La Rivoluzione Islamica dell’Iran e la benedetta manifestazione dell’Imam Mahdi (AJ)
Raggi di speranza
Nei temi trattati anteriormente (1) abbiamo familiarizzato con una parte delle narrazioni che descrivono la situazione mondiale prima della Manifestazione dell’Imam dell’Epoca (AJ).
Sebbene in queste narrazioni si parli di disordini e problemi – ad un livello tale che porteranno la disperazione alcuni esseri umani – esistono altre tradizioni che fanno riferimento ad aspetti luminosi, e gettano raggi di speranza per gli sciiti e le persone credenti e giuste.
Alcune di queste narrazioni riguardano i credenti (mu’minin), di cui la terra non sarà mai priva, che saranno presenti in tutto il mondo, anche sotto le difficili condizioni che regneranno prima della Manifestazione.
Altre narrazioni alludono al ruolo degli ulamà e dei sapienti nell’epoca dell’Occultazione (Ghaybah) che periodicamente origineranno trasformazioni nelle società, presentandoli come protettori della religione. In alcuni dei detti degli Infallibili (as) si fa menzione del ruolo speciale che svolgerà la città di Qom prima della manifestazione dell’Imam dell’Epoca (AJ) e alcune narrazioni parlano anche della presenza attiva degli iraniani prima e dopo la Manifestazione dell’Imam (AJ).
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A) I veri credenti
Alcune volte ci imbattiamo in narrazioni che rispondono a coloro che suppongono che giungeranno tempi nei quali la società sarà priva della presenza di persone credenti. Gli Imam (as) negarono questa ipotesi e informarono dell’esistenza di credenti in ogni epoca.
Disse Zaid Az-Zarra: Dissi all’Imam as-Sadiq (as): “Temo che non saremo tra i credenti”. Disse l’Imam (as): “Perché pensi così?”. Dissi: “Perché vedo che tra noi non c’è nessuno che anteponga il proprio fratello al dirham e al denaro, ma vedo anzi che preferiamo il dirham ed il denaro rispetto ai nostri fratelli nella fede – ai quali ci unisce la Wilayat dell’Amir al-Mu’munin (as).” Disse l’Imam as-Sadiq (as): “Non è come tu dici. Voi siete gente di fede; ma la vostra fede non sarà completa fin quando non si solleverà il Qa’im della Famiglia di Muhammad – che Allah affretti la sua manifestazione; allora Dio perfezionerà il vostro intelletto e sarete credenti completi.
Giuro su Dio nelle cui mani si trova la mia vita! Nell’intero globo esistono persone per le quali il mondo nella sua totalità non vale l’ala di una mosca”. (2)
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B) Il ruolo degli ulamà e sapienti (sciiti)
In ogni epoca nella quale i veli dell’oscurità e dell’ignoranza gettarono ombre sulla società umana, furono questi sapienti ed eruditi religiosi ad adempiere correttamente alla loro responsabilità di eliminare l’ignoranza ed i pensieri fallaci, e allontanare la corruzione e la decadenza dall’interno degli esseri umani; e apprendiamo dalle narrazioni che alla fine dei tempi gli ulamà svolgeranno ancora questo ruolo alla perfezione.
Disse l’Imam al-Hadi (as): “Se nell’epoca dell’Occultamento del Qa’im della Famiglia di Muhammad (S) non ci fossero ulamà a guidare le genti verso di lui, proteggere la religione con le Prove (Hujjah) divine, liberare gli sciiti deboli dalle insidie di Shaytan e dei suoi partigiani, e salvarli dal male dei nawasib (i nemici dell’Ahlul Bayt), nessuno rimarrebbe fermo nella religione di Dio e tutti diventerebbero apostati; ma essi assumeranno con vigore la guida dei cuori dei deboli fra gli sciiti e li proteggeranno, come il capitano di una barca sostiene il timone della nave. Per tanto, di fronte a Dio, essi sono le persone più elevate” (3).
Disse il Messaggero di Dio (S) rispetto a colui che vivifica la religione in ogni secolo: “All’inizio di ogni secolo Iddio Onnipotente fa sorgere per la comunità islamica una persona che vivifica la religione” (4).
Queste due narrazioni e altre simili fanno chiaramente riferimento al ruolo degli ulamà nei giorni dell’Occultazione e considerano nelle loro mani la neutralizzazione delle macchinazioni sataniche e il rinnovamento della vita della religione.
Certamente ai nostri giorni non mancano prove e ragionamenti per dimostrare tale questione, in quanto non è nascosto a nessuno il ruolo che giocò il nobile Imam Khomeyni (ra) nel far fallire i sinistri piani dei nemici – coloro che avevano messo in pericolo le basi della religione nel mondo contemporaneo.
Senza dubbio la grandezza che ha acquisito l’Islam in questa epoca è grazie alla benedizione della Repubblica Islamica dell’Iran e del suo fondatore il nobile Imam Khomeyni (ra).
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C) Il ruolo della città di Qom alla fine dei tempi
Quando la società umana si dirige verso la decadenza e la corruzione, spuntano dei raggi di speranza e un gruppo di persone diventa il portastendardo della luce nel cuore delle tenebre. Alla fine dei tempi la città di Qom porterà sulle proprie spalle la responsabilità di questo ruolo.
Esistono molte narrazioni che elogiano questa città santa ed i suoi virtuosi abitanti – che saziano la loro esistenza con la trasparente e limpida fonde della scuola dell’Ahlul Bayt (as), facendosi carico della missione di diffonderne il Messaggio.
Gli Immacolati Imam (as) ripetutamente parlarono rispetto alla città di Qom ed al suo importante ruolo nel movimento culturale nei tempi dell’Occultazione dell’Imam dell’Epoca – che Dio affretti la sua manifestazione – del quale segnaleremo di seguito alcuni aspetti:
La città di Qom, il Santuario dell’Ahlul Bayt (as)
Apprendiamo da alcune narrazioni che Qom e la sua gente costituiranno un simbolo ed un esempio dello Sciismo e della Wilayat; è per questo che ogni volta che gli Imam (as) volevano presentare qualcuno come amante e seguace dell’Ahlul Bayt (as), si rivolgevano a lui chiamandolo “Qomi”.
Un gruppo si diresse davanti all’Imam as-Sadiq (as) e gli disse: “Noi siamo della gente di Rey”. Disse l’Imam (as): “Bravi i nostri fratelli di Qom!”. Essi ripetettero varie volte “Noi siamo giunti da te da Rey!”. Ma anche l’Imam (as) ripetette le sue parole. Poi disse: “Dio ha un Santuario che si trova a Mecca; anche il Messaggero di Dio (as) ha un Santuario, che si trova a Medina. La città di Kufah è il Santuario dell’Amir al-Mu’minin (as); e il nostro Santuario (degli Ahlul Bayt) è la città di Qom. Presto una giovane, dei miei discendenti, che si chiamerà Fatima, sarà sepolta lì. Il Paradiso diventerà obbligatorio per tutto coloro che la visiteranno (con conoscenza del suo rango)”.
Il narratore disse: “L’Imam as-Sadiq (as) pronunciò queste parole (sulla propria nipote) quando ancora non era nato (il figlio) l’Imam al-Kadim (il padre di Fatima Ma’sumah, su di loro la pace, la nipote dell’Imam as-Sadiq sepolta a Qom) (5).
Disse Safwan: “Un giorno mi trovavo con Abal Hasan (l’Imam al-Kadim) e venne fuori l’argomento della gente di Qom e del loro amore e inclinazione per Hadrat al-Mahdi (AJ). Allora il settimo Imam (ad) disse:
“Dio abbia misericordia e sia soddisfatto di essi!”. Poi continuò: “Il Paradiso ha otto porte, una delle quali è per la gente di Qom. Tra le città e nazioni, essi sono i benefattori e gli eletti tra i nostri sciiti. Dio fonderà la nostra Wilayah e amicizia con la loro argilla e la loro natura” (6).
Da queste narrazioni comprendiamo che gli Imam Infallibili (as) consideravano la città di Qom come il baluardo degli amanti dell’Ahlul Bayt e di Hadrat al-Mahdi (AJ), e che la porta del Paradiso che è esclusiva della città di Qom è “Bab al-Mujahidin” (la Porta dei Combattenti) o “Bab al-Akhiar” (La Porta dei Benefattori), giacchè nella narrazione si fa riferimento alla gente di Qom come i “benefattori fra gli sciiti”.
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La città di Qom, la Prova (Hujjah) per gli altri
In ogni epoca Dio ha delle persone che costituiscono una Prova (hujjah) per gli altri, e poichè esse camminano sul sentiero di Dio e lottano per innalzare la Sua Parola, Dio sarà il loro aiutante e allontanerà da essi la malvagità dei nemici. Nell’epoca dell’Occultamento dell’Imam Mahdi (AJ), la città di Qom e la sua gente costituirà una prova per gli altri.
Disse l’Imam as-Sadiq (as): “I problemi e ostacoli saranno lontani da Qom e dalla sua gente, e giungeranno tempi in cui Qom e la sua gente costituiranno una Prova sopra l’intera umanità; così sarà dall’epoca dell’Occultazione del nostro Qa’im fino al momento della sua Manifestazione, e se non fosse stato così, la terra avrebbe inghiottito i suoi abitanti.
Certamente gli angeli allontaneranno i problemi di Qom e della sua gente e nessun oppressore potrà attaccare la città di Qom senza che Dio gli spezzi la schiena e lo sommergà di dolore, disgrazie e nemici. Dio cancellerà il nome di Qom e della sua gente nella memoria degli oppressori, come essi dimenticarono Dio” (7).
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Centro di diffusione della cultura islamica
Un altro aspetto che richiama l’attenzione nelle narrazioni è che durante l’Occultazione la città di Qom diventerà un centro per far giungere il Messaggio dell’Islam alle orecchie dei diseredati della terra, e i suoi ulamà ed eruditi religiosi saranno una Prova per gli esseri del mondo.
Disse l’Imam as-Sadiq (as) al riguardo: “Presto la città di Kufah rimarrà vuota di credenti, e la conoscenza e la scienza usciranno da lì (diventando limitate) come un serpente avvitato in un angolo; e si manifesterà in una città chiamata Qom, che diventerà un baluardo della conoscenza e della virtù, ed un deposito della sapienza e della perfezione, in tal modo che non rimarrà sulla terra nessun diseredato che non sia informato della religione, comprese le donne occultate dietro i veli; e questo accadrà in un’epoca vicina alla Manifestazione del Qa’im.
Dio disporrà Qom e la sua gente come i luogotenenti del nobile al-Hujjah (AJ), e se non fosse così la terra inghiottirebbe la propria gente e non rimarrebbe alcuna Prova sulla terra. Dalla città di Qom la conoscenza e la scienza giungeranno al resto delle nazioni nell’oriente e nell’occidente del mondo, ed esse saranno informate al punto che non rimarranno loro scuse, così che non ci sarà nessuno sulla terra a cui non sia giunta la religione e la scienza. Sarà allora che si manifesterà Hadrat al-Qa’im (AJ) e attraverso di lui si abbatterà il castigo divino sui servi, giacché Dio non fa scendere il castigo sui servi ad eccezione di quando non rimane scusa per essi” (8).
Ci è giunto in un’altra narrazione: “Se non esistesse la gente di Qom, la religione scomparirebbe” (9).
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D) Conferma della linea di pensiero di Qom
Apprendiamo da alcune narrazioni che gli Infallibili Imam (as) confermarono il metodo degli ulamà di Qom.
In relazione a ciò disse l’Imam as-Sadiq (as): “Sulla città di Qom c’è un angelo che agita le sue due ali, e nessun oppressore tenta di realizzare qualcosa di male contro di essa senza che Dio lo dissolva così come si dissolve il sale nell’acqua.”
In questo momento l’Imam (as) indicò Isa ibn ‘Abdullah al-Qomi e disse: “Che le benedizioni di Dio siano su Qom! Che il Signore dell’Universo colmi la sua terra con la pioggia, faccia discendere le benedizioni su di essi, e trasformi i loro peccati in buone azioni! Essi sono gente dell’inchino (ruku), prosternazione (sujud), del disporsi in piedi (qiyam) e sedersi (qu’ud) (le differenti fasi della Preghiera, n.d.t.), e sono sapienti in giurisprudenza, eruditi e gente di percezione e intendimento. Essi sono gente perspicace, conoscitori delle narrazioni, e sono buoni adoratori” (10).
Ugualmente, in risposta ad una persona che disse: “Desidero chiederti qualcosa che nessuno prima di me ti ha chiesto e che nessuno dopo di me ti chiederà”, l’Imam (as) disse: “Vuoi chiedere sulla Congregazione e la Resurrezione?”
Disse: “Si! E’ così! Giuro per Colui che inviò Muhammad (S) come annunciatore e ammonitore che non ti chiedo altro che questo!”.
L’Imam (as) rispose: “La Congregazione di tutte le genti sarà verso Bait al-Muqaddas (Gerusalemme), ad eccezione (della gente) di una zona nel territorio montagnoso che chiamano Qom, la quale sarà circondata dal perdono divino.”
La persona si alzò leggermente e disse: “Oh figlio del Messaggero di Dio! Forse questo è esclusivo della gente di Qom?”
L’Imam (as) rispose: “Si. Di essi e di tutti coloro che hanno le loro stesse credenze e trasmettono le loro parole” (11).
Gli aiutanti del Mahdi (AJ)
Un punto degno di attenzione è che nelle narrazioni la gente di Qom è stata menzionata fra gli aiutanti del Mahdi (AJ) e coloro che si solleveranno per restituire il diritto dell’Ahlul Bayt (as).
Disse ‘Afan al-Basri: “Mi disse l’Imam as-Sadiq (as): “Sai forse perché chiamarono “Qom” questa città?” Dissi: “Dio, il Suo Messaggero e tu ne sapete di più”. Disse: “Qom fu chiamata così perché la sua gente si riunirà attorno al Qa’im della Famiglia di Muhammad (S) e si solleverà insieme a lui, e in questo cammino dimostrerà persistenza e lo aiuterà” (12).
In un’altra narrazione, il Veridico della Famiglia di Muhammad (S), l’Imam as-Sadiq (as), dice a questo riguardo: “La terra di Qom è sacra, e la gente di Qom è di noi e noi siamo di loro. Nessun oppressore tanta qualcosa di male contro di essi senza che si affretti il suo castigo. Naturalmente sarà così finchè non tradiranno i loro fratelli, e se così faranno, Dio farà dominare su di loro gli oppressori malvagi; ma la gente di Qom è tra gli aiutanti del nostro Qa’im e coloro che invitano verso la nostra verità.”
Allora l’Imam (as) alzò la sua testa verso il cielo e recitò la seguente invocazione: “Dio! Proteggili da ogni sedizione e salvali da ogni annichilimento” (13).
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E) Iran, la nazione dell’Imam dell’Epoca (AJ)
Le narrazioni che menzionano la città di Qom chiariscono fino ad un certo punto il ruolo che svolgeranno gli iraniani prima e durante la Manifestazione del Mahdi Atteso (AJ), ma prestando maggiore attenzione alle parole degli Imam Infallibili (as) giungiamo alla conclusione che essi ebbero una speciale considerazione rispetto all’Iran ed alla sua gente, e si riferirono in differenti occasioni al ruolo che svolgeranno nel sostenere la religione e preparare il terreno per la Manifestazione del Mahdi (AJ).
Ci accontenteremo di seguito di menzionare alcune narrazioni rispetto all’elogio degli iraniani e a coloro che prepareranno il terreno per la Manifestazione:
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Elogio degli iraniani
Disse Ibn ‘Abbas: “Alla presenza del Profeta (S) si parlò dei persiani, ed egli disse: “Essi sono un gruppo di noi, Ahlul Bayt” (14).
Disse Abu Hurairah: “Quando vennero menzionati i mawali e a’ajim (15) davanti al Messaggero di Dio (S), egli disse: “Giuro per Dio che io confido più in essi che in voi” (16).
Disse Ibn ‘Abbas: “Quando giungeranno a voi le bandiere nere, onorate i persiani, visto che il vostro governo è con essi” (17).
Un giorno Ash’ath, protestando, disse ad ‘Ali (as): “O Amir al-Mu’minin! Perche questi ‘ajam (non-arabi) ti seguono, sono vicini a te e ci hanno preceduto?” Hadrat ‘Ali si arrabiò e rispose: “Mi rimproverate forse perchè, invece di questi energumeni inutili, che si rigirano nel letto come asini, e per motivi quali l’appartenenza ad una tribù o per la superbia voltano le spalle ad un popolo, dovrei allontanare questi altri? Mai li allontanerò (18) per non diventare ignorante. Giuro su Dio, Colui che ha diviso il seme e creato le creature, che essi si solleveranno per combattervi e per farvi ritornare all’Islam come voi li avete combattuti per condurli all’Islam” (19).
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Coloro che preparano il terreno per la Manifestazione
Gran parte delle narrazioni trasmesse in relazione agli accadimenti che avranno luogo prima della Manifestazione e agli aiutanti del Mahdi (AJ), riguardano l’Iran e gli iraniani, e si fa allusione ad essi con differenti espressioni, tali come: la gente di Persia, gli ‘ajam (non-arabi), la gente del Khorasan, la gente di Qom, la gente di Taleqan, la gente di Rey, ecc.
Analizzando tutte queste narrazioni giungiamo alla conclusione che prima della Manifestazione dell’Imam dell’Epoca (AJ) in Iran avrà origine un governo divino e difensore degli Infallibili Imam (as) che godrà dell’attenzione dell’Imam dell’Epoca (AJ), e che inoltre la gente dell’Iran avrà un ruolo importante nel suo Sollevamento, tema al quale faremo riferimento nel capitolo che parla di questo. Qui ci accontenteremo di menzionare alcune narrazioni:
Disse il Messaggero di Dio (S): “Alcune genti dell’Oriente si solleveranno e prepareranno il terreno per il sollevamento del nobile al-Mahdi” (20).
Allo stesso modo disse: “Verranno (portatori di) bandiere nere dall’Oriente, i cui cuori saranno come di acciaio; quindi, chiunque senta parlare di loro, che si rivolga verso di essi e gli giuri fedeltà, anche quando dovesse farlo camminando sul ghiaccio” (21).
Disse l’Imam al-Baqir (as): “E’ come se vedessi un popolo che si solleva ad Oriente e cerca il diritto; ma non gli verrà concesso. Lo cercherà nuovamente, ma ancora una volta gli verrà negato. Sotto queste circostanze, le spade verranno sguainate e poggiate sopra le spalle, e in questo momento il nemico accetterà la sua richiesta, ma esso non l’accetterà e si solleverà; e non mollerà il suo diritto se non (su ordine del) Sahib al-Amr (il Padrone degli affari, l’Imam Mahdi, n.d.t.). I loro morti saranno martiri, e se li vedessi, io stesso mio preparerei per il Padrone di questa questione” (22).
Disse l’Imam al-Baqir (as): “I compagni del nobile al-Qa’im – che Iddio affretti la sua manifestazione – sono trecentotredici persone, e sono i figli degli ‘ajam” (23).
Il termine ‘ajam comprende i non-arabi, quindi sicuramente anche gli iraniani, e date le altre narrazioni, è chiaro che tra l’esercito dell’Imam Mahdi ci saranno diversi iraniani.
Disse il Messaggero di Dio (S): “Presto tra voi sorgeranno genti che attraverseranno rapidamente la terra (24), le porte del mondo si apriranno di fronte ad essi e gli uomini e le donne persiani li serviranno. Attraverseranno la terra velocemente, in tal modo che se qualcuno di essi lo desiderasse, percorrerbbe la distanza tra l’Oriente e l’Occidente in un’ora. Essi non si legheranno al mondo, nè saranno gente mondana, nè il mondo otterrà nulla da loro” (25).
Disse l’Amir al-Mu’minin (as): “Beata Taleqan! Poiché Iddio, Imponente e Maestoso, possiede in essa tesori che non sono nè d’oro nè di argenti, ma vi è in essa gente di fede che conosce realmente Dio; e essi saranno gli aiutanti del Mahdi della Famiglia di Muhammad – che Iddio affretti la sua manifestazione – alla fine dei tempi” (26).
Il Messaggero di Dio (S) disse rispetto al Khorasan: “Nel Khorasan ci sono tesori, ma non di oro e argento: si tratta di uomini che Dio e il Suo Messaggero amano” (27).
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NOTE
1) Il presente testo è estratto dall’opera “Neshanehai az doulat-e mo’ud” (I segni del governo promesso) di Najmeddin Tabasi, pag. 63-74, edito da Bustan-e Ketab.
2) Bihar al-Anwar, vol. 67, pag. 351.
3) Tafsir al-Imam al-Askari (as), pag. 344; al-Ihtijaj, vol. 2, pag. 260; Muniah al-Murid, pag. 35; Mahajjah al-Baida’, vol. 1, pag. 32; Hiliyah al-Abrar, vol. 2, pag. 455; Bihar al-Anwar, vol. 2, pag. 6; al-‘Awalim, vol. 3, pag. 295.
4) Abu Dawud, Al-Sunan, vol. 4, pag. 109; al-Hakim, al-Mustadrak, vol. 4, pag. 522; Ta’rikh Baghdad, vol. 2, pag. 61; Jami’al-Usul, vol. 12, pag. 63; Kanz al-‘Ummal, vol. 12, pag. 193. Nelle mie ricerche, non ho trovato la sua presenza nei libri sciiti.
5) Bihar al-Anwar, vol. 60, pag. 217.
6) Ibid., pag. 216.
7) Ibid, p. 213.
8) Ibid., vol. 60, pag. 213; Safinah al-Bihar, vol. 2, pag. 445.
9) Bihar al-Anwar, vol. 60, pag. 217.
10) Ibid.
11) Ibid., pag. 218.
12) Ibid., pag. 216.
13) Ibid, pag. 218.
14) Dhikr Isbahan, pag. 11.
15) Mawali e mawla, etimologicamente possiedono diversi significati; ‘Allamah al-Amini ne trasmise ventidue nel primo volume di al-Ghadir. Nella terminologia, nei versetti coranici e negli ahadith, possiede cinque significati: Wala’ al-Itq, Wala’ al-Islam, Wala’ Halaf, Wala’ al-Qabilah eWala in contrapposizione agli arabi, per designare i non-arabi, e generalmente questo è il significato che attribuiscono i sapienti della Scienza di Rijal (lo studio dell’affidabilità delle persone presenti nelle catene di trasmissione delle narrazioni). Cfr. Al-Taqrib wa at-Taisir, vol. 2, pag. 333.
La ragione per la quale si generalizzò il fatto di applicare questa parola agli iraniani risiede nell’uso dell’applicazione di un termine generico per il caso predominante o di maggior utilizzo, come alcuni hanno sostenuto. Inoltre, negli scritti dei sapienti tanto antichi quanto contemporanei fu interpretato in questa maniera, ed è seguendo essi che lo interpretiamo in questo mondo, pur senza insistervi eccessivamente.
16) Dhikr Isbahan, pag. 12. Cfr. Al-Jami’as-Sahih, vol. 5, pag. 382.
17) Ramuth al-Ahadith, pag. 33.
18) Tenendo in conto che la gente del bazar di Kufah era in maggioranza persiana e iraniana e parlava il persiano (come si apprende dalMustadrak al-Wasa’il, vol. 13, pag. 250, hadith n. 4), diventa perfettamente chiaro che i mawali dei quali si lamentò Ash’ath e che Amir al-Muminindifese, erano i persiani.
19) Al-Gharat, vol. 24, pag. 498; Safinah al-Bihar, vol. 2, pag. 693; Ibn Abi al-Hadid, Shahr Nahj al-Balagah, vol. 20, pag. 284.
20) Ibn Majahm, As-Sunan, vol. 2, pag. 1368; Al-Mu’jam al-Awsat, vol. 1, pag. 200; Majma az-Zawa’id, vol. 7, pag. 318; Kashf al-Ghummah, vol. 3, pag. 268; Ibzat al-Hudat, vol. 3, pag. 599; Bihar al-Anwar, vol. 51, pag. 87.
21) ‘Aqd ad-Durar, vol. 129; Ash-Shafi’i, Al-Bayan, pag. 490; Yanabi’ al-Mawaddah, pag. 491; Kashf al-Ghummah, vol. 3; pag. 263; Izbat al-Hudat, vol. 3, pag. 596; Bihar al-Anwar, vol. 51, pag. 84.
22) An-Nu’mani, Al-Ghaybah, pag. 373; Bihar al-Anwar, vol. 52, pag. 243; Ibn Majah, As-Sunan, vol. 2, pag. 1366; al-Hakim, Al-Mustadrak, vol. 4, pag. 464.
23) An-Numani, Al-Ghaybah, pag. 315; Ibzat al-Hudat, vol. 2, pag. 547; Bihar al-Anwar, vol. 52, pag. 369.
24) Si tratta di Tayy al-Ardh, spostarsi da un lungo ad un altro della terra in un momento.
25) Firdaus al-Akhbar, vol. 3, pag. 499.
26) Ash-Shafi’i, Al-Bayan, pag. 106; Al-Muttaqi al-Hindi, al-Buhran, pag. 150; Kanz al-‘Ummal, vol. 14, pag. 591; Yanabi’ al-Mawaddah, pag. 491;Kashf al-Ghummah, vol. 3, pag. 286.
27) Kanz al-‘Ummal, vol. 14, pag. 591.
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