il termine thāghūt viene applicato ad ogni idolo, oggetto o individuo che previene l’essere umano dal compiere ciò che è bene e lo svia. Il termine è stato usato otto volte nel Corano. Prima dell’Islam, thāghūt era il nome di uno degli idoli della tribù dei Quraysh. Questo nome è utilizzato anche per indicare Satana. Il termine è inoltre utilizzato in riferimento a colui che si ribella contro i nobili valori, o chi sorpassa tutti i limiti nel suo dispotismo e tirannia e invoca le prerogative di divinità per sé stesso, esplicitamente o implicitamente [N.d.T].
6 Il Nahj al-Balāghah, Sermone 147.
7 Il Il termine arabo Hadhrat è usato come una forma rispettosa di rivolgersi. [N.d.T.]
8 Sūrah an-Nahl 16:96.
9 Sūrah al-Qasas 28:88.
10 Sūrah Yā-Sīn 36:60-61.
11 Sūrah al-Baqarah 2:45, 153.
12 Ja’far ibn Muhammad (‘a) chiamato as-Sādiq [il Veridico], è il sesto Imām della Progenie del Profeta (83-148 dell’Egira). Molti ‘ulamā sunniti e sciiti e sapienti parteciparono alle sue lezioni e seminari. I narratori di Tradizioni hanno riportato che il numero degli studenti dell’Imām as-Sādiq (‘a) era pari a quattromila. Le condizioni socio-economiche del suo tempo necessitavano sforzi estremi compiuti dall’Imām nella diffusione degli autentici ed originali insegnamenti islamici e nella formazione ed educazione di studenti credenti. Per questo motivi le raccolte di Tradizioni ed altri libri riportano e citano più Tradizioni dall’Imām Ja’far ibn Muhammad as-Sādiq di ogni altro infallibile Imām (N.d.T.)
13 Mīzān al-Hikmah, vol. 7, p. 542.
14 Wasā’il ash-Shī‘ah, vol. 12, p. 11.
15 Muhajjah al-Bayhā’, vol. 1, p. 19.
16 Shaykh Muslih ad-Dīn Sa‘dī (1184-1283) è stato uno dei grandi poeti persiani. Nato a Shīrāz, realizzò gli studi mistici presso la madrasah Nizhāmiyyah di Baghdād con Shaykh ‘Abd al-Qādir al-Jīlānī e Shahāb ad-Dīn Suhrawardī. Realizzò il Pellegrinaggio a Makkah numerose volte e viaggiò in Asia Centrale, nei territori Seljuqidi in Anatolia, Siria, Egitto, Arabia, Yemen, Abissinia e Morocco. Le sue opere più conosciute sono Būstān [Giardino] and Golestān [Roseto], conosciuto anche come Sa‘dī-Nāmeh. La prima è una raccolta di poemi dal soggetto etico, mentre la seconda è una raccolta di storie morali in prosa. Egli scrisse anche un numero di versi poetici, e raccolte di poemi. La sua influenza sulla letteratura persiana, turca e indiana è particolarmente considerevole, e le sue opera iniziarono ad essere tradotte in lingue europee a partire dal XVII° secolo. [N.d.T.]
17 Riferimento all’Imām Muh#ammad ibn H!asan al-Mahdī, il dodicesimo ed ultimo Imām della Santa Progenie del Profeta (S) che è attualmente in stato di occultazione maggiore [ghaybah al-kubrā] ed apparirà per colmare il mondo con verità, giustizia e fede dopo che sarà stato pieno di falsità, ingiustizia e miscredenza. Per maggiori informazioni sul credo islamico sul Mahdī, cfr. la sezione Mahdaviyyat del nostro sito[ N.d.T.]
18 Nahj al-fasāhah, detto n. 409
19 Safīnah al-Bihar, sotto la voce “nazar”.
20 Ma‘sūmīn: coloro che possiedono la qualità della ‘ismah [infallibilità]; ovvero il Profeta, Fāt*imah, ed i dodici Imam (‘a).
21 Safīnah al-Bihār, sotto la voce “‘abd” [servo].
22 Muhajjah al-Bayhā’, vol. 1, p. 366.
23 Safīnah al-Bihār, sotto la voce “‘abd” [servo].
24 Bihār al-Anwār, vol. 84, p. 259.
25 Sūrah an-Nisā’ 4:43.
26 Al-Wāfī, vol. 2, p. 10.
27 Usūl al-Kāfī, vol. 2, p. 83.
28 Sūrah al-Kahf 18:110.
29 Imām Ridhā: ‘Alī ibn Mūsā, ottavo dei dodici Imām, nato nel 148 dell’Egira/765 d.C. e morto nel 203 dell’Egira/817 d.C. a Tūs (Mashhad). Egli venne avvelenato dal califfo ‘abbaside Ma’mūn, il quale prima lo nominò suo successore ma poi si intimidì dopo aver testimoniato la crescita della sua fama popolare tra le genti. Il suo mausoleo a Mashhad è uno dei principali centri di pellegrinaggio e insegnamento religioso in Iran.
30 Bihār al-Anwār, vol. 70, p. 252; Wasā’il ash-Shī‘ah, vol. 1, p. 58.
31 Sūrah al-Bayyinah 98:5.
32 Sūrah al-Mu’minūn 23:2.
33 Misbāh ash-Sharī‘ah, p. 8.
34 Bihār al-Anwār, vol. 84, p. 223.
35 Bihār al-Anwār, vol. 70, p. 251.