Introduzione alle scienze coraniche
Il Santo Corano è un Libro unico tra le Scritture rivelate da Iddio, gloria a Lui l’Altissimo, poiché sin dal momento della sua discesa, in quanto guida per l’umanità, fino ai giorni nostri, è stato preservato nella sua autentica forma originale. Ogni studio umano intrapreso per giungere alla comprensione di questo Libro è soltanto un tentativo da parte del ricercatore di comprendere il suo Creatore.
Le scienze coraniche (‘ulum al-Qur’an) si riferiscono ad una scienza particolare inerente ai “dettagli esterni” dei versetti del Santo Corano prima ancora di intraprendere ricerche sui significati dei versetti stessi.
Lo studio delle scienze coraniche include una vasta gamma di materie le quali possono essere riassunte come segue:
Materie inerenti ai dettagli generali del Santo Corano:
– I nomi del Santo Corano.
– L’arrangiamento dei capitoli e dei versetti nel Corano e il loro numero.
– Le lettere isolate (huruf al-muqatta’at) all’inizio di alcuni capitoli.
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Materie inerenti alla storia del Santo Corano:
– La scienza della pronuncia.
– Le varie letture del Santo Corano.
– Le ragioni per la variazione delle letture.
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Materie inerenti al completamento del Santo Corano:
– La differenza tra i versetti meccani e i versetti medinesi.
– Le cause della Rivelazione (asbab al-nuzul).
– I versetti abroganti e i versetti abrogati (nasikh wa al-mansukh).
– Le classificazioni dei versetti (muhkam e mutashabih, ‘am e khass, mutlaq e muqayyad, ecc.).
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Materie inerenti al miracolo del Santo Corano:
– La protezione del Santo Corano da ogni sorta di alterazione (tahrif).
– L’inimitabilità del Santo Corano.
– L’eloquenza del linguaggio (balagha).
– La maestosità dei concetti del Santo Corano e il loro valore.
– La congruenza del Corano.
– Le storie passate del Santo Corano.
– Le predicazioni future del Santo Corano.
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Come tutte le altre scienze islamiche, anche lo studio del Santo Corano inizia attraverso il nobile Profeta, pace su di lui e la sua famiglia. Egli, infatti, era solito chiedere ai suoi Compagni riguardo a ciò che non comprendevano del Santo Corano e rispondeva chiarendo i loro dubbi. Dopo la dipartita del nobile Profeta, pace su di lui e la sua famiglia, la fonte primaria circa il commento e la conoscenza del Santo Corano era ‘Ali Ibn Abi Talib, pace su di lui1.
I primi sapienti non scrissero riguardo alle scienze coraniche in generale, ma usavano piuttosto trattare separatamente ogni materia riguardante il Libro di Dio. Tale criterio includeva il commento coranico (tafsir) come una di queste materie.
Durante i primi anni della storia dell’Islam la trasmissione orale della conoscenza era più importante della trasmissione scritta, la quale fu proibita fino al periodo del califfo ‘Umar Ibn Abdul-‘Aziz.
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La prima persona che scrisse un libro sulle scienze coraniche fu Yahya Ibn Ya’mar (m. 89 H). Questi scrisse un’opera sull’arte di recitare il Santo Corano, la quale conteneva le recitazioni differenti di quell’epoca.
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Hasan al-Basri (m. 110 H) scrisse un’opera sul numero totale dei versetti del Santo Corano. ‘Ata Ibn Muslim al-Khurasani (m. 135 H) scrisse il primo libro sui versetti abroganti e abrogati. Aban Ibn Taghlab (m. 141 H) scrisse sulla recitazione e il significato delle parole del Santo Corano.
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Yahya Ibn Ziyad, noto come al-Farra’ (m. 207 H) scrisse un libro sui significati linguistici del Santo Corano. Muhammad Ibn Junayd (m. 281 H) scrisse un libro sulle storie del Santo Corano. Muhammad Ibn Ma’sud al-Ayyashi (m. 224 H) scrisse invece un famoso commento.
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Il quarto secolo
Muhamamd Ibn Yazid al-Wasiti (m. 309 H) scrisse un libro sulla natura miracolosa del Santo Corano. Ibn Jarir al-Tabari (m. 310 H) scrisse il suo famoso commento. Anche Sayyid al-Radi (m. 460 H) scrisse un libro sulla natura miracolosa del Santo Corano. Nel suo “Fihrist”, Ibn Nadhim riporta che vi fossero più di cento libri disponibili sui vari aspetti delle scienze coraniche alla fine del quarto secolo.
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Dal quinto secolo in poi vi fu una vasta proliferazione dei lavori sul Santo Corano. Le due opere più importanti di questo periodo sono:
1. al-Burhan fi ‘Ulum al-Qur’an scritto nell’ottavo secolo da Badr al-Din Muhammad Ibn ‘Abdullah Ibn Bahadur al-Zarkashi (m. 794 H). Egli è tra i sapienti più prominenti dell’ottavo secolo. Nacque in Egitto nell’anno 745 H, insegnava giurisprudenza islamica ed emetteva responsi giuridici in accordo alla scuola Shafi’ita. Il suo libro discute quarantasette differenti materie delle scienze coraniche.
2. al-Itqan fi ‘Ulum al-Qur’an scritto nel nono secolo da Jalal al-Din ‘Abd al-Rahman al-Suyuti (m. 911 H). Nacque in Egitto nell’anno 849 H. Egli era versato in scienza delle Tradizioni, commento coranico e altre importanti discipline. Il suo lavoro è tra i più completi ed esaurienti a disposizione dei sapienti musulmani fino ai giorni nostri.
Altre opere di rilievo più recenti sono le seguenti:
– “al-Bayan fi Tafsir al-Qur’an” dell’Ayaullah Abu al-Qasim al-Khu’i.
– “Qur’an dar Islam” di ‘Allamah Tabataba’i.
– “Al-Tahmid fi ‘Ulum al-Qur’an” dell’Ayatullah Muhammad Hadi Ma’rifat.
1 Suyuti, al–Itqan, vol. 2, p. 87; Zarkashi, al–Burhan, vol. 2, p. 157.