Il Profeta Gesù (Sayyid M.H. Fadlallah)

IL PROFETA GESU’          

Sayyid Muhammad Husayn Fadlallah

“Il Messia, figlio di Maria, non era che un messaggero. Altri messaggeri erano venuti prima di lui, e sua madre era una veridica. Eppure entrambi mangiavano cibo. Guarda come rendiamo evidenti i Nostri segni, quindi guarda come se ne allontanano” (Sacro Corano, 5:75)

Egli è Gesù Cristo (as) figlio di Maria (as) l’ultimo profeta dei Figli di Israele.

Il suo nome è ‘Isa, Cristo, anche chiamato “figlio di Maria” in relazione a sua madre, Maria figlia di Imran (as), in quanto egli nacque senza padre. In ebraico il suo nome è Joshua che significa “salvatore”, e nel Vangelo è chiamato Jesus.

Egli è servo ed apostolo di Dio e Sua parola, annunciato alla vergine Maria, la pura, la candida, colei che ha custodito la sua castità: “E Maria, figlia di Imran, che conservò la sua verginità; insufflammo in lei del Nostro Spirito. Attestò la veridicità delle Parole del suo Signore e dei Suoi Libri e fu una delle devote” (Sacro Corano, 66:12)

Il padre di lei fu Imran, un grande uomo e venerabile sapiente dei Figli di Israele, la cui moglie era la madre di Maria.

 

Maria (as), la sua nascita ed educazione:

Imran, il padre di Maria, fu un grande uomo dei Figli di Israele ed era giunto alla tarda età con una moglie sterile che non gli aveva dato figli. Egli pregò Dio in modo che, se gli avesse donato un figlio, lo avrebbe consacrato alla Sua obbedienza ed al servizio nel Tempio.

Iddio rispose alle sue preghiere e gli concesse una figlia; la chiamò Maria e pose lei e la sua castità sotto la protezione divina dalle tentazioni di Satana: “Poi, dopo aver partorito, disse: “Mio Signore, ecco che ho partorito una femmina”: ma Allah sapeva meglio di lei quello che aveva partorito. ‘Il maschio non è certo simile alla femmina! L’ho chiamata Maria e pongo lei e la sua discendenza sotto la Tua protezione, contro Satana il lapidato’” (Sacro Corano, 3:36)

Imran morì e Maria era ancora una bambina che necessitava di qualcuno che la prendesse in custodia. Quando la madre la presentò ai sacerdoti del Tempio, essi avevano divergenze di opinioni su di lei e tirarono a sorte. La sorte toccò a Zaccaria (as), che garantì per lei e la condusse al santuario, dove nessuno tranne lui poteva accedere.

La storia di Zaccaria era simile a quelle di Imran, la cui moglie era anziana e sterile. Così pregò Dio che gli concedesse un figlio che potesse continuare la missione che stava predicando; poi, quando entrò da Maria, vide i miracoli, e testimoniò la diffusione della corruzione tra la sua gente.

Così Dio rispose alle sue preghiere e gli diede la buona notizia di un figlio chiamato Giovanni (Yahya): “O Zaccaria, ti diamo la lieta novella di un figlio. Il suo nome sarà Giovanni. A nessuno, in passato, imponemmo lo stesso nome” (Sacro Corano, 19:7)

Ciò stupì Zaccaria che era soltanto un uomo ormai anziano la cui moglie era sterile: “Disse: “Come potrò mai avere un figlio? Mia moglie è sterile e la vecchiaia mi ha rinsecchito”” (Sacro Corano, 19:8)

Zaccaria, questo credente virtuoso, guidò Maria nella retta via dell’adorazione.

Quando andava da lei al santuario, spesso vedeva cose che lo sbalordivano. Trovava vivande che egli non le aveva portato; di conseguenza questo sostentamento doveva provenire da qualche parte, e Maria rispose: “Da parte di Allah”. In verità Allah dà a chi vuole senza contare” (Sacro Corano, 3:37)

 

Maria (as): l’adorazione e l’annuncio di un neonato

Maria venne allevata nel santuario fino a che non raggiunse l’età della pubertà.

Erano chiari in lei i segni della pietà, della castità e della purezza, e gli angeli che le trasmettevano buone parole riguardo la sua sincerità e purezza le dissero che era diventata “la signora delle donne del mondo”. Gli angeli raccomandarono a Maria di dedicarsi assiduamente all’adorazione e all’obbedienza, in ginocchio o in prostrazione: “E quando gli angeli dissero: “In verità, o Maria, Allah ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo. O Maria, sii devota al tuo Signore, prosternati e inchinati con coloro che si inchinano”.” (Sacro Corano, 3:42-43)

Gli angeli diedero a Maria la buona notizia di una parola, ma non una parola composta da alcune lettere, ma un parola colma di spirito che rappresenta il volere di Dio sulla creazione.

Ciò mediante il Comando Divino “Sii”, che può trasformare una parola in un essere umano chiamato Gesù figlio di Maria. Il Cristo della Parola, che significa il benedetto o il re, come suggeriscono gli esperti del Sacro Corano: “Quando gli angeli dissero: “O Maria, Allah ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente: il suo nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell’Altro, uno dei più vicini [a Dio]” (Sacro Corano, 3:45)

Maria si dedicò in solitudine alla custodia del Tempio ed all’adorazione d’Iddio Altissimo. Un giorno mentre era in questo stato, l’arcangelo Gabriele venne da lei sotto forma di essere umano, in modo da facilitare il dialogo. Quando elle lo vide pensò che fosse un uomo con cattivi propositi, in quanto lei era casta e pura: “Tese una cortina tra sé e gli altri. Le inviammo il Nostro Spirito che assunse le sembianze di un uomo perfetto” (Sacro Corano, 19:17)

Stava per fuggire impaurita, in quanto era un luogo dove nessuno poteva aiutarla e salvarla. “Disse [Maria]: “Mi rifugio contro di te presso il Compassionevole, se sei [di Lui] timorato!”” (Sacro Corano, 19:18)

L’angelo replicò con calma, rassicurandola: “Rispose: “Non sono altro che un messaggero del tuo Signore, per darti un figlio puro”.” (Sacro Corano, 19:19)

Maria rimase sorpresa e stupita di ciò che Gabriele le stava dicendo circa la buona notizia di un figlio, in quanto era vergine, non era mai stata sposata e non era mai stata sviata. Era la casta vergine che non era mai entrata nel regno dei peccati: “Rispose: “È così. Il tuo Signore ha detto: “Ciò è facile per Me… Faremo di lui un segno per le genti e una misericordia da parte Nostra. È cosa stabilita”” (Sacro Corano, 19:21)

Dopo che le venne insufflato lo spirito divino, iniziò a pensare cosa la gente avrebbe detto di lei. Divenne confusa e decise di allontanarsi cercando l’isolamento dalla gente: “Lo concepì e, in quello stato, si ritirò in un luogo lontano” (Sacro Corano, 19:22)

“I dolori del parto la condussero presso il tronco di una palma”. Sentì che questa era una condizione pesante da sostenere, che non poteva sopportare. Invocò una richiesta di aiuto dopo che le sopraggiunse la paura, particolarmente perché la gente non avrebbe creduto al Miracolo Divino. Pensò che la sua reputazione nella società fosse minacciata, ed anche la sua dignità e condizione: “Diceva: “Me disgraziata! Fossi morta prima di ciò e fossi già del tutto dimenticata!”” (Sacro Corano, 19:23)

Gabriele scese a calmarla e la rassicurò che Dio sarebbe stato il suo garante e avrebbe provveduto al suo sostentamento. Le suggerì di agitare il tronco di una palma, che era senza frutti, che ne sarebbero caduti di molti freschi e maturi, quindi avrebbe mangiato a sazietà e bevuto da un insenatura che stava affluendo sotto di lei: “Fu chiamata da sotto: “Non ti affliggere, ché certo il tuo Signore ha posto un ruscello ai tuoi piedi; scuoti il tronco della palma: lascerà cadere su di te datteri freschi e maturi. Mangia, bevi e rinfrancati. Se poi incontrerai qualcuno, di’: “Ho fatto un voto al Compassionevole e oggi non parlerò a nessuno”” (Sacro Corano, 19:24- 26)

Allora, dopo il parto, la vergine Maria ritornò dal suo isolamento. La sua comparsa con il neonato fu una sorpresa per tutti, dato che era conosciuta la sua fede e pietà. L’accusarono e lei, seguendo le istruzioni di Gabriele, rimase in silenzio ed indicò il neonato perché parlassero con lui. La loro collera aumentò. Ma Gesù frenò la loro rabbia e parlò con loro riguardo a sua madre. Assolse lei dall’accusa che le imputavano e disse: “[Ma Gesù] disse: “In verità, sono un servo di Allah. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta. Mi ha benedetto ovunque sia e mi ha imposto l’orazione e la decima finché avrò vita, e la bontà verso colei che mi ha generato. Non mi ha fatto né violento, né miserabile. Pace su di me, il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il Giorno in cui sarò resuscitato a nuova vita”.” (Sacro Corano, 19:30- 33)

In questo modo Gesù si presentò alla gente che accusava sua madre per quella situazione.

Malgrado questo, ci sono state differenze di opinione circa la storia della sua nascita. “Questo è Gesù, figlio di Maria, parola di verità della quale essi dubitano” (Sacro Corano, 19:34); alcune persone hanno sostenuto che era il figlio di Dio o che Dio lo abbia preso come figlio malgrado il fatto che Dio sia Autosufficiente, e non abbia bisogno di nessuno: “Non si addice ad Allah prendersi un figlio. Gloria a Lui! Quando decide qualcosa dice: “Sii!” ed essa è” (Sacro Corano, 19:35).

Gesù ha contrastato questa idea ed ha invitato le genti ad adorare Dio, asserendo la sua condizione di schiavitù verso di Lui: “In verità, Allah è il mio e vostro Signore, adorateLo!”

Così sottomesso a Lui e rispondente al Suo comando e lontano da ciò che Lui ha proibito, in tutti gli aspetti dell’esistenza, in modo da porre le basi per la giustizia e per il retto cammino: “Questa è la retta via” (Sacro Corano, 19:36)

Inoltre anche i discepoli hanno avuto dubbi circa Gesù; hanno avuto grandi divergenze riguardo a chi fosse stato crocefisso. Era Gesù o Yahuza l’Askhirot (Giuda Iscariota)? Perché quando Giuda li guidò indicando il luogo dove si trovava Gesù, chiese ai giudei di entrare per primi, e non c’era nessuno, tranne Gesù, in quel luogo. E quando Dio cambiò le sembianze a Gesù e lo elevò nei cieli, nell’entrare i giudei trovarono una sola persona, Giuda, a cui Dio aveva cambiato le sembianze rendendolo simile a Gesù.

Dissero: “Questo è Gesù, ma dove è finito il nostro amico? E se lui fosse il nostro amico, allora dove è Gesù?”, così lo presero e lo crocifissero mentre gridava “Io sono Giuda, non sono Gesù!”

Ma loro lo derisero mentre diceva ciò, e gli risposero “Stai mentendo, tu sei Jesus”.

Così lo crocefissero mentre erano nel dubbio, nella confusione e nell’incertezza.

Il Sacro Corano rispose agli ebrei ed ai cristiani, ed indicò il giusto credo, che i musulmani abbracciano, che è il corretto giudizio tra crocefissione e redenzione: “E dissero: “Abbiamo ucciso il Messia Gesù figlio di Maria, il Messaggero di Allah!”. Invece non l’hanno né ucciso, né crocifisso, ma così parve loro. Coloro che sono in discordia a questo proposito, restano nel dubbio: non hanno altra scienza e non seguono altro che la congettura. Per certo non lo hanno ucciso, ma Allah lo ha elevato fino a Sé. Allah è eccelso, saggio” (Sacro Corano, 4:157-158)

Ciò che è strano circa i cristiani è che accettano la versione che Gesù venne crocefisso anche se credono nella sua divinità, in quanto figlio di Dio!

 

Sacrificandosi per l’umanità

Dicono che il Messia (Isa) venne crocifisso per salvare i Figli di Adamo dai loro peccati e misfatti!

Ciò che è curioso in questo è che le Genti del Libro hanno discusso circa Gesù arrivando a conclusioni opposte.

Così gli ebrei hanno sostenuto che fosse figlio illegittimo, perché un figlio deve avere un padre e Gesù non ebbe un padre conosciuto che legittimasse la sua nascita.

Dall’altro lato i cristiani hanno sostenuto che sia figlio di Dio, perché venne generato dallo spirito di Dio, e lo spirito di Dio ne è parte, quindi deve essere un figlio di Dio.

Entrambe le credenze sono errate ed aberranti.

E la verità è ciò che ha dichiarato il Santo Corano, che Gesù è un apostolo inviato da Dio ai Figli di Israele con la retta via evidente, e che sua madre è la casta, la veridica, la pura e vergine che nell’obbedienza custodì la sua castità.

 

 Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Il pensiero islamico

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