La storia di Adamo ed Eva nel Corano

Il sacro Corano non dichiara esplicitamente se Adamo (as) fosse stato effettivamente il primo essere umano ad essere stato creato da Iddio Onnipotente. Piuttosto, quello che viene dichiarato, è che Iddio disse agli angeli di essere in procinto di creare un essere umano dalla terra“E quando il tuo signore disse agli angeli:-Invero sto per creare un uomo sulla terra-”.(1)

Il termine che è stato tradotto con la parola “uomo”nel versetto sopraccitato è “bashar” che etimologicamente porta con sé il significato di “pelle”. Ciò potrebbe indicare che altri esseri viventi fossero vissuti in precedenza nonostante non sappiamo se siano tutt’oggi vivi o si siano estinti nel corso della storia. In ogni caso, ciò che senza ombra di dubbio se ne deduce dai versetti coranici, è che Adamo (as) venne creato dalla terra. Iddio parla addirittura di uno stadio che precedette tale creazione terrena:“Invero il caso di Gesù presso Iddio è come quello di Adamo: Egli lo creò dalla polvere”.(2)

Quindi Adamo (as) venne creato da polvere la quale, successivamente, divenne terra. In un altro versetto Iddio afferma:“E creammo l’uomo da una terra tintinnante [originatasi] da fango invecchiato”. (3)

Il termine “hama°” che è stato tradotto con la parola “fango” indica un tipo di terreno scuro e opaco. Il sacro Corano afferma che questo tipo di fango sia stato invecchiato (masnun). Il termine “masnun” in questo caso indica qualcosa sottoposto ad una determinata condizione per uno o più anni. Il risultato di questo fango invecchiato fu una terra tintinnante (salsal), ossia un materiale simile al coccio, come Iddio lo descrive nel seguente versetto: “[Iddio] creò l’uomo da una terra tintinnante simile al coccio”. (4)

Quello che se ne ricava dai vari versetti del sacro Corano è che la creazione di Adamo (as) fu soggetta a vari stadi di un processo specifico che durò, perlomeno, diversi anni.

Dalla stessa terra da cui Iddio creò Adamo (as), creò anche Eva (as). La storia biblica sostenente che Eva (as) fosse stata create da una costola di Adamo (as) non viene citata nel sacro Corano nonostante sia stata tramandata da alcune fonti non-Sciite. Non esistono comunque evidenze schiaccianti a favore di una tale tesi e le tradizioni degli Imam infallibili l’hanno esplicitamente negata.

Poi Adamo (as) venne, ben presto, nominato “califfo” da Iddio: “Quando il tuo Signore disse agli angeli:- Invero sto per nominare un califfo sulla terra-. Essi dissero:- Vi nominerai chi vi porterà la corruzione e spargerà il sangue mentre noi Ti glorifichiamo lodandoti e Ti santifichiamo?-” (5)

E’ degno di nota il fatto che gli angeli fossero rimasti sorpresi non appena seppero che un “bashar”sarebbe divenuto un califfo (khalifah) sulla terra. Questo fatto potrebbe far pensare ulteriormente alla possibilità dell’esistenza di “esseri di pelle” (bashar) che vissero prima di Adamo (as), i quali però erano privi del potenziale spirituale dell’uomo. Sarebbe quindi per questa ragione che gli angeli dicono:”mentre noi ti glorifichiamo lodandoti e ti santifichiamo?-” Naturalmente gli angeli non erano coscienti della portata spirituale di questa nuova creazione.

Attraverso un’analisi più profonda di questo versetto è possibile asserire che gli angeli pensassero che la posizione di califfo sulla terra implicasse la glorificazione, la lode e la santificazione d’Iddio, mentre l’essere umano avrebbe soltanto potuto spargervi il sangue.E’anche possibile ritenere che gli angeli avessero pensato che uno di loro avrebbe dovuto essere il califfo sulla terra data la loro obbedienza assoluta ai comandamenti divini. Infatti – nonostante si narri che alcuni angeli abbiano occasionalmente fallito nel protrarre certi comandamenti divini – è certo che altri non pecchino mai, poiché il sacro Corano afferma: “Oh voi che credete! Preservatevi, voi e le vostre famiglie, da un fuoco il cui combustibile sono uomini e pietre, ove vi sono angeli severi e potenti che non disobbediscono a ciò che Iddio ha ordinato loro”. (6) In ogni caso, Iddio disse agli angeli: “Invero Io so quello che voi non sapete” (7)

Quindi Iddio insegnò tutti i nomi divini ad Adamo (as), alcuni dei quali non erano conosciuti dagli stessi angeli, e che Adamo (as) introdusse loro: “Ed insegnò ad Adamo i nomi, tutti quanti, poi li presentò agli angeli”.(8)

E’ degno di nota il fatto che il primo pronome nel versetto citato è femminile, riferito quindi ai nomi di entità non pensanti.Il secondo pronome appare comunque nella forma maschile plurale e quindi si riferisce ad esseri pensanti.Ciò significa che Adamo (as) non introdusse i meri nomi (asma’) agli angeli ma bensì, anche e soprattutto, i ‘nominati’ (musammiat).In accordo ad alcune tradizioni questi esseri erano luci (anwar)e spiriti(ashbah):la prima manifestazione del Profeta Muhammad (S),‘Ali (as), Fatimah (as), Hasan (as) e Husayn (as).E’ stato riportato che l’Inviato d’Iddio (S)abbia detto:“Oh servi d’Iddio! Quando Adamo vide la radiante luce dietro alla sua schiena – quando Iddio mosse i nostri spiriti dalla vetta del Trono sulla sua schiena–[Adamo] vide una luce senza che vi distinguesse gli spiriti. [Egli disse]:- Oh mio Signore! Cosa sono queste luci?-.[E Iddio] disse:-Si tratta di luci e spiriti che abbiamo mosso dalla più nobile posizione del mio Trono sulla tua schiena. […]. Questi spiriti sono il meglio della Mia creazione. Questo è Muhammad ed Io sono il lodato per quello che ho fatto. Questo è °Ali è Io sono l’Altissimo, il Supremo. Questa è Fatima ed Io sono l’Iniziatore dei cieli e della terra e Colui che separerà i Miei nemici nel Giorno della misericordia e della divisione. Questi sono Hasan e Husayn ed Io sono il Benefattore. Ho reso possibile [l’esistenza di] questi nomi attraverso il Mio Nome”. (9)

In accordo a questa prospettiva l’ultimo dei profeti e la sua famiglia possedevano già una realtà archetipa pre-esistente la quale sarebbe stata la manifestazione più sublime della creazione d’Iddio. Questo tipo di manifestazione teofanica è il mezzo di intermediazione più importante tra il credente ordinario e Iddio. Tale realtà sublime si manifesterà poi negli esseri umani veri e propri – in carne ed ossa – affinché il loro ruolo sia un’indicazione chiara ed evidente per l’umanità durante il viaggio spirituale attraverso i regni superiori.

Ovviamente non è Iddio che si incarna negli spiriti e, in seguito, in esseri umani, poiché una tale concezione non è altro che un’impossibilità logica e metafisica. Piuttosto è il Suo Nome – attraverso il Suo volere manifesto di essere conosciuto – che gradualmente assume una forma sempre più comprensibile per l’intelletto umano.

A motivo della natura sublime di Adamo (as), Iddio chiese agli angeli di prostrarsi davanti ad Adamo (as): “E quando dicemmo agli angeli:- Prostratevi innanzi ad Adamo-. Essi si prostrarono all’infuori di Iblis il quale rifiutò ed agì con arroganza e divenne uno dei miscredenti”.(10)

Per quanto concerne la natura di Iblis, alcuni hanno sostenuto che si trattasse di un angelo a causa dell’espressione “Essi si prostrano all’infuori di Iblis”. Tale opinione è però errata poiché non solo il sacro Corano non afferma esplicitamente che Iblis fosse un angelo ma dice anzi che fosse un jinn: “Quando dicemmo agli angeli:- Prostratevi innanzi ad Adamo-. Essi si prostrarono all’infuori di Iblis, che era uno dei jinn, e trasgredì il comando del suo Signore. Volete prendere lui e la sua progenie come intimi [compagni] nonostante siano vostri nemici?”.(11)

Il termine “jinn” significa etimologicamente “qualcosa che è nascosto”. Per questo motivo chi ha cercato di provare che Iblis fosse un angelo ha dichiarato che tale termine, anche se utilizzato nel sacro Corano, può indicare sia un angelo che un vero è proprio jinn. Comunque l’espressione“volete prendere lui e la sua progenie”non lascia dubbi al riguardo, poiché è ben noto che gli angeli non possiedano un sesso e, quindi, non possano riprodursi.

Iddio afferma che Adamo (as) e sua moglie vissero inizialmente in un “giardino”: “Dicemmo:- Oh Adamo! Abita con la tua consorte nel giardino-”.(12) Vari esegeti differiscono nell’interpretazione della natura di suddetto giardino. Alcuni affermano che si trattasse di un giardino paradisiaco. Tale opinione non è molto convincente poiché è ben risaputo che il paradiso sia un fenomeno eterno. Inoltre nel paradiso non esiste nessun tipo di responsabilità (taklif), cosa che invece pare sia esistita in questo giardino, anche se in forma sottile e particolare come avremo modo di notare di seguito. Altri esegeti affermano che si tratti di un giardino presente nel nostro stesso mondo. L’opinione più corretta afferma comunque che si sia trattato di un giardino nei pressi del regno di barzakh sebbene non totalmente immerso in esso.

Dunque il sacro Corano afferma:“Poi Satana li fece scivolare”.(13)Se un essere umano non commette nessun peccato, questi può testimoniare realtà che le altre persone non riescono a percepire. Non appena, però, un uomo o una donna commettono il più lieve dei peccati e degli errori, perdono tale stato. Quindi si può ben dire che fu il giardino a scomparire immediatamente dalla presenza di Adamo (as) ed Eva ed essi non poterono godere più del loro privilegio spirituale.

Per quanto concerne il peccato di Adamo, il sacro Corano afferma: “Adamo disobbedì al suo Signore. Poi il suo Signore lo scelse, si volse a lui e lo guidò”. (14) Il primo punto da dover essere menzionato in riferimento a questo argomento riguarda il tipo di peccato commesso da Adamo (as). Infatti si deve tenere in considerazione che il giardino in cui risiedevano Adamo (as) ed Eva era privo di leggi o restrizioni nel senso lato, poiché non solo non era stata rivelata ancora alcuna shari’ah ma la natura stessa del giardino non era adatta alla loro applicazione. Di conseguenza la loro disobbedienza può venire descritta come una “negligenza nei confronti di ciò che è più desiderabile” (tark awla). Non a caso i versetti in questione affermano che fu proprio dopo il peccato di Adamo (as) che Iddio lo guidò e non c’è dubbio sul fatto che senza guida divina, l’uomo possiede sempre una giustificazione per il suo comportamento e azioni innanzi all’Altissimo.

L’unico problema al riguardo è l’espressione d’Iddio quando dice:“Non avvicinatevi a quest’albero altrimenti sareste dei trasgressori”.(15) Come è possibile che Iddio abbia emesso un comando in un giardino privo di guida o legislazione? Nei libri di principi di giurisprudenza Islamica un comando è “Una richiesta di [fare o non fare] un’azione [proveniente] da un [essere di] grado superiore nei confronti di un [essere di] grado inferiore”.(16) Comunque questa richiesta viene intesa obbligatoria soltanto quando non vi è alcuna evidenza per una raccomandazione .(17) Il termine “trasgressori” in sé stesso non indica una proibizione, né un atto sconsigliato, né una negazione di ciò che è più desiderabile, poiché esso può essere applicato in ognuno di questi casi. Comunque l’assenza di una guida divina è una prova sufficiente per l’assenza di una possibile proibizione. Supporre che un comando relativo ad un obbligo possa essere emesso senza una guida non avrebbe alcun senso.

Alcuni esegeti hanno suggerito che l’errore di Adamo (as) fu dovuto alla sua gelosia nell’osservare lo status dell’ultimo Profeta (S), ‘Ali (as), Fatimah (as), Hasan (as) e Husayn (as) mentre realizzava la sua inferiorità. Varie Tradizioni degli Imam infallibili sostengono tale teoria ed aggiungono che l’albero proibito era, infatti, l’“albero dell’invidia”. (18) Altri hanno sostenuto l’impossibilità di una tale tesi poiché sarebbe in contraddizione con il sacro Corano che afferma invece che si sarebbe trattato dell’albero dell’immortalità: “[Satana disse loro]:- Il vostro Signore vi ha proibito questo albero affinché non diventiate angeli o immortali-. E giurò loro:- Io sono per voi un buon consigliere-. Così li condusse alla perdizione attraverso l’inganno” .(19)

In ogni caso, non esiste nessuna contraddizione tra il desiderio di Adamo (as) di diventare immortale e la realtà che è stata attribuita all’albero dell’invidia. Adamo (as) ed Eva erano felici della loro vita nel giardino e coltivavano in loro il desiderio di viverci per sempre. Non appena Satana scoprì questo loro punto debole, sussurrò loro l’atto peggiore che avrebbero potuto compiere. Questa fu la “disobbedienza” di Adamo (as) ed Eva.

Dopo “Adamo ricevette alcune parole dal suo Signore e si volse a lui pentito”(20), e, con sua moglie, abitò nella terra per un certo periodo di tempo, diventò un profeta per l’umanità ed ebbe dei figli. Iddio disse ai suoi discendenti: “Oh figli di Adamo! Vi abbiamo fatto scendere una veste per coprire la vostra nudità e per adornamento. Ma la veste della taqwa è migliore. […]. Oh figli di Adamo! Non lasciate farvi tentare da Satana alla stregua di come ha fatto espellere i vostri genitori dal paradiso strappandogli la loro veste ed esponendoli alla loro nudità” (21)

Ad un primo approccio, parrebbe che il sacro Corano confermi parzialmente la storia biblica di Adamo (as) ed Eva nel giardino che, dopo aver mangiato il frutto dall’albero proibito, realizzarono di essere nudi e senza vestiti: “Poi entrambi aprirono gli occhi e compresero di essere nudi”. (22) Comunque la Bibbia non fa nessuna menzione della“veste della taqwa” e continua dicendo: “E Iddio continuò a chiamare l’uomo dicendogli:- Dove sei?-. E infine disse:- Ho udito la Tua voce nel giardino ma avevo paura a motivo della mia nudità e quindi mi sono nascosto-. Allora disse:- Come fai a sapere della tua nudità? E’ forse a causa dell’albero da cui ti ho ordinato di non mangiare?-”.(23) Il sacro Corano, invece, rimarca la parte più importante di questa storia che non viene citata nella Bibbia ossia afferma che“la veste della taqwa è migliore”. E’ stata proprio questa veste che Satana strappò da Adamo (as) ed Eva mentre si trovavano nel giardino e che Iddio gli rimandò dopo il loro pentimento.

Quello che nel sacro Corano viene definito la “caduta” di Adamo (as) ed Eva fu, in ogni caso, un atto necessario ed indispensabile affinché l’essere umano discendesse nella sua condizione di vita sulla terra e potesse, in questo modo, iniziare il viaggio di ascesa verso Iddio Altissimo e raggiungere la sua perfezione ultima.

Note

(1) Il sacro Corano: (Sad:71).
(2) Il sacro Corano (Ali ‘Imran:59).
(3) Il sacro Corano (al-Hijr:26).
(4) Il sacro Corano (al-Rahman:14).
(5) Il sacro Corano (al-Baqarah:30).
(6) Il sacro Corano (al-Tahrim:6).
(7) Il sacro Corano (al-Baqarah:30).
(8) Il sacro Corano (al-Baqarah:31).
(9)Tafsir al-Safii”, vol. 1, p. 115
(10) Il sacro
Corano (al-Baqarah:35).
(11) Il sacro Corano (al-Kahf:50).
(12) Il sacro Corano (al-Baqarah:35).
(13) Il sacro Corano (al-Baqarah:36).
(14) Il sacro Corano (Ta Ha: 121-122).
(15) Il sacro Corano (al-Baqarah:35).
(16)Mabadi’ Usul Fiqh” dello Shaykh ‘Abdul-Hadi al-Fadhli, p. 40.
(17)Usul al-Fiqh” dell’Ayatullah Muhammad Ridha Muzaffar, (vol. 1 e 2), p. 59.
(18)Tafsir al-Safi”, vol. 1, p. 117.
(19) Il sacro Corano (al-A’raf:20-21).
(20) Il sacro Corano (al-Baqarah:37).
(21) Il sacro Corano (al-A’raf:26-27).
(22) La Bibbia (Genesi 3:7).
(23) La Bibbia (Genesi: 3:9-11).

Writer : shervin | Comments Off on La storia di Adamo ed Eva nel Corano Comments | Category : Sacro Corano

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