La Battaglia di Khaybar (7 H./628 d.C.)

 La Battaglia di Khaybar (7 H./628 d.C.)

 

Castello di Khaybar (Penisola Arabica)

Khaybar è una località a circa 100 km da Medina, un’oasi molto fertile su un terreno vulcanico.

Era la roccaforte dei giudei dell’Arabia, composta da sette fortini in pietra, circondati da piantagioni di datteri.

Gli abitanti di Khaybar continuavano a fomentare rivolte e ad assalire i musulmani loro limitrofi; molti ebrei di Medina che avevano tradito durante la battaglia del fossato.Una volta scacciati, si erano lì rifugiati, ed a quel tempo Khaybar era divenuto il centro dell’opposizione all’Islam ed al Santo Profeta (S) ed un continuo pericolo per la loro sicurezza.

Castello di Khaybar  

Quando la situazione divenne insostenibile, il Profeta (S) decise di attaccare la roccaforte.

Radunò circa 1.400 uomini e li condusse alla porte di Khaybar, per assediarla.

L’assedio si prolungò per diversi giorni senza risultati, poichè i combattenti ebrei erano molti ed equipaggiati per resistere a lungo.

‘Ali (A) era malato agli occhi e giaceva nella sua tenda impossibilitato a combattere, mentre altri compagni che fino ad allora si erano lamentati di non aver avuto la possibilità di dimostrare il proprio valore ed abilità in battaglia colsero questa occasione per condurre loro gli assalti alla fortezza.

 

Khaybar

Il primo tentativo di assalto fu comandato da Abu Bakr, ma dopo una furiosa battaglia, i musulmani dovettero ritirarsi.

Il secondo assalto fù sotto il comando di Omar ibn Khattab, ma anche questa volta Khaybar rimase inviolata.

Il Profeta (S) lasciò fare per alcuni giorni, in cui osservava gli eventi, poi una sera annunciò: “Domani darò lo stendardo dell’Islam ad un uomo valoroso, che non fugge dal campo di battaglia , che ama Allah ed il Suo Profeta ed è amato da Allah e dal Suo Profeta”.

‘Ali (A)
Il mattino dopo all’alba, il Santo Profeta (S) chiede di ‘Ali (A) ma gli viene risposto che si trova nella tenda, malato agli occhi. Il Profeta però insiste affinché glielo conducano ugualmente.

 

La fortezza di Khaybar 

Una volta giunto, il Profeta (S) gli inumidisce gli occhi con la sua saliva e prega Allah perché gli conceda la vittoria. ‘Ali (A) guarisce all’istante. Il Profeta (S) gli affida lo stendardo dell’Islam e lo manda all’attacco.

Gli ebrei, nel vedere un uomo solo avvicinarsi alle mura, non si allarmarono e lo lasciarono fare incuriositi. Giunto al portone della fortezza, conficcò lo stendardo in una lastra di roccia. Notato questo prodigio, un anziano rabbino gli chiese come si chiamasse ed egli rispose: ”Sono ‘Ali figlio di Abu Talib”. Sentendo questo nome l’anziano si rivolse ai suoi e disse: “Ho letto in un antico manoscritto che un uomo con questo nome ci sconfiggerà”.

 

La fortezza di Khaybar 

Come tradizione araba del tempo, ‘Ali (A) lanciò la sfida per un duello con il loro uomo più abile e valoroso.

Merhub, uno dei guerrieri ebrei più abili, uscì dalle mura per affrontarlo. ‘Ali (A) lo uccise in un solo colpo, con la sua spada chiamata Zhulfiqar. Allora uscì suo fratello Anter, ma fece la stessa fine.

Una volta eliminati i guerrieri, ‘Ali (A) si diresse verso la porta principale della fortezza, una porta in ferro alla quale per aprirla servivano quattro uomini; afferrò il battente e con l’aiuto dell’angelo Jibril la scosse, scardinandola.

Una volta aperto il passaggio, i musulmani guidati da ‘Ali (A) attaccarono e conquistarono i primi tre fortini; dopo di ciò anche le altre guarnigioni chiesero la resa ed i musulmani conquistarono Khaybar.

La resa
Quelli che opposero resistenza ottennero di aver salva la vita ma dovettero abbandonare Khaybar, dirigendosi verso la Siria.

 

La fortezza di Khaybar

Coloro che si arresero senza combattere, chiesero al Profeta (S) di poter restare, conservare i loro beni, praticare la loro religione e coltivare le terre, pagando un tributo annuale sul raccolto.

 

Avrebbero ceduto ai musulmani la proprietà dei frutteti di datteri, pur continuando a coltivarli come affittuari. I frutteti sarebbero andati in rovina senza chi se ne fosse preso cura e quindi la proposta venne ben accolta dai musulmani.

Il Profeta (S) accettò le condizioni degli ebrei, ma spiegò loro che al minimo tradimento sarebbero stati allontanati da Khaybar.

Fadak
Pochi giorni dopo si presentarono al Profeta (S) i giudei della piccola fortezza di Fadak, nei pressi di Khaybar, anch’essa circondata da piantagioni di datteri.

Il frutteto di Fadak divenne personale proprietà del Santo Profeta (S) e servì per ricavare una rendita che sostenesse le necessità della sua famiglia, per le elemosine ed i doni.

In questo caso non ci fu divisione tra tutti, perché non si era fatto uso dell’esercito, e la resa fù fatta direttamente alla persona del Profeta (S).

Allah ne parla nel seguente versetto: “Il bottino che Allah concesse (spetta) al Suo Inviato; non faceste correre (per conquistarlo) né cavalli, né cammelli. Allah fa trionfare i Suoi Inviati su chi vuole, e Allah è onnipotente” (Sacro Corano, 59:6)

Il frutteto di Fadak, importante ed unico mezzo di sussistenza della famiglia del Profeta (S) e sua proprietà personale, venne da lui donato alla sua figlia prediletta Fatima Zahra (A). Dopo la morte del Santo Profeta (S), al tempo del califfo Abu Bakr, la proprietà di Fadak le venne ingiustamente requisita, mettendo in difficoltà economica la famiglia del Profeta (S).

La vittoria di Khaybar rappresentò la sconfitta definitiva delle tribù ebraiche nello Hijaz ed un ulteriore consolidamento della comunità islamica

 

Traduzione ed elaborazione del testo a cura dell’Associazione Islamica Imam Mahdi (aj).

Fonte dei testi consultati:

“La vita del Profeta Muhammad”, Syyid Sa’eed Akhtar Rizvi (Edizioni Irfan, 2010)

“Vita di Maometto” Muhammad ibn Garir al-Tabari, versione italiana ediz.Bur

“The Battle of Khaybar”

Writer : shervin | Comments Off on La Battaglia di Khaybar (7 H./628 d.C.) Comments | Category : Storia Islamica

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